nei pressi dell'epicentro del 2012
Mirandola, Medolla, San Felice sul Panaro, Cavezzo.
magnitudo 3.5, ma nessun problema.
Tuttapposto.
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"It is therefore concluded that the seismic process that began before May 20th, 2012
and continued with the sequence of earthquakes in May-June 2012
is statistically correlated with increases
in production and injection in the Cavone oil field."
Rapporto della Commissione Ichese, pagina 176, 2013
Non ci riusciamo proprio in questa nazione ad usare il buonsenso, la prevenzione, la precauzione.
A tre anni dai terremoti dell'Emilia del 2012, passato il furore mediatico, la debacle sulla commissione Ichese e la paura, si torna a trivellare.
Era stata la giunta regionale del precedente governatore emiliano Vasco Errani a decidere di sospendere le autorizzazioni petrolifere in regione nel 2014, per trovare una "gestione ottimale delle attivita' di sfruttamento del sottosuolo" su raccomandazione della commissione Ichese. Si decide di fermare in particolare il pozzo di reiniezione del Cavone, lo stesso pozzo attorno al quale si cristallizzarono tutti i dubbi per la sismicita' indotta.
Nel giro di un anno e pochi mesi si sono susseguite intese, laboratori sperimentali, linee guida, e colpi di scena che alla hanno decretato il tuttapposto e che,
in merito al Cavone, "
non vi è
alcuna ragione fisica per sospettare che le
variazioni di pressione agli ipocentri derivanti dalle attività di
produzione e iniezione del campo di cavone abbiano innescato la sequenza
del maggio 2012".
E cosi, in questi giorni, la giunta regionale dell'attuale presidente Stefano Bonaccini decide di "sbloccare" le procedure petrolifere rimaste in limbo dal 2014. Ma niente paura: per la proposta di
deposito di gas di Rivara e' stato dato un
"no secco" all'uso
"dell'acquifero profondo di Rivara per qualsiasi finalità di stoccaggio".
Quindi per altre concessioni, di ricerca e di stoccaggio si puo' andare avanti mentre il progetto della Rivara Gas Storage a San Felice, in provincia di Modena, no.
Il senatore Stefano Vaccari afferma che il tutto garantira' la tutela del territorio e avviera' "un percorso di approfondimento serio con il lavoro della commissione Ichese e le sperimentazioni avviate su alcuni siti, tra cui quello del Cavone".
Arriva poi l'assessore alle attività produttive Palma Costi che invece ricorda che l'Emilia Romagna e' stata fra le prime regioni ad avere concordato con il ministero dello Sviluppo economico, "un accordo operativo per l’adozione di nuove linee guida" con un " gruppo di lavoro composto di 6 unità, 3 tecnici dell’Emilia Romagna e 3 del ministero, i quali potranno decidere se concedere il via libera alle istanze”.
Ci scommettiamo che le approvano tutte?
I petrolieri non aspettano altro, ed infatti, subito l'Enel Longanesi presenta la richiesta di trivellare il pozzo per idrocarburi liquidi e gassosi Malerbina 1dir in provincia di Ferrara. Anche la Northsun richiede di poter mettere in produzione il suo pozzo
Gradizza 1, in provincia di Ferrara.
Sono quindi i soliti tarallucci e vino italici. Facciamo passare un po di tempo, calmiamo le acque, diamogli qualche contentino e poi torniamo allo status quo. Ma le domande restano: e il principio di precauzione? E gli altri impianti di stoccaggio proposti per la regione Emilia Romagna? Quelli li lasciamo andare avanti? Fermiamo solo Rivara a causa del clamore mediatico? Perche' gli altri no? Sono figli di una concessione minore? Chi ci assicura che non ci saranno altri problemi negli anni a venire con gli altri pozzi di estrazione e di stoccaggio? O dobbiamo aspettare un altro terremoto? E ancora, se veramente non c'e' alcuna "ragione fisica" per sospettare che le attivita' del Cavone siano collegate ai sismi del 2012, perche' non andare avanti anche con Rivara? Se e' tutto sicuro, anche Rivara dovrebbe esserlo no?
Gli altri impianti di stoccaggio per l'Emilia Romagna, realizzati o realizzandi sono per la Stogit Alfonsine Stoccaggio a Ravenna con 11 pozzi, Cortemaggiore Stoccaggio a Piacenza con 40 pozzi, Minerbio Stoccaggio a Bologna con 51 pozzi, Sabbioncello Stoccaggio a Ferrara con 32 pozzi. E poi c'e' San Potito e Cotignola Stoccaggio a Ravenna con 11 pozzi della Edison e della BluGas.
Vorrebbero far quadrare il cerchio, ma qui a comandare non e' ne Bocaccini, ne Vaccari, ne la Edison ne la Stogit. A comandare e' la natura. E noi siamo dei folli a pensare di poterla manipolare a piacimento solo perche' ci sono quattro spiccioli da tirar fuori.
Intanto esce proprio in questi giorni su Science un articolo che documenta l'impressionante aumento di terremoti indotti dall'oil and gas negli USA dal 2009 ad oggi in zone anche non sismiche dovute alla reiniezione. In Italia si sa, mai e' successo e mai succedera' che i petrolieri possano turbare il nostro territorio ballerino. In Italia, il sottosuolo e' speciale.
Qui l'articolo su Science.