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Wednesday, May 6, 2009

La realta e l'immaginario


L'altra sera in televisione hanno mostrato un film su Enrico Mattei, il fondatore dell'ENI e dai metodi crimininali e corrotti. Non ho visto il film e neppure la discussione tenutasi a Porta a Porta da Bruno Vespa, ma, come riportato nel link sopra, questi aggettivi sono stati usati dagli stessi ospiti in studio per descrivere l'uomo in questione da parte di giornalisti e attuali dirigenti ENI. Per la precisione si parla di un "corruttore dalla straordinaria onesta' personale". Chissa' che vuol dire. O sei corrotto o sei onesto, non ci sono vie di mezzo.

Comunque, messuno ha pensato di parlare, ne' da Bruno Vespa, ne' nel film, di storie attuali dell'ENI, di cosa stanno facendo al nostro gia' martoriato Abruzzo, di cosa hanno gia' fatto alla Basilicata, di parchi violentati, di gente soffocata dall'idrogeno solforato, di inquinamento, di pozzi scoppiati, di illegalita' di ogni genere. Ma dopotutto, l'ENI e' nata da un corruttore, che ci aspettiamo?

L'Abruzzo si appresta a diventare una regione mineraria. Gli effetti gia' si vedono: il porto di Ortona e' irriconoscibile, con tubi, infrastutture petrolifere dai colori sgargianti che fanno quasi male agli occhi. Gli Ortonesi, a parte qualche sporadica anima nobile, dormono e il sindaco Nicola Fratino - felice - conta il milioncino di euro che l'ENI ha dato alla sua ditta in cambio di permessi e nuovi piani regolatori pro petrolio. Sara' anche lui un "corrotto dalla straordinaria onesta' personale?"

Passiamo a San Vito Marina. Circa un anno fa comparsero delle macchie nere nelle spiaggie della citta'. Era catrame. Il "Turchino" e' (o era) una delle piu' belle spiaggie del chietino per la quale la citta' ogni anno prendeva la Bandiera Blu. Il catrame non si vedeva mai da quelle parti. Il WWF denuncio' l'accaduto e mise in relazione il catrame con le piattaforme petrolifere sorte come funghi nel mare Adriatico. Cos'altro poteva essere quella patina nera oleastra in tutto e per tutto simile agli idrocarburi, se non roba di scarto dalle trivelle nostrane?

Il sindaco Rocco Catenaro pero' (che fra l'altro si appresta pure a cementificare l'eremo di dannunziano), invece di denunciare i petrolieri, disse di voler portare il WWF in tribunale per procurato allarme. Il mondo alla rovescia! La colpa non era di chi aveva messo quel catrame li, ma di chi ne parlava.

I fatti pero' mostrarono che quello era veramente petrolio, come confermo' dopo l'ARTA. Cos'altro poteva essere? Venne anche fuori che vicino alle trivelle, l'inquinamento era
passato da basso a medio nel giro di soli tre mesi.

Successivamente l'ARTA accerto' che a San Vito ci sono 500 metri di costa non balneabile a causa di limiti sfondati per coliformi fecali (anche 40 volte maggiore!), streptococchi (6 volte in piu') e batteri (il doppio dei limiti consentiti). La maggior parte di questa robaccia e' dovuta a scarti di ogni genere che vengono gettati nel fiume Feltrino che sfocia a San Vito, e a depuratori che non funzionano come si deve.

Dopo un anno da queste rilevazioni, cosa ha fatto il sindaco di San Vito? Ha promosso opere di educazione per la gente per dire loro: il Feltrino non e' la vostra discarica personale? Ha promosso la miglioria dei depuratori? Ha cercato di indagare se ci sono industrie che scaricano in modo illegale? Si e' dato da fare per combattere l'Abruzzo (e San Vito) pertrolizzata? Ha chiesto scusa al WWF?

Non so, ma almeno da quanto leggo sui giornali, non mi pare si sentire nulla di tutto questo.

Ricordo solo che in occasione dell'incontro di San Giovanni in Venere del luglio 2008, mi vennero vicino due tizi in rappresentanza del comune, all'improvviso, tirando fuori una lettera che avevo scritto ad una commissione europea per denunciare l'opera di petrolizzazione nei mari di San Vito, dicendo che il petrolio non si accompagna alle bandiere blu. I due bravi mi intimidarono di star zitta, dicendomi che parlare di tutto cio' agli enti europei avrebbe significato per loro una brutta figura. Anche qui, meglio venire a prendersela con me, piuttosto con chi gli va a mettere le trivelle nel mare.

