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Tuesday, April 26, 2016

Prince: il benefattore segreto dei pannelli solari di Oakland, San Francisco


 There are people who have solar panels right now on their houses in 
Oakland, California that don't know Prince paid for them


Come tutti sono rimasta incredula e rattristita dalla morte di Prince, qualche giorno fa. Non so se e' perche' e'  un pezzo di infanzia che se ne va, o perche' era una figura cosi familiare che doveva restare sempre, immortale, sprizzante di vita.. O forse perche' sebbene pubblicata negli anni '80, la canzone 1999 impazzava alla radio il mio primo capodanno californiano e volevo anche io fare party per tutte le cose belle che mi aspettavano in questa nuova vita.

Normalmente non avrei niente da dire su questi eventi. Ma oggi scopro una cosa bella. Nel segreto della sua coscienza Prince era un benefattore, promuovendo l'energia pulita nelle comunita' povere di San Francisco. Oakland, per la precisione, e senza che nessuno lo sapesse.

Secondo Van Jones, amico di Prince e fondatore del gruppo "Green For All" Prince elargi' fondi per la sua non profit di energia solare e grazie a lui vennero installati impianti fotovoltaiici sulle case di Oakland. Al San Francisco Gate Van Jones dice che

“there are people who have solar panels right now on their houses in Oakland, California that don’t know Prince paid for them.”
 
Prince non voleva che si sapesse. Ma spesso andava ad Oakland, e in altri posti, per fare concerti ma anche per poi andare a visitare le organizzazioni che sponsorizzava. Jones dice che mentre lui faceva l'organizzatore, era da Minneapolis che venivano firmati gli assegni, e da dove arrivavano a raffica idee ed energia.

E come si sono consciuti Prince e questo Van Jones?

Circa dieci anni fa, Van Jones collaborava alla stesura del "Green Jobs act" di George Bush. Van Jones era gia' un attivista impegnato. Gli arrivo' un assegno da 50,000 dollari.

Era un assegno anonimo.

Lo rimando' al mittente (cosa inaudita in Italia, vero?) perche' siccome non sapeva da dove venisse era meglio non accettarlo. Ma il misterioso donatore lo rimando' di nuovo. Per la seconda volta Van Jones lo restitui'.

Dopo questi tira e molla, Van Jones ricevette una chiamata da un rappresentante dell'anonimo donatore, in cui gli si diveva: non posso dirti da dove vengono i soldi, ma il suo colore preferito e' il viola. Van Jones rise, e disse: beh adesso allora invece che incassarlo, lo incorncero' questo assegno!

Ed e' stato cosi' che alla fine Prince stesso chiamo' Van Jones e i due diventarono amici.

Semplicemente Prince aveva letto sul giornale che Van Jones stava cercando di portare il solare ad Oakland, e Prince, rimasto affascinato dall'idea, voleva aiutarlo.

La storia l'ha raccontata Rolling Stone. Van Jones dice che pian piano ha scoperto altri aspetti della filantropia di Prince.

Nel corso degli anni Prince aveva sponsorizzato varie altre iniziative caritatevoli, senza dare troppo all'occhio, fra cui contro la violenza nel ghetti urbani delle citta' americane, e quando Trayvon Martin, ragazzino di 17 anni nero, fu sparato senza essere armato e solo per il colore della sua pelle Prince ha offerto supporto economico ai familiari. 

A un certo punto decise di fondare Yes We Code, una nonprofit che aiutava i ragazzi di comunita' disavvantaggiate ad imparare a programmare in modo da poter avere piu' opportunita' lavorative. In occasione della sua morte,

Yes we code ha scritto questo sul suo sito:

YesWeCode would like to honor Prince and thank him for his inspired vision for YesWeCode. Prince’s commitment to ensuring young people of color have a voice in the tech sector continues to impact the lives of future visionaries creating the tech of tomorrow.

Gli piaceva fare del bene con i suoi soldi, racconta Van Jones. E questo sentimento e' condiviso dalla sua ex moglie, Manuela Testolini, fra l'altro incontrata anche lei in circoli di beneficenza, che lo descrive come un "fierce philatropist".

Van Jones racconta anche che a volte i politici cercavano di incontrarlo dopo i suoi concerti. Lui diceva di si, e organizzava tutto in modo tale che prima di incontrare il cantante, il politico in questione ne incontrava uno di visioni opposte, e magari anche un nemico che mai e poi mai avrebbe accettato di dialogare. Ma con la scusa di vedere Prince, e senza neanche saperlo, i due politici si ritrovavano in sala d'attesa assieme e spesso, con l'arrivo di Prince si finiva con il parlare di temi che gli stavano a cuore, quasi tutti di giustizia sociale.

Prince leggeva molto la stampa e ogni volta che c'era qualche evento socio-politico in cui pensava di poter fare qualcosa di utile cercava di farlo. Van Jones dice che era molto modesto, e che se solo avesse voluto fare il politico sarebbe stato il re del mondo, perche' la gente, e la giustizia sociale gli stavano a cuore. 
Di tutto questo il grande pubblico non sapeva niente.
Signori si nasce. 

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