Che dire.
L'ENI ha un po di sfiga in questi giorni.
Dopo i riversamenti a mare a Gela del giorno 4 Giugno 2013, la ditta si era scusata dicendo "Non succedera' mai piu'". Infatti, ad una conferenza stampa a Gela tenutasi il giorno 7 Luglio, il rappresentante dell'ENI Bernardo Casa ha detto che una "serie di cose non hanno funzionato" e che volevano indagare "così che si possa risalire all'origine del problema e garantire che non si ripeta mai più".
Scusi, Casa, ma l'ENI e' presente a Gela da piu' di 60 anni, adesso dovete indagare su cosa e' andato storto? E se dopo 60 anni non sapete bene gestire le cose, e quand'e' che imparate?
Poi Casa chiede scusa e dice - dopo 3 giorni - che e' tutto stato bonificato, che e' tutto sotto controllo, che l'emergenza e' rientrata. Chicca finale ci si impegna a portare avanti una campagna pubblicitaria per il turismo a Gela.
Ma lo sa Casa che in certe parti di Gela non c'e' l'acqua potabile e che la gente nasce deforme? Come si pensa di fare turismo cosi?
Ad ogni modo, dopo tutte le promesse, ecco qui, dopo pochi giorni, un nuovo incidente.
Fa un po ridere, se non che fa piangere.
----
E poi, passiamo a Taranto.
Forse la promessa di Casa si applicava solo a Gela e non al resto d'Italia? Fatto sta che oggi 8 Luglio a Taranto ci sono state fiamme e fumo dallo stabilimento ENI, probabilmente a causa di sbilanciamenti alle pressioni dei tubi, che hanno comportato sversamento in mare di "materiale grigiastro" e la citta' invasa da "aria irrespirabile".
Anche qui, la Capitaneria riassicura tutti che la macchia di 80 metri e larga 10 metri e' molto leggera, e che "non si disperde al largo è tutta sotto costa, non c'è necessità di circoscriverla in mare".
E quindi tuttapposto.
---
In questi giorni uno non riesce a star dietro agli incidenti che si susseguono in tutto il mondo sul tema petrolio. Non sono una tantum, come si vede, ma sono cose frequenti e inevetabili, perche' INTRISECAMENTE l'industria del gas e del petrolio e' pericolosa, e porta con se rischi, le manutenzioni sono costose e gli imprevisti accadono SEMPRE.
Come ho detto centinaia di volte non si puo' fare assieme qualita' di vita sana, turismo e petrolio.
Proprio non si puo'. Non conosco realta' petrolifera esente da incidenti, non ne conosco, prima o poi succedono, piccoli o grandi che siano.
L'ENI ha un po di sfiga in questi giorni.
Dopo i riversamenti a mare a Gela del giorno 4 Giugno 2013, la ditta si era scusata dicendo "Non succedera' mai piu'". Infatti, ad una conferenza stampa a Gela tenutasi il giorno 7 Luglio, il rappresentante dell'ENI Bernardo Casa ha detto che una "serie di cose non hanno funzionato" e che volevano indagare "così che si possa risalire all'origine del problema e garantire che non si ripeta mai più".
Scusi, Casa, ma l'ENI e' presente a Gela da piu' di 60 anni, adesso dovete indagare su cosa e' andato storto? E se dopo 60 anni non sapete bene gestire le cose, e quand'e' che imparate?
Poi Casa chiede scusa e dice - dopo 3 giorni - che e' tutto stato bonificato, che e' tutto sotto controllo, che l'emergenza e' rientrata. Chicca finale ci si impegna a portare avanti una campagna pubblicitaria per il turismo a Gela.
Ma lo sa Casa che in certe parti di Gela non c'e' l'acqua potabile e che la gente nasce deforme? Come si pensa di fare turismo cosi?
Ad ogni modo, dopo tutte le promesse, ecco qui, dopo pochi giorni, un nuovo incidente.
Fa un po ridere, se non che fa piangere.
----
E poi, passiamo a Taranto.
Forse la promessa di Casa si applicava solo a Gela e non al resto d'Italia? Fatto sta che oggi 8 Luglio a Taranto ci sono state fiamme e fumo dallo stabilimento ENI, probabilmente a causa di sbilanciamenti alle pressioni dei tubi, che hanno comportato sversamento in mare di "materiale grigiastro" e la citta' invasa da "aria irrespirabile".
Anche qui, la Capitaneria riassicura tutti che la macchia di 80 metri e larga 10 metri e' molto leggera, e che "non si disperde al largo è tutta sotto costa, non c'è necessità di circoscriverla in mare".
E quindi tuttapposto.
Certo, in Italia e' sempre tuttapposto. Morti, tumori, ambiente inquinato. Sempre tuttapposto.
---
In questi giorni uno non riesce a star dietro agli incidenti che si susseguono in tutto il mondo sul tema petrolio. Non sono una tantum, come si vede, ma sono cose frequenti e inevetabili, perche' INTRISECAMENTE l'industria del gas e del petrolio e' pericolosa, e porta con se rischi, le manutenzioni sono costose e gli imprevisti accadono SEMPRE.
Come ho detto centinaia di volte non si puo' fare assieme qualita' di vita sana, turismo e petrolio.
Proprio non si puo'. Non conosco realta' petrolifera esente da incidenti, non ne conosco, prima o poi succedono, piccoli o grandi che siano.
Quando capiremo che per fare petrolio dobbiamo rinunciare a tutto il resto, e quando lo capiranno i nostri cari politici, avremmo fatto un enorme progresso in questa nazione.
No comments:
Post a Comment