skip to main | skip to sidebar

No all'Italia petrolizzata

L'ENI, la vera grande azienda corrotta italiana - J Assange

Matteo Renzi: lei parla mai di cambiamenti climatici ai suoi figli?

Roberto Cingolani vada sostenibilmente a trivellare a casa sua

.

.

Wednesday, June 26, 2019

Brasile: sotto Bolsonaro distrutti 740kmq di foresta in un mese, la maggior deforestazione in dieci anni




Lo sapevamo tutti che non sarebbe stata una cosa buona per il pianeta.

L'elezione di Jair Bolsonaro alla presidenza del paese non prometteva niente di diverso, ed eccoci qui. Dopo pochi mesi dalla sua inaugurazione, la deforestazione dell'Amazzonia procede a passi galoppanti:  il piu' alto tasso da 10 anni a questa parte.

E infatti, secondo l'ente spaziale di ricerca del paese, detto INPE, nel mese di Maggio 2019 sono andati persi quasi 740 kmq di foresta. E Maggio e' solo l'antipasto, visto che i tre mesi di maggior diboscamento sono proprio Maggio, Giugno e Luglio all'indomani delle piogge di primavera.


Per fare un raffronto, nel Maggio 2018 sono andati persi 550 kmq e nel 2017 "solo" 400 kmq.

L'idea di Bolsonaro che e' ora in carica da quasi sei mesi, e' di annientare tutti gli enti di protezione dell'ambiente, dar peso a chi critica l'esistenza dei cambiamenti climatici e sfruttare lo sfruttabile nel paese.

L'ente di protezione dell'ambiente del Brasile si chiama IBAMA ed erano anni che i suoi fondi venivano tagliati. La commissione sulle foreste invece e' stata assegnata al Ministero dell'Agricoltura, che invece e' gestita dalle lobby dell'agricoltura per cui il mantra e' taglia-taglia-taglia.

Ovviamente il governo di Bolsonaro dice che e' tuttapposto: il suo ministro dell'ambiente dice che... non stanno distruggendo niente e che anzi.. aggiungeranno altri alberi!
Mentono sapendo di mentire!

Lo stesso ministro dice che i dati dell'INPE sono stati manipolati. A che pro non si sa! E che quindi lui dara; istruzioni ad una ditta privata di eseguire migliori immagini satellitari.

Intanto i dati che abbiamo adesso, mostrano che nell'anno appena trascorso sono andati persi circa 7900 kmq di foresta, l'equivalente dell'isola di Porto Rico.

Un giorno tutto questo ci si rivoltera' contro, e quel giorno non e' lontano, prometto.
Posted by maria rita at 2:01 PM No comments:
Labels: alberi, Amazzonia, Ambiente, Bolsonaro, foresta, INPE, Jair, maggio, presidente, Primavera, taglio

Sunday, June 23, 2019

India: Chennai senz'acqua, monsoni in ritardo, bacini idrici vuoti, arresti e cambiamenti climatici



Prima

Dopo

Prima
Dopo





Un tempo si chiamava Madras, ed era famosa per le stoffe quadrettate.

Ci sono pure stata a Madras, in un altro tempo, un altra vita, prima del petrolio e ne conservo dei bei ricordi.

E' la capitale dello stato del Tamil Nadu.  

E' la sesta citta' piu' grande dell'India.

L'acqua sta finendo, o e' gia' finita. La gente la reclama, e invece arrivano gli arresti. E' una crisi del clima che cambia e che coinvolge popolazioni sempre piu' grandi, cattiva gestione delle citta', un pianeta allo stremo.

E infatti, 550 persone esasperate sono state arrestate nella vicina citta' di Coimbatore perche' semplicemente protestavano con contenitori d'acqua vuota nei pressi degli uffici governativi accusando le entita' di negligenza e cattiva amministrazione.

Il fatto resta che .. tutti e quattro i bacini idrici del circondario sono vuoti. E questo viene pure confermato dalle immagini da satellite, che mostrano il piu' grande di questi bacini, il lago Puzhal,
essenzialmente prosciugato.

Lo stesso fato e' stato riservato ad un'altra riserva, ora a secco, il piu' piccolo lago Chembarambakkam.

L'unica consolazione e' che dopo giorni di proteste e di sete, c'e' stata la prima pioggia della stagione, poca roba e che certo non solvera' la situazione, ma non pioveva da Novembre 2018.

Cosa fare? Le autorita' locali non possono fare altro che fare arrivare l'acqua, razionata ovviamente, da altre localita'. E cosi' la gente inizia a fare la fila la sera prima per avere quel che le spetta il giorno dopo. Ovviamente e' facile immaginare che ci siano situazioni di violenza e di scontri fra cittadini, con pure attacchi agli autisti dei camion che portano l'acqua.

Non e' solo Chennai/Madras, perche' tutta l'India e' nella morsa di una forte calura, da Bombay fino a Nuova Delhi con l'acqua che scarseggia.  I politici, perche' tutto il mondo e' paese, pure in India, dicono che e' tuttapposto e che sono tutte esagerazioni dei media e degli avversari politici del governo di Narendra Modi e del suo partito All India Anna Dravida Munnetra Kazhagam party (AIADMK).

Ma intanto, i ristoranti sono chiusi, alla gente che lavora negli uffici e' stato chiesto di stare a casa, nelle scuole non c'e' acqua.

La siccita' in India non e' una cosa nuova, e prima dei monsoni, l'acqua va via in tante cittadine piccole e rurali. Ma una cosa del genere non era mai successa in una citta' cosi grande, come appunto a Chennai/Madras.

Il tutto e' un misto di cattivo management, e di camabiamenti climatici: i monsoni sono in ritardo. Per esempio nel Tamil Nadu, dovevano arrivare per il 1 Giugno, ma dopo tre settimane non sono ancora arrivati.  E dove sono arrivati, il volume d'acqua e' meta' del normale. Spesso il sistema di raccolta dell'acqua non e' adeguato e viene sperperata.  I fiumi esondano l'acqua preziosa finisce in mare.

Chennai/Madras come molte le citta' d'India ha una grande concetrazione di persone che vivono in condizioni di estrema poverta': ci sono qui circa 820,000 persone che non hanno accesso all'acqua potabile.  Il sistema idrico urbano e' mescolato con rifiuti e l'acqua che esce dai rubinetti, quando i rubinetti ci sono, non si  puo' bere.

