Il Great Leap Forward sono gli anni in cui Mao in Cina decise di sterminare *tutte* le rondini.
La mortalita' (il picco verde a sinistra) aumento'
a causa della grande fame portata dall'invasione di locuste.
Le rondini erano i loro predatori naturali e Mao le aveva fatte uccidere.
In alcune parti della Cina le cose non sono mai piu tornate come prima.
Meno rondini, piu' locuste, piu' pesticidi, meno api.
E oggi l'impollinazione di mele, pere, mandorle e molto di piu
si fa a mano.
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Ecco dove siamo arrivati, nel mondo sureale delineato 60 anni fa da Rachel Carson, in Silent Spring. Un mondo silenzioso dove i pesticidi, nel suo caso il DDT, avevano ucciso tutti gli insetti rendendo la primavera silenziosa, appunto senza insetti, e causando il collasso dell'ecosistema.
Anche se non ci pensiamo, api ed insetti fanno parte del ciclo vitale della natura e senza di loro molte cose si inceppano, e si inceppano di brutto.
I vermi, i millepiedi, le formiche, le api, gli scarafaggi, gli uccelli, i pipistrelli, fanno tante cose per noi: aiutano a tenere i campi fertili con il loro movimento e con la loro digestione, a trasformare rifiuti vegetali in terreno, prevengono l'erosione, mangiano le pesti, danno ossigeno ai terreni, portano la pollinazione degli alberi.
Nel 2019 accade in Cina, una storia simile a quella delineato da Rachel Carson: per i troppi pesticidi, non DDT ma altri tipi di veleni, sono morti tutti gli insetti, i buoni e i cattivi, lasciando i coltivatori di mele, pere, mandorle ed altri frutti senza insetti pollinatori.
L'immagine delle api che vanno di fiore in fiore portando polline di qua e di la non e' solo del cartone animato Ape Maia, e' pure la base della produzione di frutta, noci ed altri prodotti della natura. Il 75% di tutta la produzione agricola per esempio, dipende dalla pollinazone da api. Parliamo di fagioli, pomodori, zucche, fragole, frutti di bosco, meloni, piselli, e molto di piu'.
Ora, ci sono vari metodi per aumentare la popolazione di insetti pollinatori, come per esempio piantare fiori appropriati vicino alle coltivazioni agricole, o lasciare foreste e erbe selvagge vicino ai campi. Fra l'altro tutto questo puo' anche portare all'aumento del numero di predatori naturali delle specie di insetti che mangiano le colture, in modo da dover usare meno pesticidi.
Purtroppo in Cina non e' stato cosi nelle scorse generazioni ed anzi, Mao Tse Tung pensava che rondini, moschito, mosche e zecche fossero dannose all'agricoltura e cosi decise, dall'alto, di dicharare guerra a questi animali, chiamandoli le quattro pestilenze dell'agricoltura.
Voleva sterminarli tutti.
Le rondini erano viste come dannose ai granai perche' andavano li a nidificare e a mangiare e magari ad imbrattare; e anzi Mao stesso diceva che erano una delle peggiori pestilenze del paese.
Fortunatamente la guerra alle rondini cesso' nel 1960 perche' videro che con la morte delle rondini aumentava il numero degli altri insetti, prima mangiati dalle rondini ma ora liberi di riprodursi a piacimento.
Ma il calo delle rondini ha avuto conseguenze irreversibili. Prima di tutto ha portato alla proliferazione di locuste, che hanno mangiato ogni cosa cheh hano trovato, incluso il grano! Un sacco di gente non aveva niente da mangiare e davvero ci fu una grande pestilenza che porto' alla grande fame cinese, all'inizio degli anni 1950, causando la morte di un numero non meglio stimato di persone, incluso fra i 16 e 30 milioni di abitanti. Altre fonti parlano addirittura di 45 o 78 milioni di persone.
Il numero degli insetti non mangiati dalle rondini proliferava ancora, e cosi si inizio' non solo ad evitare di uccidere altre rondini, ma ad usare pesticidi a catena, a casaccio, senza pensarci e in quantita' industriale.
I quali pesticidi non facevano distinzione fra insetti nocivi e danosi all'agricoltura. Li uccidevano tutti, come aveva a suo tempo detto Mao. Accanto a tutto questo, anche la perdita di habitat a causa dell'uso fortissimo di altri prodotti chimici, fertilizzanti e diserbanti. Lo chiedeva l'agricoltura intensiva: piu' produttivita', sempre e comunque e questo non solo in Cina. Il risultato? Terre degradate dalla moncoltura, salinita' aumentata, produttivita' aumentata solo artificialmente.
Come detto, l'agricoltura industriale non c'e' solo in Cina, ma in Cina tutte queste cose insieme, a partire dalla guerra alle rondini, hanno portato al collasso: nel sud-ovest del paese i pollintori naturali si sono estinti, prime fra tutte le api selvatiche che hanno bisogno di habitat sano, di fiori, di natura.
E ora, scomparse le api, l'impollinazione in Cina si fa a mano.
