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Friday, February 28, 2014

Fracking: moratoria a Los Angeles

 The city of Angels


This is about neighborhood safety, envivronmental justice, 
and about common sense.

Paul Koretz, Los Angeles councilman








Ho un motivo in piu’ per amare questa citta’.

Oggi 28 Febbraio 2014 la contea di Los Angeles ha approvato all’unanimita’ una risoluzione che vieta il fracking nelle nostre citta’ finche’ non si possa dimostrare che sia una pratica e sicura per il nostro ambiente. Il sindaco Erik Garcetti ha dieci giorni di tempo per firmare la risoluzione e per trasformarla in una ordinanza.

Oltre al fracking e’ vietata la stimolazione di pozzi con acidi ed altre sostanze per aumentare il quantitativo di petrolio estratto.

Los Angeles e’ la piu’ grande citta’ d’America a vietare il fracking - per gas e per petrolio - e soprattutto e’ la prima citta’ da cui si estrae petrolio che vieta la stimolazione di pozzi.

Come si e’ arrivati a questo risultato? C’e’ stata una gran mobilitazione di cittadini, e di politici illuminati, Paul Koretz e Mike Bonin, che nulla hanno potuto contro i trivellanti.

Abbiamo tanti problemi in California di sismicita’ e sopratutto con l’acqua che non e’ sufficente per tutti – residenti ed agricoltori. Il fracking avrebbe portato ad ulteriori pericoli e dispute, visto che ci vogliono circa 10 milioni di galloni di acqua per fare fracking su un singolo pozzo – e’ cioe’ circa 40 milioni di litri.

Tutto questo e’ rimarchevole perche’ il petrolio e’ parte della storia di questa citta’ – quelle che oggi sono spiagge e posti turistici cento anni fa erano enormi campi di petrolio. E ce ne sono ancora di cavallette sparsi per la citta’, come dei relitti del passato.

C’e’ ancora molto da fare – con una moratoria per lo stato intero di California, con maggiore regolamentazione dei pozzi esistenti - ma questo mostra ancora una volta che niente puo’ fermare una cittadinanza istruita, che sa far valere i propri diritti.

Gia’ gli stati di Vermont, New York e Hawaii hanno moratorie o divieti integrali, e cosi’ pure varie citta’ sparse per la nazione.

Il giorno 15 Marzo 2014 ci sara’ una imponente manifestazione a Sacamento, per chiedere al governatore Jerry Brown di vietare il fracking in tutto lo stato di California.

E in Italia? In Italia l’acidizzazione dei pozzi va avanti da decenni, lo dicono gli stessi trivellanti – la Schlumberger, l’ENI, la Halliburton – senza neanche che i residenti lo sappiano. In alcuni casi hanno anche usato tecniche di hydraulic fracturing, in silenzio. E questo lo dicono loro, non io. Io ho solo speso del tempo per scovare i report di lorsignori dove spiegano tutto agli investitori e ai loro colleghi ma niente alla gente normale. Accade nelle province di Pisa, di Foggia, di Viterbo, di Ragusa, di Parma. Accade a Trecate, accade in Basilicata. Accade nei mari di Ombrina.

Cosa fara’ il neo ministro dell’ambiente Gianluca Galletti su questi temi?

Dobbiamo ancora aspettare Godot?


Qui sugli acidi in Italia – Foggia, Viterbo, Pisa e Parma

Qui sugli acidi in Italia – Val D’Agri

Qui sugli acidi in Italia - Ragusa

Qui sugli acidi in Italia - Trecate

Qui sugli acidi in Italia - Ombrina

Wednesday, February 26, 2014

Sicilia - la regione piu' povera d'Italia 2011, 2012, 2013


Secondo l'Istat la Sicilia per l'anno 2012 e' la regione piu' povera d'Italia al 29.6%



In Sicilia hanno petrolio da 60 anni.
Gli ha portato un sacco di ricchezza.




Anche nel 2013, la Sicilia e' la piu' povera.
Il tasso di poverta' sale al 32.5%.

Dunque, per tre anni di fila, la Sicilia e' la regione piu' povera d'Italia.
2011 - 2012 - 2013

Il trend e' in aumento

27.3% - 29.6% -  32.5%

Ma tranquilli che Renzi e i petrolieri risolveranno tutto!



Un bellissimo documentario franco-italiano



Production : C4 Production
Regia : Bruno e Fabrizio Urso
France 3 (France) International Sales




Possono bastare?

Tuesday, February 25, 2014

I filter socks radioattivi del fracking

 Un filter sock usato per filtrare materiale di scarto dalle operazioni di fracking 

 
I filter socks usati e carichi di monnezza - anche radioattiva

 I filter socks usati e carichi di monnezza - anche radioattiva


I filter socks usati e carichi di monnezza - anche radioattiva


 Un filter sock finito illegalmente nelle discariche cittadine


Quelli arancione sono cosi' saturi di materiale tossico che hanno cambiato colore


Sensori di radioattivita' nella discarica della contea di McKenzie.
Ogni volta che suona sono 1,000 dollari di multa.


"Let people know that enough is enough." 
Rick Schreiber, direttore della discarica di McKenzie County



Camion carichi di materiale radioattivo dai campi dei fracking che perdono e che non si sa dove mettere. 

Si tratta dei cosiddetti "filter socks" che vengono ordinariamente usati per filtrare l'acqua usata durante le operazioni di fracking e che alla fine restano impregnati di materiale di scarto, sali, metalli,
composti organici e spesso materiale radioattivo, di solito radon.

Il dipartimento della salute dello stato del North Dakota dice che i filtri non possono essere messi in discarica e che invece devono essere mandati presso centri specializzati che non esistono nel North Dakota. 

Ergo, le ditte petrolfiere devono mandare i loro filter socks fuori dallo stato: Colorado, Texas o South Dakota che sono invece attrezzati per questo tipo di rifiuti.

Ergo, siccome sanno benissimo che questo e' costoso, cercano in qualche modo di trovare soluzioni "creative" al problema dello smaltimento di materiale tossico, cercando di mandare i filter socks in discarica anche se non si puo', e molto spesso ci riescono.

Il capo della discarica di McKenzie County si chiama Rick Schreiber e a un certo punto, l'anno scorso, ha deciso di usare i metodi forti: ha installato una serie di centraline all'ingresso della sua discarica e ogni volta che passa un filter sock e che suona, sono 1,000 dollari di multa.

Nel solo 2013 ne hanno confiscati 985.

Questa volta pero',  quando Mr. Schreiber ha visto i camion perdere fluidi tossici ha detto che non ci ha visto piu' e che ha chiamato tutte le autorita' a livello locale, statale e federale. Dice:  

“When you can clearly see liquid dripping and running off, there are violations. When they are that orange color, we know they’re hot. This is the most (filter socks) I’ve ever seen.

