
Lamberto Quarta, il segretario di Ottaviano del Turco, riporta che l'ENI ha intenzione di portare avanti un "contenzioso con la regione".
In poche parole vogliono far causa alla regione Abruzzo per avere perso soldi e tempo da noi, visto che avevano tutte le autorizzazioni necessarie per trivellare. L'ENI si dichiara anche aperta a dialogare con il Mario Negri Sud, che secondo loro "esprime posizioni molto meno contrarie a quanto detto". Propongono un ridimensionamento, riaffermando una "piena compatibilita' con la tutela della salute e dell'ambiente".
L'ENI inizia ad avere paura, ad essere nervosa e a tirare fuori le unghie. E sapete perche'? Loro non vogliono che queste cose si sappiano in giro ed hanno prima iniziato con le buone, pensando che "tanto cosa vuoi che contino quei quattro gatti di Ortona" ora invece che siamo tanti e ci facciamo sentire, alzano i toni della discussione, e mostrano un po' piu' di prepotenza.
Molte delle loro affermazioni non sono vere. Ricordo che il Mario Negri Sud stimo' che le emissioni potevano essere anche di venti volte superiori rispetto ai dati forniti dall'ENI. Un fattore di ordine VENTI sugli stessi dati, nel mio dizionario, sono conclusioni
CONTRARIE a quelle dell'ENI, e non si possono taroccare con parole e riattoppamenti vari. Per la salute dell'ambiente e dell'uomo, ho solo da dire: VIAGGIO A VIGGIANO. Le immagini parlano da sole.
Fratino, Di Martino: avete anche questo sulla coscienza, se ve n'e' rimasta una. Ripeto: assieme a Del Turco, la responsabilita' di questo disastro e' vostra e dovreste veramente chiedere scusa alla gente, impegnarvi a trovare una soluzione adesso, e pensare seriamente a offrire la guida dell'elettorato a qualcuno che abbia piu' lungimiranza e buonsenso di voi.
E' anche vero che l'ENI non si e' comportata bene - hanno mentito alla gente, hanno omesso varie documentazioni (vedi la valutazione d'impatto ambientale), non si sono preoccupati mai di informarci e dunque angeli non sono. A me il responsabile per la trivellazione del centro sud, Lorenzo Fiorillo, disse "noi vogliamo venire in Abruzzo bussando alla porta, perche' questa non e' casa nostra." Denunciarci e' proprio un modo elegante di venire in casa nostra!
Noi cosa possiamo fare? Come popolo NON DOBBIAMO MOLLARE di fronte a queste considerazioni. Non dobbiamo avere paura ora. Noi il centro petroli non lo vogliamo ne' ora ne' mai, ne' piccolo ne' grande. Lo sappiamo che l'ENI opera cosi': con l'inganno, la prepotenza. Fanno cosi dappertutto, in Nigeria, in Kazakistan, ma anche in Italia. Ricordo che a Viggiano si e' partito con 5 ettari e ora ne sono 15. Ricordo che hanno intenzione di chiudere Falconara e trasferire tutto in Abruzzo. Ricordo che a Gela nascono bimbi deformi. Ricordo che l'idrogeno solforato causa tumori. Ricordo che l'ENI ha piu' di venti permessi per trivellare in tutto l'Abruzzo. Questi non si accontenteranno. Hanno progetti in grande, e in peggio, per la nostra terra.
Come popolo, siamo veramente investiti di una lotta piu' grande che Ortona, che abbraccia tutto il modo di vivere e di essere della regione Abruzzo. Non molliamo. Che l'ENI faccia tutto quello che vuole fare, anzi se ci denunciano e' anche meglio: avremo risonanza internazionale. L'ENI si fregia tanto di essere una compagnia
che protegge e ama l'ambiente. Ma ve l'immaginate la stampa straniera che annuncia, e gli azionisti stanieri che leggono: "L'ENI porta in causa i cittadini d'Abruzzo perche' vuole costruire una raffineria in mezzo ai vigneti?". Faranno veramente una figuraccia e li si che avranno paura.
Non molliamo ed andiamo avanti senza paura, vi prego.