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Friday, June 20, 2008

Un silenzio assordante


L'otto maggio 2008 scrissi per l'ennesima volta ai rappresentanti della chiesa cattolica abruzzese chiedendo loro di prendere posizioni nette e decise sulla questione della petrolizzazione dell'Abruzzo. Avevo scritto gia' ai tre vescovi Valentinetti, Forte e Ghidelli fin dallo scorso inverno. Sia Valentinetti che Forte mi risposero in modo privato, dicendomi che avrebbero pensato ad un intervento comune ma che intanto occorreva pregare (Forte) e che ci avrebbero lavorato (Valentinetti). Da Ghidelli il nulla.

Non approvo molte cose dell'operato della chiesa in Italia, troppe ingerenze nella vita di un paese che si proclama laico (vedi leggi sulla fecondazioni artificiali e l'invito a non votare (!!), i matrimoni vietati agli invalidi, una difesa quasi ossessiva della famiglia tradizionale), ma mi ritengo cattolica perche' alla fine dei conti il messaggio che e' alla base del cristianesimo e' fra i piu' belli che io abbia mai sentito - ama il prossimo tuo come io ho amato voi. Cattolica si, ma da persona critica.

Fatta questa premessa, e data l'enorme influenza della chiesa dalle nostre parti, ho pensato fin dall'inzio che una volta spiegato ai vari vescovi i problemi legati al petrolchimico in Abruzzo, e che io sono contraria da persona informata e libera, che parlo sulla base di dati scientifici, che sono diniteressata e che non me ne viene in tasca niente, loro avrebbero detto o fatto qualche cosa e che ci sarebbero rimasti sbalorditi e impazienti di agire tanto quanto me all'inizio di questa storia. Alla fine dei conti, la vita e' vita sempre, no? Che differenza c'e' fra la difesa di un bimbo abortito ed uno che respira idrogeno solforato a regime costante?

Ho mandato a tutti a tre copie stampate del report di 40 pagine che ho scritto, una lettera dettagliata, ho speigato tutto quello che c'era da spiegare, e sono stata paziente finora. Il risultato? Silenzio. La cosa mi sgomenta, mi arrabbia, mi fa vergognare. L'ho gia' detto, non mi interessano le ragioni di stato, la realpolitik, gli intrallazzi e i castelli di carta che si devono tenere in piedi. Lo trovo vergognoso che non un membro della chiesa in Abruzzo abbia detto nulla, almeno a quanto mi risulti.

Dunque, visto che non posso fare molto di piu' su questo tema, pubblico qui l'ultima lettera che scrissi loro, appunto in data 8 Maggio 2008. Ho atteso finora un qualche presa di posizione, ma non c'e' stato nulla. Il silenzio. Nei prossimi giorni mettero' su, l' unica risposta, privata, che ho ottenuto.

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Carissimi Vescovi,

ho gia' scritto a tutti in precedenza, e a parte vaghe promesse fatte a me personalmente, non ho, a tuttoggi, visto alcuna presa di posizione pubblica della chiesa abruzzese contro il petrolio in abruzzo. E' scandaloso che non abbiate fatto nulla finora.

Da cattolica praticante, sono profondamente ferita ed indignata del vostro silenzio e mi sento abbandonata. Non usero' mezze parole ma saro' schietta. Non e' accettabile che non diciate nulla. Ponzio Pilato, se posso ricordarvelo, non e' stato giudicato troppo bene dalla storia
ed il vostro silenzio, secondo me, vi rende piu vicini al suo comportamento che al messaggio autentico di Gesu' Cristo.

Pregare non e' sufficiente, occorre sporcarsi le mani, occorre prendere posizioni, occorre stare con il popolo, aiutarli, guidarli, darsi da fare. Gesu' amava la gente e non aveva paura a sporcarsi le mani con questioni pratiche, volte anche al benessere fisico e di salute dei suoi
seguaci. Gesu' diede da mangiare alla sua gente, li risuscito' dai morti, li curo' dalle malattie. Sono sicura che non sarebbe stato zitto di fronte alla possibilita' di dare ai suoi fratelli un bel tumore a causa di impianti petroliferi.

NON E' UNA QUESTIONE DI POLITICA: la salute e' un bene prezioso, e la chiesa DEVE difendere la vita dei vivi al pari di quella dei nascituri e dei moribondi. E' cosi difficile capirlo?

Perche' la morte di un neonato per aborto terapautico e' piu' importante di quella di un bimbo che morira' perche' la mamma ha respirato i fumi velenosi delle raffinerie? Questo fatto e' scientificamente provato: le donne che vivono vicino agli impianti petroliferi hanno maggiori rischi di aborti spontanei. Quelle non sono forse vite? E la gente che si ammalera' di tumore? Quella non e' vita? A Falconara dove gia' esiste una raffineria i tassi di leucemie e di tumore sono superiori e di gran lunga che in altre parti delle Marche.

