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Sunday, November 29, 2015

Los Angeles: dalla centrale di stoccaggio di Aliso Canyon perdite di metano da tre mesi




3000 persone evacuate
2800 in lista di attesa

decine e decine di casi di perdite di sangue dal naso,
mal di testa, tremori, tosse, nausea, vomito



30,000 persone a rischio
60 denunce individuali o class action

Il pozzo che perde e' del 1953
vecchio e mal funzionante
e' a 1 miglio dalle case
 
 $7,500 dollari al mese per famiglia evacuata, 
$500 di bollette, 
$45 al giorno per persona
2700 purificatori installati nelle case di chi e' rimasto



 Update del 6 Gennaio 2016: 
dichiarato stato di emergenza.
traccie di idrogeno solforato

Puzza, 
Giramenti di testa
Evacuazioni
Nessuno sa cosa fare
Ancora 50 mila chilogrammi di metano all'ora 
che finiscono in atmosfera

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Sono due mesi che nessuno sa come fermare l'enorme flusso di metano.
Mal di testa, evacuazioni, puzze, class action, proteste.
Il pozzo continua a perdere.

E' un nuovo golfo del Messico su terraferma.

Due mesi, al ritmo di 50,000 chili di metano all'ora


 Update del 10 Dicembre 2015:
Immagini in infrarosso di Aliso Canyon quasi due mesi dopo.










Succede a Porter Ranch, nella San Fernando Valley di Los Angeles. Sorge qui un impianto di stoccaggio di gas, risalente al 1972. Ad Ottobre una fuga di metano che nessuno sa fermare. E cosi perdite e puzza invadono Porter Ranch da un mese, per ora senza soluzione.


L'impianto si chiama Aliso Canyon Storage Facility e le perdite risalgono al 23 Ottobre 2015. E' stata una fessura lungo un tubo che scorre a 3 chilometri sottoterra a portare alla fuga di gas in superficie. Non si sa bene dove sia questa fessura, si sa pero' che la tubatura, di 20 centimentri di diametro circondato da uno strato protettivo di altri 30, ha ceduto.


Dal sottosuolo arrivano in superficie la bellezza di 50 mila chilogrammi di metano l'ora, pari al 25% di tutte le emissioni dell'intero stato della California. Una quantita' enorme. Oltre al metano, dal sottosuolo arrivano mercaptani, additivi che sanno di zolfo e che causano problemi di nausea, svenimenti, bruciore agli occhi, mal di testa e perdite di sangue dal naso, come i residenti di Porter Ranch ben sanno.


Quanto tempo ci vorra' per sistemare la perdita? Non si sa. Forse uno, due, tre mesi, o almeno questo e' quello che dice la Southern California Gas Company che gestisce lo stoccaggio di Aliso Canyon. Hanno provato a fermare le perdite pompando fluidi nel sottosuolo ma non ci sono riusciti. Si pensa di trivellare un nuovo pozzo per fermare o per convogliare il metano altrove, ma ci vorranno molti mesi per completare l'opera.  Il supervisore della citta' Micheal Antonovich dice che il fatto che non si sappia quando si tornera' alla normalita' e' "insensato ed irresponsabile".

La Southern California Gas Company pero' cerca di tranquillizzare tutti perche' la puzza e le perdite non rappresentano, secondo loro, un pericolo "imminente".  Si, certo, perche' non devono respirare loro ne metano ne mercaptani! Oltre a queste sostanze, nella zona sono stati registrati alti tassi di benzene, un carcerogeno e di etano e propano. I livelli di metano sono di 616 parti per milione, contro i 2 che vengono normalmente registrati.

Le autorita' hanno ordinato alla Southern California Gas Company di rendere pubblici tutti i dati sulle perdite, fornendo video e dati strutturali. Oltre ad Aliso Canyon Storage Facility la ditta in questione gestisce altri tre campi di stoccaggio di gas nella California del Sud. Quello di Porter Ranch e' un campo dismesso di petrolio. 

Ma la gente protesta e non ci sta a respirare aria fetida e cosi' la Southern California Gas Company, ha evacuato circa 130 famiglie con altre 550 richieste da processare. Verranno mandati in alberghi nei dintorni e pagati un massimo di $250 per stanza per notte, piu' vitto e tasse.  Le multe potrebbero arrivare a 75,000 dollari al giorno. Arrivano volantini e rssicurazioni. Le proteste non si placano.

