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Saturday, September 15, 2018

I fluidi di perforazione radioattivi arrivano nei fiumi e nelle cozze della Pennsylvania






Recent disposal of treated conventional oil and gas 
wastewater is the source  of high radium in stream 
sediments at centralized waste treatment facility disposal sites 

E cioe' anche i rifiuti petroliferi "tradizionali" 
non collegati al fracking portano ad elevati tassi di radio, 
materiale radioattivo, nelle acque a valle dei depuratori.
Volume 52, pages 955-962 (2018)

Eccoci qui.

Le sostanze chimiche presenti nel materiale di scarto dalle operazioni petrolifere, con o senza fracking, arrivano nelle cozze e nei fiumi.

Tutto questo viene confermato da due studi eseguiti presso la Nicholas School of the Environment, della Duke University in North Carolina e presso il Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale della Pennsylvania State University.

Facciamo un passo indietro.

A partire dal 2008 le petrol-ditte che trivellano nel Marcellus Shale hanno riversato materiale tossico nel fiume Allegheny in Pennsylvania.

La pratica e' durata per tre anni, fino al 2011. In quei tre anni di tempo piu' di 2.9 miliardi di litri di monezza liquida da fracking e' finita negli impianti di smaltimento prima, e poi nei fiumi della zona.
A quel tempo quasi tutti i depuratori della zona non erano preparati a trattare sostanze mai prima disciolte nell'acqua e quindi, essenzialmente, stronzio, radio ed altro materiale "non tradizionale" non sono mai veramente depurati perche' non c'era attrezzatura e conoscenza sufficente.

Per la maggior parte dunque radio e stronzio sono finiti in acqua tal quali al momento dell'arrivo in depuratore.

Nel 2011 hanno capito che qualcosa non andava, specie dopo un monumentale studio fatto dal New York Times in cui si mostrava che metalli pesanti e materiale radioattivo finivano nelle acque fluviali, senza essere stati trattati.

La pratica venne fermata nel 2011 ma solo per sostanze di scarto che provenivano dal fracking.

Tutte le altre attivita' trivellanti "convenzionali" (i.e. come quelle che si fanno e si vogliono fare in Italia!) shanno continuato a mandare i loro rifiuti in questi stessi impianti.

Sono quindi dieci anni di monnezza convenzionale "depurata" che arriva nel fiume Allegheny.

Oggi si scopre che i residui delle sostanze da fracking sono arrivati nelle acque dolci a valle del fiume, bioaccumulando nei gusci delle cozze, e che in generale con o senza fracking l'acqua a valle dei depuratori contiene piu' radio, radioattivo, rispetto che l'acqua a monte.

Il primo degli studi su citati ha riveltato l'elevata presenza di radio nei sedimenti a valle degli impianti di depurazione.

Nello studio sono stati raccolti sedimenti da tre impianti di depurazione che hanno ricevuto monnezza convenzionale fra il 2014 e il 2017;  sono stati analizzati vari isotopi di radio: 228Ra e 226Ra, e i loro rispettivi prodotti di decadimento, 228Th and 210Pb.

Ra sta per radio, Th per thorio e Pb per piombo. Il numeretto e' il numero di neutroni e protoni presenti nel nucleo.

Il 228Ra decade in 228Th e il 226Ra decade in 210Pb.

Questi decadimenti accadono con l'emissione di particelle alpha (il nucleo di un atomo di elio), 
particelle beta (elettroni o positroni) o di neutrini (una particella subatomica senza carica). A volte questi decadimenti da un elemento all'altro, se non monitorati, possono causare danni e mutazioni al DNA e l'insorgere di tumori.

L'unita' di misura della radioattivita' e' il Becquerel dal nome di Henri Becquerel che assieme ai coniugi Curie scopri' la radioattivita' nel 1903. Un Becquerel significa che c'e' decadimento di un nucleo per secondo. Spesso si usa anche per Becquerel per chilogrammo che indica quanti nuclei per secondo decadono da un chilo di materiale. Piu' grande e' il numero di Becquerel (Bq) o di Becquerel per chilogrammo (Bq/kg)  maggiore e' dunque l'attivita' di radioattivita'.

I ricercatori hanno confermato elevata attivita' di radio a valle degli impianti, rispetto all'attivita' a monte.  Anzi: nel caso degli impianti di depurazione della Pennsylvania si passa da un massimo di 80 Bq/kg a monte fino a...  25,000 Bq/kg a valle degli impianti!

