.

.

Wednesday, September 3, 2014

Angelo Pollutri: torniamo agli anni '60 - pane e petrolio

Oh Gesu - che mi tocca leggere, nel 2014!

Angelo Pollutri, ex sindaco di Cupello manda oggi un comunicato alla stampa dove dice varie assurdita', una dopo l'altra, facendo confusione fra parco e petrolio, passato e presente. Ma possibile che nel 2014 non si possa avere un politico sensato? Perche' si votano persone che non sanno neanche seguire un filo logico? Ma da dove escono questi?

Tutto quello che leggo e' vecchio, triste, stupido, infantile. E purtroppo di questa antichita' in Italia ce n'e' molta, include anche Renzi, che e' un esempio lampante del vecchio che goffamente cerca di farsi nuovo senza sostanza.

Secondo Pollutri, il decreto trivellante di Matteo Renzi - il decreto sblocca Italia - di fatto fa riemergere

"lo scontro tra il “no” deciso da parte di alcune componenti politiche, sindacali e sociali e il “sì” ragionato, meditato e di prospettiva di Confindustria e di altri singoli imprenditori."

Pollutri parla di "ultimatum circa il decidere che tipo di sviluppo avrà la nostra regione negli anni a venire".

Ma no, Angelo, non si scomponga e non arrivi a tanto: non si tratta di nessuno scontro, nessun ultimatum. Semmai sara' la prepotenza.

Come lei ben sa, il "no deciso da alcune componenti politiche, sindacali e sociali" e' un no diffuso, voluto da tutti i partiti, persone, amanti del mare e del commercio, e pure dentro Confindustria. Se lei va a ben vedere infatti ci sono industriali anche di Confindustria che si oppongono al petrolio - sono gli industriali del 2014 e non del 1964 che hanno puntato su sostenibilita' e rinnovabili e sviluppo vero e non sui buchi e monnezza.

E quindi il no alle trivelle e' un consenso, caro Pollutri. Solo i relitti del passato vogliono le trivelle, perche' hanno da guadagnarci sopra, e perche' non hanno ne idee, ne interesse, ne intelligenza, a guardare al mondo di oggi - quel mondo grande e nuovo e veloce che esiste fuori dalle sue quattro mura di Cupello e che ha lasciato il petrolio dietro di se da tanto tempo.

Lo so, certo, quando uno non riesce a produrre intellettualmente di meglio e' facile lanciarsi con i buchi. Basta una trivella, una multinazionale, e voila' - nessuno deve pensare a niente. Sediamoci e gongoliamoci con queste quattro lire di royalties. Che importa che tutto il resto e che sopratutto il futuro, vadano a rotoli.

E invece no, per competere nel mondo di oggi ci vuole l'intelligenza e il coraggio e il reinventarsi e il sapere piantare per il domani.

Siete solo senza idee, e poveri intellettualmente. Se lei e se Renzi e tutti i vostri compari trivellatori trionferete, non e' perche', come vorrebbe fare credere lei ci sono "ragioni mediate e di prospettiva" . No, a trionfare sara' una cosa sola: la stupidita' che porta a voler far cassa con il futuro di una nazione, la corsa disperata al vile denaro di una nazione che e' rimasta in ginocchio perche' non sapevate fare di meglio, la prepotenza di chi siede nei palazzi romani senza sapere, senza amare, senza pensare.

Ovviamente, non poteva mancare da parte di Pollutri il famoso compromesso. Il minestrone. Era una delle cose che sapevo dal primo giorno avrebbero provato a propinarci: un po di petrolio si, si puo' fare, possiamo convivere tutti assieme allegramente. E questo grazie a:

un percorso non estremistico, né per il no né per il sì, un percorso che possa nella circostanza dare un’opportunità di sviluppo ai nostri malcapitati territori in termini di infrastrutture e sostegno alle imprese e che possa, quindi, rimettere in moto un meccanismo virtuoso che generi lavoro.

E ancora:

ognuno potrebbe generare futuro lavorando in simbiosi mutualistica.

Ma che vuol dire ne per il no, ne per il si? Penso che neanche la democrazia cristiana arrivasse a tanto!

I nostri territori non sono malcapitati, caro Pollutri, e la simbiosi mutualistica non esiste. Non esiste un po di di cancro, o la simbiosi mutualistica fra cellule sane e malate. Prima o poi quelle malate prendono il sopravvento, perche' sono piu' potenti e in questo caso pure prepotenti. Capisce? Uno deve avere dei principi - fondati sull'intelligenza e sul pensare - e poi non accettare mezze misure quando si tratta di cose cosi' gravi ed importanti.

