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Monday, September 28, 2009

Corriere della Sera


 Il campanile di San Marco crollato per la subsidenza ai primi del novecento

Sono appena rientrata dall'Italia dove ho partecipato ad un convegno a Chioggia per discutere delle estrazioni di metano al largo di Venezia.

Era di questo che avrei voluto commentare oggi, e della follia di noi italiani a permettere una cosa del genere. Venezia e' unica al mondo. Ravenna per colpa anche delle estrazioni del metano e' sprofondata di un metro e venti centimetri nel corso di sessant'anni. Il Polesine per colpa delle estrazioni di metano e' stato sommerso da varie alluvioni negli anni '50 e '60. Nel 1951 morirono 88 persone.

Smantellate le piattaforme, fermate le alluvioni, rallentata notevolmente la subsidenza. E ora l'ENI viene fuori con fantomatici "calcoli matematici" che assicurano che Venezia e Chioggia non saranno colpite da fenomeni simili, pur volendo trivellare a 5 chilometri dalla costa!

Invece scopro che finalmente il Corriere della Sera, dopo che ho tanto (tanto!) scritto loro affinche' parlassero dei pericoli del futuro dell'Abruzzo ha deciso di pubblicare un articolo sul petrolio in Abruzzo qui.

Sono contenta che il resto d'Italia possa sapere di quello che un branco di petrolieri vuole fare ad una terra gia' martoriata dal terremoto e che non ha bisogno di altri guai per colpa della cupidigia di ENI, Petroceltic, Vega Oil, Mediterranean Oil and Gas, Edison, Cygam Gas, Forest Oil e di altre ditte che vogliono trasformare l'Abruzzo in una nuova Basilicata.

Ho pensato allora per tutti quelli che arrivano a questo blog per la prima volta di linkare un po di informazioni in piu sul tema.

In cima a questo blog c'e' la figura dell'Abruzzo petrolifero secondo le concessioni rilasciate fino al gennaio 2009. I vari colori sono i vari stadi di avanzamento dei permessi.

Ecco allora vari link sul petrolio in Abruzzo e sulla storia del Centro Oli di Ortona - nome soave scelto dall'ENI per confondere le idee ai contadini che li coltivano vino ed ulivi e che per molto tempo hanno pensato ad un frantoio!

Dibattiti con l'ENI:
Pescara 21 luglio 2008
Seconda Parte
Terza parte
Pescara 18 Gennaio 2008

L'ENI e la societa' italiana:
OIL

Sulla politica abruzzese:
Gianni Chiodi a Rete 8
Lettera a Gianni Chiodi
Risposta di Chiodi
Gianni Chiodi a Cupello
Gianni Chiodi a Cupello, parte seconda

Sulla politica italiana e l'ambiente:
Politica1,
Politica2

Sul petrolio in Abruzzo e perche' no:
America Oggi
Indymedia
Primadanoi

Sui processi criminali ENI:
Criminal proceedings ENI

Sull'ENI in altre parti d'Italia:
Maremma,
Crotone
Manfredonia
Mantova
Gela
Paderno Dugnano
Augusta
Taranto

Sull'ENI in Basilicata:
Basilicata
Financial Times

Sull'ENI in altre parti del mondo:
Nigeria
Ecuador

Sulla Saras ed i Moratti in Sardegna:
Saras1
Saras2
Saras3
Saras4

Sull'API di Falconara:
Falconara1
Falconara2
Falconara3

Sulla Tamoil di Cremona:
Cremona1
Cremona2

Sui tumori che aumentano in Italia e dimuniscono nel resto dei paesi occidentali:
Tumori 1
Tumori 2
Tumori 3

Sull'Italia e le multe di Kyoto:
Kyoto

Sull'Italia e il fotovoltaico:
Italia-Germania trentacinque a duemila

In questi due anni di attivita' non mi sono risparmiata niente, ed ho fatto tutto quello che potevo, senza chiedere niente in cambio se non la soddisfazione di sapere di avere fatto la mia parte per salvare una terra dove ho vissuto per 10 anni e alla quale voglio bene.

Ho girato l'Abruzzo in lungo ed in largo con la mia presentazione power point dicendo a tutti - da contadini a senatori - che non era giusto quello che burocrati di Roma, l'Ente Nazionale Idrocarburi e politici corrotti abruzzesi avevano deciso per noi. Non ho avuto paura di dibattere l'ENI e di dire loro che quello che andavano propagandando era falso - secondo me e sulla base di documenti ENI, di articoli di scienza, di report giornalistici in altre parti d'Italia e del mondo e sulla base del semplice buonsenso. Un campo di petrolio, con raffineria connessa, non ha posto fra i vigneti del Montepulciano d'Abruzzo. Punto.

Ho convinto la Chiesa Cattolica a prendere una posizione netta, ho convinto la provincia di Chieti a presentare osservazioni di contrarieta' al ministero per un progetto di un pozzo di petrolio a 5 chilometri dalla costa. Ho scritto alla Security and Exchange Commission di New York per denunciare le bugie che l'ENI scriveva nei rapporti agli investitori americani.
Ho spronato piu' e piu' volte Gianni Chiodi, il presidente della regione Abruzzo a darsi da fare, e cosi pure la sua assessore all'ambiente, Daniela Stati che a tuttoggi non ancora dice una parola che sia una sul tema petrolio.

