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Wednesday, May 21, 2014

I deliri di Prodi: trivelliamo l'Adriatico

Il limite alle trivelle in Florida: in alcuni punti si arriva a 375 km da riva. 
Perche' dagli americani copiamo solo le cose stupide?
Li sotto c'e' piu' petrolio che in tutta l'Italia.







E per finire:





Perche' non possiamo mai copiare le cose buone degli USA?

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It is therefore concluded that the seismic process that began before May 20th 2012 and continued with the sequence of earthquakes in May-June 2012 is statistically correlated with increases in production and injection in the Cavone oil field.

Dal rapporto della Commissione Ichese, pagina 176


A 2006 federal moratorium keeps drilling 125 miles 
from the Panhandle and 235 miles from Florida's west coast.

Il limite alle trivelle in Florida e’ di almeno 200 km dalla riva, per la protezione dell’ambiente, turismo e pesca.  In alcuni punti questo limite giunge a 375 chilometri.


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Romano Prodi esce dal suo lungo letargo mediatico con il titolo "Quel mare di petrolio che giace
 sotto l’Italia: possiamo raddoppiare la produzione di idrocarburi".

Gli fa eco il ministro  Federica Guidi secondo la quale non possiamo perdere questa opportunita’.

La premessa e' che Romani Prodi e' stato il fondatore di Nomisma. Prodi, professore di economia industriale, ne e' stato a lungo il presidente del comitato scientifico. Il ramo Nomisma Energia, presieduto oggi da Davide Tabarelli si occupa prevalentemente di fornire consulenze su energia da fonti fossili.

Secondo Prodi abbiamo risorse petrolifere non sfruttate che potrebbero favorire investimenti e creare lavoro. Visto che abbiamo rifiutato il nucleare e strumentalizzando gli eventi di Libia e di Ucraina, il professore dice che occorre aumentare la produzione interna, l’arrivo di gasdotti, oleodotti e la costruzione di impianti di gassificazione. Mmh. Ma parla dell’Italia o dell’Arabia Saudita? Le rinnovabili? Stiamo buttando via soldi, secondo Prodi. Aggiunge pero’ che "sicurezza" e "protezione dell'ambiente" sono una priorita' e che il principio di precauzione deve avere la precedenza su tutto anche se non e' accettabile che il principio di precauzione venga usato per porre veti su qualsiasi uso del sottosuolo. Ma che logica e’ questa?

Purtroppo per Prodi, il principio di precauzione e' chiaro: nel dubbio, meglio non farle certe cose ovunque questi dubbi possano sorgere. Ora, non e' colpa di nessuno se l'Italia non e' un deserto e se e' invece una nazione fragile, sismica, bella, densamente abitata da cima a fondo. Non e' colpa di nessuno se non esistono condizioni giuste per trivellarla da nessuna parte. O che il principio di precauzione lo applichiamo in alcuni luoghi si e in altri no?

Il rapporto ICHESE - sebbene firmato da illustri geologi ed esperti con chiari legami con l 'industria del petrolio e del gas - parla chiaramente di correlazione statistica certa fra attivita' sismica e lo sfruttamento del Campo Cavone in Emilia Romagna. Lo dicono a pagina 176. I progetti di trivellazione dei nostri mari includono trivelle per i mari antistanti la laguna di Chioggia e di Venezia, davanti alle isole Tremiti e del Salento, del Canale di Sicilia, della Sardegna, dell'Abruzzo, della Riviera Ionica. Persino nei vulcani sommersi del Tirreno. Tutte zone dove esiste gia’ un atlro tipo di economia e dove le trivelle non ci azzeccano. La laguna di Ravenna sprofonda a causa delle estrazioni metanifere a mare, e lo dice l'ENI stessa. O ci siamo dimenticati le alluvioni del polesine, fermate solo grazie alla cessazione di attivita' estrattiva di gas?