Secondo le leggi del North Dakota i livelli di radiazione oltre i 5 picocuries sono dannosi alla salute.

I filter socks sequestrati da Mr. Schreiber arrivano a 1,000 picocuries - 200 volte superiore al limite legale. A volte il livello di radioattivita' e' cosi' elevato che i sensori vanno in tilt. Non hanno tacche sufficenti!

Mr. Schreiber dice che le ditte del petrolio e del gas sanno benissimo cosa stanno facendo e che questi filtri sono radioattivi e dice che c'e' bsogno di maggiori regolamentazioni.

Il dipartimento della salute del North Dakota, per tutta risposta sta pensando a se e come alzare il limite del livello di radioattivita' tollerato dalle discariche dello stato, se e' il caso di costruirne di nuove e se magari seppellire la monnezza sottoterra.

Evviva il fracking.












 


Monday, February 24, 2014

A Gianluca Galletti



Los Angeles, Venerdi 21 Febbraio 2014


Caro Gianluca Galletti,

io non ho mai sentito parlare di lei prima di oggi. Questo pomeriggio, tutto ad un tratto, il suo nome inizia a rimbalzare scintillante sulla mia pagina facebook e nella mia posta elettronica come il nuovo Ministro dell'Ambiente Italiano.

Il tutto mi pare alquanto strano, perche' di solito un ministro dell'ambiente (o delle poste, o della salute) dovrebbe essersi distinto per meriti relativi all'ambiente (o alle poste o alla salute), ed il fatto che il suo nome mi sia sconosciuto non e' proprio una buona garanzia sul suo passato ambientalista o sulla sua vera competenza in fatto di ambiente.

E questo non perche' io debba conoscere tutti gli attivisti d'Italia, ma perche' sono qui da anni ed anni a predicare sull'ambiente e un po' i personaggi che si danno da fare per la difesa di aria e acqua e polmoni, li conosco tutti -  per le loro azioni, per i loro scritti, per il loro amore per la terra.

Di lei non so niente, quindi. Voglio darle pero' il beneficio del dubbio, nella speranza che lei possa -- e soprattutto voglia -- fare cose buone per l'Italia.

Le ricordo allora che il compito del ministro dell'ambiente e' di difendere l'ambiente.

Sembra strano, vero, che io debba scrivere queste ovvieta', ma non e' sempre stato cosi in Italia negli scorsi anni, a giudicare dall'azione blanda dei suoi precedessori.

La prima responsabilita' del ministro dell'ambiente e' di difendere l'ambiente, l'ambiente che non vota, che non urla, che incassa, che ingoia veleni senza fiatare.

Il ministro dell'ambiente non ha il ruolo di scendere a compromessi con gli inquinatori, i petrolieri, i si-tav, i cementificatori, i cavatori, gli inceneritorandi e quelli che "basta che non si vede" o del "tuttapposto" o del "che vuoi che sia".

No, lei e' chiamato a difendere l'ambiente in modo attivo e concreto e senza compromessi.

Spero che questo le sia chiaro.

Vede, lei ha una grande responsabilita' in questo momento.

Matteo Renzi non e' stato votato da nessuno. Un giorno si e' svegliato e ha deciso che voleva fare il galletto e fare il primo ministro. E cosi come nessuno ha investito Renzi del ruolo di primo ministro, nessuno ha investito lei, in modo indiretto, del ruolo di difensore dell'ambiente.

Capisce? Lei gia' parte gia' delegettimato, e parte gia' come uno che non e' stato messo li proprio democraticamente, perche' chi ce l'ha messo li, Matteo Renzi, nonostante tutte le sue arie, non ha seguito le regole della democrazia lui stesso.

E quindi caro Gianluca Galletti, lei che non ha un passato ambientalista di spicco, e che e' stato messo li da uno che si e' preso la scena in modo non democratico, deve guadagnarselo sul campo l'onore di fare il ministro dell'ambiente.

Sul campo, ogni giorno.

Capisce?

Se lo ricordi questo, perche' lei sara' chiamato a prendere decisioni importanti, in cui la gente DEMOCRATICAMENTE esigera' che vengano fatte le cose giuste. Cose giuste per l'ambiente, per la gente, per l'Italia, per noi e per le generazioni future.

E se lei vuole almeno mantenere l'apparenza di fare cio' per cui e' pagato,  dovra' sapere dire no all'ENI, alla Forest Oil, alla Medoilgas, alla Aleanna, alla Edison, alla Northern Petroleum, alla Erg Rivara e chi piu' ne metta.

E dire no in modo concreto, con la spina dorsale dritta e senza inciuci o mezze mosse o timidezze o finte o nascondersi dietro parole o scusanti inutili.

Queste multinazionali di morte vogliono distruggere l'ambiente, il SUO ministero, quello che Renzi le ha affidato.

Capisce?

E che siano le zone del terremoto in Emilia Romagna o i pozzi di stoccaggio in Lombardia, o il pozzo Pergola fra i campi della Basilicata, o i mari di Ragusa, o i vigneti d'Abruzzo o le isole Tremiti o i mari di Ravenna martoriati dalla subsidenza, poco cambia.

Sono anni che noi tutti da nord a sud continuiamo a chiedere che l'Italia sia libera dalle trivelle, non ce le vogliamo, non ci servono, non sono strumenti di sviluppo vero.

Sta a lei adesso decidere se vuole stare dalla parte del popolo, della democrazia, della scienza, del buonsenso, e per quanto mi riguarda della verita', o se invece vuole piegarsi alle pressioni di gente senza scrupoli a cui interessano solo i propri azionisti e il fare altri buchi senza amore.

Le diranno: si puo' fare tutto in modo rispettoso dell'ambiente.

No, non si puo'.

Non e' successo mai e mai succedera'. Troppi gli imprevisti, le complessita', le difficolta' e gli imbrogli. Non e' successo mai in nessuna parte del pianeta.

Le diranno: serve per il lavoro e lo sviluppo.

No, intanto il lavoro che viene fuori dalle trivelle e' piu che altro per oncologi e per quelli delle pompe funebri, perche' trivelle di lavoro non ne portano. E poi quelle sono responsabilita' del ministro dell'economia, non del suo.

Come detto, il suo ministero deve difendere l'ambiente. Punto. Ma se vuole coniugare veramente lavoro e ambiente, eccole qui un suggerimento: multi tutti quelli che hanno inquinato l'Italia in modo severo, esemplare, punitivo con coraggio e con tutta la forza che una istituzione puo' avere.

Multi l'ENI ogni volta che inquina e corrompe.

Dia l'esempio.

Faccia vedere a tutti loro che qui non scendiamo a compromessi, e che se hai sporcato e hai corrotto, pulisci e paghi.

