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Saturday, June 23, 2018

Le isole Lofoten, Norvegia: il paradiso quasi in pasto ai petrolieri






Delle isole Lofoten di Norvegia abbiamo gia' parlato vari anni fa.

E' una di quelle petrol-storie in cui uno si chiede: perche' tanta cecita'?

Le isole Lofoten sono una meraviglia della natura, dentro il Circolo Polare Artico, nella parte nord-ovest della Norvegia.

Ci sono qui aquile e balene, fiordi e scogliere, montagne e prati verdi, cieli e mari blu. Il tocco dell'uomo e' limitato e gentile e ha portato a villaggi dediti alla pesca, al commercio del baccala' e dei merluzzi. C'e' anche una fiorente barriera corallina, e il clima e' mite per essere cosi' a nord.
Il cielo si avvolge di luce nei mesi estivi qui senza riposarsi mai.

Il turismo esplode.

Il lupus in fabula e' sempre lo stesso: il petrolio.

Sotto il gentile territorio delle isole Lofoten infatti ci sono riserve petrolifere stimate attorno ai 60 miliardi di dollari e tutti vogliono trivellare.

Inclusa l'ENI.

La Norvegia e' un paese ricco, grazie sopratutto al petrolio. Non e' sempre stato cosi ed un tempo e' stato paese di emigrazione, ma le trivelle hanno portato inaspettate fortune al paese.  Basti solo pensare che in 40 anni di petrolio hanno accumulato 1 trillione di dollari e che l'1.3 percento delle azioni mondiali di petrolio sono nelle mani del fondo petrolifero della nazione.

Ma come un marchinegno che non sa o che non puo' fermarsi da solo, l'appetito dell'industria del petrolio e della nazione non e' mai sazia.

E cosi si pensa di trivellare anche le isole Lofoten. Anzi, il ministro dell'energia del paese, nel 2017 dice che prima o poi queste isole andranno sfruttate. Il fatto che in questo momento la nazione abbia un governo conservatore, con a capo il primo ministro Erna Solberg e' ovviamente di aiuto ai petrolieri.

Ma perche' trivellare qui?

Perche' il collasso dei prezzi del petrolio ha portato gli addetti del settore a cercare petrolio in posti nuovi e facili. E le isole Lofoten sono facili per i petrolieri di Norvegia: sono vicine alla terraferma e il mare e' basso, per cui i costi dell'estrazione sarebbero contenuti.

L'area era gia' stata dichiarata off-limits alle trivelle nel 2006, ma ci sono qui circa 1.3 miliardi di barili di petrolio, se si includono anche le vicine isole di Vesteralen e Senja che fanno gola ai petrolieri specie in tempi di vacche magre. Si ritorno' a parlare della possibilita' di sfruttare le isole Lofoten nel 2013, e poi con ancora piu vigore nel 2016. 


Ma i residenti non ci stanno. 

Le isole portano al 70% di tutto il pescato dei mari di Norvegia e sorge qui la piu' grande barriera corallina in acque fredde del mondo. Il mare e' pulito e pieno di vita.

La gente non vuole ne l'airgun che danneggera' pesci grandi e le loro uova, e non vuole perdite di petrolio o la scomparsa della pesca.

Ne' vogliono che le trivelle distruggano l'industria del turismo cosi bene integrata con la pesca e con le crociere in questi mari attive dal 1893. La principale ditta di turismo e' qui la Hurtigruten che organizza le crociere e che porta in Norvegia il 15% dei turisti stranieri.

Ma come puo' essere che pensino a trivellare un piccolo paradiso in terra? Una nazione cosi civile e
pulita e eco-quasiasi-aggettivo che si possa pensare? 

Si e' cosi.

Di piu', il paese si prefissa di diventare "carbon neutral" entro il 2030, con macchine elettriche dappertutto e l'idroelettrico che gia' adesso fornisce quasi il 100% dell'energia del paese. Pero' nel silenzio degli affari internazionali, la Norvegia stessa genera dieci volte le emissioni di CO2 interne con la vendita al petrolio a paesi terzi. Sono infatti il terzo paese piu grande per esportazione di petrolio e di gas.

Se trivellano le isole Lofoten le emissioni aumenteranno del 150%.

La reazione del pubblico e' stata forte e viscerale. La maggior parte della popolazione e' contraria a nuove trielle. Greenpeace e Nature + Youth, hanno fatto causa al governo per i nuovi permessi trivellanti nell'Artico.

Durante l'estate del 2017 gli attivisti hanno deciso di mettere per iscritto le loro richieste: che la Norvegia termini lo sfruttamento di fonti fossili e che invece diventi leader delle fonti rinnovabili. Il loro documento si chiama  The Lofoten Declaration ed e' stato firmato da decine e centinaia di organizzazioni, anche fuori dalla Norvegia.

E cosi la storia ha avuto una specie di lieto fine, sebbene non permanente.

A Gennaio 2018 il governo ha deciso che le isole Lofoten, Vesteraalen e Senja rimarranno trivelle free, almeno fino alle prossime elezioni, nel 2021.

E' un buon finale?

Certo, ma che lascia anche l'amaro in bocca.

Anche se ora lo spettro delle trivelle davanti alle isole Lofoten e' fermo, la Norvegia continua a trivellare ancora e sempre piu' agreessivamente nei mari del Nord, in Artico, nel Barents Sea.

E cosi, la lotta continua.

I petrolieri sono sempre petrolieri, anche in Norvegia.




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