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Saturday, December 20, 2014

La fine di Cedar Island



Continuano a scomparire le isole lungo le coste americane per colpa dell'innalzamento dei livelli del mare e dei cambiamenti climatici

Nel 1998 Tom Horton decise di costruire una citta' per le vacanze a Cedar Island, in Virginia.  Avrebbe dovuto essere un importante centro balneare gia' negli anni 1950. Si era gia' scelto il nome: “Ocean City, Virginia".

Ci sarebbe stato un ponte a collegare l'isola alla terraferma e sarebbe stato il paradiso. Il ponte non fu mai costruito, ma le case si. I lotti andarono a ruba fino agli anni 1980.  Fu in quel periodo che una ad una le case iniziavano a crollare e ad essere ingoiate dal mare a causa dell'innalzarsi dei livelli degli oceani.

Oggi 9 dicembre 2014 e' crollata l'ultima casa di Cedar Island.

I proprietari prima di dare l'addio alla propria casa hanno bruciato quello che c'era da bruciare e cercato di evitare piu' possibile che il loro sistema fognario e le caldaie inquinassero il mare.

Gia' da vario tempo gli scienziati avevano dato l'allarme che costruire su questa Cedar Island non fosse proprio saggio perche' a causa di tempeste e mareggiate, l'isola indietreggia di vari mesi l'anno
e non c'e' sufficente sabbia per ripristinare quanto viene perso al mare.

Nonostante gli avvertimenti le case sono state costuite lo stesso, e la gente le ha comprate e il governo ha permesso questa speculazione edilizia a breve termine.

Hanno gli stessi problemi anche a Miami Beach.  

A New York c'era una isola, Hog Island, che venne cancellata da un uragano nel 1893.






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