Nel 2013, secondo un rapporto di EnergyWire analysis negli USA ci sono stati circa 7,660 perdite, scoppi, incendi e incidenti di varia natura dovuti all'industria del petrolio e del gas.
Fanno 20 al giorno.
Nel 2012 erano "solo" 6,545 accidents. In totale sono andati persi circa 26 milioni di galloni di petrolio, gas, fluidi di perforazione e altro materiale, spesso tossico.
Fra il 2012 e il 2013 il numero di pozzi complessivi e' rimasto invariato, ma e' aumentata la percentuale di pozzi da petrolio, specie in Montana e in North Dakota, dove gli incidenti sono aumentati del 48% e del 42%, rispettivamente.
Il motivo di tutti questi incidenti e': la fretta.
“We still have this mentality that we have to go faster and faster. When you’re rushing, things go wrong.”
Questi numeri non sono completi, perche' uno degli stati che non fa parte della conta e' la Louisiana: nonostante sia uno degli stati piu' petrolizzati d'America, non hanuna lista ufficiale delle perdite! Secondo la U.S. Energy Information Administration, la Louisiana e' dietro solo al Texas in quanto a raffinerie, pozzi e impianti petrolchimici. Per cui sara' grande anche la sua fetta di incidenti, ma non li sapremo mai.
E anche gli stati che hanno i database sugli incidenti, non sempre li riportano, per esempio nel North Dakota, circa 300 oil spills and 750 “oil field incidents” non sono stati resi noti al pubblico.
E in Italia? In Italia non solo non esistono database nazionali sugli incidenti, ma non esistono neanche gli incidenti. Da noi e' tutto lieve, trascurabile e nullo.
Evviva.
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