Siamo in troppi su questo pianeta.
Posted by maria rita at 8:52 AM No comments:

Friday, June 21, 2019

Philadelphia: scoppia la piu' grande raffineria del Nord-Est USA costruita nel 1857









E' la piu' grande raffineria del Nord Est Americano, e si trova fra le localita' di Girard Point e Point Breeze, nei pressi di Philadelphia.

E' scoppiata alle 4 del mattino di oggi Venerdi' 21 Giugno 2019.

La gente parla di un enorme boato, oggetti caduti in casa anche a vari chilometri di stanza. Lo scoppio e' apparsoin cielo sottoforma di un enrome fungo di fumo nero; qualcuno ha pensato ad un metereorite che si abbatteva sulla terra.  I pezzi di lamiera della raffineria sono stati scaraventati lontano, sulle strade e sulle case. Il fumo ha avolto l'aereporto e pure il vicino stato del new Jersey.

Grazie al cielo non e' morto nessuno, ma ci sono stati vari casi di ferimenti lievi fra i lavoratori della raffineria.

Ovviamente la raffineria si e' incendiata immediamente ed e' ancora li che arde.  Non si sa cosa esattamente arde, dato l'enorme di cocktail di sostanze chimiche che popolano una raffineria - propano? Butano?

Alla gente i medici ha raccomandato di lasciare l'area,  i politici, come sempre!, dicono che e' tuttapposto e che non ci sono pericoli immediati. 

Certo, esplode la raffineria e c'e' aria di rose!!

O forse si riferiscono al fatto che la raffineria "Philadelphia Energy Solutions" anche in condizioni non di scoppio e' la principale emettitrice di particelle fini in tutta la regione? E quindi lo scoppio ha solo peggiorato una situazione gia' critica? E cioe' l'aria era di rose fetide prima, e adesso lo e' ancora di piu'?

Alcune cose interessanti di questa raffineria: la ditta che la gestisce, un consorzio che include la Sunoco, un tempo proprietaria al 100%,  ha dichiarato bancarotta qualche anno fa, e solo in Agosto 2018 e' riuscita a riorganizzarsi per evitare il crollo economico. Lavorano qui 1000 persone.
Ogni giorno passano per di qui 335,000 barili di petrolio e si producono benzina, diesel, carburante per aerei, e sostanze petrolchimiche. 

Fu costruita nel 1867 ... piu' di 150 anni fa!

Su loro sito dicono di essere parte del "neighborhood” e di essere collegati alla crescita economica della zona.

Il 10 Giugno 2019 c'era gia' stato un incendio, causando le proteste di ambientalisti e di residenti.
  
Un altro grande incendio scoppio' invece nel 2015.

Proprio un bel neighbor!
Posted by maria rita at 10:34 AM No comments:

Tuesday, June 18, 2019

Cina: i pesticidi hanno ucciso tutte le api e cosi' l'impollinazione si fa a mano












Il Great Leap Forward sono gli anni in cui Mao in Cina decise di sterminare *tutte* le rondini.
La mortalita' (il picco verde a sinistra) aumento' 
a causa della grande fame portata dall'invasione di locuste.

Le rondini erano i loro predatori naturali e Mao le aveva fatte uccidere.

In alcune parti della Cina le cose non sono mai piu tornate come prima.
Meno rondini, piu' locuste, piu' pesticidi, meno api.

E oggi l'impollinazione di mele, pere, mandorle e molto di piu
si fa a mano. 


-----




Ecco dove siamo arrivati, nel mondo sureale delineato 60 anni fa da Rachel Carson, in Silent Spring. Un mondo silenzioso dove i pesticidi, nel suo caso il DDT, avevano ucciso tutti gli insetti rendendo la primavera silenziosa, appunto senza insetti, e causando il collasso dell'ecosistema.

Anche se non ci pensiamo, api ed insetti fanno parte del ciclo vitale della natura e senza di loro molte cose si inceppano, e si inceppano di brutto. 

I vermi, i millepiedi, le formiche, le api, gli scarafaggi, gli uccelli, i pipistrelli, fanno tante cose per noi: aiutano a tenere i campi fertili con il loro movimento e con la loro digestione, a trasformare rifiuti vegetali in terreno, prevengono l'erosione, mangiano le pesti, danno ossigeno ai terreni, portano la pollinazione degli alberi.

Nel 2019 accade in Cina, una storia simile a quella delineato da Rachel Carson: per i troppi pesticidi, non DDT ma altri tipi di veleni, sono morti tutti gli insetti, i buoni e i cattivi, lasciando i coltivatori di mele, pere, mandorle ed altri frutti senza insetti pollinatori.

L'immagine delle api che vanno di fiore in fiore portando polline di qua e di la non e' solo del cartone animato Ape Maia, e' pure la base della produzione di frutta, noci ed altri prodotti della natura. Il 75% di tutta la produzione agricola per esempio, dipende dalla pollinazone da api. Parliamo di fagioli, pomodori, zucche, fragole, frutti di bosco, meloni, piselli, e molto di piu'.

Ora, ci sono vari metodi per aumentare la popolazione di insetti pollinatori, come per esempio piantare fiori appropriati vicino alle coltivazioni agricole, o lasciare foreste e erbe selvagge vicino ai campi. Fra l'altro tutto questo puo' anche portare all'aumento del numero di predatori naturali delle specie di insetti che mangiano le colture, in modo da dover usare meno pesticidi.

Purtroppo in Cina non e' stato cosi nelle scorse generazioni ed anzi, Mao Tse Tung pensava che rondini, moschito, mosche e zecche fossero dannose all'agricoltura e cosi decise, dall'alto, di dicharare guerra a questi animali, chiamandoli le quattro pestilenze dell'agricoltura.

Voleva sterminarli tutti.

Le rondini erano viste come dannose ai granai perche' andavano li a nidificare e a mangiare e magari ad imbrattare; e anzi Mao stesso diceva che erano una delle peggiori pestilenze del paese.

Fortunatamente la guerra alle rondini cesso' nel 1960 perche' videro che con la morte delle rondini aumentava il numero degli altri insetti, prima mangiati dalle rondini ma ora liberi di riprodursi a piacimento.