E poi usi quei soldi e tutte le altre risorse che ha a sua disposizione per incentivare l'energia rinnovabile e il risparmio energetico. Diventi il primo sostenitore delle bonifiche e della riqualificazione delle zone inquinate.

Sa quanto lavoro esce fuori se uno volesse modernizzare tutte le infrastutture pubbliche per il risarmio energetico? Sa quanto lavoro esce fuore se uno volesse pulire Bussi, o le terre malate della Camorra, o i cinquanta e piu siti di interesse nazionale, per la maggior parte inquinate dai petrolieri?

E se e' vero che l'ambiente non vota, non urla, incassa, e ingoia veleni senza fiatare e' anche vero che l'ambiente non dimentica e a suo modo sa vendicarsi, nei suoi tempi e nelle sue forme. E questo non per cattiveria, ma perche' sono le leggi della biologia e della fisica che se monnezza mi dai, monnezza ti restituisco.

Curare e difendere l'ambiente, e con esso la bellezza del paesaggio, e' fra l'altro veramente occasione di lavoro in se. Perche' se, come tutti dicono, il nostro vero petrolio e' l'unicita' del nostro territorio, allora dobbiamo valorizzarlo, e renderlo accogliente e bello da vedere per noi e per chi ci visita.

Ecco tre piccioni con una fava: salute, bellezza, turismo. Che vogliamo di piu'?

Sta a lei adesso scegliere chi essere e chi difendere: l'ambiente, il bene comune, la salute, la democrazia e un futuro libero per chi ci seguira', o il potere malato, quella melassa schifosa che annaspa per il potere con il solo frutto di continuare a crocifiggere questa nazione senza amore, senza progetti, senza futuro e solo e sempre per mantenere lo status quo di privilegi e di inciuci.

Buon lavoro signor ministro dell'ambiente.



Sunday, February 23, 2014

La morte della Louisiana

In rosso le zone che non esistono piu.

It took thousands of years to make this peninsula,
It will disappear much faster than that.

Bradley Nezat, Louisiana

La subsidenza indotta dalle estrazioni petrolifere in Louisiana e' stata cosi' drammatica che adesso devono ridisegnare le cartine geografiche per cancellare dalle mappe i posti che l'acqua ha ingoiato e che non esistono piu'.

Siamo nella laguna di Plaquemines. 

Yellow Cotton Bay, Dry Cypress Bayou, Fleur Pond, Tom Loor Pass e Skipjack Bay erano isolotti, baie, penisole, rivoli o delta di fiumi dove i pescatori attraccavano le barche, si fermavano a pescare o che semplicemente usavano per orientarsi. Alcuni posti erano importanti tappe nelle rotte migratorie degli uccelli.

Ufficialmente questi posti non esistono piu'.

La morte delle lagune di Plaquemines Parish va avanti da anni, inesorabile.

Finalmente anche i cartografi hanno dovuto adeguarsi e cosi' piu' di 40 localita' sono state cancellate dalla mappe nautiche ufficiali.

E' un vero stravolgimento ed e' la prima volta che succede una cosa del genere. Sara' tutto conservato in archivi storici, con foto e video ma i nomi non compariranno piu' nelle mappe.

Come per le specie estinte.

Dal 1930 ad oggi, lo stato della Louisana ha perso quasi 5,000 chilometri quadrati di zone lagunari, un area leggermente piu' grande del Molise, a causa sopratutto delle estrazioni petrolifere e della creazione di canali ed oleodotti per l'industria degli idrocarburi. I canali fanno si che l'acqua salina penetri nella laguna, stravolgendo tutti gli equilibri naturali e causando l'erosione.

Siccome i guai non bastavano, e' poi arrivato lo scoppio della BP ad aggiungere petrolio fresco in laguna.

E' cosi' grave il ruolo dei petrolieri nell'erodere le coste della Louisiana, che e' in corso una causa legale contro ben 97 societa' petrolifere, considerate responsabili di questo disastro.

In Louisiana, l'80% della costa e' di proprieta' dei petrolieri.
Nei suoi mari ci sono circa tremila pozzi di petrolio, alcuni funzionanti, altri dismessi, altri che perdono petrolio.

Qui le immagini di quel che resta di Plaquemines: pozzi offshore che perdono petrolio in mare. 

Qui le immagini della Cancer Alley di Louisiana: 100 miglia di industria petrolchimica e di morte

Friday, February 21, 2014

Rex Tillerson da CEO Exxon e petroliere per 40 anni ora segretario di stato USA



Rex Tillerson, 64 anni, lascia la Exxon di cui era CEO per diventare il nuovo segretario di Stato degli USA.

Dopo Hillary Clinton e John Kerry, arriva lui. Un petroliere che rappresentera' gli USA nelle relazioni diplomatiche all'estero, e che interverra' nelle delicate discussioni Israele-Palestina, con la Russia, l'Iran e tutti le altre matasse politiche nel mondo.

Lascia la Exxon dopo 40 anni con 180 milioni di dollari fra buonauscita e di azioni che dovra' vendere.

Dove finiranno questi soldi? In un trust, non gestito da Tillerson stesso per non creare conflitti fra le sue azioni di segretario di stato e quelle di miliardario.

La vita di Tillerson e' interessante. E' noto per avere il pugno duro e per avere negoziato permessi petroliferi in tutto il mondo, dallo Yemen alla Russia, dall'Angola all'Argentina, passando per Canada, Mexico, Nigeria e Qatar e portandolo a caprire come trattare con varie culture e personaggi. La Russia gli ha pure dato il suo "Order of Friendship" nel 2012. Di lui Trump dice che e' un "world-class player". 

Non sempre ha fatto le cose in modo elegante. Quando Obama chiese ai petrolieri americani di non presentarsi an un importante convegno di business in Russia, come parte delle sanzioni internazionali contro Mosca per l'aggressione all'Ucraina, Tillerson non ci ando'. Mando' pero' un suo vice che allo stesso meeting firmo' un accordo con la Russia pre trivellare l'Artico e per costruire centrali a gas in Siberia.

Trovo' sempre un modo per mantere contatti con Putin, ed e' per questo che a Trump piace, perche' rappresenta un modo per rompere con le ostilita' USA-Russia sotto Obama e perche' nella sua vita precendente non era un politico.  Anzi, da petroliere spesso disse di essere contro le sanzioni alla Russia. E questo perche' aveva gli occhi su potenziali trivelle nel Barents Sea e nel campo di gas Bazhenov in Siberia dove la Russia non puo' operare da sola in mancanza di capitale e di conoscenza tecnica.

Di certo manda un messaggio negativo alla comunita' internazionale impegnata per approvare i trattati di Parigi contro i cambiamenti climatici. Anzi, la Exxon e' nota per avere ostacolato in tutto e per tutto lo studio dei cambiamenti climatici, dopo essere stati fra i primi ad essere interessati al problema.

