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Wednesday, December 31, 2014

Scoppio di Oleodotto sul Mar Nero








Ecco, ci risiamo. Il giorno 23 dicembre 2014 un oleodotto e’ scoppiato nei pressi della citta’ russa di Tuapse, rilasciando una marea nera di petrolio nel Mar Nero. La notizia e’ passata in silenzio, ma essendo le operazioni di pulizia difficili e lente a causa del mantempo, la citta’ ha dichiarato lo stato di emergenza.

Siamo a circa 120 chilometri dalla Sochi dei giochi olimpici dell'inverno del 2014. Tuapse e' una citta' petrolifera con una raffineria statale, gestita dalla russa Rosneft e da cui parte l'oleodotto, ma non lontano sorgono villaggi per le vacanze del ceto medio russo. I residenti hanno visto petrolio in mare, e hanno dato l'allarme. La Transneft, che gestisce gli oleodotti del paese in regime di monopolio assieme alle sue sussidiarie, all'inizio non ha rilasciato stime sui quantitativi finiti in mare.

Dopo qualche giorno, la sussidiaria ChernomorTransneft, ha annunciato che si e' trattato di circa 8.4 metri cubi di petrolio finiti nel fiume Tuapse che sfocia nel Mar Nero e che lo scoppio e' dovuto ad una frana a circa nove chilometri dalla costa. 8.4 metru cubi sono 8400 litri.

Secondo gli ambientalisti del WWF russo le cifre potrebbero essere molto superiori a quanto annunciato dalla Transneft: circa 800 metri cubi invece che 8.4, cioe' ottocentomila litri. A causa delle tempeste e delle onde alte vari metri, non e' stato possibile usare navi per le operazioni di polizia, e ad oggi, 30 dicembre 2014, sono ancora all'opera trecento persone per la pulizia. Lo stato di emergenza e' stato dichiarato il giorno di Natale.

Il WWF stima che sono stati inquinati gia' nove miglia di costa, con enormi effetti per la flora e fauma locale e accusa Rosneft e Transneft di non avere agito sufficentemente in fretta, acunendo possibili danni all'ambiente.

Anno nuovo, scoppio nuovo.


















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