Al largo di San Vito e di Ortona gia' si sono osservate delle macchie di catrame ed e' solo l'inizio. Quella roba e' CANCEROGENA e finira' nella catena alimentare. La raffineria di Ortona emettera' veleni che la gente respirera'. Vi ho mandato un report, a ciascuno di voi, con oltre 100 citazioni medico-scientifiche. E' tutto chiaro, e solo chi e' in malafede puo' contestare le veridicita' dei fatti: il petrolio si estrae e si raffina nei deserti e non fra la gente.

La TV ha fatto dei servizi su Gela e i bimbi che nascono deformi a causa degli inquinanti petroliferi, su Viggiano e la fine dell'agricoltura li, il papa ha detto che inquinare e' un peccato, di quante piu prove avete bisogno?

Quanto e' difficile essere UOMINI di Chiesa e non timidi prelatini alla Don Abbondio? Se non prendete posizioni voi e chi deve farlo? La gente normale sta facendo degli sforzi sovrumani per proteggere la terra, e voi cosa fate? Dove siete? Perche' tacete? Di cosa avete paura? Abbiamo
bisogno di voi, ora piu' che mai.

Esiste anche il peccato di omissione. Star zitti, secondo me, e' inaccettabile. Non mi importa il quieto vivere, non mi importano gli accordi che avete per promuovere il turismo religioso coi vari sindaci, non mi importa se siete di destra o di sinistra, non mi importa quale arcidiocesi sia competente, la VITA deve venire prima di ogni altro calcolo, prima di ogni altra paura, prima di ogni altro compromesso.

Questo e' quello che il Vangelo ha insegnato a me. Spero che vogliate essere piu' attivi ed impegnarvi maggiormente. Attendo che prendiate posizioni pubbliche.


Sincerely,

Maria R D'Orsogna

10 comments:

MARCO GIANGRANDE said...

...che dire...
è una lettera che mette i vertici ecclesiastici regionali con le spalle al muro.
Valentinetti, Forte e Ghidelli SVEGLIA!

Anonymous said...

cara maria rita questa tua lettera è molto toccante...
ti volevo dire che c'è un sito dove si parla di tutti i problemi dell'abruzzo.. potresti pubblicare tutto questo lì:
il siti si chiama:INDYMEDIA ABRUZZO

questo è il link:
http://indyabruzzo.invidia.net

cordiali saluti

Anonymous said...

scusa ho sbagliato a scrivere è:
http://indyabruzzo.indivia.net

e no invidia
ciao

Anonymous said...

pane cotte nen tajà, pane crude nen tuccà! non si può essere 1\2 uomini per sempre! Soprattutto quando si deve proteggere l'uomo in quanto essere vivente! I vescovi hanno la mission di sensibilizzare le coscienze, toccandole nel profondo! Che delusione cara Maria Rita, è un silenzio assordante
Ti aspettiamo, Fenice.-

Tom P. said...

Cara Maria Rita,
ho riportato la tua lettera anche nel mio blog (http://chieti.blogspot.com). Spero che possa indurre a qualche riflessione.
saluti

Anonymous said...

Carissimi vi invio parte di uno scritto di Don. Aldo della rete non violenta Abruzzo, molto pertinente
buona lettura Fabrizia

Oggi, 16 giugno 2008, quel mondo aurorale sembra distante anni luce.
Oggi viviamo una eccezione unica nella storia con una chiesa affarista, concubina con uno stato opportunista e con una chiesa opportunista che fornica impudentemente con uno stato affarista. Il tutto nella più completa indifferenza della società sia ecclesiale che politica e sotto i sorrisi beffardi e gli abbracci osceni delle autorità sia politiche che ecclesiali.
I fattori principali di questo sprofondamento in basso sono il Berlusconismo e il Ruinismo.

Berlusconismo
Qui inteso non come semplice forma politica, ma come antropologia. Come "linguaggio", direbbe Revelli. "Come modo di dare volto e voce ai peggiori vizi privati degli italiani (la volgarità, l'egoismo, il farsi i fatti propri senza guardare in faccia nessuno, il frodare il fisco e corrompere i giudici), sdoganandoli". (Marco Revelli su Carta ).
Gli effetti sono sotto la vista di tutti: "La decadenza di un intero popolo e della sua creatività, l'omologazione in basso dei costumi e delle credenze, gli ostacoli messi sistematicamente tre la gambe di chi ha meno di 30 anni, lo scempio della moralità e delle regole, lo svilimento della costituzione, l'assassinio del bello, il servilismo appagato e appagante, lo "squadrismo culturale", l'imbecillità del nuovo ceto politico...", come denunciava già Filippo Ceccarelli su La Repubblica del 22 marzo di due anni or sono.