Finora l'unica soluzione che hanno trovato e' stata di spruzzare dei deodoranti in citta', idea che i residenti hanno immediatamente bocciato - gia' ne basta una di puzze.

E' una storia di cui non conosciamo ancora il finale.



Anche in Italia ci viene detto che tutti gli impianti di stoccaggio sono sicuri, e che mai e poi mai potranno avere perdite, o problemi di alcun genere. Anzi, secondo chi li gestisce sono pure a prova di sisma. Sono sicura che anche a Porter Ranch tanti anni fa dissero la stessa cosa.  Ma chi poteva immaginare nel 1972 che una piccola e banale fessura quaranta anni dopo avrebbe portato a un mese di perdite di metano in atmosfera, senza che nessuno sappia oggi cosa fare? E non si tratta di un piccolo spiffero di metano -- si tratta di un quarto delle emissioni di tutto lo stato di California!

Della serie, sempre tuttapposto.











Saturday, November 28, 2015

Nell'Oklahoma del fracking e della sismicita' indotta terremoto record di magnitudo 5.6





Update 3 Settembre 2016
terremoto di magnitudo 5.6 Richter

Si e' sentito dal Nebraska al Texas. 
Molto probabilmente a causa della reinizione di materiale di risulta 
dalle operazioni petrolifere. 

Il nesso fra l'aumento di sismicita' indotta (di magnitudo superiore a 3.0)
e la reinizione in Oklahoma e' UFFICIALE.
In pochi anni l'Oklahoma e' diventata piu sismica della California.
Prima di oil and gas i terremoti erano rari.
Adesso sono frequenti.

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Update: 13 Febbraio 2016
terremoto di magnitudo 5.1 Richter 

E' stato il terzo terremoto piu' forte della storia dell'Oklahoma,
5.1 con scosse di assestamento di magnitudo 3.9 e 2.5 

Si e' sentito anche in Kansas.


Il 2016, per l'Oklahoma, si apre come si era chiuso il 2015: con terremoti senza sosta, a causa dell'attivita' estrattiva.




La prima settimana di Gennaio infatti ha portato ad almeno 12 terremoti secondo la Oklahoma Corporation Commission. La magntudo massima e' stata in questa settimana di 4.2 Richter. L' epicentro a Edmond, non lontano da Oklahoma City dove sorgono vari pozzi della cosiddetta Pedestal Oil Company. Come risultato e' stato ordinato ai petrolieri di ridurre i volumi di acqua di scarto pompata nel sottosuolo o di chiudere i pozzi. Ma non si sa bene cosa altro fare e quindi chiedono ai geologi di aiutarli a capire.

Come sempre: prima del fracking 2 terremoti in media l'anno. Nel 2015 i terremoti sono arrivati a 900.

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We’ve got an earthquake issue.
Matt Skinner, Oklahoma Corporation Commission


Il 19 Novembre un altro violento terremoto in Oklahoma, stato che finora non era particolarmente noto per la sua sismicita'. La scossa questa volta e' stata di magnitudo 4.7 ed ha colpito la citta' di Cherokee alle due di notte circa. Il terremoto e' stato cosi violento che tutti gli uccelli sono volati via. Enormi stormi sono comparsi sui radar di Oklahoma e del vicino Kansas.  L'epicentro era ad profondita' circa 4 miglia.  La gente ripensa al 2011 quando Prague, non lontano, venne colpita da un altro terremoto di intensita' 5.6.

Questi eventi sono un triste segnale per i residenti che l' Oklahoma ha avuto, finora almeno, la piu' alta densita' di terremoti del pianeta nel 2015 grazie alle trivelle e alla reiniezione da fracking. Lo dice Matt Skinner, rappresentante della Oklahoma Corporation Commission che regolamenta il reparto oil and gas dello stato.

Basti solo dire che durante il fine settimana del 7-8 Novembre di terremoti ce ne sono stati 15. L'ente di Skinner ha identificato le zone piu' vulnerabili, zone dove le scosse hanno magnitudo minima 3.2 e viene fuori che queste aree coprono quasi 23mila chilometri quadrati e cioe' quasi tutto lo stato dell'Oklahoma. 









