“We can confirm that Eni notified us about a gas leak on Goliat on Sunday evening."
L'ENI conferma perdite di gas dalla sua piattaforma/FPSO a mare in Norvegia.
Dopo un mese dall'inizio delle sue attivita'.
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Si chiama ENI Norge ed e' la sussidiaria norvegese dell'ENI. Ha 425 addetti.
Si chiama Industri Energi ed e' il sindacato norvegese dei lavoratori dell'oil and gas. Ha 60,000 membri.
E' notizia di questi giorni che Industri Energi ha espressamente manifestato le proprie preoccupazioni nei riguardi del management dell'ENI in Norvegia. Non si tratta di un specifico progetto, quanto dell'intera cultura dell'ENI che, secondo la Industri Energi, compromette la sicurezza. Tutto questo e' oggetto di un rapporto presso il Petroleum Safety Authority (PSA) di Norvegia, l'ente che regolamenta le trivellazione in Norvegia.
Il rappresentante dell'Industri Energi Martha Skjæveland dice che i problemi sono numerosi e che la situazione corrente e' seria. Si chiedono pertanto investigazioni approfondite per studiare le possibili infrazioni alle leggi norvegesi.
Il segretario generale di Industri Energi Jørn Erik Bøe dice che di queste presunte irregolarita' dell'ENI si e' gia' parlato piu' volte e che e' necessario avere regole piu' stringenti, specie per le ditte straniere che vengono a trivellare in Norvegia.
Fra i casi piu' eclatanti del cattivo management ENI e dei problemi alla sicurezza, il campo Goliat nel Barents Sea, completo di FPSO, che e' finalmente stato aperto nel Marzo 2016 dopo una innumerevole serie di ritardi e di problemi di sicurezza. L'ENI e' qui l'operatore principale ed e' proprietaria di Goliat al 65%, mentre il restante 35% e' nelle mani della ditta statale norvegese Statoil.
Ad Aprile 2016, ecco qui: dopo neanche un mese, la prima perdita di gas da Goliat.
A Giugno 2016 un lavoratore e' rimasto ferito durante le operazioni di scarico dalla FPSO dell'ENI.
Tutto questo in Norvegia, e dopo soli tre mesi dall'apertura di Goliat. Se sono preoccupati delle operazioni ENI in Norvegia, e se fanno le cose un po a casaccio in Norvegia, come non possiamo essere preoccupati delle operazioni ENI in Italia?
Come non possiamo pensare che facciano le cose con la stessa leggerezza a Viggiano? A Ravenna? Nei mari dell'Adriatico? Come non possiamo essere preoccupati delle operazioni di ditte ancora piu' piccole dell'ENI in Italia?
La soluzione e' sempre la stessa, non farceli venire dal primo giorno.
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