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Thursday, July 30, 2015

Gli austro-americani della OMV-Marathon Oil si ritirano da sette delle dieci concessioni marine di Croazia


 Bravissimi!





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Le ditte che hanno ottenuto licenze petrolifere nei mari croati sono l'onnipresente ENI, l'inglese Medoilgas, (adesso Rockhopper Exploration, sempre inglese), INA-Industrija nafte di proprieta' del governo croato, ed un consorzio americano-austriaco creato dalla Marathon Oil del Texas e la viennese OMV nel gennaio del 2015. La prima deteneva il 60% del consorzio e ne era l'operatore, il restante delle quote era nelle mani della seconda.

Il giorno 29 Luglio 2015 arriva il colpo di scena. Dopo mesi di propaganda delle supposte ricchezze petrolifere dei mari croati, l'agenzia degli idrocarburi della Croazia guidato da Barbara Doric annuncia che il consorzio Marathon Oil -- OMV non firmera' i contratti petroliferi con il governo per "questioni irrisolte con il Montenegro" sui confini delle concessioni e perche' non avevano ricevuto sufficenti rassicurazioni sulla sicurezza.  Ci sono ancora questioni irrisolte sui confini con la Slovenia.

Reuters, oltre a queste questioni di confine, riporta anche l'affermazione della OMV secondo la quale i prezzi petroliferi sono troppi bassi e gli investimenti si affievoliscono.  

Questa notizia e' importante perche' la Marathon Oil -- OMV aveva ricevuto sette delle dieci concessioni offerte dal governo croato ed avevano investito gia' 10 milioni di dollari per i progetti petroliferi.

Delle altre tre, due erano andate all'INA e una ad un altro consorzio ENI-Medoilgas. 

Barbara Doric invece anticipa che le altre ditte, fra cui l'ENI, firmeranno in contratti in Settembre e che ci sara' una nuova offerta pubblica in autunno con altre concessioni. Ci si aspettera' che parteciperanno altre ditte straniere, fra cui la Vermilion Zagreb Exploration, una sussidiaria della Vermilion del Canada, e la Oando della Nigeria. I rappresentanti del governo croato sono pure sicuri che riceveranno offerte migliori. 


Ad ogni modo, e' un colpo non indifferente ai sogni petroliferi di Croazia, e un punto di orgoglio per tutti quelli che lavorano per salvare l'Adriatico dalle trivelle. Nessuno ce lo dira' mai ma c'e' anche il nostro zampino, piccolo o grande, e da tutti noi da mezzo mondo che cerchiamo di salvare il nostro mare.

E in Italia? In Italia, andiamo avanti con le trivelle imperterriti: chiediamo le autorizzazioni trasfrontaliere alla Croazia, ma intanto approviamo nuove trivelle proprio nel mezzo dell'Adriatico, con buona pace del confronto internazionale.  In questo caso si tratta di due nuovi pozzi al largo di Ancona dell'ENI, nella concessioni Clara, con condutture sotterranee e l'installazione di una nuova piattforma. Tuttapposto, sempre.

Qui maggiori informazioni su Clara Sud Est, dell'ENI
 

Queste le dichiarazioni del ministro dell'economia,  Ivan Vrdoljak e dal Chairman del Board of the Agency for hydrocarbons, Barbara Dorić.


"Taking all the risks, as well as the interests in the subject of exploration areas into consideration, we could not have accepted the conditions set by the other party of the agreement as we have estimated that the state would have greater benefits in case of the second public tender of exploratory areas. It is true that the main cause of withdrawal was the question of the border with Montenegro. The security we offered was not sufficient guarantee for the other party at the time when the problem in the arbitration process with Slovenia occurred"

Minister of Economy, Ivan Vrdoljak.

"The project goes on as planned, we expect the signing of the treaty for offshore as well as for the onshore exploration at the beginning of September. From the first day the project had very strong interests from the major international companies. That interests still continue and are confirmed by the daily inquiries about possible terms of calling another public tender. Due to the great interest that were shown for the remaining exploration areas, both offshore and onshore, we plan to open a second public tender for exploration and exploitation of hydrocarbons at sea and on land, after the signing of the first contract in late September"

Chairman of the Board of the Agency for hydrocarbons, Barbara Dorić.

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