E quindi, non ci si puo' piu' nascondere dietro un dito: e' arci-stabilito che la causa di questi tremori e' dei pozzi di reniezione nello stato, dove finiscono gli scarti delle operazioni di fracking. Dai due terremoti l'anno nel 2009, si e' adesso passati a due terremoti al giorno.

Nel 2015, finora ci sono stati almeno 700 terremoti di magnitudo 3 o maggiore. E siccome non si puo' piu' negare l'innegabile sono stati chiusi almeno 500 pozzi di "smaltimento rifiuti" nello stato, inclusi alcuni vicino alla citta' di Cushing dove c'e' il deposito petrolifero nazionale degli USA. Hanno scelto Cushing perche' era al centro geografico esatto della nazione.

In totale l'Oklahoma ha 4,500 pozzi di reinizione di cui 3,500 attivi.

In Agosto, anche il governatore dello stato, Mary Fallin aveva ammesso che c'era una diretta correlazione fra questi pozzi di reiniezione e i terremoti dello stato. Ma questo non le ha fatto cambiare idea sul fracking fatto in casa. Mary Fallin continua, stoltamente, a ripetere e a pensare che si, tutto si puo' fare in maniera "saggia".

Ma saggezza o non saggezza, i terremoti continuano. Purtroppo la dinamica del sottosuolo e' gia' stata perturbata e anche se ci dovesse fermare con la reiniezione non e' detto che magicamente e subito la sismicita' si fermera'. E cosa dice allora Ms. Fallin ai suoi residenti? Di parlare con i loro assicuratori di fiducia, per vedere che prodotti sono disponibili in caso ci dovessero essere danni fisici alle loro case.

Che leadership!

Come sempre, in Italia tutto questo mai e poi mai potra' accadere perche' il sottosuolo italiano e' sempre meglio, piu resistente, piu bello, piu amico. 






Monday, November 23, 2015

Giappone: il sole dappertutto



Durante l'estate del 2015 l'energia solare ha fornito al Giappone il 10% del suo fabbisogno energetico, l'equivalente di dieci centrali nucleari, con 15 giga-watt-ore durante il mese di Agosto. Il Giappone e' la terza potenza industriale del mondo.

Dopo Fukuhima nel 2011, il paese del Sol Levante ha deciso di investire fondi per incentivare la produzione di energia rinnovabile. Sono partiti nel 2012 e non si sono fermati piu': in neanche quattro anni la produzione di energia solare e' raddoppiata. Certo i reattori nucleari che sono rimasti non li spegneranno domani, ma hanno capito che occorre cambiare rotta e programmano il cambiamento.

Al summit del clima in Francia il primo ministro Naoto Kan annuncera' il nuovo obiettivo del paese: pannelli solari obbligatori su ogni nuovo edificio nipponico.

L'idea di base e' di avere una sorta di gigantesca rete integrata che connette tutti questi edifici entro il 2030 in modo da generare energia in modo interconnesso e per diminuire il piu possibile l'uso di fonti fossili.  I tetti del Giappone sono importantissimi, perche' il paese e' ad alta densita' abitativa e questo e' il modo ottimale, non solo in Giappone!, di generare energia dal sole senza consumo di suolo. Ci si aspetta che questa nuova direzione del paese generera' posti di lavoro e investimenti in tecnologia, che aiuteranno il paese a restare una delle dell'innovazione tecnologica a livello mondiale.

Da poco in Giappone hanno appena inaugurato due impianti solari in una baia che serviranno per alimentare circa mille case a Nishihira e Higashihira Ponds in Kato City. Le ditte Kyocera Corporation e Century Tokyo Leasing Corporation hanno inaugurato l'impianto fotovoltaico nel lago dopo soli sette mesi dall'avvio delle operazioni. Perche' hanno scelto il lago? Perche' in Giappone c'e' poco spazio, ma anche perche' la minor temperatura abbatte i costi di raffreddamento ed aumenta l'efficenza.

"Reservoirs are also an ideal location because the panels produce shade, which reduces water evaporation and promotes algae growth. A report by Korea Water Resources Corporation found that the lower temperatures of the floating modules mean they are 11 percent more efficient than land-based equivalents. "

Intanto in Giappone avevano un altro problema: campi da golf abbandonati. Negli anni 1980 era uno sport di lusso che evovava sciccheria e soldi. Hanno costruito troppi campi e adesso ce ne sono a decine che sono stati abbandondati. 