Ma il calo delle rondini ha avuto conseguenze irreversibili. Prima di tutto ha portato alla proliferazione di locuste, che hanno mangiato ogni cosa cheh hano trovato, incluso il grano! Un sacco di gente non aveva niente da mangiare e davvero ci fu una grande pestilenza che porto' alla grande fame cinese, all'inizio degli anni 1950, causando la morte di un numero non meglio stimato di persone, incluso fra i 16 e 30 milioni di abitanti. Altre fonti parlano addirittura di 45 o 78 milioni di persone.

Il numero degli insetti non mangiati dalle rondini proliferava ancora, e cosi si inizio' non solo ad evitare di uccidere altre rondini, ma ad usare pesticidi a catena, a casaccio, senza pensarci e in quantita' industriale.

I quali pesticidi non facevano distinzione fra insetti nocivi e danosi all'agricoltura. Li uccidevano tutti, come aveva a suo tempo detto Mao. Accanto a tutto questo, anche la perdita di habitat a causa dell'uso fortissimo di altri prodotti chimici, fertilizzanti e diserbanti. Lo chiedeva l'agricoltura intensiva: piu' produttivita', sempre e comunque e questo non solo in Cina. Il risultato? Terre degradate dalla moncoltura, salinita' aumentata, produttivita' aumentata solo artificialmente.

Come detto, l'agricoltura industriale non c'e' solo in Cina, ma in Cina tutte queste cose insieme, a partire dalla guerra alle rondini, hanno portato al collasso: nel sud-ovest del paese i pollintori naturali si sono estinti, prime fra tutte le api selvatiche che hanno bisogno di habitat sano, di fiori, di natura.

E ora, scomparse le api, l'impollinazione in Cina si fa a mano.

E non e' un business da niente: negli USA il ruolo degli insetti nella pollinazione e' stimato essere quasi 15 miliardi di dollari!

Le cose non sono migliori in Europa dove per esempio in UK tre specie di api native sono andate estinte, ed altre sei sono elencate come in via di estinzione. Quattro specie di api sono invece scomparse del tutto dall'Europa. Il declino delle api e' forte pure in Nord America.

In Cina, gli agricoltori sono adesso forzati appunto a fare le cose a mano. Come? Devono portare con se un secchio pieno di polline ed un pennello per mettere il polline sui fiori di meli e di peri, spesso lasciando questo compito ai bambini. Ovviamente e' un enrome dispendio di energia, e chissa' quei poveri bimbi come altro protrebbero usare il proprio tempo.

E pensare che le api hanno fatto tutto questo gratis per noi per millenni e noi come scemi li abbiamo decimati.

Posted by maria rita at 6:30 PM No comments:

Friday, June 14, 2019

Il papa fa la predica ai petrolieri: state minacciando l'umanita'





"Civilisation requires energy, but energy use must not destroy civilisation."
 Papa Francesco

Erano presenti i capoccioni di BP,  Exxon, Total, Repsol, BP, Sinopec, ConocoPhillips, Equinor (ex Statoil di Norvegia), Chevron e la nostra beneamata ENI.

Tutti invitati al Vaticano per un incontro con il pontefice. 

Papa Francesco ha detto che i cambiamenti climatici minacciano il futuro della famiglia umana e che occorre investire per una transizione radicale del modo di generare energia.

Il capo della BP, Bob Dudley, ovviamente con la coda di paglia, dice che e' vero che occorre trovare soluzioni immediate ma che "tutti devono fare la propria parte".

Tutti?

E chi sarebbero questi tutti?

Ciascuno di noi, e' ovvio puo' fare la sua parte, ma quelli che decidono, e che ci fanno soldi, e le cui azioni hanno conseguenze molto piu' pesanti di quelle dei cittadini comuni sono loro, i signori del petrolio. Ed infatti, il papa ha chiamato al Vaticano lorsignori, mica la signora Cettina sotto casa?

Sono veramente degli squallidi. Io sono sicura che le parole del papa gli sono entrate nell'orecchio destro e gli sono uscite da quello sinistro,  e che non cambiera' niente dal loro punto di vista. Presentandosi in udienza al papa hanno solo potuto fare vedere che sono bravi e santi, ma nulla cambiera'.

E infatti il nostro amico Bon Dudley della BP dice che e stato "honoured to participate at the Vatican".

Perche' lo so che non faranno niente? Perche' di mondo che collassa, e di cambiamenti climatici e dell'infinita responsabilita' dei petrolieri si parla da anni se non da decenni, e se non hanno fatto niente finora, niente continueranno a fare, papa o non papa.

E infatti continuano non solo a trivellare, ma anche a *cercare* nuove sorgenti di petrolio. Come dei tossici che non possono piu' smettere. 

La soluzione e' sempre la stessa; non chiedere al lupo di non mangiare le pecore, quanto invece di rendere le pecore forti, agguerrite, e che tutte assieme scaccino via il lupo. In altre parole: la soluzione dobbiamo essere noi tutti, agguerriti contro il petrolieri, a mettergli pressione, a rompere le scatole, a svergognarli con nome e cognome.

Mi sorprendo sempre che dopo 12 anni abbia ancora cosi tanto spirito di schifo verso questa gente. 

Fuori dal Vaticano c'erano pure delle persone che protestavano con cartelli con scrutto: cari CEO pensate ai vostri figli.

Era presente anche l'ex primo ministro irlandese, Mary Robinson che ha elogiato il papa, mentre altri leader secolari (vedi Trump!) ha abdicato alle sue responsabilita'.

E' stata lei che gliene ha cantate quattro, dicendo che occorre spostare gli investimenti da sottoterra verso sole e vento e che se falliscono in questo, scompariranno.


Da quello che leggo, il papa e' stato cordiale: ha ricordato loro i gravi danni che i cambiamenti climatici infliggono ai piu' poveri, che il mondo ha una manciata di anni per evitare la catrastrofe totale, che i giovani esigono un mondo migliore, anche dal punto di vista ambientale.

Come detto, la strada maestra e' solo combatterli. Coi guanti bianchi non si va da nessuna parte.