Quest' anno la bandiera blu non gliel'hanno data a San Vito. Se per colpa del petrolio o per colpa del Feltrino, non lo so. So solo che quello e' il mio mare. Il mare che ogni volta che ci vado mi porto dietro il sacchetto dell'immondizia per raccogliere la robaccia che la gente ignorante ci lascia. Voglio solo che resti cosi' com'e, piu' bello, piu' pulito, piu' sano, senza trivelle.

Spero che perdere la bandiera blu faccia capire agli amministratori di San Vito che occorre lavorare sul serio per i prossimi anni, e che invece di perdere tempo con patetiche minaccie di denuncia contro il WWF, occorre invece lavorare per pulire il mare, per fermare gli inquinatori locali, i costruttori senza scrupoli, i petrolieri di mezzo mondo, affinche' San Vito migliori e non muoia.

Si raccoglie cio' che si semina.

6 comments:

SinceraMente said...

Salute a tutti.
Leggi d'iniziativa popolare, referendum propositivi, e class action retroattiva !!!! E' ormai sempre più indispensabile questa terapia signori. Fino a quando un soggetto sia sindaco, sia presidente di provincia sia presidente di regione sia capo del governo ecc. ecc. rimangono convinti, vuoi per miopia politica, vuoi per convenienza economica personale, magari per genuflessite cronica verso i prepotenti di turno, del fatto che i consiglieri e gli assessori alzano la mano a comando, QUESTI SONO I RISULTATI. Quando il conto corrente di costoro cresce, per i motivi più disparati ( ma sempre legati ad autorizzazioni di dubbia correttezza ), che gliene frega della spiaggia inquinata, del mare "tossico", dell'aria nociva e delle piogge acide....... questi si comprano lo yacht, oppure se ne vanno in vacanza alle maldive o nei posti meno inquinati del pianeta, oppure se ne vanno a vivere magari a Chios, che gliene frega, tanto il conto corrente continua a crescere. E I CITTADINI CHE LI HANNO ELETTI ???? A QUESTI CHI CI PENSA ???? RICORDO MOLTO BENE E VORREI RICORDARE A VOI CARI AMICI UN AGIO POPOLARE CHE RECITA: " CHI VUOLE VADA! CHI NON VUOLE, MANDI ! " A questi signorotti faccendieri moderni, chiamati a rappresentare i cittadini vorrei consigliare la lettura dell'art. 54 della nostra meravigliosa e SEMPRE PIU' IGNORATA CARTA COSTITUZIONALE.

Anonymous said...

Il CNV chiama per un incontro a Pescara nalla sala "Figlia di Iorio" (un pò piccola) venerdì pomeriggio, ore 17. Speriamo abbiano iniziative da proporre o noi proponiamo le nostre. Io non posso andare, ma se qualcuno può , chieda se con i loro attriti interni vogliono fare spegnere il movimento. Viviana

giosuè said...

GIORNALISTI: PREMIO 'ADDETTO STAMPA' QUEST'ANNO PUNTA ALL'EUROPA

(ASCA) - Roma, 7 mag - Punta all'Europa la settima edizione del Premio ''Giornalismo: l'addetto stampa dell'anno'', ideato e presieduto da Giacomo di Iasio, mentre si trasferisce nelle Marche, a Jesi, dove sara' organizzato anche il seminario di formazione professionale ''Energia ed ambiente, come aggiornare gli uffici stampa''. Per il 2009 la novita' del Premio e' costituita dall'apertura della nuova sezione ''Comunicare l'Unione Europea'', che prevede l'assegnazione di 2 riconoscimenti da parte della Giuria: uno per il settore delle amministrazioni pubbliche ed uno per le imprese e le organizzazioni private.

L'iniziativa, promossa da Eni Spa ed Enel Spa, e' patrocinata da Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero degli Esteri, Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Consiglio Regionale delle Marche, Rete dei Comunicatori Antifrode dell'Olaf-Oafcn, Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti, Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Gruppo Giornalisti Uffici Stampa, Inpgi ed Associazione 'Articolo 21'.