E non e' un business da niente: negli USA il ruolo degli insetti nella pollinazione e' stimato essere quasi 15 miliardi di dollari!
Le cose non sono migliori in Europa dove per esempio in UK tre specie di api native sono andate estinte, ed altre sei sono elencate come in via di estinzione. Quattro specie di api sono invece scomparse del tutto dall'Europa. Il declino delle api e' forte pure in Nord America.
In Cina, gli agricoltori sono adesso forzati appunto a fare le cose a mano. Come? Devono portare con se un secchio pieno di polline ed un pennello per mettere il polline sui fiori di meli e di peri, spesso lasciando questo compito ai bambini. Ovviamente e' un enrome dispendio di energia, e chissa' quei poveri bimbi come altro protrebbero usare il proprio tempo.
E pensare che le api hanno fatto tutto questo gratis per noi per millenni e noi come scemi li abbiamo decimati.
L'immagine delle api che vanno di fiore in fiore portando polline di qua e di la non e' solo del cartone animato Ape Maia, e' pure la base della produzione di frutta, noci ed altri prodotti della natura. Il 75% di tutta la produzione agricola per esempio, dipende dalla pollinazone da api. Parliamo di fagioli, pomodori, zucche, fragole, frutti di bosco, meloni, piselli, e molto di piu'.
Ora, ci sono vari metodi per aumentare la popolazione di insetti pollinatori, come per esempio piantare fiori appropriati vicino alle coltivazioni agricole, o lasciare foreste e erbe selvagge vicino ai campi. Fra l'altro tutto questo puo' anche portare all'aumento del numero di predatori naturali delle specie di insetti che mangiano le colture, in modo da dover usare meno pesticidi.
Purtroppo in Cina non e' stato cosi nelle scorse generazioni ed anzi, Mao Tse Tung pensava che rondini, moschito, mosche e zecche fossero dannose all'agricoltura e cosi decise, dall'alto, di dicharare guerra a questi animali, chiamandoli le quattro pestilenze dell'agricoltura.
Voleva sterminarli tutti.
Le rondini erano viste come dannose ai granai perche' andavano li a nidificare e a mangiare e magari ad imbrattare; e anzi Mao stesso diceva che erano una delle peggiori pestilenze del paese.
Fortunatamente la guerra alle rondini cesso' nel 1960 perche' videro che con la morte delle rondini aumentava il numero degli altri insetti, prima mangiati dalle rondini ma ora liberi di riprodursi a piacimento.
Ma il calo delle rondini ha avuto conseguenze irreversibili. Prima di tutto ha portato alla proliferazione di locuste, che hanno mangiato ogni cosa cheh hano trovato, incluso il grano! Un sacco di gente non aveva niente da mangiare e davvero ci fu una grande pestilenza che porto' alla grande fame cinese, all'inizio degli anni 1950, causando la morte di un numero non meglio stimato di persone, incluso fra i 16 e 30 milioni di abitanti. Altre fonti parlano addirittura di 45 o 78 milioni di persone.
Il numero degli insetti non mangiati dalle rondini proliferava ancora, e cosi si inizio' non solo ad evitare di uccidere altre rondini, ma ad usare pesticidi a catena, a casaccio, senza pensarci e in quantita' industriale.
I quali pesticidi non facevano distinzione fra insetti nocivi e danosi all'agricoltura. Li uccidevano tutti, come aveva a suo tempo detto Mao. Accanto a tutto questo, anche la perdita di habitat a causa dell'uso fortissimo di altri prodotti chimici, fertilizzanti e diserbanti. Lo chiedeva l'agricoltura intensiva: piu' produttivita', sempre e comunque e questo non solo in Cina. Il risultato? Terre degradate dalla moncoltura, salinita' aumentata, produttivita' aumentata solo artificialmente.
Come detto, l'agricoltura industriale non c'e' solo in Cina, ma in Cina tutte queste cose insieme, a partire dalla guerra alle rondini, hanno portato al collasso: nel sud-ovest del paese i pollintori naturali si sono estinti, prime fra tutte le api selvatiche che hanno bisogno di habitat sano, di fiori, di natura.
E ora, scomparse le api, l'impollinazione in Cina si fa a mano.
E non e' un business da niente: negli USA il ruolo degli insetti nella pollinazione e' stimato essere quasi 15 miliardi di dollari!
Le cose non sono migliori in Europa dove per esempio in UK tre specie di api native sono andate estinte, ed altre sei sono elencate come in via di estinzione. Quattro specie di api sono invece scomparse del tutto dall'Europa. Il declino delle api e' forte pure in Nord America.
In Cina, gli agricoltori sono adesso forzati appunto a fare le cose a mano. Come? Devono portare con se un secchio pieno di polline ed un pennello per mettere il polline sui fiori di meli e di peri, spesso lasciando questo compito ai bambini. Ovviamente e' un enrome dispendio di energia, e chissa' quei poveri bimbi come altro protrebbero usare il proprio tempo.
E pensare che le api hanno fatto tutto questo gratis per noi per millenni e noi come scemi li abbiamo decimati.
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