L'Italia ha avuto in dono qualcosa che nessun altro ha, un territorio splendido le cui ricchezze sarebbero sufficenti a campare tutti magnificamente se, come detto prima, ci fossero persone intelligenti ad argomentare, a pensare, a guardare avanti e non indietro come fa lei. Ma come puo' pensare che

Il Parco della Costa Teatina dovrà rappresentare l’elemento di armonia ecocompatibile di difesa della costa e del suo sviluppo, tramite risorse provenienti dalle compensazioni ambientali derivanti dalle coltivazioni di idrocarburi. Lo stesso progetto Ombrina Mare potrebbe portare 1 miliardo di euro di royalties in 20 anni.

Ma se con Ombrina il parco e' morto prima ancora di nascere! Di quale armonia parla? Ecocompatibile? E che in modo i veleni e i fanghi e i fumi di Ombrina saranno ecocompatibili? Ecocompatibili con cosa? Forse che i fumi di Ombrina le hanno dato alla testa gia' adesso? Chi vuole venire al mare a vedere una nave sputa fiamme in cielo per 24 ore su 24? Lo sa che per essere ecompatibili le spiagge californiane e di Florida hanno bloccato ogni nuova trivellazione da almeno trenta anni a questa parte?

E' di poche settimane fa la notizia che i mari d'Abruzzo sono in uno stato pietoso. Invece che sparlare a vanvera con questi paroloni di "eco" di qua ed "eco" di la, perche' invece non propone qualcosa per rendere questo mare piu' sano e "ecocompatibile" ma per davvero, invece che augurarsi l'arrivo di ultieriore monnezza che non potra' non esserci con Ombrina e compari?

E poi ancora, Pollutri prevede che la politica abruzzese può trarre chiarezza e opportunità di sviluppo compatibile copiando l’intelligenza degli anni ’60.

Vede, e' qui la stupidita' di tutti quelli che pensano al petrolio come la panacea a tutti i mali italiani. Ogni epoca ha la sua storia, e gli anni '60 sono stati per l'Italia un epoca d'oro per tanti motivi. Ma non e' tutto oro quello che luccica, e solo adesso ci rendiamo conto che alcune delle scelte di allora tanto intelligenti non furono.

Specie in reparto ambientale.

Cosa e' rimasto dell'industrializzazione selvaggia degli anni '60? Raffinerie e territori devastati. E' rimasta Gela, e' rimasta l'ILVA, e' rimasta Bussi.

E' questo che vogliamo per il 2050?

E infine, la balla e la assurdita' piu' colossale di tutte: lo sviluppo occupazionale della nostra regione è decollato grazie agli idrocarburi e la volontà di valorizzare le risorse ambientali è stata successiva a quella dello sviluppo industriale.

Non si puo' riscrivere cosi la storia. L'Italia ha avuto il suo boom del dopoguerra grazie a tante cose - i soldi degli americani (oh yes) e del piano Marshall, le flotte di immigrati che rimandavano i soldi a casa da Francia, Germania, USA, Canada, una classe politica piu' intelligente e amante della nazione, cittadini meno imbroglioni e piu onesti, e pochi impenditori intelligenti e lungimiranti, come Adriano Olivetti. Purtroppo quelli non li fanno piu'. Adesso ci rimangono solo le mezze cartuccie.

E poi, la logica del dire: c'erano prima le trivelle e poi l'ambiente. Si certo, c'erano prima il cannibalismo e il politeismo e la schiavitu' e poi sono arrivati i diritti umani e le leggi e il vivere civile. Pollutri, ma dove vive!  Gli anni sessanta sono finiti cinquanta anni fa!

Si, e' avvilente l'Italia. Governata da gente cosi poco intelligente, piccola, conservatrice, senza visione, senza idea di futuro. Sa tutto di stantio. Ogni volta che leggo queste cose sono ben felice di non esserci piu'. La cosa piu' brutta e' che sono proprio i meno preparati - culturalmente, eticamente - a guidarla.

Dove sono finiti gli statisti di un tempo?






1 comment:

Emanuela said...

ti giuro che se non lo vedessi non ci crederei.
il teatro della politica in italia supera Aristofane e Jonesco messi insieme, ne' per il si' ne' per il no non e' la battuta geniale di un personaggio che rappresenta quanto stupido e ottuso possa essere un politico - una battuta verosimile, ma cosi' assurda che nessuno immagina che si possa dire nella realta' , da qui l'effetto comico - ma il discorso di un politico vero che si prende pure sul serio!!! bisognerebbe seppellirli davvero con le risate, queste persone, ridergli in faccia da qui all'eternita', dal momento che non sanno nemmeno accettare il confronto e le critiche senza diventare aggressivi e offensivi.

e condivido in pieno anche il tuo giudizio su Renzi. mai avuto aspettative su di lui, quindi non posso neanche essere delusa. ma questo non mi consola neanche un po'.