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Tuesday, May 26, 2009

La morte Saras a Sarroch


Tre vite se ne sono andate oggi dentro lo stabilimento Saras della famiglia Moratti: Daniele Melis, di 26 anni, Luigi Solinas, di 27, e Bruno Muntoni, di 52.

E' molto triste che i tre morti della raffineria cadano negli stessi giorni in cui il sindaco della citta' di Sarroch, Mauro Cois, ha decantato le lodi dello stabilimento, come se si trattasse di una fabbrica di sogni. Beato lui che ci crede e che vive tranquillo con la testa sotto la sabbia.

Le morti sono avvenute nel desolforatore, e cioe' il quello che ad Ortona avrebbero chiamato centro oli.

Dalle pagine del quotidiano la Nuova Sardegna, il sindaco Mauro Cois in data 24 maggio 2009 aveva detto: 'Siamo felici e c'e' la salute a Sarroch'. Parla delle solite cose care ai politici privi di spina dorsale, cosi abbondanti anche in Abruzzo, e cioe' dei compromessi, del mettere tutto sotto un tappeto rosso splendente e di non vedere, non sentire, non fare, finche' e' troppo tardi. Finche' la gente non muore.

E intanto si mette la censura a chiunque abbia voglia e coraggio di denunciare la verita´ come ad esempio il regista Massimilano Mazzotta, che ha girato il documentario OIL e che da mesi cerca di spiegare alla gente che lo stabilimento dei Moratti tanto sicuro non e'.

Due giorni fa il sindaco, in occasione della censura al film, aveva spudoratamente detto:

Allarmismi e strumentalizzazioni non sono accettabili. La verità è che dobbiamo avvicinarci il più possibile al giusto equilibrio tra ambiente, salute e raffineria. Possiamo riuscirci, aumentando la rete di monitoraggio. Per questo è importante confrontarci con la Saras senza preconcetti, senza riverenze e, allo stesso tempo la Saras dev’essere una casa di vetro. L’impresa della famiglia Moratti si vanta da sempre di esserlo, con i suoi certificati ambientali e di sicurezza, con le indagini epidemiologiche dell’università cagliaritana CHE LE DANNO RAGIONE E SMENTISCONO OIL.

Nel 2008 su ventidue casi a rischio le centraline dell’Arpas hanno rilevato numeri sempre inferiori e di molto alla soglia d’emergenza. Ebbene sì, VIVIAMO TRANQUILLI ma sulla sicurezza le maglie continuerano a essere strettissime

E siccome quando la volpe non ci arriva deve dire che l'uva e' acerba in sindaco conclude:

Non invidio chi oggi vive di solo turismo
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Bene, caro Cois, nelle citta' turistiche la gente non muore avvelenata da esalazioni tossiche dentro una raffinieria. In piu' i suoi controlli sono inutili perche' le leggi italiane lasciano le raffinerie sputare di tutto. Tre persone sono morte. Voglio vedere se lei si fara' promotore di una richiesta forte di risaricimento per le vittime. Spero che lei si vergogni delle sue parole e che chieda scusa ai suoi cittadini.

Intanto, la domanda diventa: di cosa sono morti esattamente quegli operai? Si parla di esalazioni di azoto, le cui modalita' di morte sono simili a quelle dovute all H2S: morte per asfissia e repentina. I nitrati (a base di azoto) sono un altra sostanza di scarto dei desolforatori. A me il dubbio resta, e fortissimo, che possa essersi invece trattato di H2S, idrogeno solforato.

COME HANNO FATTO A FARE LE INDAGINI SUI CADAVERI COSI REPENTINAMENTE? SIAMO IN UNO STABILIMENTO DI DESOLFORAZIONE. MI SEMBRA STRANO ESCLUDERE IDROGENO SOLFORATO O QUALCHE ALTRO DERIVATO DI ZOLFO CON COSI GRANDE RAPIDITA'.

Ma ormai dell'informazione italiana non mi stupisce piu' nulla.

Quello che sappiamo da Sarroch e' che gia un anno fa ci fu un fortissimo incidente con emissioni di idrogeno solforato a Sarroch. Lega Ambiente aveva evidenziato che le fuoriuscite erano di 6 volte superiori ai limiti stabiliti per legge. I Moratti non fecero nulla di concreto per migliorare le condizioni lavorative.