Che farne? 

Elementare Watson: riempirli di pannelli solari! E cosi, oltre che costruire campi solari nei laghi, la Kyocera ha deciso di trasfomare questi campi da golf abbandonati in stazioni di generazione di energia fotovoltaica. Il primo di questi generera' 26 giga-watt ore l'anno, per alimentare circa 8,100 case nei pressi di Kyoto. Ne seguira' un altro nel 2016, su un campo da golf abbandonato 30 anni fa fra Kanoya City and Osaki Town nella regione di Kagoshima. Verranno qui generati 100 giga-watt ore l'anno alimentando 30,000 case con 340,000 moduli solari. La Pacifico Energy sta invece costruendo vari impianti solari su campi da golf dismessi nella regione di Okayama.

Nel solo mese di Agosto al Giappone sono arrivati  300 milioni di dollari di investimenti energetici -- per il sole e non per fare buchi di monnezza petrolifera.

Cosa viene fuori da questa storia? Che dove lo si vuole un modo per transizionare alle rinnovabili lo si trova. Il Giappone ha usato la strada degli obblighi del sole sui tetti, del riuso di campi da golf dismessi, dei pannelli su laghi perche' questo andava bene per la loro particolare realta' geografica, sociale, economica. Non dico che tutto questo si debba importare tal quale in Italia, o altrove, ma lo spirito del volerlo, del cercare il modo ottimale per lasciar dietro le fonti fossili usando quello che abbiamo nel rispetto di quello che esiste, si che dovrebbe essere un obiettivo primario. In Italia cosa programmiamo esattamente? Le trivelle dello Sblocca Italia?

Impara Matteo Renzi, impara.

Sunday, November 22, 2015

Le dighe di miniera-monnezza crollate in Brasile









 Dopo tre settimane, il giorno 22 Novembre 2015 la monnezza e' arrivata all'Oceano Atlantico.





"Many regions will never be the same"

Klemens Laschesfki, professore di geoscienza,
Federal University of Minas Gerais


"Everything died. Now the river is a sterile canal filled with mud"

Sebastiao Salgado, fotografo

Il giorno 5 Novembre 2015 due dighe contenenti vari milioni di rifiuti tossici da operazioni minerarie sono crollate, generando il peggior disastro ambientale della storia del Brasile.

Un flusso inarrestabile di fanghi ferrosi contaminati da arsenico, piombo, cromo ed altri metalli pesanti hanno invaso la citta' di Mariana, nello stato di Minas Gerais e da qui si sono sparsi alle localita' circostanti. Diciassette persone sono morte. Altre centinaia sono state evacuate. I volumi di sostanze tossiche che hanno coperto l'area sono impressionanti: 60 milioni di metri cubi, pari a 25,000 piscine olimpioniche.

I fanghi, di un colore che varia dall'arancione al rossiccio al marroncino, sono prodotti di scarto dalle operazioni minerarie. Dalla diga crollata questi fanghi sono finiti nel Rio Doce -- il Fiume Dolce -- e da qui hanno iniziato il loro cammino inesorabile verso la foce, contaminando l'acqua e i terreni che hanno incontrato che che incontreranno per strada. La destinazione finale dei fanghi sara' a 500 chilometri di distanza dalla diga, l'oceano Atlantico.

In queste due settimane foreste, aree protette, campi agricoli, case, habitat sensibili -- tutto e' stato ricoperto dal fango tossico. 250,000 persone sono rimaste senza acqua potabile -- l'acqua e' tutta arancione.

Le sostanze chimiche contenute in questi fanghi erano usate per eliminare le impurita' dai minerali estratti, principalmente ferro. Fra i composti, i cosiddetti ether amines, prodotti da una ditta che si chiama "Air Products". Adesso si teme che, indurendosi i fanghi, potrebbero esserci danni permanenti all'ecosistema, modificando la fertilita' dei campi e anche cambiando il corso dello stesso sistema fluviale. Queste sostanze possono anche cambiare i livelli di PH, alterando gli equilibri dell'acqua.