Il concorso e' aperto a tutti i giornalisti che lavorano nei diversi uffici stampa (pubblici e privati) ed e' diviso in sette sezioni specialistiche secondo l'attivita' svolta: dalla pubblica amministrazione al non-profit; dall'economia al turismo, dalla sanita' all'agricoltura, dall'ambiente alla cultura allo spettacolo ed allo sport. Inoltre, sono indetti anche due Premi speciali 'Energia' e ''Gruppo Uffici Stampa''. Infine, resta anche il concorso ''Nuova comunicazione'' rivolto ai neolaureati in scienze della comunicazione e delle scuole di giornalismo. Un'apposita giuria selezionera' i migliori elaborati e le domande piu' interessanti, che dovranno pervenire entro il 12 settembre 2009.

fonte:
http://www.asca.it/news-GIORNALISTI__PREMIO__ADDETTO_STAMPA__QUEST_ANNO_PUNTA_ALL_EUROPA-828985-ORA-.html

mi convinco sempre di più che questo è il paese dei balocchi per i petrolieri.

Anonymous said...

Cara Viviana, che c'è da aspettare l'incontro nella sala " la figlia di iorio " per fare le Vs. proposte ??? Siete liberi di farle quando e come volete. "Attriti interni" ? "Spegnere il movimento" ? La realtà sta nel fatto che c'è uno che si è dimesso dalla guida di un comitato in modo libero e unilaterale, dopodichè, quando il resto del comitato ha accettato le dimissioni, si è deciso di adire le vie legali dinanzi al tribunale. Nel frattempo il resto movimento ( OSSIA LA MAGGIORANZA ASSOLUTA ) è andato avanti UNITO con iniziative contro la pretrolizzazione dell'Abruzzo, ed è andato avanti con rinnovato vigore e spirito di sacrificio anche raccogliendo fondi, viveri ed abbigliamento per i nostri fratelli aquilani ( come evincesi dal sito ) ANCHE IN COLLABORAZIONE CON ALTRI COMITATI, scusate s'è poco...... COSA CHE PRECEDENTEMENTE NON SI POTEVA FARE IN QUANTO BISOGNAVA AVERE L'ESCLUSIVA. Ma questo lo dico solo per fare informazione reale e libera non certo per rinfocolare polemiche antiche. NEL FRATTEMPO, SE CONFERMATO NELLA GIORNATA DI OGGI, C'E' UNA NOTIZIA IMPORTANTE. SONO CANDIDATI ALLE POLTRONE DELLA PROVINCIA DUE NOSTRI ACERRIMI "AMICI" OSSIA: IL MAGGIOR PROPRIETARIO TERRIERO DELL'AREA CEDUTA ALL' E.N.I., NONCHE' CONSIGLIERE COMUNALE AD ORTONA ED IL SUO PRESIDENTE DI CONSIGLIO: DI MARTENI. Saluti.

mario franco basilico said...

Da questi meccanismi non si esce perché esiste poco lavoro pulito, la maggior parte del movimento dei soldi li creano le attività illecite, quindi l’economia è fondata sulle menzogne, la verità non lo possono dire neanche i partiti della finta opposizione che per questi motivi sono ben retribuiti; la nostra società aborra la verità, è concessa, entro certi limiti, solo a chi riesce ad accontentarsi del necessario per la sopravvivenza oppure, ai kamikaze che colpiranno un obiettivo che a loro non porterà alcun vantaggio.
La nostra Repubblica è fondata sulla corruzione e la maggior parte dei nostri concittadini ci si alimentano in base alle doti di disprezzo che hanno nei confronti degli’altri; so che non è una parola, bisognerebbe rimodellare la società, trasformare i cittadini da carbone ad acqua purissima.

giosuè said...

Scaroni (Eni):«il Centro oli di Ortona non lo faremo»

L’AQUILA. «Non lo faremo». Più in alto di così forse non si può. L’assicurazione arriva dall’amministratore delegato dell'Eni, Paolo Scaroni, che alla domanda di un giornalista sulla realizzazione del centro oli di Ortona ha chiarito definitivamente quanto era già stato minacciato in passato.