E adesso, caro papa, occorre essere piu' incisivi, non solo contro i cambiamenti climatici e le estrazioni di petrolio ma anche contro l'eccessiva natalita' sul pianeta.

Siamo troppi, 7.5 miliardi di persone: il pianeta non puo' reggere ancora a lungo in questo modo. La chiesa cattolica puo' fare molto nell'incoraggiare il controllo delle nascite, e che nel terzo mondo non abbiano 6 figli a testa (vedi Nigeria e Guatemala), tutto questo porta a instabilita' non solo politica, a movimenti migratori di persone senza speranza, ai vari Salvini d'Italia, ma proprio ad un pianeta che non puo' garantire a tutti una vita dignitosa, con speranza e serenita'.





Posted by maria rita at 8:42 AM No comments:

Monday, June 10, 2019

Artico: il Maggio piu' caldo che mai, 29 gradi in Siberia, il permafrost che indietreggia, sfonda la CO2




L'Artico non ce la fa piu e tutti i ritmi immutati da milioni di anni pian piano cambiano senza che nessuno davvero sappia cosa questo significhi.

E' stato il Maggio piu' caldo che mai, con temperature in Russia fino a 29 gradi. In Maggio! Il permafrost in Canada indietreggia di 1 metro al giorno. I livelli complessivi di ghiacci sono
quasi ai minimi storici. Solo nel 2016 ce ne'era di meno.
 
Occorre davvero fermarsi a riflettere su questi numeri perche' fanno paura.

Le informazioni sul permafrost in Canada vengono da un gruppo ricercatori dell'Universita' di Edinburgo che hanno usato dei droni per monitorare in continuo i ghiacci dell'Artico del paese.

Quello che hanno rilevato e' che appunto, il permafrost si disintegra, a un tasso di sei volte superiore rispetto a quanto considerato normale. Nell'arco di 40 giorni nel 2017, la costa era indietreggiata di un metro al giorno.

Il permafrost, o anche la tundra, e' terreno che resta congelata perennemente. Tipicamente funziona da stoccatore naturale di CO2. Ma quando si scioglie o si disintegra, cadendo in mare, iniziano i problemi, perche' questa tundra contiene il doppio della CO2 presente in atmosfera, e dunque amplifica i meccanismi dei cambiamenti climatici.  Oltre a rilasciare CO2 il permafrost rilascia anche metano, un altro gas serra.

E il ciclo continua. In alcuni casi puo' essere che il permafrost inizi ad emettere piu' CO2 di quanto ne assorba.  E' gia' successo in alcune localita' d'Alaska.  E quando il ghiaccio si schioglie, il mare che resta assorbe ancora piu' energia del ghiaccio, portando a cicli sempre piu' estremi.

E la perdita di ghiaccio fa si che le ondate di caldo piu' a sud siano piu' intense, perche i venti polari sono meno forti come riporta l'Arctic Report Card, un documento apposito stilato dal National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA).

Intanto, i livelli di CO2 sono ai massimi storici: 416ppm, e continuano a crescere. 


Tutto questo nell'arco delle nostre vite, creato dall'uomo.
E' terrificante se ci si pensa bene, e non fa presagire niente di buono.
Posted by maria rita at 6:16 PM No comments:
Labels: artico, CO2, Edinburgo, emissioni, ghiaccio, mare, permafrost, polari, ppm, record, siberia, venti

Sunday, June 9, 2019

La Petroceltic piegata dai debiti muore, ingoiata da una hedge fund




La Petroceltic cede di essere quotata in borsa (AIM) nel 2016
perche' le azioni erano calate a picco.

La parabola della Petroceltic, o meglio il declino monotonico, si e' estinto.

Non esiste piu'.

Sono nati nel 2003 con grandi sogni di gloria con una prima licenza trivellante in Algeria, si chiamava campo Ain Tsil. La licenza esiste ancora e la stanno ancora sfruttando con la ditta nazionale di stato algerina Sonatrach e con l'italiana ENEL. Pian piano si sono allargati: in Egitto, attorno al delta del Nilo e anche qui in cooperazione con la ditta di stato Egyptian General Petroleum Corporation (EGPC) e con la Mansoura Petroleum Company d'Egitto.  Poi in Bulgaria, Romania, Grecia, Iraq.

E come tutti sappiamo in Italia, dove controllavano pozzi in Adriatico, in Abruzzo con una decina di concessioni sotto l'ombrello Elsa in mare e con Civitaquana in terra, in Puglia, alle Tremiti, in Sicilia, nel Golfo di Taranto, e in Piemonte con le concessioni Carisio, Ronsecco, Vercelli che interessavano anche Carpignano Sesia.

Erano anche quotati sulla borsa minore di Londra, la AIM (Alternative Index Market) dove alternativo sta per "rischioso" in termini terra terra.

Insomma, erano ambiziosi. A un certo punto sono arrivati a 180 milioni di sterline di capitale.


Ma le cose non le sono andate poi cosi bene.

In Egitto si sono inimicati la petrolditta statale, la EGPC: secondo la Petroceltic i pagamenti che la EGPC le doveva non sono arrivati in tempo. 

In Bulgaria sono arrivate accuse di trasferimenti illegali di denaro.

In Italia, come abbiamo visto, tutti i posti dove volevano trivellare gli si sono rivoltati contro.

Aggiungici il crollo dei prezzi del petrolio a livello mondiale, aggiungici l'ascesa delle rinnovabili, aggiungici i debiti, ed aggiungici pure delle lotte interne fra vari investitori che non andavano d'accordo sul modo di gestire la ditta, ed il disastro e' presto fatto.


Alla fine, quando le azioni erano crollate, si sono dovuti arrendere.

Hanno messo di essere quotati sulla AIM e si sono venduti al prezzo di 3 pence per azione alla Worldview Capital Management Limited, avendo 250 milioni di dollari di debito.  C'erano stati altri potenziali acquirenti, nel 2014 per esempio fu il turno della Dragon Oil, ma alla fine i draghi hanno rinunciato e alla fine era o questa Worldview, una hedge fund svizzera senza scrupoli guidata da tale Angelo Moskov, o niente.

E cosi, tornati in mani private hanno dovuto rifarsi i conti ed eccoci qui. Pian piano hanno iniziato a disfarsi di tante concessioni, incluse quelle d'Italia. Si sono venduti ad altri, o hanno rinunciato da soli oppure il governo li ha bocciati. 

