Oggi Simona Vicari, che chi legge questo blog da un po gia' conosce, rilancia altre panzane con la storia del "rilancio" delle attivita' petrolifere in Italia dalle pagine del Sole 24 ore.
Dice che ci sara' una "scatola nera".
Cosa sia questa scatola nera, e chi lo sa. Forse per nasconderci tutta la monnezza petrolifera?
No, e' "una scatola nera che sorveglierà le estrazioni petrolifere italiane"
Un pipistrello?
Un drone?
Batman?
Boh. Mi viene da ridere.
"Le nostre aziende, che su queste soluzioni sono notoriamente all'avanguardia, si sono messe al lavoro senza troppo clamore subito dopo il disastro del Golfo del Messico. I risultati sono arrivati. E così la nuova scatola nera, che diventerà obbligatoria per tutti, imprese vecchie e nuove, non solo tutelerà il territorio e l'ambiente ma potrà essere una nuova importante fonte di affari. Si potrà esportare il nuovo apparecchio in tutto il mondo. Per garantire trasparenza e controllo su ogni inconveniente e su ogni possibile incidente nelle procedure di estrazione di petrolio e gas, in terra e in mare. Si tratta di una delle misure qualificanti della nuova direttiva europea sulla sicurezza delle estrazioni a cui l'Italia ha contribuito con impegno e che contiamo di recepire formalmente in anticipo rispetto alla scadenza del luglio 2015"
Esporteremo questa misteriosa scatola nera in tutto il mondo!
L'apparecchio.
La scatola nera che ci salvera'.
Oddio. E poi vogliamo parlare delle "nostre aziende" che si sono messe al lavoro dopo lo scoppio del Golfo del Messico?
E quali sono le "nostre aziende" se si tratta invece di ditte straniere con capitali sociali ridicoli - la Petroceltic da 2 milioni di euro, la Northern Petroleum da dieci che in caso di incidenti resteranno a guardare lo schifo che hanno causato.
Chissa' magari dalla scatola nera uscira' il mago nero del petrolio a ripulire tutto.
Dice la Vicari che chi si prende la monnezza, i tumori e l'inquinamento ricevera' pure ""vantaggi" al di fuori del patto di stabilita' e che i soldi delle trivelle in mare andranno pure alle zone costiere prospicienti gli impianti marini, che fanno da ponte e da supporto logistico per tutte le attività degli operatori. Comuni che si contano sulle dita di una mano. Sono piccoli, non certo ricchi. Qualche milione di euro all'anno in più a loro favore potrebbe risolvere un mucchio di problemi.
Si certo! Come sempre basta crederci.
Comunque viene fuori qui un fatto interessante: la Vicari ammette che i comuni costieri saranno impattati dalle trivelle e che saranno trasformati in zone di sviluppo logistico. Quindi, lo sanno anche loro che quando arrivano le trivelle, tutto il resto va a farsi benedire.
Il provvedimento affida il timone autorizzativo allo Stato centrale semplicemente per evitare che le regioni e le amministrazioni locali siano preda, così com'è avvenuto finora, del gioco ostruzionistico di chi per principio vuole bloccare qualunque attività. Le regioni mantengono immutati i loro poteri di intervento. È infatti previsto, confermato e rafforzato, il loro preciso assenso vincolante alle autorizzazioni. Si mantiene inalterata la partecipazione al procedimento degli enti locali nell'ambito della conferenza dei servizi la cui convocazione diviene anzi obbligatoria.
Il gioco ostruzionisitico di chi per principio vuole bloccare qualunque attivita'?
Eh? E chi sono questi? Se li e' sognati la Vicari dalla sua scatola nera?
E se si riferisce a noi persone normali, sappia la Vicari che noi vogliamo solo il mare pultio e l'Italia che sia Italia e non l'Arabia Saudita.
Dove sono finite le belle parole di Matteo Renzi sui cambiamenti climatici?
Nella scatola nera?
O vogliamo parlare del gioco speculativo di chi vuole bucare tutto il bucabile per distruggere l'Italia, contribuire ai cambiamenti climatici e trasformare l'Italia in un enorme campo di petrolio per il proprio portafoglio?
Niente paura, avremo 25.000 posti di lavoro nuovo. Proprio come nella Basilicata e nella Sicilia, fra le regioni piu povere d'Italia.
O magari nascoste nella scatola nera partorita da menti malate e stupide.
1 comment:
se non fosse così maledettamente vero, e queste persone, come la Vicari, fossero solo un prodotto della fantasia, sarebbe davvero comico. Purtroppo è molto tragico...quindi per lei come per tanti altri i bei comuni costieri, da San Vito a Taormina, che so, a Polignano nel futuro avranno tutti un lavoro alternativo: fare da supporto logistico alle attivita' petrolifere e fare da spola tra piattaforme e terraferma. FANTASTICO
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