Qui quando si lamentava delle trivelle da fracking visibili dal suo giardino.

Come dire: trivelle per tutti, ma non a casa mia.

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Update 6 Dicembre 2016: Rex Tillerson e' un possibile candidato ad essere Segretario di Stato
nell' amministrazione Trump.

Secondo il Washington Post e' il peggior candidato possibile. 

Perche' questa possibile scelta?
Per i suoi rapporti con Putin, da buon petroliere.



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21 Febbraio 2014


Notare in alto a sinistra, fra i nomi, Rex and Renda Tillerson.
Rex Tillerson e' il capo della Exxon Mobil.
Questa e' una petizione contro il fracking nella sua citta'.


Roba da matti.

Rex Tillerson, uno dei piu' ferventi sostenitori delle trivelle, il capo della Exxon Mobil, la ditta petrolifera piu' grande del mondo, colui che diceva che i cambiamenti climatici non esistono che ... si unisce ai cittadini contro il fracking ...  perche' glielo fanno a casa sua!

Altro che Nimby!

La storia si svolge a Denton County, Texas nella citta' di Bartonville, dove Rex Tillerson e sua moglie Renda hanno un ranch con allevamento cavalli dal valore di 5 milioni di dollari.

Nella causa si dice che lui e gli altri ricconi della faccenda hanno comprato queste proprieta' a Bartonville per vivere in una comunita' di lusso, senza impianti industriali, edifici alti e altre strutture che possano turbare la vita rurale ed agrestre o che possano abbassare il valore delle loro proprieta'.

E poi arriva la Bartonville Water Supply Company a costruire una torre dell'acqua, piu' alta degli alberi che circondano le case dei ricconi di Bartonville, incluso Rex Tillerson.

E cosi Rex Tillerson fa causa perche' questa torre causera' "unresonable discomfort and annoyance to persons of ordinary sensibilities" e che questa torre ha causato "emotional harm" a causa dell' "deprivation of the enjoyment of the property" e che hanno sopportato "fear, apprehension, offense, loss of peace of mind, visual blight".

Gli manca solo un attacco al cuore a causa di una torre dell'acqua.

E poi dicono che le loro proprieta' sono "unique and irreplaceable".

Ma ... a cosa serve la torre dell'acqua?

A fare fracking!!


E infatti c'e' scritto proprio nella causa: l'acqua della torre verra' venduta per operazioni di fracking e comportera' l'aumento di traffico nel vicinato.

Come dire, neanche l'acqua della torre del fracking vogliono. E notare che la torre sorge sulla proprieta' confinante a Mr. Rex Tillerson. Ciascun lotto e' grande circa 2

Alla fine l'ha spuntata lui. La corte ha deciso di dare a quelli della torre dell'acqua una multa per "gross negligence, recklessness and malice" e gli ha dato "exemplary damages" per avere mentito sull'altezza della torre e per avere causato tutti quei danni emotivi al capo della Exxon.

Danno finale?

40 milioni di dollari.




This is Texas for you.












L'inventore del fracking che regala soldi per riparare i danni del fracking




Indago su altri ricconi che regalano soldi alle proprie comunita', e mi imbatto in questo articolo di CNN money, ripreso da “The Chronicle of Philantropy” (si negli USA esiste pure una pubblicazione apposta per la filantropia): nel 2013, Mark Zuckerberg e sua moglie - 29 e 28 anni - hanno donato 1 miliardo di dollari in beneficenza.

Ma e' il secondo in classifica che mi stupisce: George Mitchell, texano morto a 94 anni il 26 Luglio 2013, che ha lasciato 750 milioni di dollari alla "Cynthia and George Mitchell Foundation". La fondazione promuove l'uso e lo sviluppo di energia rinnovabile e sostenibile e progetti ambientali negli USA. Uno dei principali scopi della fondazione e' di prevenire e mitigare i danni portati dall'industria del fracking.

Ma chi e' Mr. George Mitchell?

George Mitchell e' il papa’ del fracking e della trivellazione orizzontale, che ha praticamente inventato e perfezionato tramite la sua ditta petrolifera, la Mitchell Energy & Development. Ha scoperto e sfruttato circa 250 giacimenti di gas naturale nella Barnett Shale del Texas, diventando un milardario.

L’inventore del fracking che regala soldi per riparare i danni del fracking!

Ed ecco qui il nocciolo del tutto: se l’inventore dell' hydraulic fracturing lascia una parte cosi grande del suo patrimonio per riparare i danni dovuti all'hydraulic fracturing, allora qualcosa di vero in quel dicono tutti questi "complottisti ambientalisti" ci sara' pure.

Qui una intervista di Mr. Mitchell a The Economist, un anno prima di morire in cui spiega come ha inventato il fracking e come gli e' venuto in mente e quanto tempo e soldi ci e' voluto. A suo modo e' anche una bella storia di intraprendenza, di creativita' e di persistenza.

Ecco cosa dice sul reparto ambiente:

"As a concerned businessman and philanthropist, I have come to understand that the natural gas industry can no longer simply focus on the benefits of shale gas while failing to address its challenges. We know that there are significant impacts on air quality, water consumption, water contamination, and local communities.

"A strong federal role is also necessary, starting with the Environmental Protection Agency’s new rules calling for more controls over the most dangerous air pollution associated with hydraulic fracturing. The rules will also mitigate methane leakage during the drilling process. This is critical, since methane is a powerful greenhouse gas pollutant, and uncontrolled leakages call into question whether natural gas is cleaner than coal from a global climate perspective."

"Da uomo di affari sensibile e da filantropo, sono giunto alla conclusione che l'industria del fracking non puo' piu' solo focalizzarsi sui benefici dello shale gas e allo stesso tempo fallire nell'affrontare i problemi che comporta. Sappiamo che ci sono impatti significativi sulla qualita' dell'aria, sul consumo di acqua, sulla contaminazione dell'acqua e sulle comunita' locali.

E' necessario un forte ruolo del governo centrale, ad iniziare dall'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente e nuove regole per maggiori controlli sui piu' pericolosi casi di inquinamento ambientale associato con l'hydraulic fracturing. Le nuove regole mitigheranno le perdite di metano durante la trivellazione. Questo e' critico perche' il metano e' un potente, inquinante gas serra, e perdite incontrollate portano a seri dubbi sul fatto che il gas naturale sia pulito del carbone, da un punto di vista dei cambiamenti climatici."

Notare che questo lo dice un petroliere texano, il creatore del fracking e non un "ambientalista estremista".

Qualcosa di vero ci sara’ pure allora, o anche lui aveva le allucinazioni quando parlava?