«La nostra decisione di investire nel Centro di ricerca dell'Aquila - ha aggiunto Scaroni - non ha niente a che vedere con il centro oli di Ortona, anche perche' la nostra decisione di rinunciarvi e' precedente».
Infatti l’Eni ha siglato oggi un protocollo d'intesa per la progettazione e costruzione di un Centro di ricerca presso la citta' dell'Aquila e l'elaborazione di un progetto di fattibilita' per la realizzazione di una centrale di teleriscaldamento, sempre presso la citta' abruzzese.
La firma, presso la scuola della Guardia di Finanza di Coppito, e' avvenuta alla presenza del ministro dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca, Mariastella Gelmini, il Rettore dell'Universita' dell'Aquila, Ferdinando Di Orio, il presidente e l'amministratore delegato di Eni, Roberto Poli e Paolo Scaroni.
Secondo il protocollo, inoltre, Eni accogliera' per tre anni nelle proprie strutture di ricerca 50 tra dottorandi e ricercatori dell'Universita' dell'Aquila per consentire la continuazione delle attivita'.
I programmi e le attivita' che i ricercatori ospitati svolgeranno presso le strutture Eni saranno concordate con le direzioni dell'Ateneo.
L'ospitalita' comprendera' trasferimento, vitto, alloggio e accesso ai laboratori Eni, nonche' la possibilita' di borse di studio o contratti a progetto 'ad hoc' da parte di Eni.
Il nuovo Centro di ricerca, che verra' realizzato da Eni per l'Universita' dell'Aquila e sara' focalizzato principalmente su energia e ambiente, sara' dotato di una casa alloggio per ricercatori e studenti dalla capacita' di 100 posti.
La struttura, che sorgera' su un'area di circa 7.500 metri quadrati, ospitera' 50 laboratori, oltre ad aree tecniche, aule e uffici e sara' realizzata utilizzando tecnologie sostenibili e fonti energetiche rinnovabili.
Lo studio di fattibilita' per la centrale di teleriscaldamento, destinata alla citta' dell'Aquila, sara' ad alta sostenibilita' ambientale e sara' condotto da Enipower congiuntamente con l'Ateneo del capoluogo abruzzese.
L'eventuale realizzazione della centrale, qualora lo studio di fattibilita' dimostri la sostenibilita' tecnico-economica dell'iniziativa, sara' avviata previo ottenimento delle autorizzazioni necessarie.
L'impianto sara' alimentato da gas naturale e biomasse, che contribuiranno con una potenza termica complessiva di 120 megawatt termici (di cui 10 derivanti da biomasse e il resto da gas naturale).
Con questo progetto - e' stato spiegato - Eni intende contribuire con risorse umane, finanziare e strutturali alla ripresa e al rilancio delle attivita' di ricerca dell'Ateneo dell'Aquila che in conseguenza del sisma dello scorso 6 aprile ha subito gravi danni, tali da compromettere la continuazione delle attivita' didattiche e di ricerca.
Il progetto, volto prevalentemente a sostenere e valorizzare i ricercatori e le attivita' dell'Universita' abruzzese, rientra nel costante impegno di Eni per la sostenibilita' dello sviluppo e dell'energia, che implica la realizzazione di iniziative concrete per mettere in condizione i territori in cui la compagnia opera di svilupparsi in modo autonomo e sostenibile.
Quanto potrebbe costare tale investimento?
«20 milioni di euro», ha detto Scaroni.
«Cerchiamo di fare qualche cosa che traguardi il futuro e valorizzi quello che Eni sa e puo' fare», ha aggiunto, «e che sia anche qualche cosa che costruisca su quanto oggi c'e' a L'Aquila guardando al futuro».
«L'idea - ha proseguito Scaroni - e' nata da queste considerazioni. Ci siamo detti 'L'Aquila ha una universita' prestigiosa, un'universita' che e' il centro della citta' e che va consolidata e potenziata per il futuro'. In particolare - ha detto- ha delle facolta' scientifiche che svolgono attivita' didattica e di ricerca che sono molto rilevanti per Eni e mi riferisco a Scienze, Biotecnologie e Ingegneria. I centri di ricerca attualmente presenti nell'ateneo aquilano sono danneggiati e quindi abbiamo costruito un progetto che prevede di ospitare, da subito, 50 ricercatori nei nostri due centri di ricerca di Novara e Milano, in modo che possano continuare la loro attivita'. Nel frattempo costruiremo a L'Aquila, intesa con l'Universita', un centro di ricerca nuovo, affiancato da una residenza per ricercatori e studenti: insomma una casa dello studente e del ricercatore che abbia almeno cento posti letto. Questa struttura - ha osservato Scaroni - quando sara' pronta ricevera' i ricercatori che nel frattempo sono stati ospitati a Novara e Milano. Tutto questo - ha concluso - nel quadro di un'intesa tra Eni e Universita' de L'Aquila per attivita' di ricerca e quindi anche per dividere insieme i risultati nei nostri settori specifici del petrolio, delle rinnovabili e del gas».

08/05/2009 18.41

fonte:
http://www.primadanoi.it/modules/bdnews/article.php?storyid=20598