Piattaforma Sable, con gambe allungabili per i cambiamenti climatici
Piattaforma Troll costruita perche' si prevedevano 30 metri di
innalzamento dei livelli del mare.
Tutti quelli che ricordano gli anni novanta, ricordano anche il
summit del clima di Kyoto del 1997 in cui si decise di tagliare a
livello planetario le emissoni di CO2 in atmosfera. In un primo momento
anche gli USA erano d'accordo nel firmare e ratificare questi accordi.
Poi iniziarono le campagne mediatiche dei petrolieri.
Pochi
sanno che in quegli stessi giorni di Kyoto la MobilOil, adesso fusasi
con la Exxon, compro' della pubblicita' sul New York Times e sul
Washington Post. Scrissero a caratteri cubitali che la scienza dei
cambiamenti climatici era "troppo incerta" e che queste restrizioni di
cui si parlava nella lontana Kyoto avrebbero portato a crolli
nell'economia mondiale. Misero su una enorme macchina politica e di
propaganda per dire a tutti "non lo sappiamo" se il clima cambia e
quindi perche' porre freni all'industria fossile?
Ma
e' ancora minore il numero di persone che sa che un anno prima, nel
1998, la stessa MobilOil stava costruendo una serie di piattaforme
speciali nel nord del Canada, in Nova Scotia, che avrebbero dovuto
essere resistenti ai cambiamenti climatici: potevano essere innalzate o
abbassate a piacimento e per adeguarsi ai livelli del mare, pensavano a
come trivellare l'Artico una volta che le nevi si sarebbero sciolte e a
speciali tipi di miscele anti-corrosive in un ecosistema che cambiava.
Le ditte del petrolio sapevano dei cambiamenti climatici gia' dagli anni
'80 e sapevano che era colpa delle estrazioni di petrolio e di gas.
Cioe' sapevano che era colpa loro.
E quindi
pubblicamente dicevano "tuttapposto", privatamente ammettevano che non
era cosi e si preparavano ad affrontare e a sfruttare i cambiamenti
climatici nel loro interesse.
Prima di Kyoto la
faccenda dei cambiamenti climatici non era ben nota al grande pubblico.
Fu la Exxon la prima a studiarli, e quando si rese conto di cosa
veramente avrebbero significato, si affrettarono a minimizzare,
nascondere, fare il lavaggio del cervello alle persone. Ma avevano
capito e fra petrolieri inizio' la corsa all'adattamento.
Fra
i primi impianti costruiti con in mente i cambiamenti climatici, il
campo di gas Sable, Canada. Assieme alla Mobil Oil erano qui coinvolte
la Shell e Imperial Oil, di proprieta' della Exxon. Gli ingegneri
scrivevano che i loro calcoli li portavano ad assumere che nel corso di
25 anni il livello del mare, grazie ai cambiamenti climatici, poteva
aumentare di mezzo metro. Oltre a Sable, altri progetti
climate-change-resistant venivano programmati nei mari del Nord e
nell'Artico.
La scienza indipendente inizio' a parlare
di cambiamenti climatici verso la fine degli anni ottanta. Nel 1988
James Hansen della NASA disse che era sicuro al 99% dei cambiamenti
climatici. L'ONU creo' in quello stesso anno il suo Intergovernmental
Panel on Climate Change.
Ma i petrolieri si erano gia'
portati avanti: perfezionavano i loro progetti in silenzio, e iniziarono
con la propaganda
mediatica che divento' incessante dopo Kyoto. Si organizzarono per bene e
crearono un consorzio comune detto "Global Climate Coalition" per dire
che non c'era niente da temere. Spesero milioni di dollari per
convincere
politici, il pubblico, i professori che il clima era e sarebbe rimasto
lo stesso di sempre. Nel frattempo spesero miliardi di dollari per
adeguare le loro infrastrutture.
Addirittura
fecero circolare video a giornalisti, alla Casa Bianca e pure a quelli
del Medio Oriente, spiegando loro che seppure fosse tutto vero, questi
supposti cambiamenti climatici avrebbero potuto essere ottimali per
l'agricoltura e che sarebbe stata la fine della fame nel mondo!
E'
come il referendum in Italia: i lobbisti, i petrolieri, gli affaristi
hanno, oggi come allora, molti piu' soldi, tempo, agganci degli
scienziati indipendenti. Per di piu' a quel tempo non c'erano internet
su larga scala, facebook e tantomeno una coscienza civile diffusa. In
poche parole, fu una campagna mediatica sbilanciata e inarrestabile.
Potevano dire quasi tutto quello che volevano, e lo dissero, su
disoccupazione, costi elevati dell'elettricita', declino della qualita'
di vita negli USA.
Gli credettero.
Ma
Sable andava avanti. Cosi pure Troll, nei mari del Nord un mostro della
Shell di 30 metri di altezza dalla superficie del mare, costruita cosi
in alto perche' ci si aspettavano altrettanti metri di mare in piu' a
causa dei cambiamenti climatici. Anzi, invece che 30, si decise poi 32
metri dalla superficie del mare, per "essere sicuri". Troll esiste
ancora ed e' una piattaforma da film dell'horror a vederla. Installarono
maggiori impianti di sicurezza contro gli uragani, e si studiarono come
creare tubature ed oleodotti piu' resistenti alle intemperie del
clima.
Una volta morta Kyoto, il Global
Climate Coalition pian piano si sciolse. Il lavoro era stato fatto: gli
USA non avrebbero firmato Kyoto, il pubblico non credeva ai cambiamenti
climatici e potevano tornare a fare quello che avevano sempre fatto:
trivellare.
Ma anche se sotto altri nomi, la
propaganda continuo'. Fra il 1998 e il 2005 la sola Exxon Mobil diede
almeno 15 milioni di dollari a vari altri enti negazionisti.
I livelli del mare attorno a Sable sono aumentati.
No comments:
Post a Comment