Qui pozzi di reiniezione che si riaprono nel Texas al fracking.

Qui l’acqua di falda che finisce nel Texas al fracking.

Qui la sismicita’ indotta nel Texas al fracking

Wednesday, February 19, 2014

Italia 2013: rinnovabili in aumento, fonti fossili in calo

Ecco qualcosa di cui essere fieri, in barba dei petrolieri e politici, direttamente da Energy Market Price.




Secondo questo sito infatti, l'Italia e' uno dei principali produttori di energia elettrica da fonti rinnovabili, con il testa l'idroelettrico ed il solare fotovoltaico, grazie alla sua posizione geografica e grazie agli incentivi dati al settore negli scorsi anni.

Gli impianti del meridione sono particolarmente efficenti: in complesso nei primi sette mesi del 2013
sono stati prodotti quasi 13,800 GWh di energia da solare, il 7.3% del totale.

La fonte principale di energia rinnovabile e' l'idroelettrico con quasi 33,000GWh, l'eolico a quasi 10,000GWh, e il geotermico a 3,000GWh.

In totale sono quasi 60,000GWh da rinnovabili.

Durante lo stesso periodo, gli impianti convenzionali a fonti fossili hanno prodotto circa 105,000 GWh di elettricita', cioe' il 15.7% in meno rispetto all'anno precedente.

Cioe' le rinnovabili crescono e petrolio e carbone calano.

Non male, considerato tutte le difficolta' del paese e nonostante tutto il lavaggio del cervello che trivellare e' cosa buona e giusta.

E ora un po di energia pulita anche in parlamento, please.

Tuesday, February 18, 2014

L'ENI e la monnezza di Viggiano




Era solo questione di tempo, veramente.

In Basilicata, l'ENI e' accusata di smaltimento illegale di rifiuti petroliferi dal centro oli di Viggiano, come riporta il Quotidiano della Basilicata. Arrivano cosi' 11 avvisi di garanzia per traffico illecito di rifiuti fra cui a:


1. Ruggero Gheller,
responsabile ENI Divisione Sud

2. Michele Somma
Presidente Confindustria Basilicata

3. Faustino Somma
Amministratore Delegato
Tecnoparco Valbasento

4. Nicola Savino
Presidente Tecnoparco Valbasento

5. Giovanni Castellano
titolare di impianto trattamento rifiuti industriali a Corleto Perticara
gia' arrestato per altri problemi di monnezza

6. Gaetano Santarsia
commissario straordinario del Consorzio Asi 
per lo Sviluppo Industriale di Matera

7. Massimo Orlandi 
ex amministratore delegato di Sorgenia
(Gruppo De Benedetti)

8. Domenico Scarcelli
Tecnoparco Valbasento

9. Saverio Frullo
Tecnoparco Valbasento

10. Stefano Maione
ENI, gia' rinviato a giudizio nel 2006 
per inquinamento

11. Giulio Spagnoli
imprenditore


E' tutto da copione: inciuci vari fra "imprenditori" di morte locali, il benestare di Confindustria Basilicata, di ENI e addiruttura di Sorgenia.

Funzionava cosi: ogni giorno la monnezza petrolifera partiva dal Centro Oli di Viggiano e veniva mandata su camion alla Tecnoparco Valbasento di Pisticci, a di 88 chilometri di distanza per essere smaltita.

Decine di migliaia di tonnellate di monnezza portate di qua e di la in giro per la regione. Non e' ben chiaro che classificazioni venissero usate per il trasporto o se ci fossero accorgimenti speciali per liquami che di solito contengono metalli pesanti, bario, idrocarburi e a volte anche componenti radioattive.

Il lavoro e lo sviluppo del petrolio: carichi di monnezza trasportati in giro quotidianamente. Proprio uno sviluppo sostenibile, eh?

Tutto questo e' andato avanti per circa tre anni e mezzo, con la Tecnoparco che prende tutta questa monnezza e la "smaltisce".

E cosi, dai e dai, nel Giugno del 2013 il comune di Pisticci, gia' sede di pozzi di petrolio in disuso, esegue delle rilevazioni sui sedimenti a valle del fiume Basento dove la Tecnoparco manda i suoi scarichi.

Altro esempio di sviluppo sostenibile petrolifero, eh - scarichi nel fiume! Ma si' , e' tutta salute.

E cosa altro potevano trovare? Poteva mancare il lupus in fabula? No, e infatti hanno trovato concentrazioni elevate di idrocarburi nel fiume. Mmh. Chissa' chi ce li ha messi.


Partono allora le indagini dei carabinieri, i campionamenti della monnezza dentro le vasche del Centro Oli dell'ENI da dove parte suddetta monnezza - fanghi e acque di produzione che Tecnoparco "tratta" e poi smaltisce nel fiume Basento. Secondo le indagini, al Centro Eni di Viggiano non sarebbero presenti attrezzature capaci di eliminare tutte le tracce di idrocarburi da quei liquidi.

E quindi le accuse di traffico illecito di rifiuti.

Notare che uno di questi, Stefano Maione, era gia' stato riviato a giudizio nel 2006 per inquinamento

Chissa' quanto tempo ci vorra' per giungere alla matassa del tutto, ma nel frattempo: chi beve quell'acqua? Per cosa e' usata? Chi paghera' per ripulirla? La ripuliranno? 

Che dire, questo e' quello che accade OVUNQUE si fa petrolio. Non si puo' fare altrimenti di inquinare il territorio perche' e' una industria intrinsecamente inquinante e che porta inevetabilmente  monnezza, imbrogli ed inciuci.

Sono sicura che un fresco profumo di rosa invade la zona. 



Monday, February 17, 2014

Dopo lo scoppio, la Chevron offre la pizza a tutti







Qualche giorno fa e' scoppiato l'ennesimo pozzo in Pennsylvania, era della Chevron.

Ne abbiamo parlato qui - e' stato uno scoppio orribile con un lavoratore disperso che si presume morto, e con le fiamme che sono rimaste ad ardere incontrollato per ben cinque giorni.

Oggi i cittadini di Bobtown, nelle vicinanze del pozzo scoppiato, ricevono il loro premio per tutto quello che hanno sopportato - esalazioni, rumori, fiammate, paura,

Una pizza!

La Chevron manda infatti una lettera a tutti i cittadini. Dentro la busta un messaggio:

Chevron recognizes the effect this has had on the community. We value being a responsible member of this community and will continue to strive to achieve incident-free operations. We are committed to taking action to safeguard our neighbors, our employees, our contractors and the environment.

La Chevron riconosce gli effetti che questo ha avuto nella comunita’. Ci teniamo ad essere parte responsabile di questa comunita’ e continueremo a cercare di portare avanti operazioni senza incidenti. Ci prendiamo l’impegno di agire per la sicurezza dei nostri vicini, dei nostri impiegati e dell’ambiente.


