La scorsa settimana il Norwegian Radiation Protection Authority ha reso pubblico il suo State of the Environment, un rapporto annuale sullo stato dell'ambiente. Il governo ha trovato alti livelli di cesio-137 nelle renne selvatiche che vivono nel Jotunheimen National Park del paese.
Il cesio-137 e' un isotopo che in buona parte deriva dalle reazioni che si usano nelle centrali nucleari. Chernobyl in questo caso.
E infatti quasi trenta anni fa, l'esplosione della centrale nucleare sovietica rilascio' cesio-137 in atmosfera che in qualche modo arrivo' in Norvegia, fu assorbito nel sottosuolo ed eccoci qui, e' arrivato nel corpo delle renne.
Inger Margrethe H Eikelmann, una delle scienziate coinvolte nello studio ricorda che in realta' la Norvegia fu relativamente fortunata in quanto non fu molta la radioattivita' giunta nel paese a causa di Chenobyl. Ci sono pero' delle specie che sono piu' sensibili alla radioattivita', in particolare i funghi
della specie Cortinarius caperatus che concentrano il cesio-137 dal terreno al loro interno.
E infatti subito dopo il disastro nucleare il commercio e il consumo di questo tipo di funghi fu vietato fino al 2002.
Chi mangia questi funghi oltre all'uomo? Le renne di Norvegia. E ovviamente piu' funghi mangiano, maggiore e' la radioattivita', e quindi le concentrazioni di cesio-137 fluttuano con le annate e con l'abbondanza di funghi.
Nel 2014 ce ne sono stati tanti - una caratteristica delle estati umide e lunghe, come quella di quest'anno, quando la temperatura media per un po di tempo e' arrivata a 30 gradi anche in Norvegia.
L'unita' di misura della radioattivita' e' il becquerel. A Settembre di quest'anno la media di cesio-137 nelle renne fu di 8,200 becquerel per chilogrammo, mentre due anni fa il tasso era 1,500 becquerel per chilogrammo.
Tutto questo non ha sorpreso i ricercatori perche' e' noto che le renne amano questo tipo di funghi.
I livelli di radioattivita' sono “extremi” dice Lavrans Skuterud, un altro scienziato coinvolto nelle misure. E non ci sono solo le renne, ma anche le pecore. Per loro il livello considerato sano di radioattivita' e' di 600 becquerel per chilogrammo. In quelle catturate nella stessa zona delle renne, il livello era di 4500 becquerel per chilogrammo.
Che fare?
Beh, una delle soluzioni e' di non portare renne al macello per il consumo di carne fino a Novembre, quando i livelli di radioattivita' scenderanno e nel frattempo fargli mangiare cibo senza radioattivita'.
Piu' di questo non sanno pensare, perche' cosa altro puoi fare?
Non e' ben chiaro quali siano gli effetti alla salute delle renne radioattive, che in generale appaiono sane, ne su chi mangia quelle carni - in particolare la popolazione Sami della Norvegia settentrionale.
Il cesio-137 di Chernobyl arrivera' al suo "half-life" nel 2016, quando la radioattivita' sara' meta' di quella originale, ma per far scomparire il resto, ci vorra' molto, moltissimo tempo.
Nelle parole di Inger Eikelmann “It will never
be zero.”
Questo per ricordare che come per il petrolio, come per il nucleare, basta un solo incidente a cambiare la nostre vite - e quelle delle renne - per sempre, o comunque per molto tempo e in modi che non possiamo prevedere.
Questo per ricordare che come per il petrolio, come per il nucleare, basta un solo incidente a cambiare la nostre vite - e quelle delle renne - per sempre, o comunque per molto tempo e in modi che non possiamo prevedere.
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