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Monday, December 1, 2014

I 37,000 pozzi orfani e colabrodo dell'Alberta






Dove iniziare per descrivere lo stato dell'Alberta, la patria delle Tar Sands?

Ne abbiamo parlato tante volte - uno stato che e' ora un petrolstato, con monnezza petrolifera da tutte le parti, scoppi all'ordine del giorno ed una democrazia dove a comandare sono i petrodollari.

Ed ecco, che dopo anni di devastazione ambientale, sorgono vari studi su decine di migliaia di pozzi di petrolio abbandonati o dormienti che rilasciano perdite nell'ambiente.

Non uno o due. Decine di migliaia.

La legge dello stato impone che dal 2007, i pozzi disattivati debbano essere recintati, chiusi, testati e monitorati per essere sicuri che non ci siano delle perdite e in ambiente.

Non e' richiesta la bonfica, solo che non ci siano ulteriori problemi. Della serie, scordammoce o passato.

Barry Robinson del gruppo ambientale e legale Ecojustice sottolinea pero' che ben 37,000 pozzi inattivi su 80,000 dell'Alberta non soddisfano neanche questi minimi standard e che circa il 10% di questi, 3,300, ha problemi di integrita' strutturale con perdite in ambiente. Addiruttura i pozzi possono essere produttivi o no a seconda delle condizioni di mercato. Cioe' possono essere lasciati dormienti anche per 15 o 20 anni, senza che nessuno controlli, o ripulisca eventuali contaminazioni. Ovviamente piu' tempo un pozzo resta dormiente, e maggioree' il rischio che ci possano essere o essere stati problemi.

In alcuni casi neanche si sa cosa accade sottoterra e spesso ci se ne accorge quando ci sono cambiamenti di proprieta' - uno va a comprarsi un pezzo di terra, e voila', quando si fanno gli accertamenti ambientali, che sono obbligatori nei passaggi di proprieta', si scopre che il terreno e' contaminato!

E allora si decide di cambiare le leggi, e che ogni anno il 20% dei pozzi non a regola debba essere sistemato. Quando verra' cambiata la legge? Non si sa. Se ne iniziera' a parlare nel 2015 e ci saranno discussioni con i petrolieri, gli accademici, le citta, e gli indigeni del Canada.  E quindi sara' un brodo molto lungo e paziente. Intanto i pozzi continueranno a rilasciare inquinamento nel sottosuolo.

Nota bene: e' un dato di fatto che dopo un certo numero di anni i pozzi perdono - per usura, per corrosione, per il semplice passare del tempo.

E intanto sorge un altra domanda: mentre si continua a dibattere e a parlare, e i pozzi perdono, le ditte del petrolio hanno tutto il tempo di sistemare i propri soldi come vogliono - dando dividendi agli azionisti, bonus ai manager, o semplicemente il valore delle azioni scendera' a causa di eventi geopolitici.  Vuoi vedere che alla fine diranno: oh, ci dispiace, abbiamo finito i soldi e la bonifica non si puo' fare?


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