E poi un buono sconto per andarsi a prendere la pizza a "Bobtown Pizza".

Ti danno la pizza large ed una bottiglia di bevande gassate da due litri.

Ti inquinano l'aria e i polmoni ma ti riempiono la pancia.

Qui la lettera Chevron e il buono pizza e coca cola.


Qui le immagini dello scoppio della Pennsylvania dell'11 Febbraio (in cambio della pizza)
It was a horrific event on every level. One worker at the rig was not found and is presumed dead. The fire -- who posed enormous risks to rescue workers and to the surrounding community -- burned intensely for five days before it was finally extinguished. Despite reassurances, neighbors surely worried whether toxins were released in the fiery aftermath.

Of course, living near a fracking rig in Pennsylvania -- the state that Gov. Corbett has promised will become "the Texas of natural gas" -- isn't a picnic under the best of circumstances; scores of neighbors have complained about polluted drinking water or foul odors or ailing pets and livestock, of headaches and nausea and skin rashes.
But the people of Bobtown who endured the Chevron blast got a sweet -- or rather savory -- consolation prize for all that agita.
Pizza, pizza!. OK. actually just...pizza.
Local residents were delivered a note (pictured above), dated Sunday, from the Chevron Community Outreach Team. It states in part:
Chevron recognizes the effect this has had on the community.  We value being a responsible member of this community and will continue to strive to achieve incident-free operations.  We are committed to taking action to safeguard our neighbors, our employees, our contractors and the environment…
Tucked inside the envelope was a gift certificate to Bobtown Pizza, courtesy of Chevron. It entitles the resident to a free large pizza, and before you say something like, “Boy, is that chintzy,” you should know that was just the beginning, that the coupon also entitles the holder to a 2-liter soda.
Is there a catch? Well, sort of – the certificate is good for a "special combo only." Remember, Chevron's yearly profits declined in 2013 and the firm made just barely over $21 billion. You weren't really expected pepperoni, too, were you? (Note: the pizza certificates were first reported by No Fracking Way and Raging Chicken Press -- I called (!!) the pizza shop and confirmed that about 100 of the certificates were distributed by Chevron.)
Of course, a cynic would argue that a lifetime supply of pizza -- even with those cheesy breadsticks thrown in -- wouldn't be worth the health risks of having a massive fracking rig next door. On the other hand, I see a possible new marketing campaign for Chevron: We guarantee your fracking rig won't explode, or your pizza is free!

Read more at http://www.philly.com/philly/blogs/attytood/Chevron-Endure-our-fracking-fire-and-the-pizzas-on-us.html#oimMfj5xk6kDvKVQ.99

Saturday, February 15, 2014

John Elkann, i ricchi, i poveri e la mamma








I ricchi d'Italia

"I definitely think leaving kids massive amounts of 
money is not a favor to them."

Bill Gates, che ai suo figli lascera' "solo" 10 milioni di dollari.
Il suo patrimonio e' stimato attorno ai 65 miliardi di dollari.


“Surplus wealth is a sacred trust which its possessor
is bound to administer in his lifetime for the good of the community.”

Andrew Carnegie, magnate dell'acciaio che dono'
l'equivalente di circa 5 miliardi di dollari a universita',
biblioteche e laboratori di scienza
 durante la sua vita.


Beh, menomale che non era figlio di Bill Gates.


Dov' e' il tuo tesoro, li e' il tuo cuore
Matteo 6:21




Nel meeting annuale del World Economic Forum, a Davos, Svizzera Papa Francesco si e' rivolto a circa 2500 amministratori delegati e ricconi di vari colossi dell'industria mondiale.

Il suo messaggio?

"The growth of equality demands something more than economic growth, even though it presupposes it. It demands first of all a transcendent vision of the person.

It also calls for decisions, mechanisms and processes directed to a better distribution of wealth, the creation of sources of employment and an integral promotion of the poor which goes beyond a simple welfare mentality.

I ask you to ensure that humanity is served by wealth and not ruled by it."

"La crescita dell'uguaglianza sociale richiede qualcosa di piu' della crescita economica, anche se la presuppone. Richeide prima di tutto una visione trascendente della persona.

Richiede che ci siano decisioni, meccanismi e processi diretti a una migliore distribuzione della ricchessa, la creazione di posti di lavoro e una promozione integrale dei poveri che vada al dila' di una mentalita' di assistenza.

Vi chiedo di far si che l'umanita' sia servita dalla ricchezza e non dominata dalla ricchezza."

D'altro canto le 85 persone piu' ricche del mondo, possiedono la meta' del patrimonio mondiale, tanto quanto i 3.5 miliardi di piu' poveri del mondo. E' un numero da capogiro. Neanche cento persone contro la meta' della popolazione terrestre. E in Italia?

In Italia secondo Bankitalia, il 10% delle famiglie piu' ricche detiene la meta' della ricchezza nazionale.

In Italia, secondo Forbes magazine i ricchi piu' ricchi sono:


23. Michele Ferrero e famiglia (Ferrero), con 20.4 miliardi di dollari

49. Leonardo del Vecchio (Luxottica/Ray Ban), con 15.3 miliardi di dollari

78. Miuccia Prada (Prada) con 12.4 miliardi di dollari

131. Giorgio Armani (Armani) con 8.5 miliardi di dollari

175. Patrizio Bertelli (Prada, marito di Miuccia Prada) con 6.7 miliardi di dollari

189. Stefano Pessina (Walgreen) con 6.4 miliardi di dollari

194. Silvio Berlusconi (Mediaset/Milan) con 6.2 miliardi di dollari

195 Paolo e Gianfelice Mario Rocca (Techint) con 6.1 miliardi di dollari

248. Augusto e Giorgio Perfetti (Caramelle) con 5 miliardi di dollari

458. Renzo Rosso (Diesel Jeans) con 3 miliardi di dollari

736. Carlo Benetton (Benetton) con 2 miliardi di dollari

736. Gilberto Benetton (Benetton) con 2 miliardi di dollari

736. Giuliana Benetton (Benetton) con 2 miliardi di dollari

736. Luciano Benetton (Benetton) con 2 miliardi di dollari

736. Domenico Dolce (Dolce e Gabbana) con 2 miliardi di dollari

736. Stefano Gabbana (Dolce e Gabbana) con 2 miliardi di dollari

831. Mario Moretti Polegato (Scarpe) con 1.8 miliardi di dollari

882. Ennio Doris e famiglia (assicurazioni) con 1.7 miliardi di dollari

965. Diego della Valle (Scarpe) con 1.55 miliardi di dollari

1031 Paolo Bulgari (Gioielli) con 1.4 miliardi di dollari


Il numero davanti e' la loro posizione nel mondo.