Di chi e' la colpa? Beh, la ditta che gestisce la diga si chiama Samarco Mineracao SA, ed e' controllata dalla anglo-australiana BHP Billiton e dalla Brasiliana Vale, entrambi colossi delle miniere.

Dire che sono state irresponsabili e' dire poco. Non hanno mai avuto piani di evacuazione e non hanno nemmeno dei protocolli su come gestire questo tipo di situazione. Anzi, non hanno neanche il piu' rudimentale dei sistemi di allerta: sirene di allarme. Anche le autorita' non sono meno colpevoli, visto che una delle dighe crollate era noto da tempo che fosse a rischio di destabilizzazione ma le operazioni continuavano. L'ultimo rapporto che denunciava i rischi delle dighe-rifiuti era del 2013.

A tuttoggi la Samarco ripete che i loro materiali non sono tossici. Se pero' uno va sul sito della Air Products, gli stessi produttori dicono che le ether amines "are not readily biodegradable and have high toxicity to aquatic organisms". E infatti le autorita' ricordano che e' pericoloso usare l'acqua contaminata. Considerato che e' arancione, non credo che nessuno veramente voglia usarla!

Non e' la prima volta che il Rio Doce, un fiume di 800 chilometri, viene inquinato da rifiuti di operazioni minerarie. Il distretto di Minas Gerais e' ricco di minerali e controlli e manutenzione lasciano molto a desiderare. Viene qui prodotto il 10% del ferro del Brasile. Anche se oggi il fiume e' un po la pattumiera dell'industria mineraria, decenni fa il Rio Doce era immerso nella foresta amazzonica e popolata da tribu' indigene. Oggi tutto il corso del fiume e' essenzialmente disboscato, quasi spettrale. I fondali sono pieni di sedimenti e le inondazioni sono frequenti.

I residenti dicono che e' la prima volta che la devastazione arriva a livelli cosi drammatici. Il fango e' dappertutto, e avvolge pesci ed altri animali morti. Nilo Candido da Silva, settantaquattrenne allevatore di mucche, ha detto che non pensa di vedere il fiume tornare normale nel tempo che gli resta da vivere.

Fra le celebrita' brasiliane impegnate da tempo nel proteggere quel che resta del Rio Doce, il fotografo Sebastiao Salgado che aveva messo su una fondazione, cercando di fare lobby sul governo per pulire il fiume. In una intervista a O Globo, il principale giornale del Brasile dice semplicemente:

"Tutto e' morto. Adesso il fiume e' un canale sterile coperto di fango."

Intanto, i Pearl Jam impegnati in un concerto in Brasile hanno donato tutti i ricavati per il ripristino dell'area.

Perche' le dighe sono crollate? Ancora non si sa con certezza. Pero' i lavoratori erano all'opera per allargare la diga il giorno in cui e' crollata. La allargavano per immetterci ancora piu' materiale tossico, scarti sia dalle miniere locali che da quelle piu' distanti, perche' era aumentata la produzione. Come dire, queste dighe dovevano ingoiare i rifiuti dell'ingordigia umana fino all'ultimo millimetro. Tredici di quei lavoratori sono morti. Intanto, i prezzi del ferro sono quasi ai minimi storici sul mercato globale.

Le autorita' dicono adesso che stanno studiando la situazione. Il governatore di Minas Gerais, Fernando Pimentel, dice che la Samarco non sta facendo abbastanza. Il presidente Dilma Rousseff dice che dovranno pagare per le operazioni di pulizia, di risarcimento e per l'approvvigionamento dell'acqua. Dice pure che la Samaco sara' multata nel modo piu' severo possibile. Le parole del dopo sono sempre facili.

Le stime per la pulizia sono di circa $ 2.6 miliardi di dollari. Se si considera tutto il fiume, e l'inquinamento acculumatosi negli scorsi decenni, i miliardi per la pulizia sono stimati essere circa 27.

Intanto il fango delle dighe continua a camminare. Alla foce del Fiume Dolce, in riva all'Atlantico, ci sono aree di riserva e zone protette per tartarughe marine. Cosa succedera' quando arrivera' il fango e il mare e le spiaggie si coloreranno di arancione anche qui?

Lo sapremo presto: oggi 22 Novembre, la miniera monnezza e' arrivata a destinazione - oceano Atlantico.