Ricordo che per le raffinerie italiane vige il limite dei 30ppm. Per cui l'incidente di un anno fa aveva causato rilasci di H2S di circa 200ppm. Una vera enormita, specie se rapportato ai limiti fissati dall'OMS di 0.005ppm. Dopo qualche tempo, la Saras fece una relazione per cercare di spiegare cosa era successo. A suo tempo il sindaco Cois aveva denunciato:

Una relazione generica. Aspettavamo che l'azienda mettesse tutto per iscritto perché in una situazione in cui si supera di sei volte il limite consentito dalla legge, non basta che la Saras parli genericamente di guasto. È una vicenda su cui bisogna fare assolutamente chiarezza. Intanto il piano di emergenza non ha funzionatovisto che mentre noi informavamo l'azienda che i picchi di solfuro di idrogeno letti da una delle centraline erano preoccupanti, l'azienda rispondeva che era tutto in ordine.

Il sindaco, a quanto pare ha la memoria corta sulle centraline. I Moratti sono partiti per la Sardegna a piangere lacrime di coccodrillo. Fini ha deciso di osservare tre minuti di silenzio. Politici e amministratori saranno dispiaciuti per un po´, nessuno fara' niente per punire i Moratti e fra qualche mese ci saranno altri morti, a Sarroch o in qualche altro desolforatore d'Italia, non importa. Nuovo giro, nuova corsa.

Il piu' giovane di quei lavoratori aveva 26 anni.


Fonti: La Repubblica, Il Corriere della Sera



13 comments:

Anonymous said...

quando alcuni ragazzi, con cui parlavano durante le riprese per il doc OIL, dicevano di lavorare per la tal ditta SAR.CO.MI spa (SArda COstruzioni Manutenzioni Industriali), io pensavo che bisogna avere un certo pelo sullo stomaco per decidere di registrare una ditta con questa sigla.
Senza pensare ovviamente ai tempi e come avviene la formazione di questi ragazzi, che vengono mandati a saldare tubi all'interno di una raffineria.
saluti
Monica

Anonymous said...

Dunque, ci risiamo. Tragicamente.
E' facile attribuire la patente di 'pazzia' a quelli che scrivono e segnalano e si battono per dire alla gente che raffinerie e inceneritori sono strumenti di morte e di distruzione ambientale.
Facile occultare la verità quando i sistemi politici si saldano e si fondono con i comitati d'affari delle lobbies, delle multinazionali, degli industriali; facile quando il vergognoso giornalismo italiano ci rompe le scatole ogni santo giorno con le veline, i grandi fratelli, lo scandalo Noemi e non chiede mai - MAI - conto di questi crimini, li occulta e si fa pagare dai banditi su cui dovrebbe vigilare.
Spero che gli altri operai si ribellino quando vedranno i Moratti spargere stomachevoli lacrime di coccodrillo; spero che tutta la popolazione di Sarroch cacci il sindaco.
Spero che in Abruzzo, finalmente, tutta la gente faccia come negli anni 70, ritrovi coscienza civile e coraggio e scenda in piazza per rifiutare una volta per tutte la petrolizzazione folle della propria Terra.

Un grande abbraccio,
hp

SinceraMente said...

La cosa che mi fa più rabbia in assoluto e che non potrò MAI accettare e anzi mi scatena una reazione non proprio civile, è il fatto che questi eventi vengano considerati: "EFFETTI COLLATERALI", come se fossero una normale conseguenza, un prezzo da pagare per uno SVILUPPO ( DEI SOLITI NOTI SPREGIUDICATI, FACCENDIERI, COLONIZZATORI )INVECE PSEUDO, MOLTO PSEUDO SVILUPPO PER NOI LIBERI CITTADINI CHE DOBBIAMO TUTELARE LE GENERAZIONI FUTURE E L'AMBIENTE IN CUI VIVRANNO!
MALEDIZIONE all'arricchimento a tutti i costi, eppure di casi simili se ne sono avuti a centinaia in Italia ed all'estero ma niente...... i cittadini "NORMALI" TROPPO SPESSO VENGONO CONSIDERATI COME UN PARCO BUOI, COME CARNE DA MACELLO DA TENERE BUONI CON SEMPLICI RACCOMANDAZIONI: " é tutto sotto controllo "; e crollano i palazzi a L'Aquila ! " non ci sono rischi ", ed esplodono le cisterne a Falconara! ecc.ecc.
VERGOGNAAAAAAAAAA !

