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Friday, June 14, 2019

Il papa fa la predica ai petrolieri: state minacciando l'umanita'





"Civilisation requires energy, but energy use must not destroy civilisation."
 Papa Francesco

Erano presenti i capoccioni di BP,  Exxon, Total, Repsol, BP, Sinopec, ConocoPhillips, Equinor (ex Statoil di Norvegia), Chevron e la nostra beneamata ENI.

Tutti invitati al Vaticano per un incontro con il pontefice. 

Papa Francesco ha detto che i cambiamenti climatici minacciano il futuro della famiglia umana e che occorre investire per una transizione radicale del modo di generare energia.

Il capo della BP, Bob Dudley, ovviamente con la coda di paglia, dice che e' vero che occorre trovare soluzioni immediate ma che "tutti devono fare la propria parte".

Tutti?

E chi sarebbero questi tutti?

Ciascuno di noi, e' ovvio puo' fare la sua parte, ma quelli che decidono, e che ci fanno soldi, e le cui azioni hanno conseguenze molto piu' pesanti di quelle dei cittadini comuni sono loro, i signori del petrolio. Ed infatti, il papa ha chiamato al Vaticano lorsignori, mica la signora Cettina sotto casa?

Sono veramente degli squallidi. Io sono sicura che le parole del papa gli sono entrate nell'orecchio destro e gli sono uscite da quello sinistro,  e che non cambiera' niente dal loro punto di vista. Presentandosi in udienza al papa hanno solo potuto fare vedere che sono bravi e santi, ma nulla cambiera'.

E infatti il nostro amico Bon Dudley della BP dice che e stato "honoured to participate at the Vatican".

Perche' lo so che non faranno niente? Perche' di mondo che collassa, e di cambiamenti climatici e dell'infinita responsabilita' dei petrolieri si parla da anni se non da decenni, e se non hanno fatto niente finora, niente continueranno a fare, papa o non papa.

E infatti continuano non solo a trivellare, ma anche a *cercare* nuove sorgenti di petrolio. Come dei tossici che non possono piu' smettere. 

La soluzione e' sempre la stessa; non chiedere al lupo di non mangiare le pecore, quanto invece di rendere le pecore forti, agguerrite, e che tutte assieme scaccino via il lupo. In altre parole: la soluzione dobbiamo essere noi tutti, agguerriti contro il petrolieri, a mettergli pressione, a rompere le scatole, a svergognarli con nome e cognome.

Mi sorprendo sempre che dopo 12 anni abbia ancora cosi tanto spirito di schifo verso questa gente. 

Fuori dal Vaticano c'erano pure delle persone che protestavano con cartelli con scrutto: cari CEO pensate ai vostri figli.

Era presente anche l'ex primo ministro irlandese, Mary Robinson che ha elogiato il papa, mentre altri leader secolari (vedi Trump!) ha abdicato alle sue responsabilita'.

E' stata lei che gliene ha cantate quattro, dicendo che occorre spostare gli investimenti da sottoterra verso sole e vento e che se falliscono in questo, scompariranno.


Da quello che leggo, il papa e' stato cordiale: ha ricordato loro i gravi danni che i cambiamenti climatici infliggono ai piu' poveri, che il mondo ha una manciata di anni per evitare la catrastrofe totale, che i giovani esigono un mondo migliore, anche dal punto di vista ambientale.

Come detto, la strada maestra e' solo combatterli. Coi guanti bianchi non si va da nessuna parte.

E adesso, caro papa, occorre essere piu' incisivi, non solo contro i cambiamenti climatici e le estrazioni di petrolio ma anche contro l'eccessiva natalita' sul pianeta.

Siamo troppi, 7.5 miliardi di persone: il pianeta non puo' reggere ancora a lungo in questo modo. La chiesa cattolica puo' fare molto nell'incoraggiare il controllo delle nascite, e che nel terzo mondo non abbiano 6 figli a testa (vedi Nigeria e Guatemala), tutto questo porta a instabilita' non solo politica, a movimenti migratori di persone senza speranza, ai vari Salvini d'Italia, ma proprio ad un pianeta che non puo' garantire a tutti una vita dignitosa, con speranza e serenita'.





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