L'unita' specifica di questa Worldview che si occupa di energia e di petrolio si chiama Sunny Hill, ed da poco il nome Petroceltic e' cambiato, in appunto Sunny Hill. 

La conversione ufficiale c'e' stata il giorno 30 Aprile 2019.
Ovviamente pure questo in pompa magna.  

Cosa dicono?

Dicono che sanno facendo rebranding perche' si sono evoluti dalle loro tradizioni "irlandesi". Dicono che hanno puntato tutto sull'Algeria e che ora hanno appunto un modello piu' snello per arrivare ad ottimizzare profitti e a portare stabilita'.

Sara'.


Ma il nome sole?

E chi lo sa, ma di sole in questa melma petrolifera non c'e' niente.







Posted by maria rita at 6:38 PM No comments:

Friday, June 7, 2019

Petroceltic rinuncia a quattro concessioni Elsa fra Abruzzo e Molise - bravi tutti noi


La Petroceltic ha rinunciato a tutte le concessioni in giallo

Ha pure rinuciato a quella grigia in alto.
Per quella grigia in basso non si sa ancora.

-----


Anche se non e' mai detta l'ultima parola, e questo spettro del petrolio ce lo porteremo avanti finche' campiamo, questa e' una bellissima notizia.

La Petrolceltic gia i tacchi e se ne ritorna da dove e' venuta, in Irlanda. 

Notare che li abbiamo quantomeno rallentati per anni ed anni, e senza di tutti i nostri sforzi Elsa e compari sarebbero state gia' installate dieci anni fa quando era piu' redditizio, piu' facile, e la gente meno compatta contro le trivelle.

Per cui bravi, e grazie  a tutti noi della prima ora che abbiamo lavorato come Don Quixote senza sapere che i nostri semi avrebbero portato a cosi tanti frutti: Assunta, Giosue', Lorenzo, Danilo, Fabrizia, Ilaria, Mauro, Davide, Marco, Gabriele, Francesco, Iolanda, Antonio, e tutti quelli i cui nomi adesso non riesco ad elencare.

Per la cronaca: le concessioni bocciate sono tutte parte dello stesso gruppo di pozzi Elsa: la D505 BR EL e' la piu' grande ed e' piu' lontano da riva, mentre invece la D270 BR EL, la D271 BR EL e la D272 BR EL sono rispettivamente la ex D492 BR EL e D493 BR EL e la D507 BR EL. La denominazione delle ultime tre cambio' a causa di varie riperimetrazioni dopo i divieti delle 12 miglia.

Le quattro concessioni sono tutte contigue e nel mare d'Abruzzo attorno Vasto. 

Resta solo la D494 BR EL, il cui fato per ora non si conosce, ma indaghero' appena ho piu' tempo. 

Da questo blog tanto abbiamo fatto contro Elsa, prima ancora di Ombrina, in un tempo quando tutti i vari profeti del petrolio ancora non c'erano e siamo stati bravi ad attivarci in tempo. 

Ora se ne vanno, sono felice. 


 

------

Petrolio e gas in Adriatico, Petroceltic presenta istanza di rinuncia a tre permessi di ricerca e a un’istanza di permesso di ricerca davanti Abruzzo e Molise.

BUIG - Bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle georisorse - Anno LXIII N. 5 - 31 Maggio 2019

ATTIVITÀ DI RICERCA E COLTIVAZIONE DI IDROCARBURI IN MARE

ISTANZE DI PERMESSO DI RICERCA

ISTANZE DI RINUNCIA

NUMERO DI PUBBLICAZIONE: 34

Istanza di rinuncia all’istanza di permesso di ricerca «d 505 B.R.-EL» presentata dalla Società PETROCELTIC ITALIA S.r.l.
(estratto).
Con istanza pervenuta al Ministero dello sviluppo economico il 3 maggio 2019, prot. n. 9476, la società PETROCELTIC ITALIA S.r.l., titolare dell’istanza di permesso di ricerca ubicato in Mare Adriatico, Zona B, convenzionalmente denominato «d 505 B.R.-EL», ha chiesto di rinunciare all’istanza del permesso di ricerca.

PERMESSI DI RICERCA

ISTANZE DI RINUNCIA

NUMERO DI PUBBLICAZIONE: 35
Istanza di rinuncia al permesso di ricerca «B.R270.EL» presentata dalla Società PETROCELTIC ITALIA S.r.l.
(estratto).
Con istanza pervenuta al Ministero dello sviluppo economico il 3 maggio 2019, prot. n. 9475, la Società PETROCELTIC
ITALIA S.r.l., titolare del permesso di ricerca ubicato Mare Adriatico, Zona B, convenzionalmente denominato
«B.R270.EL» (v. Elenco delle concessioni di coltivazione, n. 2001 di riferimento) ha chiesto la rinuncia al permesso stesso.
NUMERO DI PUBBLICAZIONE: 36

Istanza di rinuncia al permesso di ricerca «B.R271.EL» presentata dalla Società PETROCELTIC ITALIA S.r.l.
(estratto).

Con istanza pervenuta al Ministero dello sviluppo economico il 3 maggio 2019, prot. n. 9475, la Società PETROCELTIC
ITALIA S.r.l., titolare del permesso di ricerca ubicato Mare Adriatico, Zona B, convenzionalmente denominato
«B.R271.EL» (v. Elenco delle concessioni di coltivazione, n. 2002 di riferimento) ha chiesto la rinuncia al permesso stesso. NUMERO DI PUBBLICAZIONE: 37
Istanza di rinuncia al permesso di ricerca «B.R272.EL» presentata dalla Società PETROCELTIC ITALIA S.r.l.
(estratto).

Con istanza pervenuta al Ministero dello sviluppo economico il 3 maggio 2019, prot. n. 9475, la Società PETROCELTIC
ITALIA S.r.l., titolare del permesso di ricerca ubicato Mare Adriatico, Zona B, convenzionalmente denominato
«B.R272.EL» (v. Elenco delle concessioni di coltivazione, n. 2004 di riferimento) ha chiesto la rinuncia al permesso stesso.
Posted by maria rita at 8:22 AM No comments:

Tuesday, June 4, 2019

Filippine: per laurearsi o diplomarsi ogni studente dovra' piantare dieci alberi










E cosi sia:  per ottenere il diploma di scuola superiore o per laurearsi ogni studente delle Filippine dovra' piantare dieci alberi.

