Questo e' quanto scrive in una lettera al Centro D'Abruzzo il segretario della UIL - Unione Italiana del Lavoro.
Credo che si commenti da solo!
Una sola domanda caro Roberto Campo lei allore vede l'Abruzzo come la Basilicata?
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Egregio Direttore,
complice la campagna elettorale, stiamo assistendo ad un salto di qualità all'indietro sulla questione dell'estrazione degli idrocarburi.
Non si tratta più solo della contestazione di qualche specifico progetto, ma del tentativo di mettere al bando l'intero settore.
La politica fa a gara a chi è più contro gas e petrolio, una componente per molti decenni ancora non eliminabile di qualsiasi politica energetica. Nonché una componente che ha accompagnato e integrato lo sviluppo industriale dell'Abruzzo sin dalle origini e che ha giustificato l'individuazione di Ortona come porto industriale e commerciale d'Abruzzo.
Che la politica non sia all'altezza della situazione non è certo un problema solo dell'Abruzzo, ma nessuna altra realtà scende in basso quanto la nostra su questi temi.
La contrapposizione turismo-industria è un frutto velenoso di questa situazione.
Molti dei responsabili politici ed istituzionali dei passi indietro che l'Abruzzo sta facendo per quanto riguarda l'attrattività ambientale e turistica del suo territorio, come nel caso delle bandiere blu perdute, pensano evidentemente di recuperare un profilo ambientalista accodandosi al fronte del rifiuto dell'estrazione di gas e petrolio.
Colpisce la totale indifferenza della politica alle conseguenze economiche, energetiche ed occupazionali di questa rinuncia.
Il mondo del lavoro complessivamente inteso, lavoratori e imprese, deve reagire a questo scempio culturale, economico, lavorativo. Tutti dicono di condividere la preoccupazione per le gravi perdite di posti di lavoro, ma per molti evidentemente sono solo parole di circostanza.
Caro direttore, il suo giornale ha cercato a più riprese di promuovere un confronto informato sulla materia, ma purtroppo bisogna prendere atto che ad oggi ciò non è stato possibile.
Non possiamo rassegnarci, perché l'attacco non si ferma, ma oggi investe l'intero settore, le persone che vi lavorano, quelle che vi potrebbero lavorare e i tanti il cui lavoro richiede anche adeguata fornitura di energia.
Credo che il sindacato e le associazioni imprenditoriali dell'industria debbano coinvolgere le tre università e il sistema regionale della conoscenza per aiutare la politica a svolgere un decente ruolo di guida su temi decisivi per il futuro competitivo e occupazionale dell'Abruzzo.
Roberto Campo, segretario Uil Abruzzo
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Gli risponde il Centro D'Abruzzo nella persona del suo editore Mauro Todeschini. Un po ambiguo, eh?
Un Paese civile decide caso per caso, a seconda dell’impatto del singolo progetto. E anche della ricaduta economica dell’attività, che dev’essere sicura e adeguatamente remunerativa per le popolazioni interessate.
1 comment:
Diciamo che più che commentarsi da sè, è incommentabile.
Altrettando la risposta.
- Marianna
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