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Saturday, October 4, 2014

L'Abruzzo in prima fila contro il decreto Sblocca Italia




Come sono cambiate le cose.

Ripenso a Ottaviano del Turco, ripenso a Nicola Fratino, ripenso a Gianni Chiodi e l'insistenza dei primi due che il petrolio sarebbe stata la panacea di tutti i nostri mali, e poi con Chiodi una sorta di immobilismo patetico e molle, veramente infantile. Almeno gli altri due avevano una posizione, questo qui non era ne carne ne pesce.

E quindi sono contenta di sentire che l'Abruzzo e' in prima fila contro il decreto Sblocca Italia e che ha approvato all'unanimita' -- cosa che prima sarebbe stata inaudita -- una mozione contraria al decreto di Renzi incentrata sulla questione petrolio. Sono contenta che sia finalmente arrivata questa trasversalita' politica nel difendere i nostri territori.

So che c'e' voluto un certo coraggio da parte della giunta regionale di Luciano D'Alfonso nel prendere posizione contro un decreto voluto, alla fine, dal PD di Renzi, lo stesso partito che governa l'Abruzzo. E quindi, grazie ed onore a tutto il conisiglio regionale per avercelo avuto questo coraggio e per avere dato prova di responsabilita' e di spirito di collaborazione - destra, sinistra, centro e grillini. Tutti.

Ma il grazie speciale va al Movimento 5 Stelle di Sara Marcozzi che ha pensato e presentato questa mozione e che si e' battuto per farla approvare, facendo si che anche gli scettici firmassero a favore.

Penso a Gianni Chiodi, e quanto ci abbia perso proprio politicamente nel non avercelo avuto lui questo coraggio a suo tempo. Non so era presente al momento del voto, ma se si, chissa' a cosa pensava quando ha detto il suo si alla mozione antipetrolio, lui che a parte le parole non ha fatto poi granche'. E anzi, pure le parole gli sono venute tardi.

Un po, devo dire mi fa tenerezza, perche' si e' trovato in una cosa piu grande di lui - come Don Abbondio - e non sapeva neanche lui cosa fare.

Ma alla base di tutto questo, non c'e' nessun politico.

I politici mettono le firme.

Il motore di tutto siete stati voi, voi che avete protestato, voi che avete resistito da anni, ciascuno a modo proprio, voi che avete rotto le scatole, preteso che il nostro mare e le nostre campagne fossero protette. Che siete scesi in piazza, che avete scritto le osservazioni, che avete diffuso le informazioni e il perche' no alle trivelle, che non avete creduto alle balle mirabolanti di Confindustria di Paolo Primavera o della Medoligas di Sergio Morandi. Voi che non avete dato scampo ai politici facendo si che oggi e' impensabile che in Abruzzo possa comparire sulla scena un politico a dire si al petrolio.

Questa risoluzione, grande o piccola che sia, e' merito di ciascuno di voi.

Se ci si pensa, tutte le grandi rivoluzioni della storia sono nate cosi - perche' la gente l'ha chiesto,
e non ha accettato passivamente quello che le veniva propinato e ha fatto sentire la sua voce. Non so come andra' a finire la questione Sblocca Italia. So che se siamo tanti, e se dopo Abruzzo, Basilicata e Lombardia saranno altre le regioni ad opporsi, e allora siamo sulla buona strada.

Ecco qui: 

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Roma. Si prospetta una vita dura per il decreto Sblocca Italia, in questi giorni in discussione alla Camera per la conversione.

Basilicata, Abruzzo, Lombardia hanno dato il via a una protesta che si sta diffondendo a macchia d’olio in tutto il Paese. Tre Regioni e una moltitudine di Comuni che hanno impugnato in tutte le sedi il decreto, in riferimento agli articoli che facilitano le concessioni per trivellare e la costruzione di nuovi inceneritori. Iniziative del Movimento 5 Stelle (ieri Grillo in un post ha parlato di una "battaglia feroce" contro il decreto che ha definito "SfasciaItalia") ma che sono condivise anche da altre forze politiche.

Mozioni e risoluzioni approvate con maggioranze del tutto inedite. In Lombardia, ad esempio, nel testo approvato da M5S, Lega Nord, Forza Italia, Lista Maroni, ci si impegna a fare pressione sul Governo, per evitare che nei termovalorizzatori regionali vengano indirizzati rifiuti di altre regioni. Il testo chiede anche di valutare il profilo di costituzionalità dell'articolo, per fondare un ricorso alla Corte Costituzionale. L’Abruzzo ha votato all’unanimità un testo simile, centrato sulle trivellazioni, presentato dal M5S. La Basilicata ha presentato un ricorso all’Unione europea per impugnare il decreto.

Anche il Pd critica la gestione dei rifiuti, laddove il decreto prevede la “mobilità” dell’immondizia attraverso l’Italia per rifornire quegli inceneritori che, con una differenziata spinta, hanno penuria di materia da bruciare. «Un decreto che penalizza le regioni virtuose», hanno scritto i deputati e i senatori emiliani del Pd. Civitavecchia, Pomezia, Senigallia, Roma, Varese, sono le prossime città che depositeranno i ricorsi.

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