Ho scritto a tutte le testate giornalistiche d'Italia, alle Iene, ad Annozero, al Gabibbo, a Beppe Grillo, alla Gabanelli, a Iacona. Ho coinvolto la Confcommercio, i cittadini, le scuole, i gestori di bed and breakfast, i contadini, al meglio che ho potuto, pur vivendo lontana, pur essendo americana di nascita e pur non progettando di tornare a vivere in Italia sul medio termine della mia vita.

E' un lavoro paziente, e tanti sono stati gli ostacoli, ma non ho mai accettato no come risposta e ho continuato per la mia strada. In Italia non siamo troppo abituati alla democrazia partecipata e quando si sente che l'ENI, l'ENEL o chi per loro ha deciso, troppo spesso c'e' rassegnazione, oppure la protesta dura poco. Invece no, la democrazia e' un impegno quotidiano, e richiede che ciascuno di noi sia vigile e che faccia la propria parte, passo dopo passo. Io spero che questa storia incoraggi altre persone a fare altrettanto nelle proprie realta' locali.

Cosa volgio? Voglio una moratoria di 30 anni che vieti ogni forma di estrazione petrolifera in Abruzzo. Voglio che l'Adriatico sia libero da qualsiasi nuova opera estrattiva, da Venezia fino alle isole Tremiti, e cosi pure i mari di Lampedusa, siciliani e ionici.

Fantascienza? Gli americani non trivellano su nessuno dei loro mari, ad eccetto che in Texas e nel circolo polare artico. Perche' noi invece andiamo a mettere le trivelle a pochi chilomentri dalla costa?

Il nostro petrolio, in Abruzzo, come in Basilicata, e' di scarsa di qualita', ricco di impurita' sulfuree e sara' sicuramente accompagnato da desolforatori, oleodotti e infrastrutture che nulla hanno a che spartire con l'Abruzzo cuore verde d'Europa.

Fra l'altro, grazie alla Turbogas di Gissi, l'Abruzzo gia' produce piu' energia di quel che gli serve.

L'Ente Nazionale Idrocarburi non ci riuscira' a distruggere una terra che generazioni di contadini e di lavoratori onesti hanno amato e fatto migliorare. Un milione di Abruzzesi non glielo permetteranno di venire qui a fare il comodo loro.

La meta' dei siti inquinati di interesse nazionale porta la firma dell'ENI.

6 comments:

giosuè said...

Il 50% dell’Abruzzo è ricco di petrolio ma di qualità scadente. Risorsa per il territorio o per l’Eni?

Il 50% del territorio abruzzese è a rischio trivellazione per estrazione di petrolio. A lanciare l’allarme è Maria Rita D’Orsogna del Dipartimento di matematica dell’Università californiana di Northridge.

fonte:
http://www.blitzquotidiano.it/ambiente/il-50-dellabruzzo-e-ricco-di-petrolio-ma-di-qualita-scadente-risorsa-per-il-territorio-o-per-leni-110009/

supertramp said...

CSAIL BASILICATA, FONDAZIONE MATTEI SOLO UN BLUFF

la Fondazione Mattei che doveva rappresentare il “contenitore” per valorizzare e promuovere le energie intellettuali rappresentate dai nostri giovani, favorire lo sviluppo tecnologico e gli studi in Basilicata sulle problematiche energetiche, è l’ennesima scatola vuota che ha voluto l’Eni tanto per illudere Regione, Comuni del petrolio e popolazioni che c’è un interesse diretto per i problemi sociali ed economici dei territori da cui si preleva petrolio e gas.

fonte:
http://www.lucanianews24.it/?p=22412

Anonymous said...

grazie.carlo p.

Anonymous said...

Grazie Maria Rita, per il tuo coraggio e la tua forza. Se solo amassimo la nostra terra almeno la metà di quanto la ami tu.....

giosuè said...

maria rita un tuo successo!

Provincia Chieti: all'unanimità Consiglio approva mozione contro la petrolizzazione

Dopo l'invio al Ministero dell'Ambiente, da parte del presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, delle osservazioni critiche sul progetto di estrazione petrolifera in mare denominato “Elsa 2”, anche il Consiglio provinciale assume un'iniziativa a difesa della costa teatina.
Ieri sera, infatti, nel corso della seduta consiliare, una mozione proposta dal consigliere Franco Moroni (Pdl) e sottoscritta da tutto il centrodestra, è stata approvata all'unanimità.

fonte:
http://www.leggimi.eu/2009092928809/politica-chieti/provincia-chieti-allunanimita-consiglio-approva-mozione-contro-la-petrolizzazione.html

supertramp said...

L’Abruzzo nero avanza: in commissione regionale la disciplina delle royalties

ABRUZZO. Il futuro dell’Abruzzo è sempre più nero. Tra proclami e prese di posizione sembra avanzare sottotraccia il progetto di petrolizzazione della nostra regione. La notizia è che arriva, mercoledì 30 settembre, in commissione regionale il progetto di legge che disciplina la materia delle royalties.

fonte:
http://www.primadanoi.it/notizie/22621-L-Abruzzo-nero-avanza-in-commissione-regionale-la-disciplina-delle-royalties