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Friday, April 1, 2016

Federica Guidi: l'amore ai tempi della monnezza petrolifera

A cena con Paolo Scaroni, ex CEO ENI

 Con Claudio Descalzi, CEO ENI attuale

 Con Matteo Renzi

Federica Guidi e Gianluca Gemelli
Love.



"There is no man more dangerous, in a position of power, 
than he who refuses to accept as a working truth that all a man 
does should make for rightness and soundness
that even the fixing of a tariff rate must be moral."
Ida Tarbell, giornalista



Federica Guidi e' una delle donne piu' famose d'Italia in questo momento. Si e' appena dimessa dal suo ruolo di Ministro dell'Economia perche' dalle intercettazioni pare che si sarebbe adoperata per accelerare la costruzione del Centro Oli Total di Tempa Rossa in Basilicata. Avrebbe tramato con il Ministro delle Riforme Costituzionali Mariaelena Boschi per scavalcare obiezioni dei cattivissimi ambientalisti e superare altri ritardi vari. Da questo progetto il fidanzato della Guidi, Gianluca Gemelli, avrebbe tirato fuori 2 milioni e mezzo di euro per le sue imprese.

Questi i fatti raccontati dalla stampa di mezza Italia.

Federica Guidi ha qualche anno piu' di me. Vuol dire che e' diventata adulta durante gli anni di Tangentopoli, anni in cui tutta l'Italia era speranzosa di un cambiamento forte. Erano gli anni dell'eroe Antonio Di Pietro, delle monetine a Craxi, di mezzo parlamento indagato, dell'idea che la seconda repubblica sarebbe stata veramente nuova, piu' equa e piu' produttiva per tutti. Che le generazioni successive sarebbero state liberate, una volta per sempre, dalla corruzione endemica d'Italia e che "il cosi' fan tutte" sarebbe stato solo un vago ricordo del passato. Almeno questo e' quello che ricordo io, studentessa ventenne.

La vicenda della Guidi mostra che non e' stato cosi'. Che forse dovremmo aspettarne altre di generazioni perche' quella dei politici attuali non e' poi migliore di quella passata. Fa tristezza per tanti motivi. Quando cambia l'Italia? Quando impariamo che chi governa lo deve fare per servizio alla collettivita' e deve essere pulito dentro e fuori fino all'ultimo millimetro? Come faremo mai ad avere fiducia nei governanti se ogni mese viene fuori un altro scandalo? Come fa il paese a crescere se non sappiamo mai se chi comanda prende le decisioni per amore dell'Italia o per amore del suo portafoglio? E' una democrazia malata questa.

Federica Guidi era il Ministro dell'Economia. Come puo' pensare che l'economia del paese possa migliorare, se lei stessa che dovrebbe dare l'esempio, si mette a fare questi giochini per avvantaggiare i suoi familiari? E anche se non l'avesse mai scoperto nessuno, la sua coscienza non le diceva che era sbagliato? Non era sorto a nessuno il dubbio che, visto che il suo compagno aveva interessi nel petrolio, forse era meglio non metterla in posizioni di comando? Che forse poteva esserci un qualche conflitto di interessi?

E' evidente che l'affaire Guidi-Gemelli in cui i due invece che parlare d'amore al telefono parlavano di monnezza petrolifera, da' un duro colpo a tutti quelli che sostengono che non si deve votare il 17 Aprile, o meglio che occorre andare avanti con le trivelle in Italia.

Perche'? Perche' questa vicenda mostra, per l'ennesima volta, che il petrolio prima ancora che l'ambiente inquina la democrazia. Che il petrolio crea tentacoli irresistibili, intrecci di denaro, di potere, di interessi, in cui l'ambiente, l'Italia e gli italiani, sono solo comparse minori.  Che vincono gli amici e non il bene comune. Come possono i polmoni dei lucani competere con due milioni e mezzo di euro? Non possono, specie se Tempa Rossa viene costruito cosi lontano da Roma, Milano e da Modena in questo caso. Non c'e' tempo, non c'e' spazio per pensare ai figli degli altri, perche' i propri non dovranno respirare niente di quei fumi e perche' gli interessi degli amanti e dei lobbisti sono piu' importanti delle lezioni imparate dal Centro Oli di Viggiano che ha distrutto tutta la vallata in cui sorge.

