.

.

Monday, October 6, 2014

Confindustra Abruzzo e il petrolio green


"moltissimi posti di lavoro e indotto"

Sara' Babbo Natale a portare tutto!


"Una piattaforma petrolifera può essere poco inquinante e del tutto compatibile con il turismo, e l’agricoltura, la pesca e un alta qualità ambientale.
In altri casi un attività petrolifera può essere troppo impattante,
compromettere altre attività, portare più svantaggi che vantaggi,
e allora in quel caso bisogna dire no".

Fabio Spinosa Pingue, Confindustria Abruzzo

????
 


-----------------------

Qualche giorno fa e' comparso sul Centro D'Abruzzo un interessante articolo in cui Fabio Spinosa Pingue di Confindustria Abruzzo invita ricercatori, studenti e scuole a partecipare al premio "Confindustria Abruzzo Green".

Il titolo era:  "Anche il petrolio può essere green. Basta attrezzarsi.'

Eh? Il petrolio green? O Signore. Questa e' meglio della scatola nera della Vicari. 

Petrolio green - certo basta crederci!

Ma in che modo facciamo il petrolio verde?

La monnezza e' meno monnezza? Il cancro e' meno cancro?Le ciminiere e i fumi li dipingiamo di verde? Oppure in mezzo agli oli ci mettiamo cilantro e basilico a coprire la puzza?

E se e' possibile fare il petrolio green, perche' le raffinerie italiane - e non solo! - sono un concentrato di morte, tutte quante, da nord a sud? Dov'e' il petrolio green nell'acqua inquinata di Gela o nelle fiamme roboanti di Milazzo? Dov'e' il petrolio green nel Pertusillo inquinato?

O forse si riferiva al petrolio riversato in mare dalla sua amica Edison nel Gennaio del 2013 da Rospo Mare e che poi si trasformo' magicamente in "fango ed erba" - quelli si molto green!

Vede, ci possono anche essere best practices o migliori tecnologie oggi rispetto agli anni sessanta, ma il punto e' che i volumi di monnezza in aria, in acqua, in atmosfera, sono cosi grandi in valore assoluto che anche percentuali piccole di veleni, sono quantita' enormi.

Se per ogni barile di petrolio estratto ne hai 5,10,20 fra fluidi perforazione e acque di scarto, anche se recicli e riusi e fai tutto green, alla fine sempre veleni hai prodotto e in grande quantita' e parte di questi veleni sempre finiscono in atmosfera o nelle nostre acque.

E' impossibile. Per non parlare della delicatezza delle operazioni e del fatto che tantissime cose possono andare storte, mandando il green a farsi benedire.

Quindi caro Spinosa, lasci perdere e mettiamo da parte questo maldestro e ridicolo tentativo di quadrare il cerchio. Il petrolio green non si puo' fare, ed e' ridicola questa idea.

Quello che pero' si puo' fare con il petrolio, e' il portafoglio green, molto green.



-------------------




Riporto qui testuale:

Ogni sistema culturale sviluppa, inevitabilmente, pregiudizi. Ciò accade anche quando parliamo di green economy, nel momento in cui alcuni "tifosi" pensano che non tutti i settori possano coniugare la produttività con il rispetto dell'ambiente e della salute. 

Molti fanno coincidere la green economy con le produzioni biologiche. 

Altri, più benignamente, estendono il termine alle imprese che si occupano di rinnovabili.

La maggior parte delle persone fatica a immaginare che anche un'impresa petrolchimica possa essere green.


In un'Italia sempre più retriva e meno appetibile per investitori esteri, siamo riusciti a creare una contrapposizione ideologica anche tra imprese che meritano l'appellativo green e imprese che, secondo i tifosi o i disinformati, non potranno mai fregiarsi di questo titolo: ecco un pericoloso pregiudizio che mina il futuro di tutta l'industria. 

Allora, quand'è che possiamo definire un'impresa "green"? 

Quando decide di impiegare materie prime meno inquinanti, ma soprattutto quando applica, nei processi produttivi, un sistema integrato di recupero, riutilizzo e riduzione di materiali, energia e acqua. 

 Da questo punto di vista qualsiasi organizzazione di qualsiasi settore produttivo può essere green, se il management decide di considerare l'ambiente un'opportunità anziché un costo. 

Bisogna che questo concetto venga compreso chiaramente da tutta l'opinione pubblica, per evitare inutili contrasti che danneggiano tutto il sistema produttivo e contrastare quel fenomeno comunemente noto come "nimby" che posiziona l'Abruzzo tra le prime regioni d'Italia per presenza di "comitati del no". Qualsiasi organizzazione può dotarsi di un sistema di gestione ambientale e decidere di investire per introdurre soluzioni sostenibili. Per questo motivo più di tre anni fa abbiamo deciso di dar vita al Premio Confindustria Abruzzo Green. Invito pertanto tutte le imprese abruzzesi, ma anche gli enti, i ricercatori, gli studenti e le scuole a partecipare gratuitamente al premio attraverso il sito www.confindustria.abruzzo.it; è possibile inviare le schede sino al 10 Ottobre. Fabio Spinosa Pingue Responsabile Premio Confindustria Abruzzo Green

No comments: