Oggi il nostro Romano ne tira fuori un altra
"Non ci ho ancora pensato, attualmente sono in giro per il mondo. E' un tema importantissimo. Ci ho riflettuto bene e devo dire che mi sono sempre schierato sull'assoluta necessità di avere, ovviamente nella massima sicurezza, una produzione nazionale, come hanno tutti i Paesi.
E' assolutamente necessario anche attrarre gli investimenti esteri, come accade in tutte le nazioni del mondo, certamente, come detto, garantendo la massima sicurezza. E comunque se non lo facciamo noi nello stesso mare lo fanno altri.
Poi, sul caso specifico della consultazione referendaria, rifletterò bene quando torno in Italia
Se dovessi votare voterei certamente per mantenere gli investimenti fatti, su questo non ho alcun dubbio anche perché è un suicidio nazionale quello che stiamo facendo. Quindi se voto al referendum voto no".
Quindi, e' evidente che visto che non ne azzecca una, occorre fare tutto il contrario di quello che dice Prodi e votare si!
1. Trivelliamo l'Adriatico da 60 anni, e cioe' da molto prima dei croati, per cui dovremmo essere i primi a dare l'esempio su quando smettere.
2. Non esiste la massima sicurezza che sia benigna per l'ambiente. Gela, Ravenna, Paguro e Porto Marghera ce lo dimostrano.
3. Gli investimenti non portano niente all'Italia se uno fa il conto di tutto quello che perde. Lei va in vacanza a Gela per caso, caro Romano?
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Questi erano altri Prodi-deliri del 5 Maggio 2015:
Povero Romano Prodi.
Fa quasi pena prendersela con uno di una certa eta' che ha delle opinioni cosi piccole e cosi illogiche che quasi vorresti ridere.
Ma a parlare non e un pinco pallino qualunque, ma un ex presidente del consiglio italiano, per cui credo che sia giusto dirgli che e' ora che prenda un po di libri e che legga, prima di venire fuori con scemenze del genere.
Dice Prodi:
"Penso che il buon senso, alla fine, debba essere la nostra guida. I croati stanno perforando nel mar Adriatico con tutte le compagnie internazionali. I giacimenti sono un bene sia della Croazia e sia dell'Italia. O noi crediamo veramente che sia pericoloso, allora dobbiamo rivolgerci all'Onu, oppure succhiamo un po' di gas anche noi. I croati hanno già iniziato. Quindi abbiamo 'un secchio' ma la cannuccia la lasciamo agli altri"
Mi sa che di buon senso a Prodi non glien'e' rimasto poi tanto!
I croati, caro Prodi, trivellano 60 anni dopo che l'Italia ha trivellato il mare Adriatico, in Veneto e in Emilia Romagna trasformando Ravenna e dintorni in un colabrodo minerario con impianti a mare e a terra, e sopratutto con subsidenza ed erosione che corrono veloci. Pensi un po' la magistratura a suo tempo sequestro' pure due pozzi di petrolio Irma Carola e Naomi Pandora per "tentata inondazione".
Ovviamente siamo in Italia, e non se ne fece niente - dopo dieci anni di rimpalli, il processo fu archiviato nel 2011. Ma questo non vuol dire che la subsidenza sia scomparsa. Anzi, continua al ritmo spaventoso di piu' di due centimetri l'anno.
I giacimenti sono un bene della Croazia e dell'Italia?
Ed il mar Adriatico non lo e' forse?
E il fatto che si potrebbe vivere su entrambe le sponde di turismo e di vita sana, quello non e' un patrimonio colletttivo che va salvato e migliorato? O ci auguriamo ancora piu' Gela, Viggiano, Falconara, Porto Marghera e Manfredonia lungo le coste adriatiche, di qua e di la?
Lo sa che Prodi che vogliono trivellare le isole Tremiti, Otranto, il parco della costa dei trabocchi d'Abruzzo appena perimetrato, Pantelleria, Sciacca, la riviera romagnola e veneta, la Sardegna?
Dove portera' Prodi i suoi nipoti al mare? A Gela?
Ci pensa mai Prodi che sono esattamente cinque anni dallo scoppio del golfo del Messico, a cui sono seguite una infinita' di scoppi piu o meno grandi in tutto il mondo e che nessuno esclude che possano succedere anche in Adriatico?
Rivolgerci all'ONU?
E perche' mai?
Io mi rivolgo a Matteo Renzi, il capo del mio governo, e alla classe politica italiana che permette questo scempio senza far niente, diventando complici di petrolieri e malaffare.
Il mare Adriatico, caro Prodi, non e' un secchio da svuotare con la cannuccia finche' non resta niente per chi verra' dopo. Il mare Adriatico e' un bene comune, dove convivono la pesca, il turismo, le piste ciclabili, le nostre estati. Va salvato e protetto e amato e non risucchiato dalle sanguisughe del petrolio che non lasceranno niente se non fanghi di perforazione.
E visto che le piace copiare i Croati, le propongo invece: copiamo le cose buone della Florida e della California dove le trivelle sono verboten a 160 chilometri da riva.
Ma tant'e'. Puo' darsi che ci riuscirete a trivellare - ma non sara' certo per argomentazioni o logica come infantile come questa. Sara' solo per la vostra prepotenza e perche' in Italia la democrazia e' cosa malata.
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