Ruinismo
Per spiegare il Ruinismo è necessario far riferimento alle gestione più che ventannale di papa Wojtila che il Ruini lo ha coltivato, innaffiato e benedetto.
Il gesuita francese Albert Longchamp ha paragonato la C.di Wojtyla a quella di Innocenzo III, sette secoli prima: la Chiesa crollante del famoso sogno di Francesco di Assisi: "laici imbavagliati, teologi senza tutela, Vescovi in libertà vigilata, iniziative locali bloccate, centralismo forsennato. L'atmosfera è pesante, carica di tensioni, colma di risentimento. Il grande slancio spirituale si è spento, frenato dagli interdetti, paralizzato dai giuramenti, polarizzato dal Catechismo".
E la domanda che Bonhoeffer si poneva negli anni bui della guerra, oggi, dopo la breve primavera conciliare, si ripropone in maniera drammatica: "E' mai possibile che il Cristianesimo, iniziato in modo così rivoluzionario, ora sia per sempre conservatore? Che ogni nuovo movimento debba aprirsi la strada senza la Chiesa, che la Chiesa intuisca sempre con un minimo di venti anni di ritardo ciò che è effettivamente accaduto?" (Predica su Col.3,1-4)

Datemi una mano onde poter recitare un requiem!
Aldo Antonelli

Anonymous said...

Ciao carissimi amici, già mi sono espresso qualche tempo fa su questo argomento a dir poco imbarazzante, non tanto per me, quanto per le Loro Eccellenze ed in particolar modo per S.E. Ghidelli. Ebbene, non posso fare a meno di pensare, stante la situazione di mutismo assoluto, che, poichè coloro che sostengono il turismo religioso, sono gli stessi che sostengono il petrolchimico contro ogni logica sensata, contro ogni parere di scienziati di fama, ONDE EVITARE DI DISPIACERE A COSTORO, SI PREFERISCE TACERE.
Scusatemi se vado sul materialismo più "squallido" per darmi una risposta, ma SinceraMente, non ne trovo altre. Del resto sono prontissimo a ricredermi qualora ci fossero dei motivi molto più nobili per non esprimere un parere, in tutta sincerità affermare che i Pastori della Chiesa coltivano le ANIME E NON LE COSE MATERIALI, NON CREDO SIA SUFFICIENTE, ATTESO CHE SOFFRENDO IL CORPO, L'ANIMA NON GODE DI CERTO........... A MENO CHE......
A MENO CHE, S.E. NON VOGLIA FARCI DIVENTARE TUTTI BEATI MEDIANTE LE SOFFERENZE ED IL MARTIRIO, IN QUESTO CASO DIREI CHE ALMENO CI LASCIASSERO DECIDERE DEL FUTURO DEI NOSTRI FIGLI E NOSTO.
P.S. A VIGGIANO E A POTENZA, I SACERDOTI A FINE MESSA HANNO INVITATO ED INVITANO ANCORA I FEDELI A FIRMARE LE PETIZIONI CONTRO IL PETROLIO, DA QUELLO CHE NE SO VICEVERSA, I NOSTRI EMINENS, HANNO V I E T A T O AI PARROCI DI AFFRONTARE QUESTO ARGOMENTO !!!!!!!!!
SinceraMente, grazie e riflettiamo a fondo !!!

Tatone Massimo said...

ciao cara dottoressa, se aspettiamo che la chiesa, si dia una mossa bhe! allora stiamo freschi...la politica e sporca ma la chiesa e peggio...anche se sono un cattolico credente Gesù Cristo si fece crocifiggere per noi e verso il sangue per noi e dalla croce ci ha perdonato e i primi a non credergli furono i sacerdoti del tempio... speriamo bene.

wanadobee said...

Ci siamo dimenticati che ci sono anche molte persone a favore del petrolchimico ?

Qualunque cosa dicono in materia rischiano di scontentare qualcuno quindi meglio il silenzio, meglio limitarsi al commento di quella mezza paginetta di vangelo.

Credono forse che perderanno fedeli se prendono posizione? ma quanti ne hanno persi fino ad ora per non aver preso mai posizioni nette ?

Anonymous said...

Cara Maria Rita, sono venuto a conoscenza del tuo blog mediante un video di YouTube nel quale parli di questa grande problematica che l'Abruzzo DEVE affrontare.

Sei una persona che stimo molto ed ho già partecipato alle varie iniziative in merito come ad esempio la petizione online per dire no all'oleodotto.

Ho anche scritto un post sul centro petroli di Ortona nel mio blog che avrei il piacere tu leggessi, per sensibilizzare chi non fosse a conoscenza dell'argomento e nel quale ti ho citata.

Mi è sembrato corretto coinvolgerti!

Un caro saluto,

Paolo Barbarossa.