E' stata una decisione dettata dall'orribile situazione ambientale del pianeta e in particolare delle Filippine, e va sotto il nome di Graduation Legacy for the Environment Act, legge approvata alla Camera il giorno 15 Maggio 2019. E' stata proposta da Gary Alejano del partito Magdalo e dal rappresentante della citta di Cavite, Strike Revilla. Il passaggio al Senato e' quasi garantito, visto che e' una iniziativa apprezzata da tutti.

Nelle Filippine ci sono 12 milioni di studenti ogni anno che terminano il proprio percorso di studi delle elementari; cinque milioni si diplomano dalle superiori, e poi circa 500,000 dall'Universita'.

I calcoli sono che se questa politica del piantare alberi, dieci a testa ogni studente, funziona, ci saranno circa 175 milioni di alberi nuovi piantati ogni anno, e nell'arco di una generazione, 30 anni, circa 525 miliardi di alberi nuovi.

Ora, e' ovvio che non tutti gli alberi sopravviveranno ma anche con un tasso del 10% di successo lo stesso sono tanti alberi! Le nuove piante saranno sistemate in foreste, mangrovie, aree protette, campi degradati, miniere abbandonate e in generale in zone appropriate per clima e geografia. Si dara' precendenza agli alberi autoctoni.

A coordinare il tutto vari dipartimenti e ministeri: quello dell'istruzione e il commissario per l'istruzione superiore, assieme al dipartimento per l'ambiente e per le riporse naturali, quello dell'agricoltura, delle riforme agrarie e la commissione nazionale sulle popolazioni indigene.

Assieme lavoreranno per identificare i siti, trovare e preparare semi e terreni, valutare il progresso delle piante, monitorarne la crescita e offrire supporto tecnico, trasporto per gli studenti. 

Purtroppo anche se non se parla tanto come in Brasile, le Filippine sono state oggetto di una fortissima deforestazione, legale ed illegale, nel corso degli anni, distruggendo flora e fauna. L'idea e' che questa legge possa portare un po di rimedio, oltre che insegnare amore e rispetto per la natura agli studenti, nella speranza di farne cittadini migliori.

I numeri sono devastanti: nel ventesimo secolo le foreste sono scomparse a tassi cosi elevati che ne resta oggi solo il 25% e questo per alimentare l'industria della legna e a causa delle forte urbanizzazione.

Nel 1900 le foreste coprivano 21 milioni di ettari e il 70% del paese. Nel 1999 siamo calati a 5.5 milioni di ettari.

Come sempre, gli alberi si piantano e non si abbattono, e vorrei tanto che una simile politica, semplice, bella, e intelligente venisse applicata anche in Italia.

Posted by maria rita at 7:36 PM No comments:
Labels: alberi, brasile, deforestazione, diploma, ettari, filippine, foreste, Laurea, manila, piantare, universita'
Newer Posts Older Posts Home
Subscribe to: Posts (Atom)

StatCounter

Featured Post

Svezia: aperta la eRoad Arlanda, la strada che ricarica le auto elettriche mentre si guida

Su Facebook

Maria Rita D'Orsogna

SIATE EDUCATI

SE COPIATE, CITATE.


Popular Posts

  • Il bitume dei Canadesi
  • Lo scoppio di Cortemaggiore - 67 giorni di fiamme
  • Indonesia: il fiume Citarum, il piu' inquinato del mondo sara' ripulito grazie a due fratelli francesi
  • 27 Marzo 1980 -- ribaltamento di piattaforma Kielland, Norvegia. 123 morti.
  • Il Terremoto in Emilia
  • Bocciata concessione "Colle Santo" con 4-5 pozzi di gas, gasdotto di 20km, e centrale di trattamento in Abruzzo.
  • La risposta del Ministero su Ombrina - ci vogliono le contro-contro-osservazioni!!!
  • L'idrogeno solforato e l'uva
  • La fuga dei codardi
  • Trecate, Febbraio 1994: scoppia pozzo di petrolio ENI e piove petrolio

