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Un sacco di persone mi scrivono sul perche' non ho preso la parola a Lanciano.
L'editto di Giulio Cesare, il tuttofare dell'ambientalismo
d'Abruzzo e dei suoi collaboratori, e' stato chiaro.
La violenza non e' cosa che mi appartiene e quindi me ne sono andata.
d'Abruzzo e dei suoi collaboratori, e' stato chiaro.
La violenza non e' cosa che mi appartiene e quindi me ne sono andata.
Li rivedremo alle prossime elezioni, ne sono sicura.
Nel frattempo continueranno a "prendere ispirazione"
da questo blog e a ricopiare.
Nel frattempo continueranno a "prendere ispirazione"
da questo blog e a ricopiare.
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Il giorno 20 Maggio 2015 delle perdite di petrolio al largo delle coste di Santa Barbara, in California, hanno creato un orrendo disastro ecologico.
Un oleodotto sottomarino di circa 18 chilometri di lunghezza e costruito nel 1987 con il compito di portare il petrolio dalle piattaforme in oceano fino alle centrali di trattamento in terraferma, ha riversato circa 400,000 litri di petrolio lungo le coste del Refugio State Beach. Il petrolio e' fuoriuscito da una fessura che nessuno ancora e' riuscito ad individuare.
Il mare, prima blu, e' ora nero e coperto di catrame.
Il governatore Jerry Brown ha dichiarato lo stato di emergenza, il petrolio si e' esteso lungo circa 16 chilometri di costa, hanno chiuso le spiagge ed evacuato i campeggi.
Le operazioni di pulizia sono difficilissime - il petrolio e' dappertutto, oltre che in acqua e' finito sui sassi, nella sabbia, a riva. Ci sono circa 100 specialisti a raccogliere tutto questo materiale, sasso per sasso e a cercare di non farlo spargere ancora.
Gia' nel 1969 una delle piattaforme di Santa Barbara scoppio' lasciando dietro di se un altra marea nera. Sebbene non siano state costruite nuove piattaforme da allora, l'infrastruttura esiste, e come mostra questo episodio, gli incidenti sono imprevedibili e dalle conseguenze disastrose. Chi poteva mai immaginare che da una piccola fessura sarebbe successo tutto questo?
La lezione di Santa Barbara per l'Abruzzo e' evidente. Anche Ombrina portera' con se oleodotti e infrastruttura logistica colleganti piattaforme, FPSO e terraferma. Avremo anche noi pericoli di scoppi, fessure, e cedimenti. I monitoraggi sicuri al 100% non esistono.
La domanda non e': Potrebbe succedere lo stesso anche a noi? quanto: Una volta costruita Ombrina, quando arrivera' la prima marea nera lungo la costa teatina?
Santa Barbara ci ricorda ancora una volta che Ombrina e' meglio che non s'abbia da fare.
Molto meglio il Parco della Costa Teatina.
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