.

.

Tuesday, May 13, 2014

Il collasso del West Antarctic Ice Sheet



Iceberg che si sono staccati dal Thwaites glacier

 Il Thwaites glacier in rosso

I ghiacciai dell'Antartide

Cambio di temperatura nell'Antartide - NASA


Trentacinque anni fa il primo allarme, Prof. John Mercer


Trentacinque anni fa il primo allarme, Prof. John Mercer








"Today we present observational evidence that a large sector of the 
West Antarctic ice sheet has gone into irreversible retreat. 
It has passed the point of no return.” 

Eric Rignot, UCI

This is really happening.
There’s nothing to stop it now.

Thomas P. Wagner,  NASA

Il pianeta terra non ha sempre avuto un polo nord e sud coperti di ghiacchio: in altre ere geologiche quei ghiacci esistevano in forma liquida e il livello degli oceani era molti superiore al livello attuale.

Nel 1978, uno degli studiosi di ghiacciai piu' noti dell'epoca, John H. Mercer della Ohio State University fece una predizione sulla vulnerabilita' dei ghiacciai che coprono il nostro globo, in particolare sul West Antarctic ice sheet nel polo sud. In un articolo su Nature, disse che il rilascio in atmosfera di gas serra a causa del consumo di fonti fossili e' un "threat of disaster", una minaccia di disastro per il West Antarctic ice sheet.

35 anni fa dunque gia' si parlava di come l'uso scellerato di petrolio ed affini avrebbe devastato il pianeta.  Il professor John Mercer fu preso in giro e schernito, perche' non ci si poteva aspettare che i ghiacciai dei poli fossero soggetti a cambiamenti cosi colossali e cosi repentini.

E invece.

Invece sono stati pubblicati proprio in questi giorni due articoli scientifici che sembrano confermare in pieno le predizioni del professor Mercer. Uno di questi articoli e' in Science e l'altro in Geophysical Research Letters. Hanno titoli chiarissimi sul destino di questi ghiacciai: "Irreversible Collapse" e "West Antarctic Ice Sheet is Collapsing" in cui si riporta appunto che secondo studi della NASA e di altre unviersita' americane,  vari ghiacciai dell'Antartico appaiono irrevocabilmente destabilizzati e che il loro collasso "appears unstoppable".

Iniziamo con il Thwaites Glacier, uno dei ghiacciai piu' importanti dell' West Antarctic Ice Sheet - di circa 182,000 chilometri quadrati - che sta collassando. Ian Joughin della University of Washington ed i suoi collaboratori - e non la D'Orsogna - sono giunti alla conclusione che il tempo che resta a questo ghiacciaio e' di circa duecento anni, che alla fine l'intero ghiacciaio scomparira', causando il collasso di ulteriori ghiacciai con un conseguente aumento dei livelli del mare di almeno tre metri e possibili destabilizzazioni su tutto il pianeta.

Il Prof. Joughin conclude che anche se questo processo fosse arrestato adesso, sarebbe “too little, too late to stabilize the ice sheet. There’s no stabilization mechanism" e cioe' sarebbe "troppo poco, troppo tardi per stabilizzare i ghiaccai. Non esiste nessun meccanismo di stabilizzazione." Come dire: una volta che hai innescato un processo geofisico, poi quello cammina per la sua strada, che tu lo voglio o no.

Dal canto suo il professor Eric Rignot della University of California-Irvine, in collaborazione con la NASA, ha analizzato una serie di ghiacciai presso l'Amundsen Sea nella parte occidentale dell'Antartide. I fronti dei ghiacciai Smith e Kohler sono indietreggiati di ben 35 chilometri dal 1992 e si stima che questi si impiccioliranno ancora. Secondo Eric Rignot questi rimpicciolimenti sono irreversibili. Abbiamo passato il punto di non ritorno. 

I due studi su citati sono stati eseguiti da due gruppi diversi e in modo indipendente. Quando hanno scoperto di essere giunti alle stesse conclusioni, e cioe' che l'Antartide collassa,  hanno deciso di indire una conferenza stampa congiunta con la NASA. 

Ora e' ovvio che non vedremo i livelli dell'oceano innalzarsi domani, e che ci vorranno decenni per iniziare a vedere le conseguenze del tutto, pero' abbiamo messo in moto - come dice appunto la NASA - un processo inarrestabile. Geologicamente parlando, duecento anni sono un batter d'occhio.

I ghiacciai scompaiono a causa delle temperature atmosferiche sempre piu' calde, ma in modo indiretto. Nel profondo dei mari polari infatti esiste dell'acqua piu' calda del normale che iniziano ad arrivare sempre piu' di frequente in superficie.  Grazie a questa acqua calda i contorni dei ghiacciai si sciologono a ritmi sempre piu' repentini.

A causare il riaffiorare in superficie di questa acqua calda profonda sono i forti venti che spirano sull'Antartico. In condizioni normali, questi venti servono per tenere bassa la temperatura del polo sud. Ma man mano che il resto del pianeta si riscalda, i venti diventano sempre piu' violenti e piu' stravolgenti. Una delle conseguenze di tutto cio' e' che appunto l'acqua calda profonda torna in superficie, erodendo i ghiacciai.

Fra le possibili concause, anche l'allargamento del buco dell'ozono e possibili cambiamenti naturali. La NASA pero' ritiene che il principale fattore sia il riscaldamento del pianeta.

Qui tutte le foto della NASA

Il professor Mercer che aveva gia' previsto tutto trentacinque anni fa e' morto nel 1987.


No comments: