"The extent of the decline is a heartache.
It's hard to believe -- it's hard to believe for me."
"We are exposed to many chemicals we've never been exposed to before."
"Sperm count has previously been plausibly
associated with environmental and lifestyle influences,
including prenatal chemical exposure,
adult pesticide exposure, smoking, stress and obesity.
Every man can reduce exposure to chemicals,
avoid smoking, keep balanced diet and weight and reduce stress."
Prof. Hagai Levine,
Universita' ebraica di Gerusalemme
Me li ricordo i professor Andrea Letta e Francesco Stoppa, compagni di lotte al centro oli di Ortona che ne parlavano.
E in effetti, del calo della qualita' e della concentrazione dello sperma maschile si e' discusso tante volte in circoli scientifici. Ma questo nuovo studio e' importante per la sua durata temporale e per la gran quantita' di persona analizzate. I risultati non lasciano dubbi.
Una meta analisi e' essenzialmente uno studio degli studi, in cui si mettono assieme le ricerche di vari gruppi e si cerca di trarre conclusioni da un campione molto grande. E' questo quello che ha fatto un team di ricercatori di vari paesi del mondo, guidato da Hagai Levine della Hebrew University of Jerusalem e che incluso collaboratori di Brasile, Danimarca, Israele, Spagna e Stati Uniti
La loro meta analisi e' stat appena pubblicata su Human Reproduction Update, sotto il titolo "Temporal trends in sperm count: a systematic review and meta-regression analysis"
In questo caso sono stati uniti ben 185 studi fatti in tutto 50 nazioni del mondo che ha incluso quasi 43,000 uomini e che ha coperto una durate temporale di 40 anni, dal 1973 al 2011. Quando i numeri sono cosi grandi e i tempi cosi lunghi non si puo pensare che i risultati siano una semplice coincidenza.
E quello che hanno trovato e' allarmante, ed e' un altro segno dell'autodistruzione della specie umana verso se stessa.
Lo sperm count, la concentrazione di spermatozoii nel seme maschile e' in forte declino in tutto il Nord America, Europa, Australia e Nuova Zealanda.
Il declino e' spaventoso, ed e' del 52% nella concentrazione di sperma e del 59% in totale. La concetrazione di sperma e' il numero spermatozoii in un volume di un milliitro di sperma; lo sperma totale e la concentrazione di sperma moltiplicato per il volume prodotto.
E quindi e' diminuito sia il quantitativo di liquido seminale, sia la concentrazione di spermatozoii.
Forse fa un po sorridere parlare di queste cose, ma e' veramente, secondo me, allarmante. In quaranta anni, lo sperma si e' dimezzato.
Dove finiremo fra altri 40 anni?
Ai miei occhi e' ancora piu' allarmante vedere che il declino della concentrazione di sperma e' stato dell'1.4% annuo nel mondo industrializzato, mentre il conto totale di sperma cala dell'1.6% all'anno.
Interessante invece che non ci sia stato nessun calo significativo negli uomini analizzati in Sud Africa, America Latina e Africa.
Tutto questo fa si che la percentuale di uomini con concetrazioni di spermatozoii con 40 milioni per millilitro continua ad aumentare. E' questa la soglia dove inizia il calo della probabilita' di concepimento.
Di tutto questo si parlava gia' almeno a partire dal 1992, quando venne pubblicata un'altra meta-analisi di 61 studi e condotto da Elisabeth Carlsen, biologa danese. Lei invece considero' il periodo di 50 anni dal 1941 al 1991 e giunse allo risultato la qualita' dello sperma cala. A suo tempo lo studio della Carlsen fu molto controverso. Si criticavano i risultati perche' una gran parte degli uomini inclusi in questo studio erano di un solo gruppo, che quindi poteva influenzare il risultato totale se magari c'erano delle particolarita' o anomalie associate al gruppo in questione.
E ora arriva la domanda cruciale.
Perche'?
Hagai Levine e i suoi collaboratori non hanno analizzato in dettaglio le cause, ma e' come cercare l'elefante nella stanza.
Chiaramente, Hagai Levine dice:
"We are exposed to many chemicals we've never been exposed to before."
Fra queste sostanze chimiche gli "endocrine disrupting chemicals" che stravolgono il sistema endocrino e cioe' la produzione di ormoni.
Fra le varie conseguenze, questi endocrine disrupting chemicals possono portare a bassa qualita' dello sperma maschile, come mostrato da vari studi nel corso degli scorsi anni. L'esposizione parte dalla crescita dei feti in utero; cioe' mettiamo sottosopra il sistema endocrino da prima ancora che i bimbi nascano.
Uno di questi endorcine disrupting chemicals sono gli phthalati, additivi chimici che usati nelle materie plastiche per dare maggiore flessibilita' e resistenza. E dunque, e' evidente che il sistema ormonale e' sotto attacco dappertutto.
La plastica e' dappertutto; gli phtalati sono dappertutto; il sistema endocrino e' messo a soqquadro, la fertilita' declina.
E' tutto logico, secondo la logica della natura, secondo cui monnezza metti, monnezza tiri fuori.
Il professor Harry Fisch, esperto di urologia presso la Weill Cornell Medicine e non associato allo studio di Hagai Levine, addita un altra interessante ipotesi. E cioe' che datosi che e' noto che la qualita' dello sperma dipende dalla temperatura, puo' essere che la causa di questi risultati sia nel global warming. Aumentano le temperature, diminuisce la qualita' dello sperma maschile.
Comunque la si veda, che siano i derivati della plastica, o che siano i cambiamenti climatici, l'origine di tutto cio' e l'uomo stesso.
Nella nostra smania di consumare, buttare via, usare materiale fossile, abbiamo distrutto il nostro habitat e un pochettino anche la nostra stessa riproduzione su questa terra.
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