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Piattaforma del Gas della Edison, davanti alla costa di Casalbordino. Grazie a
Lorenzo per averle scattate.
Qui altre sconcertanti fotografie di una regione che non sa dove sta andando.
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Oggi e' l'ultimo incontro ufficiale di questo mio piccolo tour informativo Abruzzese. Stasera a
San Salvo alle sei di sera, presso il centro culturale Aldo Moro.
Una piccola novita' di quest'anno e' che c'e' stata una maggiore presenza di personalita' politiche, sopratutto dei sindaci e di qualche amministratore provinciale, di vario orientamento politico.
Naturalmente sono contenta che pian piano anche chi ci governa si renda conto di quel che accade, e spero sempre che prima o poi ci sia una azione forte, e per davvero della nostra classe politica.
E' pero' quel pian piano che mi fa rabbia. E' quel lassismo, quel passivismo, quell'aspettare di essere chiamati, di essere interpellati che mi fa star male. Non c'e' iniziativa, volonta', azione da parte della politica, si risponde quasi per inerzia. Non va bene, non e' democratico.
Innanzitutto non e' giusto che dopo due anni di attivita' del popolo solo ora ci si svegli. Ma soprattutto, una volta svegliati, non sarebbe ora che i politici dimostrassero di essere davvero delle guide per il popolo? Non sarebbe ora che fossero loro a prendersi la
RESPONSABILITA' ATTIVA di portare avanti questa lotta? Loro sono pagati profutamente per questo, io no.
Gianni Chiodi nonostante i mille appelli televisivi rimane muto, assieme a quell'altra inutile amministratice che risponde al nome di Daniela Stati. Gente senza spina dorsale, come ho gia' avuto modo di dire mille volte ormai, e che da cui io mi vergogno di essere amministrata.
Questa gente prende migliaia di euro al mese per non fare il proprio lavoro:
CHI SE NON L'ASSESSORE ALL'AMBIENTE REGIONALE DEVE PARLARE, FARE, ESSERE PROPOSITIVO? Chi? Perche' lo devono fare i volontari?
Ieri sera a Lanciano, oltre al sindaco della citta', Filippo Paolini, c'era anche il neo-presidente della provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio e assieme a lui il suo assessore all'ambiente, Eugenio Caporrella.
Ormai tutta la mia pazienza sta per arrivare al capolinea, e non mi importa quasi piu' niente del titolo di nessuno. Ho detto a tutti quello che pensavo ieri sera, fra cui il fatto che non ci si puo' aspettare da me di farmi il giro d'Abruzzo sine die, gratis e senza alcuna risposta politica ufficiale.
Occorrono i fatti e non le chiacchere. Sono stanca di essere presa in giro dai politici, fatte poche rare e preziose eccezioni.
Il presidente della provincia molte volte ha ripetuto che da sindaco di Fossacesia si e' opposto al centro petrolifero di Ortona e che quando verra' interpellato di nuovo si pronuncera' contrario ai nuovi progetti petrolfieri per l'Abruzzo.
Ma questo non e' sufficiente, e gliel'ho anche fatto notare. Non va mica bene che si
ASPETTI DI ESSERE INTERPELLATI. Occorre essere
PROPOSITIVI, e darsi da fare, oggi, adesso, rompendo le scatole a tutti da questo esatto momento e senza fermarsi mai. E soprattutto a chi ed in che modo si deve dire il proprio no? Dirlo ai cittadini e' facile, siamo tutti d'accordo.
Occorre avere invece il coraggio di dirlo ai potenti, agli alti piani decisionali, di far rumore, di uscire in prima pagina sui giornali, di non avere paura di mettersi contro il potere dell'ENI, di Scajola e di tutti gli uomini di malaffare che stanno dietro i progetti petroliferi per l'Abruzzo.