Blog Archive

  • ►  2021 (5)
    • ►  October (1)
    • ►  July (2)
    • ►  June (1)
    • ►  April (1)
  • ►  2020 (6)
    • ►  September (1)
    • ►  June (1)
    • ►  May (1)
    • ►  April (1)
    • ►  March (2)
  • ▼  2019 (148)
    • ►  November (5)
    • ►  October (13)
    • ►  September (10)
    • ►  August (14)
    • ►  July (16)
    • ▼  June (11)
      • Brasile: sotto Bolsonaro distrutti 740kmq di fores...
      • India: Chennai senz'acqua, monsoni in ritardo, bac...
      • Philadelphia: scoppia la piu' grande raffineria de...
      • Cina: i pesticidi hanno ucciso tutte le api e cosi...
      • Il papa fa la predica ai petrolieri: state minacci...
      • Artico: il Maggio piu' caldo che mai, 29 gradi in ...
      • La Petroceltic piegata dai debiti muore, ingoiata ...
      • Petroceltic rinuncia a quattro concessioni Elsa fr...
      • Filippine: per laurearsi o diplomarsi ogni student...
      • Il Maine vieta le trivelle offshore in Atlantico
      • Ghana: Airgun, trivelle, FPSO e dieci anni di mori...
    • ►  May (15)
    • ►  April (14)
    • ►  March (15)
    • ►  February (18)
    • ►  January (17)
  • ►  2018 (183)
    • ►  December (15)
    • ►  November (12)
    • ►  October (15)
    • ►  September (20)
    • ►  August (15)
    • ►  July (17)
    • ►  June (16)
    • ►  May (11)
    • ►  April (14)
    • ►  March (19)
    • ►  February (10)
    • ►  January (19)
  • ►  2017 (227)
    • ►  December (22)
    • ►  November (11)
    • ►  October (19)
    • ►  September (16)
    • ►  August (17)
    • ►  July (21)
    • ►  June (23)
    • ►  May (22)
    • ►  April (17)
    • ►  March (22)
    • ►  February (19)
    • ►  January (18)
  • ►  2016 (224)
    • ►  December (21)
    • ►  November (14)
    • ►  October (14)
    • ►  September (15)
    • ►  August (17)
    • ►  July (15)
    • ►  June (16)
    • ►  May (26)
    • ►  April (18)
    • ►  March (21)
    • ►  February (23)
    • ►  January (24)
  • ►  2015 (259)
    • ►  December (23)
    • ►  November (16)
    • ►  October (21)
    • ►  September (16)
    • ►  August (21)
    • ►  July (18)
    • ►  June (28)
    • ►  May (28)
    • ►  April (21)
    • ►  March (23)
    • ►  February (21)
    • ►  January (23)
  • ►  2014 (237)
    • ►  December (22)
    • ►  November (23)
    • ►  October (28)
    • ►  September (24)
    • ►  August (14)
    • ►  July (12)
    • ►  June (17)
    • ►  May (16)
    • ►  April (19)
    • ►  March (18)
    • ►  February (20)
    • ►  January (24)
  • ►  2013 (285)
    • ►  December (23)
    • ►  November (20)
    • ►  October (23)
    • ►  September (25)
    • ►  August (29)
    • ►  July (36)
    • ►  June (22)
    • ►  May (22)
    • ►  April (25)
    • ►  March (12)
    • ►  February (24)
    • ►  January (24)
  • ►  2012 (198)
    • ►  December (14)
    • ►  November (20)
    • ►  October (7)
    • ►  September (25)
    • ►  August (14)
    • ►  July (21)
    • ►  June (16)
    • ►  May (14)
    • ►  April (19)
    • ►  March (20)
    • ►  February (21)
    • ►  January (7)
  • ►  2011 (211)
    • ►  December (11)
    • ►  November (17)
    • ►  October (17)
    • ►  September (21)
    • ►  August (20)
    • ►  July (8)
    • ►  June (30)
    • ►  May (13)
    • ►  April (26)
    • ►  March (19)
    • ►  February (15)
    • ►  January (14)
  • ►  2010 (158)
    • ►  December (16)
    • ►  November (17)
    • ►  October (15)
    • ►  September (10)
    • ►  August (14)
    • ►  July (9)
    • ►  June (11)
    • ►  May (15)
    • ►  April (15)
    • ►  March (20)
    • ►  February (7)
    • ►  January (9)
  • ►  2009 (162)
    • ►  December (15)
    • ►  November (15)
    • ►  October (14)
    • ►  September (10)
    • ►  August (14)
    • ►  July (12)
    • ►  June (13)
    • ►  May (18)
    • ►  April (8)
    • ►  March (16)
    • ►  February (13)
    • ►  January (14)
  • ►  2008 (153)
    • ►  December (17)
    • ►  November (18)
    • ►  October (14)
    • ►  September (19)
    • ►  August (8)
    • ►  July (10)
    • ►  June (13)
    • ►  May (12)
    • ►  April (12)
    • ►  March (19)
    • ►  February (10)
    • ►  January (1)

Followers

Total Pageviews

Airgun e sonar

A Matteo Renzi
Danni alla vita marina
Lettera scienziati USA
Norvegia - merluzzi
Namibia - tonni
Nuova Zelanda - balene
Madagascar - balene
Madagascar - balene 2
Peru' - delfini

Distruzione made in ENI

Claudio Descalzi
Paolo Scaroni
Lucia Annunziata, OIL
Lucia Annunziata, OIL 2
Sergio Romano, OIL
Federico Rampini, OIL
Processi Criminali 2012
Processi Criminali 2011
L'ENI e Jovanotti
L'ENI e il fracking
L'ENI e i giornalisti 1
L'ENI e i giornalisti 2
L'ENI e i giornalisti 3
L'ENI e le mazzette
L'ENI e le mazzette 2
L'ENI e la bonus card
L'ENI e la Val D'Agri
L'ENI ad Augusta
L'ENI a Cortemaggiore
L'ENI a Ravenna
L'ENI a Molfetta
L'ENI a Venezia
L'ENI a Taranto
L'ENI a Taranto 2
L'ENI a Viggiano
L'ENI a Mantova
L'ENI a Brindisi
L'ENI a Sulmona
L'ENI nel Ticino
L'ENI in Maremma
L'ENI a Crotone
L'ENI a Crotone 2
L'ENI a Gela
L'ENI a Gela 2
L'ENI a Praia a Mare
L'ENI a Manfredonia
L'ENI in Veneto
L'ENI in Basilicata
L'ENI e i pastori
L'ENI in Congo
L'ENI a Paderno Dugnano
L'ENI in Norvegia
L'ENI in Angola
L'ENI in Egitto
L'ENI in Kazakhstan
L'ENI in Nigeria
L'ENI in Nigeria 2
L'ENI in Nigeria 3
L'ENI in Nigeria 4
L'ENI in Ecuador
L'ENI e Caravaggio
L'ENI e i tumori
L'ENI e gli ospedali
L'ENI e l'allattamento
L'ENI e la gomma sintetica
L'ENI e i tubi
L'ENI e il Copam-Matera
L'ENI e il Copam-Matera 2

Fracking = Shale gas

Fracking - generale
Fracking e Wall Street
Fracking in Ohio 1
Fracking in Ohio 2
Fracking in Ohio 3
Fracking in Ohio 4
Fracking e risarcimenti
Fracking: no della Heineken
Fracking in Oklahoma 1
Fracking in Oklahoma 2
Fracking e Letta 1
Fracking e Letta 2
Fracking e Walt Disney
Fracking in Romania 1
Fracking in Romania 2
Fracking in Romania 3
Fracking in Romania 4
Fracking in Texas
Fracking in Texas 2
Fracking in Pennsylvania
Fracking a Grosseto
Fracking a Siena
Fracking a Foggia
Fracking in Sardegna
Fracking: no in Svizzera
Fracking: no a Los Angeles
Fracking: no in Argentina
Fracking: no in California
Fracking: no in Vermont
Fracking: no in Cantabria
Fracking: no in Lussemburgo
Fracking: no in Quebec
Fracking: no in Victoria
Fracking: no a New York
Fracking: proteste UK
Fracking: Balcombe
Fracking e Yoko Ono
Fracking e Yoko Ono 2
Fracking e radioattivita'
Fracking e radioattivita' 2
Fracking e Scientific American
Fracking in Arkansas 2
Fracking in Arkansas
Fracking a Vancouver
Fracking e salute
Fracking e acqua
Fracking e falde acquifere
Fracking e falde acquifere 2
Fracking e bambini
Fracking e donne
Fracking e petrolio
Fracking nei cimiteri
Fracking in cause civili
Fracking in Italia 1
Fracking in Italia 2
Fracking in Germania 1
Fracking in Germania 2
Fracking in Francia
Fracking in Polonia
Fracking in Canada
Fracking a New York
Fracking a New York 2
Fracking a New York 3
Fracking agli Oscar
Fracking al Campidoglio
Fracking e Obama
Matt Damon contro il fracking
David Letterman contro il fracking
Gasland - Josh Fox
The sky is pink - Josh Fox