Anonymous said...

grazie per questo blog

giosuè said...

Tragedia alla Saras, operai in sciopero

secondo il primo esame del medico legale - all'interno dell'accumulatore per la desolforazione degli idrocarburi di cui avrebbero dovuto curare la manutenzione. Sono diversi gli aspetti da chiarire: se il megaserbatoio dove hanno trovato la morte i tre operai fosse stato adeguatamente bonificato da residui di anidride solforosa prima della manutenzione; se i tecnici deceduti avessero i permessi per procedere all'operazione di routine di pulizia; se i tre indossassero gli appositi segnalatori della presenza di C02 e H2S nell'aria. La procedure non prevede l'uso di mascherine di protezione né, d'altra parte, quella antipolvere indossata dal terzo operaio entrato nella megacisterna per soccorrere i due compagni rimasti all'interno è servita a salvargli la vita.

fonte:
http://www.corriere.it/cronache/09_maggio_27/saras_inchiesta_tre_giorni_lutto_6e8e99e4-4aa5-11de-90df-00144f02aabc.shtml

il terzo operaio indossava una mascherina antipolvere... alla faccia dell'uso della miglior tecnologia possibile!!!

maria rita said...

qui dicono che si tratta di h2s

qui

giosuè said...

bisognerebbe riuscire a scoprire quante parti per milione (ppm) si trovavano nella cisterna in quel momento.
secondo voi se portavano adosso i rivelatori di gas sarebbero entrati li?
secondo le informazioni in giro per il web gli operai usavano mascherine antipolvere, quindi inadeguate e inutili.
e infine le perizie diranno se si è trattato veramente di h2s?
speriamo che la verità venga a galla e che paghino i responsabili di questo lutto annunciato e che i familiari delle vittime caccino a pedate nel sedere i moratti dalle loro case, la faccia di bronzo non ha limiti in questo paese!

maria rita said...

giosue, qualche tempo fa ho messo su un post dove paragonavo le leggi del 1959 a quelle di oggi. La si parlava di limiti seri e numerici. Oggi molti di quei limiti sono stati resi vaghi. Altri divieti e imosizioni sono stati tolti. Fra cui quello degli estointori, di far consocere agli operai i loro diritti etc etc.

Che posso dire - anche se non si tratta di H2s ma di qualche altra sostanza il dramma resta - la gente e' morta inutilmente.

Negli USA alle famiglie ora spetterebbero milioni e milioni di dollari. Voglio vedere che risarcimento daranno a quelle famiglie. I Moratti dovrebbero darglieli dalle loro tasche e senza fiatare.

wanadobee said...

anche io ho dei dubbi sull'azoto.

da wikipedia:
La molecola N2 è incolore, inodore e insapore. Presenta un'eccezionale inerzia chimica, dovuta principalmente alla elevata energia di legame, alla scarsa polarizzabilità e all'assenza di momento dipolare.

Anonymous said...

Non permettete che si investa in una chimica che uccide in tanti modi e a distanza di tempo..ci sono i tumori al cervello ma la comunita' della zona lavora per la raffineria.. Dimenticatevi l'aria buona a sarroch c'e' una puzza indescrivibile tutti i giorni tutto l'anno. Un abbraccio dalla sardegna . Vale

Anonymous said...

Se volete potete cercare unionesarda e seguire gli sviluppi mi pare di aver letto li che la provincia di Cagliari si costituira' parte civile. Leggete anche altravoce e' online. Vale

Anonymous said...

Se volete potete cercare unionesarda e seguire gli sviluppi mi pare di aver letto li che la provincia di Cagliari si costituira' parte civile. Leggete anche altravoce e' online. Vale

Anonymous said...

L'azoto molecolare N2 è di per sè molto stabile ed inerte...il problema potrebbero essere stati piuttosto i composti dell'azoto ed in particolare gli ossidi di azoto... Pensate solo al conosciuto gas esilarante, l'ossido di diazoto N2O, che a basse dosi viene utilizzato come anestetico ma che a dosi alte può provocare asfissia. Non sapremo mai forse cosa c'era in quella cisterna...ma il problema non è sapere se ci fosse H2S o N2O, il problema è che era comunque qualcosa di tossico e pericolosissimo per la salute...

Dopo tutto, in una raffineria cosa potrebbe mai esserci di NON tossico????
Lu