Una corte federale del Canada doveva decidere se approvare un oleodotto, una estensione verso il mare della esistente Trans Mountain Pipeline, oppure se salvare le orche che vivono nel mare nel punto di approdo dell'oleodotto.
Per una volta hanno fatto la cosa giusta: hanno salvato le orche, e bocciato l'oleodotto.
La corte aggiunge, nella sua decisione finale che la ditta proprietaria dell'oleodotto, chiamata Kinder Morgan e con sede in Texas, non solo non ha considerato il suo impatto sulle orche ma non ha neanche appropriatamente tenuto conto del parere delle tribu' indigene del Canada e non ha eseguito studi appropriati sul traffico marino.
La battaglia arriva dopo almeno due anni di lotte in tribunale e nella corte dell'opinione pubblica, con gli indigeni, gli ambientalisti e la citta' di Vancouver che hanno esposto assieme causa alla Kinder Morgan nel 2016. Anche il governatore dello stato di Washington, negli USA a sud del confine con il Canada si e' dichiarato contrario.
Innumerevoli le proteste da tutti e due i lati del confine fra gli USA e il Canada.
Se pure la Kinder Morgan dovrebbe iniziare domani a studiare per bene cio' che la corte le ha chiesto -- effetti del traffico marino, sulle orche, sulle terre degli indigeni -- ci vorrebbero anni. Per cui per adesso e' tutto sospeso.
La preoccupazione collettiva era per la qualita' dell'acqua, e per la qualita' di vita delle orche nel
Salish Sea gia' in stato di vulnerabilita'. Che ne sarebbe stato delle orche in caso di riversamenti di petrolio? In caso di incidenti con le petroliere? Con i rumori e l'inquinamento giornaliero del mare?
Il numero di petroliere in transito sarebbe passato da 60 a 400 ed il rischio di incidente fra le orche contro le petroliere sarebbe aumentato di sette volte, secondo calcoli ufficiali.
L'oleodotto della nostra discordia, il Trans Mountain pipeline doveva connetere il petrolio delle Tar Sands del Canada, dalla citta' di Edmonton, Alberta, fino a Burnaby, British Columbia, sull'oceano pacifico. L'estensione sarebbe stata di circa 1000 chilometri in parallelo ad una linea gia' esistente, e avrebbe dovuto triplicare il flusso di petrolio fino a quasi 890mila barili al giorno. Era un progetto da 3.5 miliardi di dollari.
Le tribu indigene erano fortemente contrarie perche' di quei 1000 chilometri, molti sarebbero passati nelle loro riserve.
Quel gran signore di Justin Trudeau che gioca a fare il figo invece dice che lui era d'accordo a questo Trans Mountain Pipeline perche' l'oleodotto avrebbe aumentato le esportazioni verso l'Asia, avrebbe diminuito la dipendenza energetica del Canada dagli USA, e avrebbe portato a 15mila nuovi posti di lavoro.
Come sempre la manna petrolifera!
Per varie settimane abbiamo seguito la storia di J35, l'orca la cui piccola muore e che lei ha cercato disperatamente di tenere a galla, per almeno 17 giorni.
Sono queste le orche che occorre salvare. Mentre che qui parlano di oleodotti di quelle orche qui ne sono rimaste sole 75.
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