Nel 2010
We are witnessing in real time the extinction of this
iconic
and once plentiful species
Without immediate intervention, the Addax will lose its battle for survival
I am the Lorax.
I speak for the trees.
I speak for the trees, for the trees have no tongues.
E' bianca d'estate, e' elegante, e' sinuosa.
Sta per scomparire dalla faccia della terra.
Ne sono rimaste infatti nel mondo soltanto 3 esemplari secondo lo IUCN, l'international Union for the Conservation of Nature. Tutto lascia prevedere che presto si estingueranno. La colpa e' dei bracconieri ma soprautto dell'industria del petrolio che ha invaso l'habitat naturale degli Addax.
Secondo Alessandro Badalotti di Save Our Species, un ramo dello IUCN e' una situazione disperata: nemmeno una quindicina di esemplari sarebbero sufficienti a garantire una popolazione sostenibile.
Gli esemplari maschi sono alti 1 metro e 15, pesano circa 80 chilogrammi. Gli esemplari femminii sono piu' piccoli. Il loro pelo diventa bianco solo d'estate, forse per adattarsi al caldo del deserto del Niger.
Nel 2010 c'erano 200 Addax selvatici. Poi sono arrivati i cinesi della China National Petroleum Corporation.
Senza pieta' alcuna hanno distrutto l'habitat degli Addax, riducendo le zone in cui questi animali vanno per mangiare - erbe e cespugli prevalentemente. E assieme a tutto cio' i guardiani pagati dei petrolieri per proteggere le trivelle hanno finito con l'uccidere gli addax. Non si sa bene perche', forse per la loro carne. Gli Addax semplicemente non riescono ad adattarsi e a sopravvivere con tutti questi attacchi. Le guerre africane non hanno certo aiutato.
Jean-Christophe Vie raccomanda una serie di misure di emergenza per aiutare a salvare l'Addax dall'estinzione, fra cui proteggere questi ultimi tre esemplari nella natura selvaggia con l'esercito e di proteggere maggiormente quelle che restano nelle riserve africane.
Circa 200 Addax vivono ancora in un parco naturale protetto del Marocco, presso Agadir. Altri 300 viviono invece nel Termit e Tin-Toumma National Nature Reserve nel Niger. Altri ancora sono presso collezioni private. Si pensa di farli riprodurre in cattivita' e poi di rilasciarli nel deserto, e non solo quelli delle riserve, ma anche quelli degli zoo americani, del Giappone e dell'Australia che fra di loro hanno circa 600 esemplari di Addax.
Ma si puo' prendere esempio da quello che e' successo per il cosidetto Scimitar-horned oryx, una antilope dalle grandi dimensioni e dalla corna a forma di scimitarra per capire come andra' a finire. Questo animale, e' stato oggetto dei bracconieri per anni a causa della bellezza delle sue corna ed e' stata classificata come estinta nel mondo naturale nel 2000. Vari esemplari vivono ancora in centri di cattivita', ma e' difficilissimo farli riprodurre e poi rilasciarli, per i costi, per le incertezze.
Cento anni fa c'erano milioni di Scimitar-hornex oryx. Tutti morti per colpa dell'uomo, che gli ha distrutto l'habitat e li ha cacciati. Quelli che restano vivono in condizioni semi-artificiali.
Altre specie minacciate, e per gli stessi motivi nel deserto, bracconieri, distruzione di habitat da parte di multinazionali del petrolio e non, sono i ghepardi, le gazzelle Dama e le cosiddette gazzelle dalle corna sottili.
Questa storia mi ha fatto pensare a quando ero bambina. Una delle storie che ci leggevano al kindergarden era "The Lorax" di Dr. Seuss. Parla di una comunita' dove scoprono che da un speciale tipo di albero si poteva guadagnare. E quindi tutti ad abbattere alberi, finche' non sono tutti finiti. E poi c'e' un bambino con un seme. E poi le parole:
"UNLESS someone like you cares a whole awful lot, nothing is going to get better. It's not.”
Non l'ho mai visto un Addax ma fa tristezza vedere che un essere cosi perfetto sia relegato all'oblio e a causa della nostra ingordigia.
Se avessi dei bimbi, gli leggerei The Lorax.
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