Ma guarda che nomi devono andare a scovare. Pure i santi.
Ma in questo caso e' stata Santa Maria Goretti che sconfigge, a modo suo, i prepotenti della
Apennine Energy. Il
Ministero dell'Ambiente infatti ha appena annunciato l'archivio di
questa concessione in provincia di Ascoli Piceno perche' la societa'
proponente non ha presentato dei documenti aggiuntivi che il ministero
dell'ambiente aveva chiesto loro.
Il
permesso di ricerca era su un territorio di 100 chilometri quadrati
sparso fra i comuni di Ripatransone, Cossignano, Offida, Acquaviva
Picena, Monteprandone, Monsampolo del Tronto, Spinetoli, Castorano,
Colli del Tronto.
Volevano
qui trivellare un pozzo esplorativo di 4 chilometri di profondita' alla
ricerca di petrolio e di gas chiamato Cancello 1 nella contrada Canali,
frazione di Ripatransone.
Siamo
in una zona turistica, dove fanno vino ed olio, non lontano dal Sito di
Interesse comunitario "Boschi tra Cupramarittima e Ripatransone" e nel
pieno del "Paesaggio Agrario Montefiore
dell'Aso Ripatransone"
L'area
era stata gia' esplorata e trivellata per quattro volte alla ricerca di
gas e di petrolio fra il 1968 e il 2008 da una serie di ditte, fra cui
ENI, Montedison, Fina and Snia.
La
Sound Energy chiede di trivellare di nuovo nel 2009, e riceve l'OK per
sottomettere documenti di valutazione di impatto ambientale sotto
Natale, il 23 Dicembre 2013.
Avrebbero pagato 520 euro l'anno di canone d'affitto.
Secondo
la Sound Energy, la casa madre della Apennine Energy e con sede a
Londra, la concessione Santa Maria Goretti valeva 46 milioni di euro e
ci avrebbero tirato fuori 900 milioni di metri cubi in totale.
Se
ne consumiamo 75 miliardi l'anno di gas, nelle piu rosee delle speranze
(e dai numeri dei petrolieri, quindi tutti da verificare!) queste
trivelle ci avrebbero dato gas per circa 4 giorni di fabbisogno
nazionale, sparsi ovviamente nell'arco dei 30 o 40 anni di vita del
giacimento.
Come, sempre solo un altra occasione per speculare da parte di quest'altra microditta britannica.
La
gente si e' arrabbiata non poco, hanno mandato osservazioni, ed
espresso parere negativo in tanti, fra cui i comuni del comprensorio, la
provincia di Ascoli Piceno. A un certo punto anche la regione da
parere negativo e chiede integrazioni e ulteriori documenti.
E
cosi il ministero dell'ambiente fa richiesta di dati aggiuntivi il 22
Aprile 2015. La Apennine Energy promette che avrebbe mandato tutto il 30
Maggio 2015. Non hanno mandato niente e cosi due anni dopo...il
ministero gli dice grazie prego e arrivederci.
Nessuna integrazione e' pergiunta, e cosi, il pozzo e' stato rimandato al mittente.
Come
sempre, la cosa triste in queste belle notizie, e' che non c'e' mai un
ministero che dice "no, qui non si trivella perche' dobbiamo proteggere
residenti, campi, vino, turismo". C'e' invece come sempre la gente che
si arrabbia e che protesta, e ci sono cavilli tecnici piu' o meno
immediati che fermano i progetti.
Alla
fine l'importante e' fermarli, e vanno bene anche i cavilli, ma sarebbe
bello, per una volta, sentire Galletti e Franceschini, Renzi e
Gentiloni dire: l'Italia non e' da trivellare, ma da custodire.
Almeno ci resta Santa Maria Goretti.