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Monday, April 20, 2020

Il prezzo del petrolio scende sotto lo zero: -$37 dollari al barile



Non lo so come mi sento a scrivere questo post.

La premessa e' che, come tutti ormai sanno, questa mia crociata anti petrolio e' stata perche' ENI e compari volevano venire a trivellare i campi vicino ai posti dove sono cresciuta. Non avrei mai pensato che sarebbe andata a finire cosi, e prima del 2007 non sapevo e non seguivo nulla dei mercati petroliferi.

E poi ci sono stati 12 anni di battaglie, a volte feroci, con ENI, politici, e sfruttatori.
Il petrolio era arrivato a oltre 100 dollari al barile.
E poi mi sono stancata - emotivamente e fisicamente e psicologicamente.
E poi e' arrivato il coronavirus.

La notizia di oggi e' che a causa della pandemia, e del fatto che e' tutto fermo, aerei e autobus, con superstrade vuote e scampagnate fuori citta' ora ridotte a ricordi vicini e lontani allo stesso tempo, il prezzo del petrolio e' crollato.

Ma nel frattempo hanno continuato a pomparlo e non sanno dove metterlo. Le raffinerie sono sature e non ne vogliono piu'. Cosi' il prezzo dei futures del greggio per Maggio 2020 ha sfondato il fondo dello zero ed e' diventato negativo, cioe' se accetti ora, tra meno di un mese ti daranno soldi se te lo prendi e te lo stocchi a casa tua.

E quant'e' questo prezzo?  -$37.63 dollari per barile.

Cioe' per ogni barile che accetti oggi di prenderti, a Maggio ti regaleranno oltre al tuo bariletto, giusto un po meno di 40 dollari.

Una sorta di bidone, insomma!

Scherzi a parte, il record precedente era nel 1986, quando te ne davano solo 10 se promettevi di prenderti un barile.

Se invece lo compri oggi per Giugno, pagherai solo $20.  
Anche questa cifra e' emblematica del crollo.

Nei limiti del possibile, il governo USA ha dato soldi a tutti per cercare di rivampare l'economia finora, ma niente o quasi ai petrolieri. Al massimo Trump ha un po' allargato lo stoccaggio nazionale a Cushing, Oklahoma, dove ci sono le riserve strategiche di greggio: il governo ha comprato un po piu di petrolio e ha concesso ai petrolieri di usare il sito come un parcheggio a pagamento temporaneo. Ma niente di piu' di questo. E le tasche dei consumatori, come sappiamo, sono a secco.

Il consumo mondiale di petrolio e' calato di almeno il 20-30%

Prima era di circa 100 milioni di al giorno. Ora ne consumiamo 20 o 30 milioni di barili al giorno in meno. 

E forse ancora meno.

Ogni giorno ci sono, solo negli USA 2 milioni di barili al giorno pompati di fresco che non si sa dove mettere.

E ci sono ancora a zonzo per il mondo petroliere cariche di greggio dell'Arabia Saudita che non si sa se e dove sbarcheranno e scaricheranno.

Lo stoccaggio di Cushing, Oklahoma era stato creato negli anni '70 ai tempi della crisi del petrolio in Medio Oriente. L'idea era di avere un cuscinetto di riserve da tenere in casi di emergenza per evitare la carestia di petrolio di quegli anni. Ma di recente, Cushing era gia' quasi a limite della sua capacita', a causa della produzione nazionale USA di petrolio e gas scoppiata in seguito al boom del fracking, e quindi lo spazio per allargarsi era poco.

E c'entra un po anche la politica. 

Il Dipartmento dell'Energia dell'amministrazione Trump in realta' aveva chiesto di poter *comprare* il petrolio extra al costo di 3 miliardi di dollari e depositarlo a Cushing, ma il Congresso, in mano ai democratici, ha detto di no. 

Hanno accettato di prendersi 47 milioni di barili, e hanno concessio ai petrolieri di stoccare temporamente il petrolio a Cushing pagando l'affitto per un massimo di 30 milioni di barili.   

Si era anche pensato di pagare i petrolieri per non pompare, ma anche questa proposta e' stata bocciata perche' violerebbe i trattati internazionali e sarebbe percepita come concorrenza sleale verso gli altri produttori di petrolio.

Che fare?

E chi lo sa.

La Russia e l'Arabia Saudita hanno accettato di diminuire la produzione, per un totale di meno 9.7 barili al giorno, a partire da Maggio 2020.  Molti pozzi saranno chiusi.

Ma tutto questo non bastera'.

Si prevede la bancarotta per molte ditte di petrolio, specie le piu' piccole e meno finanziaramente solide. 


E quindi veniamo a me. Cosa provo? Cosa penso? Alla fine, il petrolio nell'astratto e nel reale e' stato il lupus in fabula della mia vita per tanto, forse troppo tempo.

A dire il vero non provo granche' - non sono contenta, perche' il prezzo da pagare e' stata questa pandemia mondiale che ha portato morte e paura dappertutto.

Perche' volevo che vincessimo ad armi pari, anche se le armi dei petrolieri e dei politici sono sempre state piu' forte di quelle mai possibili di tutti noi.

Perche' volevo vincere con l'energia pulita, con le macchine elettriche, con una cittadinanza attiva, cosciente, intelligente, con una classe politica volente o nolente impegnata ad uscire da questo pantano fossile. Perche volevo vedere gente come Descalzi o Renzi svegliarsi sulla strada di Damasco.

Cosi non e' stato, ma la prendiamo cosi'.

E' stato questo piccolissimo virus a sconfiggere i petrolieri, anche se temporaneamente. In un certo senso e' la natura che ha avuto la meglio: dappertutto foto di animali e piante che si riprendono i loro spazi, e dall'altro il petrolio che ti regalano perche', per adesso almeno, non lo vuole piu' nessuno.

Adesso siamo qui, che ci piaccia o no.  Posso solo sperare che l'epoca post-coronavirus ci scopra meno consumisti, piu' innamorati del verde, della terra, dei cieli blu, piu' attenti al dolore e alle vite degli altri, con i nostri piccoli e grandi gesti quotidiani.

La morte per coronavirus spesso coinvolge il sistema respiratorio. La morte arriva in poco tempo, ma  il coronavirus non e' il solo nemico. E' solo un nemico piu' forte, piu' prepotente, piu' appariscente. Gli assalti quotidiani alla nostra salute sono invece piu' subdoli, ma portano danni gravi ugualmente, anche se visibili a lungo termine invece.

Proteggiamoli sempre i nostri polmoni e quelli degli altri, la nostra aria, il nostro habitat, anche dopo che il coronavirus scomparira'.