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Friday, March 7, 2008

L'ENI a Gela










2016:

emissioni fuggitive, pet coke, terreno, mancanza di bonifiche, ipotesi danneggiamento e contravvenzione al codice dell'ambiente
emissioni in atmosfera, inquinamento del terreno
contaminazione delle acque
incidenti probatori per malattie professionali per amianto
sversamento, incendi, topping
  

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Costretti a respirare sostanze tossiche quali il dicloretano e l'acido cloridico
A toccare con le mani il mercurio
A stare a contatto con l'amianto

Grande concentrazione di mercurio, benzene, dicloretano, 
idrocarburi clorurati, cloruro di vinile

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le cui patologie sono da ricollegare all'inquinamento industriale

Richiesta di risarcimento milionario per un primo gruppo di 12 bambini nati con malformazioni
Accertato il nesso di causalita' fra l'inquinamento industriale e le patologie di cui sono affetti

Spina bifida e palatoschisi

75 persone

danno morale subito (stato di sofferenza e patimento interiore per le lesioni riscontrate)
danno da lesione del rapporto parentale (perdita delle aspettative di proficuo scambio tra genitori, figli, conuigi e lo sconvolgimento assoluto dei rapporti tra i soggetti e le ordinarie abitudini di vita)


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2008:


A Gela esiste una raffineria di petrolio di proprieta' dell'ENI. La scorsa estate la trasmissione televisiva L'Italia in diretta, su Rai 3, dedico' al petrolchimico siciliano una puntata intera. A quel tempo non sapevo ancora dei malaugurati piani ENI per l'Abruzzo, ma la trasmissione mi scosse molto. Ne parleremo piu avanti.

La storia di Gela e' drammatica e non molto diversa da quella di Viggiano o di altre parti dove l'ENI ha messo lo zampino, il dito e il braccio tutto. Anche a Gela, sorpresa delle sorprese, l'ENI dirige un centro di desolforizzazione del petrolio, ed anche a Gela hanno emissioni insalubri di idrogeno solforato e di altre schifezze.


 Corriere di Gela - 

 Un neonato microcefalo e' un bimbo con uno sviluppo 
limitato del cervello che restera' tale per tutta la vita.

"Il petrolchimico responsabile anche dell’infertilità maschile"

"La notizia riportata la settimana scorsa dal nostro giornale e da altri organi di stampa del nord, relativa ai bimbi malformati a Gela per via del’inquinamento del petrolchimico locale, ha suscitato allarme e reazione nella nostra città. Su 13.000 bambini nati dal 1991 al 2002, ben 520 hanno malformazioni: la percentuale dei neonati microcefali a gela è dieci volte maggiore alla media nazionale. Inoltre 9 operai dell’impianto “clorosoda” (chiuso da dieci anni) sono morti negli ultimi 5 anni e una ventina sono ammalati. E ancora circa 7.000 dipendenti si sono succeduti negli impianti che hanno fortemente inquinato acqua e cibi in città.

Cento famiglie gelesi sono riunite in comitati per costituirsi parte civile in un eventuale processo a carico dei vertici dell’Eni. Già è stata depositata una perizia allarmante sull’aumento dei tumori in città. Il sindaco Rosario Crocetta ha detto che “la città ha diritto a un risarcimento”. Risulta anche che tanti medici prescrivono il ”viagra” (la pillola americana dell’amore) non solo agli anziani che non intendono disarmare, ma anche a molti...giovani gelesi, per le loro performance, in considerazione della loro scarsa fertilità.

L’allarme generale ha effetti andrologici e sono state innestate anche gravi patologie genetiche (tumore ai testicoli), riduzione dell’organo sessuale tra i giovani gelesi di oggi, rispetto ai loro coetanei di una generazione fa.

L’inchiesta giudiziaria sull’impianto petrolchimico di Gela è tutt’ora aperta. E già è noto quanto è costato (in vite umane) il cosiddetto “benessere” del petrolio rinvenuto nel sottosuolo locale. La rivoluzione industriale ha portato a Gela varie malattie: nevrosi, depressioni, svogliatezza, tumori, infertilità, malessere nelle vie respiratorie e anche la...mafia."

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A parte la mafia sono tutte cose che andiamo dicendo da mesi. E' tutto chiaro a tutti ormai meno che ai nostri politici locali che come struzzi mettono la testa sottoterra, fanno finta di non sapere, non vedere e accusano gli altri di essere disfattisti.

Arrivera' un giorno...

12 comments:

Tatone Massimo said...