Questo vuol dire che Mr. Ferrero e' il 23esimo uomo piu' ricco del mondo.

Forse sono io che non lo so, ma non mi pare che nessuno di loro sia veramente impegnato nel sociale e che voglia "servire l'umanita' con il proprio capitale". Addirittura i Prada hanno contenziosi aperti con il fisco....

Perche' i ricchi d'Italia non fanno quasi niente per il sociale, per l'ambiente, per i poveri, per la cultura?

E questo non vale solo per gli uber ricchi, vale anche per quelli che non sono in queste classifiche, i Barilla, i De Cecco, gli Agnelli.

Quella classifica di Forbes Magazine e' guidata da Bill Gates e da Warren Buffett che hanno deciso che devolveranno tutti i loro averi in beneficenza durante le loro vite. Buffett ha anche creato il "Giving pledge" dove si invitano tutti gli uber ricchi a regalare almeno la meta' del loro patrimonio prima di morire.

Adesso.

Del Giving Pledge fanno parte l'ex sindaco di New York, Mike Bloomberg, Sir Richard Branson, della Virgin, Ted Turner della CNN, Mark Zuckerberg di Facebook, Tom Steyer, il finanziere pentito che ora fa l'ambientalista a tempo pieno, George Lucas di Star Wars e pure David Rockefeller, discencedente di una famiglia di petrolieri.

In quella classifica di Forbes Magazine c'e' a quasi pari patrimonio di Silvio Berlusconi, un tali Eli Broad, di Los Angeles. In questa citta' lo conoscono tutti, perche' non c'e' iniziativa culturale, artistica in cui non ci siano i suoi soldi.

Anche lui e sua moglie aderiscono a the "Giving Pledge". Per dirne una, in totale lui e sua moglie hanno dato 700 milioni di dollari per la ricerca in medicina all'MIT ed a Harvard. I centri ricerca che hanno creato danno lavoro a 2000 persone. Il Broad Institute e' adesso il maggior centro mondiale per la genetica.

L'altro giorno sul Los Angeles Times la storia di un anonimo che ha mandato un assegno da 500,000 dollari per CicLAvia, il progetto di chiudere parte delle strade di Los Angeles una volta al mese e trasformarle in piste ciclabili per un giorno. Mezzo milione di dollari.

Certo, in un mondo ideale gli uber ricchi non ci sarebbero, ma che loro regalino i soldi per il bene della comunita' e' gia' un passo in avanti.

E questa e' una tradizione che va avanti da tanto tempo negli USA e ogni tanto sarebbe bene copiarne le cose buone.

E questo vale anche per John Elkann che vanta case, cene, lussi e studi in tutto il mondo, grazie anche alla casa da dove veniva, la FIAT.


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Questa la versione sul Fatto Quotidiano



Bill Gates, che ai suo figli lascera' "solo" 10 milioni di dollari. Il suo patrimonio e' stimato attorno ai 72 miliardi di dollari. Verra’ devoluto interamente in opere filantropiche.




Andrew Carnegie, classe 1835, magnate dell'acciaio che dono' l'equivalente di circa 5 miliardi di dollari a universita', biblioteche e laboratori di scienza durante la sua vita


John Philip Jacob Elkann, erede FIAT


Dov' e' il tuo tesoro, li e' il tuo cuore”
Matteo, 6:21








Qualche giorno fa John Philip Jacob Elkann, presidente della FIAT e l’erede prescelto di suo nonno Gianni Agnelli alla guida del colosso torinese, ha detto che i giovani non trovano lavoro perche’ stanno bene a casa propria.

Non voglio entrare nei meriti della complicata situazione italiana e ricordare tutti i “regali” che la FIAT ha avuto dal contribuente pubblico italiano negli scorsi decenni.

Voglio pero’ fare un passo indietro.

Nel meeting annuale del World Economic Forum, svoltosi a Davos, Svizzera il 21 Gennaio 2014, Papa Francesco si e' rivolto a circa 2500 amministratori delegati e ricconi di vari colossi dell'industria mondiale. Non so se ci fossero anche rappresentanti della FIAT.

Ecco le parole del Papa:

"La crescita dell'uguaglianza sociale richiede qualcosa di piu' della crescita economica, anche se la presuppone. Richeide prima di tutto una visione trascendente della persona. Richiede che ci siano decisioni, meccanismi e processi diretti a una migliore distribuzione della ricchezza, la creazione di posti di lavoro e una promozione integrale dei poveri che vada al dila' di una mentalita' di assistenza.

Vi chiedo di far si che l'umanita' sia servita dalla ricchezza e non dominata dalla ricchezza."

Le 85 persone piu' ricche del mondo, possiedono la meta' del patrimonio mondiale, tanto quanto i 3.5 miliardi di piu' poveri del mondo. E' un numero da capogiro. Neanche cento persone contro la meta' della popolazione terrestre.

E in Italia, quella dove secondo John Elkann i giovani restano a casa perche’ stanno bene con mamma’? In Italia secondo Bankitalia, il 10% delle famiglie piu' ricche detiene la meta' della ricchezza nazionale. Molto probabilmente anche gli Agnelli e loro eredi fanno parte di questo club privato.

Prescelto dal nonno, John Philip Jacob Elkann e’ entrato nel consiglio di amministrazione FIAT a 21 anni.

Secondo un articolo di Forbes Magazine del 2002, John Elkann all’eta’ di 25 anni aveva un patrimonio personale di 2.3 miliardi di dollari.

Dodici anni fa.

Non e’ ben chiaro a quanto ammonti il suo patrimonio adesso, visto che ci sono dei contenziosi aperti e che almeno fino al 2013 si parlava di “Tesoro immenso della famiglia Agnelli nascosto in Svizzera”.

A Settembre 2013 CNN Money l’ha classificato come il quarto piu’ influente giovane sotto i 40 anni nel mondo degli affari. Prima di lui Marissa Mayer, amministratore delegato di Yahoo al primo posto, Jack Dorsey, fondatore di Twitter al secondo posto e Mark Zuckerberg fondatore di Facebook al terzo posto.

Nessuno di questi ultimi tre ha ereditato le proprie fortune.

Forbes Magazine ogni anno compila anche una lista delle persone piu’ ricche del mondo. E’ ora guidata da Bill Gates, seguito da Carlos Slim, il re messicano delle telecomunicazioni e poi da Warren Buffett.

Bill Gates lo conosciamo tutti, e’ il fondatore della Microsoft. Warren Buffett e’ forse meno noto in Italia, ma un investitore di gran successo.

Gates e Buffett hanno deciso che devolveranno tutti i loro averi in opera filantropiche durante le loro vite. Buffett ha anche creato il Giving Pledge dove si invitano tutti gli uber ricchi a regalare almeno la meta' del loro patrimonio prima di morire.

