E' la prima volta nella storia degli USA che succede.
E succede per cercare ancora una volta di scongiurare l'odiatissimo oleodotto della TransCanada Keystone Pipeline che dovrebbe attraversare le terre degli indiani d'America.
Una coppia del Nebraska, Art ed Helen Tanderup hanno trasferito parte della loro terra alla tribu' dei Ponca. Si tratta di circa 1.6 acri di terreno che cadono nel cosiddetto "Trail of Tears." dei Ponca.
E' una piccola donazione certo, ma con un risvolto importante.
Gli indiani hanno uno status speciale, ed e' molto piu' difficile ottenere permessi per interventi di alto impatto ambientale, perche' hanno sovranita' sui loro terreni. Cioe' decidono loro, non lo stato o Washington.
E cosi adesso TransCanada dovra' vedersela con i Ponca e non con Mr. e Mrs. Tanderup.
Per di piu' il Trail of Tears, il tracciato delle lacrime, e' considerato sacro, perche' gli indiani forzati ad abbandonare le loro terre in Nebraska in favore dell'uomo bianco l'hanno percorso con lacrime, fame e sudore nel 1877, per arrivare nelle riserve designate per loro in Oklahoma dal governo centrale.
Avevano solo mais da mangiare. Molti sono morti, stremati.
I Ponca si stanno dando da fare per installare progetti solari proprio lungo il corso dell'oleodotto, per piantare mais della resistenza, simbolo del Trail of Tears, e per ostacolare Keystone XL il piu' possibile.
La donazione di Mr and Mrs Tanderup e' stata applaudita da ambientalisti, indiani d'America e dalle persone di buon senso che non ne vogliono piu' sentire di terreni dati in pasto ai petrolieri e che invece chiedono a gran voce una transizione veloce verso le rinnovabili.
Ma il loro gesto e' piu' profondo ed e' figlio di una sensibilita' piu' antica. E' da 5 anni che i due piantano mais nel loro terreno in coinidenza con il tracciato delle lacrime, in onore del fatto che gli indiani durante il loro tragitto avevano solo quello da mangiare.
Ogni anno il mais raccolto lungo il tracciato viene donato ai Ponca in memoria di tutti gli eventi tragici del 1877.
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