Cosa puo' fare secondo me DiGiuseppantonio? Puo' chiamare i sindaci della sua provincia, puo' chiamare gli altri presidenti delle quattro provincie d'Abruzzo, puo' chiamare la Stati, Chiodi, e possono
INSIEME far dichiarazioni alla stampa nazionale, possono promuovere eventi informativi a tappeto nelle scuole, nei comuni, nelle piazze. Puo' lui indire una manifestazione grande, puo' lui proporre e trovare lui le formule giuridiche giuste per non farci petrolizzare.
Qualcuno dalla sala gli ha detto: ma lei vuole essere ricordato come colui che salva l'Abruzzo o come colui che ne ha firmato la morte?
Prima di andare via, incalzato da relatori e partecipanti all'evento, DiGiuseppantonio ha allora promesso di lavorare con maggior attivismo. Io sono qui che aspetto di vedere le sue dichiarazioni ufficiali ed il suo operato.
Non mollo mica e spero che ormai abbiano capito che con me le parole non bastano. Arriva poi l'assessore all'ambiente della provincia, Eugenio Caporrella, e qui si che mi sono cadute le braccia per terra.
I suoi punti di partenza sono due: il primo e' di cercare di capire come fare per far si che l'ENI non perda i soldi investiti in Abruzzo e l'altro e' che prima di fare qualsiasi cosa, dovra' leggersi le carte per bene.
Rido o piango? Le sue mi sono parse dichiarazioni perditempo di qualcuno che non sapeva bene che pesci pigliare, infatti e' stato duramente attaccato dalla sala.
In vari toni e modi, abbiamo tutti ricordato al signor Caporrella che
NON E' NOSTRO COMPITO SALVARE GLI INTERESSI DELL'ENI. Non e' un nostro problema. Nelle procedure di autorizzazione ai pozzi di petrolio ci sono state varie inadempienze da parte di ENI e compari, fra cui quella di informare la gente. Gli interessi da salvare sono quelli del contadino, della mamma che si ammalera', dei bimbi deformi che nasceranno, non dell'ENI che fa disastri in tutto il mondo e i cui ricavi poi salgono alle stelle.
Quando si investe, nel petrolio come in qualunque altra attivita', qualche volta l'investimento va bene, qualche altra no. Qui all'ENI gli andra' male. Basta. I petrolieri ce lo mettono in conto. Non e' la fine del mondo.
Ma poi,
CHE RAZZA DI ASSESSORE ALL'AMBIENTE E' UNO CHE SI PREOCCUPA PRIMA DELL'ENI E POI DELLA SUA GENTE?E poi, quando ho sentito che prima di far qualunque cosa sarebbe stato opportuno leggersi le carte per bene, gli ho chiesto, ma quanto tempo ci vuole? Un mese, un anno? Non ha saputo o voluto darmi risposta. Ha detto pero' di essere un tipo meticoloso. Gli ho chiesto quale fosse il suo titolo di studi e mi ha risposto di essere un geometra. Quando gli ho chiesto di circondarsi di gente competente che lo aiutasse a svolgere questo compito di "leggersi tutte le carte" mi ha guardato confuso e mi ha detto "Vuole che io faccia quello che dice lei?".
Insomma, il tipo e' stato vago, saltava di pane in frasca, e non c'e' stato nulla da fare. Gli ho anche chiesto di fare dichiarazioni in base alle sue opinioni personali sulla stampa, di certo dopo tanto tempo che si parla di petrolio, avra' una qualche idea. Nada. Il nostro geometra deve leggersi per bene tutte le carte.
Verso la fine della serata, un altro intervento della sala ha ricordato con lucidita' che tutto il tratto della costa a sud di Ortona e' gia' perso. Le piattaforme della Edison a Casalbordino, di Rospo Mare a Vasto, di Ombrina Mare ad Ortona, ieri erano tutte visibili, assieme a sinistre petroliere che si aggiravano nei dintorni. Sono brutte, e non invitanti per i turisti, fanno rumore e non fanno riposare le persone. Per di piu' c'erano testimonianze di fumi che uscivano da Rospo Mare e visibili dalla costa.
Durera' poco il sogno turistico dell'Abruzzo. All'assessore provinciale all'ambiente Caporrella, auguro nel frattempo buona lettura. Io fra dieci giorni torno a Malibu.