Our continued dependence on fossil fuels
is not inevitable but the deliberate choice of the industry, timid
governments and short-sighted investors.
This is all about big profits
for the few with little care for the rest of us
particularly the
world’s poorest people who are
already being made hungry by climate
change.
Investors and governments, starting with
the richest
countries that are most responsible for our climate crisis, need to urgently
shift their funding to renewable and clean
alternatives.
This would not only offer good, sustainable i
nvestment
opportunities but will set us on course to tackle
the threat of climate
change with the urgency that both
the science and people all around the
world demand
E quanto costa tutto questo?
Beh, secondo un report appena pubblicato da Oxfam International, solo nel 2013 le ditte del petrolio
hanno speso 213 milioni di dollari per opere di lobby negli USA e in Europa. Hanno speso oltre $670 miliardi di dollari su opere di trivellazione e di operazione.
In cambio hanno ottenuto guadagni e sopratutto la bellezza di $1.9 trillioni di sussidi. Si calcola che nei prossimi dieci anni saranno almebp $6 trillioni di dollari regalati ai petrolieri dai vari governi.
Un buon affare, no?
Il report di Oxfam International si chiama Food, Fossil Fuels and Filthy Finance e non risparmia critiche. Recita:
“In the absence of robust climate legislation, finance continues to flow unabated into the fossil fuel industry. At the current rate of capital expenditure, the next decade will see over $6 trillion allocated to developing the fossil fuel industry.”
"In mancanza di solide leggi contro i cambiamenti climatici, fondi continuano a piovere sull'industria del petrolio. Al tasso attuale di investimenti, nel prossimo decennio vedremo altri 6 trillioni di dollari dedicati allo sviluppo dell'industria fossile."
E ovviamente per difendere i propri interessi,
D'altro canto, 800 milioni di persone soffrono la fame.
“This is a scandal and climate change is set to make things even worse. Fossil fuels are the single biggest driver of climate change; if the world is to avoid exceeding dangerous global warming of 2°C, up to 80 per cent of known fossil fuel reserves need to stay in the ground.”
Secondo Oxfam esiste un ‘triangolo tossico’ di inerzia politica, di visione a breve termine e di interessi dei petrolieri che si frappongono tra lo status quo e all'uso massiccio di fonti rinnovabili, sebbene le energie alternative esistano e siano anche competitive con quelle tradizionali di petrolio e carbone.
E ovviamente essendo ricchezza distribuita e non centralizzata non c'e' nessun interesse da parte di "gruppi speciali" di promuoverla, anche se potrebbe essere perfetta specie per le comunita' piu' povere. Non per niente Oxfam parla di responsabilita' dei paesi piu' ricchi che devono dar l'esempio e di aiutare quelli in via di sviluppo verso l'energia verde.
Costo? 100 billioni di dollari da qui al 2020.
Fra una settimana i politici d'Europa voteranno per un nuovo pacchetto di legislazione su clima ed energia per il 2030.
Oxfam si augura che i leader d'Europa resistano le pressioni dei petrolieri e che trovino un accordo per diminuire almeno del 55% le emissioni di CO2, di un 40% in piu' di efficenza energetica e di almeno il 45% di rinnovabili.
Me lo auguro anche io.
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