Stoccaggio e Reiniezione

Siti stoccaggio Italia
Soldi stoccaggio Italia
Terremoti Spagna
Terremoti Oklahoma - 1
Terremoti Oklahoma - 2
Terremoti Oklahoma - 3
Terremoti Colorado
Terremoti Texas
No stoccaggio Sacramento
No stoccaggio Mare del Nord

Acidificazione

Acidificazione da HCl e HF
La Val D'Agri acidificata
Rospo Mare acidificata
Piropo acidificata
Latera acidificata
Trecate acidificata
Ombrina acidificata
Ragusa acidificata
Parma acidificata
Viterbo acidificata
Pisa acidificata
Foggia acidificata


Veneto e Emilia Romagna

Il terremoto in Emilia
Anca Landwer, il capo
Susan Sinnott, il direttore
Aleanna in Veneto
Aleanna nel Delta del Po
Este, Dicembre 2010

Ombrina Mare

Perche' no
A Luciano D'Alfonso
La manifestazione del 2015
Ai ministri
Abolire l'articolo 35
Approvazione 2015
Bocciatura 2010
Bocciatura 2010 1
Bocciatura 2010 2
Crollo in borsa 2010
Osservazioni 3
Osservazioni 2
Osservazioni 1
La chiesa
Gli inciuci
Gli zeri
Lo zolfo
Il vento
FPSO 1
FPSO 2
Scoppio di FPSO
Incidenti FPSO
Gli studenti 1
Gli studenti 2
La propaganda 1
La propaganda 2
L'approvazione
Terlizzese


Sardegna

I Moratti e i morti di H2S
Nel paese dei Moratti
I Moratti e la Saras
I Moratti e la censura
I Moratti e l'aria di Sarroch
I Moratti e il Cip6
"Oil" - Massimiliano Mazzotta

Tar Sands Canada

Tar sands: cosa sono
Tar sands: pesci deformi
Tar sands: fiumi petrolizzati
Tar sands: perdite bituminose
Tar sands: Robert Redford



Golfo del Messico

The big fix - 1
The big fix - 2
Petrolio negli stomaci
Un anno dopo
Due anni dopo
La brucellosi dei pesci
I delfini spiaggiati
Nuova marea nera
Moratoria temporanea
Pozzi dismessi in perdita
Hercules - Luglio 2013
Il processo alla BP
BP: niente piu contratti
Rapporto governativo
3000 pozzi, 5000 perdite
Obama alla nazione, 2010

Sismicita' indotta

Komorovo, Siberia
Groningen, Olanda
Groningen, Olanda 2
Groningen, Olanda 3
Groningen, Olanda 4
Prague, Oklahoma
Prague, Oklahoma 2
Luther, Oklahoma 3
Gazli, Russia
Cleburne, Texas
Cleburne, Texas 2
Azle, Texas
Youngstown, Ohio
Greenbier, Arkansas
Guy, Arkansas
Coalinga, California
Vancouver, Canada
Raton Basin, Colorado
Timpson, Texas
Caviaga, Italia
Basilea, Svizzera
Valencia, Spagna
Scientific American, 2012
USGS, 2012
Science, 2013

Forest Oil, Bomba

Giorgio Mazzenga, il capo
La figuraccia dei Texani
Incontro Forest Oil - Bomba
La posizione della provincia di Chieti
La Forest Oil e il ranch radioattivo
La Forest Oil e i 5 giorni di gas
Gli eredi di John Fante per Bomba
Le bugie di Uberto Crescenti
L'ignaro Eugenio Caporrella
L'ignaro Eugenio Caporrella - part 2
L'ignaro Eugenio Caporrella - part 3
E Bomba?
Lettera al Denver Post
Osservazioni per Bomba
L'arrivo della Forest Oil - 2009
Coscienza civile

Petrolieri? Non crediamoci

Petrolieri? Non crediamoci
28 Agosto 2010

Le ragioni degli abruzzesi

Le ragioni degli abruzzesi
8 Agosto 2010

Le "ragioni" dei petrolieri

Le "ragioni" dei petrolieri
3 Agosto 2010

Latest Tweets

Powered by Blogger.

Fracking su Report

Puntata del 12 Maggio di Roberto Pozzan

Le ultime dal governo sulle trivelle

Commissione idrocarburi e risorse minerarie

Disastri in mare

Montara, Australia 2009 1
Montara, Australia 2009 2
Piper Alpha, UK 1988
Paguro, Ravenna, 1965
Santa Barbara, California 1969
Exxon-Valdez, Alaska 1989 1
Prestige, Galizia 2002
Bohai Bai, Cina 2011
Campos Basin, Brasile 2011 1
Campos Basin, Brasile 2011 2

The First Amendment to the Constitution of the United States of America

Questo blog rappresenta mie opinioni personali. Viene scritto negli USA, dove il primo emendamento alla costituzione recita:

CONGRESS SHALL MAKE NO LAW RESPECTING AN ESTABLISHMENT OF RELIGION, OR PROHIBITING THE FREE EXERCIZE THEREOF; OR ABRIDGING THE FREEDOM OF SPEECH, OR OF THE PRESS; OR THE RIGHT OF THE PEOPLE PEACEABLY TO ASSEMBLE, AND TO PETITION THE GOVERNMENT FOR A REDRESS OF GRIEVANCES.

December 15, 1791