E questo non riguarda solo i diretti interessati, ma i loro amici. Mariaelena Boschi per esempio, perche' non ha detto no? Qual'e' stato il suo ruolo esatto in questa vicenda? Chi altro lo sapeva nel governo di questi petrol-massaggiamenti mentre approvavano la finanziaria?

E' evidente che c'e' uno scollamento totale fra il buonsenso e i politici in tema petrolio. In questo tempo di referendum e' il PD sotto i riflettori. L'intera segreteria di partito invita all'astensionismo (e allo spreco di almeno 300 milioni di euro), Matteo Renzi ne e' infastidito,  Debora Serracchiani prima fa le interrogazioni parlamentari contro le trivelle alle Tremiti e poi accusa chi glielo ricorda di "vergare acidi editoriali", Gianluca Galletti pare quasi il Ministro dell'ambiente petrolizzato, e Romano Prodi teme le cannucce croate. Tutti si scoprono pro-trivelle.

Viene quasi spontaneo chiedersi quali altri petrol-altarini scopriremo nelle prossime puntate, se tutta questa contrarieta' al voto e' collegata ad altri favori petrolieri-politici, presenti o futuri, ad altre trame con tornaconti personali, economici e non.  Magari non e' cosi, ma e' naturale pensare all'esistenza di segreti inconfessabili visto dove siamo arrivati.

Come detto, il petrolio ammazza la democrazia, la trasparenza, la fiducia dei cittadini.

E noi? Cosa possiamo fare? Possiamo solo cercare di essere i migliori noi che possiamo ogni santo giorno. Credo che questo includa andare a votare SI il 17 Aprile, per chiedere un futuro diverso dai Centri Oli, dalla corruzione, dal vecchiume delle trivelle, dalla monnezza.  Dobbiamo dirglielo a questo governo che non ne possiamo piu' dei petrol-scandali, di pochi che si arricchiscono a scapito di molti, di territori devastati, di sguardi miopi verso il futuro.

E per farla un po vergognare questa Federica Guidi, amesso che sappia cosa sia la vergogna, e mostrarle che siamo meglio del modo schifoso in cui ha trattato la nostra democrazia.

Qui le immagini di Tempa Rossa e di Viggiano.








2 comments:

Emanuela said...

fra me e federica guidi ci sono due anni di differenza, anche lei ha studiato legge, avremmo potuto incrociarci in qualche aula se avessimo studiato nella stessa città, ma non importa: abbiamo fatto vite parallele, mi ricordo che all'esame di diritto civile c'era la legge mammì e la storia di come berlusconi si impadronì dell'Italia. non credo che i corsi a cui ha assistito federica guidi fossero tanto diversi dai miei.

anch'io ricordo l'orgoglio di sentirsi una generazione differente, il desiderio di lasciarci alle spalle quello scempio e di riparare i danni e le offese fatte dallo stesso parlamento all'Italia culla del diritto... e invece?

e invece vivo all'estero, sono scappata dall'Italia. lo scempio se possibile è continuato, se penso a chi è seduto oggi in parlamento a fare le leggi mi viene da piangere.

anch'io oggi come te, mi domando: quando cambia l'Italia? e come dici tu, penso che possiamo solo cambiare noi, e usare al meglio le risorse che la democrazia malata che abbiamo ci dà. risorse che sono poche se guardiamo dalla prospettiva globale, ma che possono cambiare molto a livello locale. e a livello locale, qui e ora, ci sono terra e mare di milioni di cittadini. se la repubblica italiana ha smesso di tutelare il proprio territorio, i cittadini possono ancora farlo. è una dura lotta. ma questa ci tocca, e ci tocca l'orgoglio.

oggi, se sa cos'è, la vergogna tocca tutta a federica.

Anonymous said...

Carissima "Manager of Vendor Management Planning and Market Analysis - Petrolio ed energia c/o Eni spa, Milano, Italia",
anche quest'anno pensi di andare a fare immersioni con i tuoi occhiali da sole fashion firmati Eni???
Magari già il 17 aprile pensi di andare a fare qualche immersione in qualche bella isola italiana???
Faresti bene a scavarti una profonda fossa...
Stammi bene!!!