ARRIVERÀ' IL GIORNO CHE RIMPIANGERAI DI ESSERE NATO E DI ESSERE MARCHIATO COME L'ASSASSINO DI ORTONA

Anonymous said...

questo e molto di più è successo a Gela,POTREI RACCONTARE TANTI PARTICOLARI CHE ormai dall'inizio di tutta questa vicenda RIPETO!!! i ns amministratori andassero pure a fare un giro, invece di dire: " ma quisse dicono ca' nasce lì 'bbardisce ' nghì 'ddù cocce, per spaventare, questa è gente contro il Progresso!!!!!"

VERGOGNA!!!!!!!!!
VERGOGNA!!!!!!!!!
VERGOGNA!!!!!

Tatone Massimo said...

Acerbo, Centro Oli incompatibile con il vino
'La verita' da trasmissione Anno Zero'

(ANSA) - PESCARA, 8 MAR - 'Vino e petrolio non sono conciliabili', dice il deputato Maurizio Acerbo dopo i servizi sul Centro Oli di Viggiano, in Basilicata. I servizi in cui gli agricoltori della zona lamentavano il fatto che nessuno vuole più' la loro uva e il loro vino sono andati in onda su Anno Zero. Il riferimento e' al Centro Oli che dovrebbe essere fatto in Contrada Feudo di Ortona, i cui lavori sono stati di fatto sospesi fino a fine 2008 con una legge approvata questa settimana in consiglio regionale.
AGGIUNGIAMO ANCHE LA INCOMPATIBILITÀ' CON LA SALUTE

Anonymous said...

stamattina dovevo fare il pieno di benzina. di solito mi rifornisco da un agip. ma oggi non ne avevo proprio voglia... boicottiamo tutti l'agip?

maria rita said...

ottima idea!

NO ENI NO AGIP

Tatone Massimo said...

non solo agip ma tutte le pompe del gruppo eni...se non erro sono AGIP, SHELL,API,IP

restano Q8, total,esso ma non so a che catena appartengono

Tatone Massimo said...

bene in poche parole il gruppo eni gestisce al 100% le pompe AGIP E IP.
tutte le altre sembrino che vengono gestite in parte...
FACCIO PRESENTE CHE A CANOSA C'E UN DISTRIBUTORE PRIVATO CHE NON APPARTIENE A NESSUN GRUPPO....conviene??

sul nostro territorio ortonese abbiamo 5 pompe agip, 2pompe api se non sbaglio, e una total
sempre se non sbaglio....

nonno enio said...

La trasmissione di Santoro "Anno Zero" ha portato a conoscenza di cosa succederebbe ad Ortona se si insediassero i pozzi di petrolio dell'ENI. Un disastro ecologico senza precedenti, gente che scappa dai paesi limitrofi a tali insediamenti in Calabria, dove l'uva e il vino di quei posti, a sentire gli abitanti, sono invenduti e cose buone da cacciare in discarica. Dipendenza dei cittadini dalla classe politica ( quella che aveva promesso come da noi posti di lavoro )e inquinamento costante e crescente, mai evidenziato perchè a fare i controlli è l'ENI stessa che fa il controllore e il controllato. Da non credersi e NESSUNO FA NIENTE PER QUELLA POPOLAZIONE, la maggior parte formata da emigrati di ritorno dalla Svizzera o da paesi esteri che dopo una VITA passata a lavorare si era costruita una casetta per passarvi la vecchiaia. Tutto vanificato.... oggi scappano per riemigrare in posti lontano dalla loro terra...

nonno enio said...

Scusate : Viggiano ( Potenza ), Basilicata non Calabria come erroneamente scritto.... ma il succo delle cose è sempre lo stesso.

Anonymous said...

IL 13 E IL 14 APRILE NON RECHIAMOCI ALLE URNE PER PROTESTA CONTRO L'ENI LA NOSTRA REGIONE AVRÀ' DEI CANDIDATI AL SENATO NO!!!

ABRUZZONO-TRIV said...

Sabato manifestazione a pescara

Partenza dal lungomare nord...dalla madonnina ore 15...

quindi si prega di arrivare sul posto con un pò di anticipo...

Anonymous said...

Boicottare le pompe non e' cosi' semplice.
I distributori di benzina non si riforniscono dalle raffinerie dello stesso gruppo ma semplicemente da quelle piu' vicine. Ad esempio in Sardegna c'e' una sola raffineria a Sarroch http://it.wikipedia.org/wiki/Sarroch (e' della Saras http://it.wikipedia.org/wiki/Saras cioe' di Moratti) e tutti i distributori di tutte le marche della Sardegna si riforniscono li.

La raffineria di Gela sicuramente rifornira' tutti i distributori dei dintorni.

Le raffinerie in Italia dovrebbero essere queste
http://it.wikipedia.org/wiki/Raffineria_(petrolio)
Possedute da ENI, Esso, Tamoil, Q8, Total, Erg, IES, API, Iplom e Alma Petroli. Tutti i distributori italiani si riforniscono da queste raffinerie, sia le grandi marche che quelle indipendenti.