Secondo Prodi un buon posto per fare petrolio e’ la Basilicata. Lo trovo veramente irrispettoso e maleducato nei confronti dei lucani continuare con il mantra che occorre aumentare la produzione di petrolio dalla Basilicata. E chi sono i lucani, caro Prodi? L'agnello sacrificale di questa nazione? Chi ha deciso che devono avere laghi e sorgenti inquinati e aria avvelenata e petrolio nel miele e trivelle dietro gli ospedali perche' non voi non sapete governare questa nazione? Io vorrei solo che tutti lorisignori petrolieri trascorressero una settimana a vivere a cinquecento metri dal centro oli di Viggiano, e poi vorrei sentire cosa hanno da dire. Proprio l’altro ieri un altra "anomalia di funzionamento" con le fiammate che divampano in cielo, e con l'ENI che gli dice che e' tutto normale, prendendoli pure in giro.

Prodi dice che gli "esperti" sono sicuri che non ci saranno rischi. E quali sono questi esperti, quelli di Nomisma Energia? Secondo lui perche' lungo le coste califoriane i limiti sono 160 chilometri da riva? E cosa vuol dire che non ci saranno rischi? Qualcuno, Prodi incluso, ha la sfera di cristallo? O e' d'accordo con Sergio Morandi della Medoilgas secondo il quale, in riferimento ad incidenti ed inquinamento,”il progetto esclude tali eventualità”.Nessuno puo’ mai predire il futuro, ne Prodi, ne la Guidi, ne io. Il principio di precauzione e’ scomodo lo so, ma impone di fare delle scelte, cosi come si devono fare scelte su che tipo di Italia vogliamo. Vogliamo una enorme Gela o una enorme Taormina? Perche’ non si possono fare tutte e due le cose assieme. Punto.

Il mare Adriatico va chiuso alle trivelle dialogando con la Croazia e non facendo la gara a chi trivella per prima - perche' e' piccolo, perche' e' dai fondali bassi, perche' basta un solo scoppio a distruggere tutto, perche' e' gia' inquinato e perche' uno va al mare a vedere il mare che e' mare, e non le piattaforme e i porti petroliferi e gli scarti a mare e gli oleodotti. E come detto mille volte, il nostro petrolio e’ poco, e’ di bassa qualita’ e non risolvera’ niente energticamente parlando. Io non sono un politico, ma ho sempre creduto che la politica dovesse trovare delle soluzioni, avere coraggio, essere intelligente, essere ambiziosa, lungimirante, ottimista. E non trovare delle toppe improvvisate ai problemi. Perche' trivellare l'Italia e' come voler rattopparne i problemi, non risolverli. Ed un vero statista l'avrebbe capito, ed avrebbe teso la mano ai croati per dire loro: troviamo una strada comune per fare del mare nostrum un mare pulito, in difesa di turismo e pesca e bellezza per tutti, di modo che quando il petrolio finira’ non ci ritroveremo punto e daccapo e con una enorme mole di problemi ambientali in eredita’.

Vuole una ricetta piu' sana caro Prodi? Promuovete il risparmio energetico, mettete pannelli solari su tutti i condomini d’Italia. Non sono soldi sprecati, glielo assicuro. Decidete di abbattere corruzione e camorra, puntieli in modo esemplare tutti quelli che maltrattano la res publica, rendete la burocrazia e la giustizia piu’ snelle, con intelligenza educate la gente alla ricettivita' turisitica, curate le mille Pompei d’Italia. Vivo negli USA dove il sogno italiano non e’ mai morto, nonostante tutto. Con un turismo mirato e variegato, con un sistema che funziona, potremmo non raffioppiare, ma decuplicare la ricchezza del paese. Scrivo da Verona dove non c’e’ neanche il wifi in stazione. Ma dove pensiamo di andare? Perche’ degli USA vogliamo solo copiare le cose stupide e mai quelle intelligenti?

Mi sono sempre chiesta perche’ questi politici benpensanti si ostinino con le fonti fossili. Pure Prodi che va a messa tutte le domeniche. Non leggono dei cambiamenti climatici? Che futuro vogliono dare ai loro figli, ai loro nipoti? E’ cristiano voler continuare ad aumentare l’inquinamento, le malattie la disperazione delle comunita’ che vivono vicino alle trivelle? La risposta che mi sono data e’ che questi signnori, critstiani o non cristiani sono pro-petrolio perche’ niente viene vissuto sulle loro pelli. Non sono i loro risparmi, non e' il loro mare, non e' la loro vita, non sono i loro figli ad essere impattati. Per loro e' tutto un business, un calcolo, un bilancio.

Sono sempre le vite degli altri, e non e’ giusto.

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