Adesso.

Almeno meta’ del proprio patrimonio.

E non si tratta di beneficenza di scena, si tratta di una buona fetta di quello che si e’ accumulato in vita.

Warren Buffett donera’ tutto il suo patrimonio. Bill Gates lascera’ solo dieci milioni di dollari a ciascuno dei suoi figli – che per lui sono bazzeccole -- e non piazzera’ nessuno dei suoi discendenti al consiglio di amministrazione Microsoft a 21 anni.

Del Giving Pledge fanno parte l'ex sindaco di New York, Mike Bloomberg, Sir Richard Branson, della Virgin, Ted Turner della CNN, Mark Zuckerberg di Facebook, Tom Steyer, il finanziere pentito che ora fa l'ambientalista a tempo pieno, George Lucas di Star Wars, Elon Musk della Tesla, e pure David Rockefeller, discencedente di una famiglia di petrolieri.

Fra i 122 firmatari a the Giving Pledge, non riconosco nessun italiano, ne della lista dei ricchi di Forbes Magazine, ne di altre famiglie importanti d’Italia, ne di John Elkann.

La tradizione di regalare i tuoi soldi – no strings attached – e’ radicata nelle societa’ anglosassoni e John Elkann che ha vissuto un po dappertutto dovrebbe saperlo.

Perche’ non si iscrive anche lui al Giving Pledge e non regala non dico tutto, ma almeno meta’ del suo patrimonio durante il tempo di sua vita mortale e per il bene dell’Italia? Si potrebbero sponsorizzare nuovi centri di ricerca medica sul cancro ex novo, sistemare il patrimonio culturale italiano, bonificare i terreni malati, insomma portare lavoro e speranza a giovani e meno giovani. Se lo puo’ fare Mark Zuckerberg, lo puo’ fare anche John Elkann.

Dopotutto, figurativamente parlando, anche lui e’ rimasto a casa sua, e’ solo che la sua casa era la FIAT.

Nel 2002 John Elkann fu designato un “Global Leader of Tomorrow” dal World Economic Forum di Davos, dove quest’anno il papa ha invitato gli ultra ricchi ad usare le loro ricchezze per il prossimo.

Spero che il messaggio gli sia arrivato.

“Vi chiedo di far si che l'umanita' sia servita dalla ricchezza e non dominata dalla ricchezza."

Qui la lista dei piu’ ricchi d’Italia, secondo Forbes Magazine.












Friday, February 14, 2014

Il petrolio, il cuore dei tonni e degli umani


E' proprio il post di San Valentino.

Crude oil is known to disrupt cardiac function in fish embryos
Large oil spills, such as the Deepwater Horizon (DWH) disaster that 
occurred in 2010 in the Gulf of Mexico, 
could severely affect fish at impacted spawning sites.


Sul numero di Science del 14 Febbraio 2014 e' comparso un articolo dal titolo " Crude Oil Impairs Cardiac Excitation-Contraction Coupling in Fish" a firma di un gruppo di scienziati guidati da Barbara Block del dipartimento di Biologia di Stanford e della National Oceanic and Atmospheric Administration, la NOAA che hanno studiato gli effetti sulla vita marina in seguito allo scoppio del pozzo Macondo, nel golfo del Messico nel 2010.

Nell'articolo si parla di un nuovo meccanismo in cui le perdite di petrolio possono danneggiare i pesci: battiti irregolari del cuore che possono portare all'arresto cardiaco.

Gli organismi studiati sono stati i tonni blu del golfo. I ricercatori hanno scoperto che gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA o PAH in inglese) bloccano alcuni meccanismi regolatori che controllano il passaggio di ioni di potassio e di calcio nelle cellule cardiache e, in ultima analisi, i battiti del cuore.

Anche tassi molto bassi di petrolio possono avere effetti importanti.

Anche se l'analisi ha riguardato i tonni,  le conclusioni sulla cardiotossicita' degli IPA sono valide anche per altre specie di pesci.

Perche' questo e' importante? Perche' fino ad adesso, si sapeva che gli idrocarburi policlinici aromatici erano cancerogeni, ma non necessariamente cardiotossici.

Uno degli autori, Nathaniel Schloz commenta dicendo che gli IPA a tassi suffiencentemente alti deformano il cuore dei pesci in via di sviluppo causando malfunzionamenti e la morte dei pesci. A tassi pu' bassi, il pesce vivra' ma con difetti cardiaci e con impatti forti sulle proprie abilita' natatorie.

“At relatively higher concentrations, the effects on a developing fish heart are severe in that the heart muscle cannot do its job, or becomes deformed -- those fish will die. As for exposure to lower concentrations, these fish will survive in clean water. But when we look at them later in life, we find they have changes in the shapes of their hearts, with corresponding impacts on their ability to swim.”

E gli umani?

Barbara Block, dice che i loro piani futuri saranno di studiare anche mammiferi ed umani perche' il meccanismo dell'invio di segnali alle cellule cardiache e' del tutto simile a quello dei tonni e perche' gli IPA non sono solo nel golfo del Messico, ma anche in altri impianti industriali, come le centrali a carbone e le raffinerie.

“This raises the possiblity that exposure to environmental PAHs in many animals -- including humans -- could lead to cardiac arrhythmias and bradycardia, or slowing of the heart"

Sono passati quasi quattro anni dallo scoppio del golfo del Messico, dove morirono 11 persone e quando furono rilasciati 4 milioni di barili di petrolio in mare. Da come la vedo io siamo solo all'inizio di tutte le conseguenze negative del petrolio in mare.

Ecco qui le conclusioni dell'articolo che non si prestano a fraintendimenti.

These results lead us to believe that PAH cardiotoxicity was potentially a common form of injury among a broad range of species during and after the DWH oil spill. The early life stages of fish and other vertebrates may have been particularly vulnerable, given that even a transient and sublethal effect of PAHs on the embryonic heartbeat can cause permanent secondary changes in heart shape and cardiac output. Moreover, the underlying ion channel currents that drive the electrical properties of cardiomyocytes in tunas and mammals (such as heart rates), are similar. Thus, we suggest the extension of ourcurrent oil toxicity results to mammalian, cardio-myocytes may be warranted to better understand PAH threats to human health.
La BP dice di non essere d'accordo e che le prove sono inadeguate.

Cos'altro possono dire?

E in Italia? In Italia qualche giorno fa ci sono state perdite a mare di un pozzo di petrolio a Fermo, nelle Marche. E' tutto passato in sordina.


Qui sullo scoppio del golfo e le morie di pesci

Qui sullo scoppio del golfo e l'uso del disperstante Corexit

Qui sullo scoppio del golfo ed i pesci al benzene

Qui sullo scoppio del golfo e i coralli morti