Un aumento di un fattore 300.
Per monnezza "convenzionale".

La presenza di 228Th (prodotto di decadimento) e' molto bassa rispetto al 228Ra (prodotto di origine), questo significa che non c'e' stato tempo per il decadimento di essere completato. A sua volta questo significa che il materiale di origine, 228Ra, e' di origine recente.

E siccome *solo* materiale di scarto da materiale convenzionale, non da fracking e' stato accettato in depuratore in questi anni, i risultati sono la prova che la radioattivita' arriva da fluidi di perforazione per trivelle convenzionali.

Questo deve farci riflettere anche in Italia.
Dove finisce la monnezza delle trivelle lucane?
Qualcuno ha mai analizzato la radioattivita' conseguente a monte e a valle dei depuratori?

Anche il secondo studio e' stato pubblicato in Environmental Science and Technology e mostra che ci sono elevate concentrazioni di stronzio nelle cozze a Warren, Pennsylvania. Siamo a 140 miglia a sud da un sito di smaltimento di acque di scarto da fracking questo in uso fino al 2011.

L' isotopo osservato di stronzio non e' radioattivo, ma causa problemi alle ossa, specie nei bambini.
Puo' anche causare tumore ai polmoni. Non e' ben chiaro quale sia l'impatto di questo inquinamento ai gusci delle cozze a lungo termine ma il fatto che sia entrato nell'ecosistema in cosi pochi anni e' significativo.

Cioe' in pochi anni la monnezza ha trovato modo di entrare nella catena alimentare, bioaccumulando.

La domanda e': dove altro ancora?

E fra altri dieci anni?

Le cozze sono importanti, perche' restando fisse nell'ambiente sono un ottimo indicatore della qualita' dell'acqua in cui vivono, specie i loro gusci.

Lo studio e' molto chiaro: i dati mostrano l'aumento sproporzionato delle concentrazioni di stronzio nelle cozze in corrispondenza dell'inizio delle attivita' di fracking nel Marcellus Shale e dei riversamenti nell'Allegheny River.  L'inizio di queste attivita' e' stato dieci anni fa e proprio dieci anni fa il picco di stronzio.

Anche questo studio e' stato comparativo, cioe'  oltre alle cozze prese a Warren, hanno anche analizzato le cozze a monte dell'impianto di smaltimento dei fluidi e in altri due fiumi della Pennsylvania, il Juniata il Delaware, dove l'industria petrolifera non opera e non scarica.
Come detto, i dati parlano chiaro, i picchi si sono visti solo nelle cozze di Warren.

E come poteva essere altrimenti?

Anche qui pero' la cosa interessante e' che dopo il 2011 le cose non sono poi cosi cambiate, nel senso che i tassi di stronzio nei gusci delle cozze e' solo leggermente diminuito nel corso degli anno.

L'idea e' che non solo le cozze hanno bioaccumulato, ma anche i sedimenti dove le cozze vivono, cosicche anche se non riversiamo piu' stronzio o altro materiale, i sedimenti li conservano a lungo e le cozza continuano a nutrirsene.

Non e' la prima volta che il depuratore di Warren viene indicato come ammazzatore di cozze. Gia' nel 2015 venne notato che i tassi di sopravvivenza per le cozze nel raggio di 500 metri da tale sito variavano fra il 20 e il 50% nel corso di un anno nel 2012; mentre per cozze che stavano a due chilometri il tasso di sopravvivenza era fra l'80 ed il 100%.

Cioe' le cozze piu' vicine all'impianto di Warren morivano prima.

Uno dei ricercatori coinvolti, Nathaniel Warner dice che in generale per le cozze si apre un periodo di estinzione di massa, e questo a causa di tutti i cambiamenti alla qualita' dell'acqua.

Negli USA circa 35 delle 297 specie di cozze note sono andate estinte dal 1900 ad oggi. Il fiume Allegheny contiene 49 di quelle rimaste e molte sono in via di estinzione.

E dice che non e' che perche' abbiamo fermato la depurazione di monnezza da fracking che le cose migliorereanno.

Che sia monnezza da fracking o da fluidi tradizionali, le cozze non lo sanno.
Loro sanno solo che l'acqua non e' pulita e non e' sana.

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