Juan Jose Aranguren
“It’s more efficient to generate wind energy than
to burn imported
diesel oil in inefficient engines.”
Juan Jose Aranguren, ex capo Shell in Argentina
"Renewable energy could actually supply
100 percent of the demand in the region."
Claudio Alatorre, Inter-American Development Bank
Si chiama Juan José Aranguren ed era il capo della Shell in Argentina. Ha lavorato per il colosso olandese per 37 anni. Per 20 anni ne e' stato il capo.
Adesso si pente e diventa promotore delle rinnovabili. Anzi, dice che l'Argentina invece che concentrarsi sui progetti di fracking in Vaca Muerta, un supposto mega giacimento di shale gas, dovrebbe passare allo sviluppo massiccio di eolico. Ricorda che gli investimenti qui sarebbero piu' facili e i ritorni migliori e piu' veloci.
In questo momento in Argentina circa l'85% dell'elettricita' arriva dalle fonti fossili, spesso bruciate in modo inefficente e con grandi sprechi. Sebbene una legge del 2006 imponga un modesto tasso di
produzione di energia rinnovabile dell' 8% entro il 2016 non sono stati fatti molti passi in avanti.
Anzi, c'e' molta ostilita' verso le rinnovabili, per esempio quando Greenpeace Argentina installo' dei pannelli solari sui tetti dei loro uffici, l'ente che gestisce la rete elettrica li minaccio' dicendo di toglierli altrimenti sarebbero stati denunciati. Cristina Kirchner, il presidente del paese non ci sente troppo, ed anzi, quest'anno ha pure inaugurato una centrale a carbone (una centrale a carbone, nel 2015!!!) a Rio Turbio, nel sud del paese, provincia di Santa Cruz.
Aranguren ricorda che a causa del calo dei prezzi di petrolio, quest'anno l'Argentina si ritrovera' con dei soldi in piu' da spendere. Dice che la cosa migliore da fare e' di investire il tutto in istruzione, sicurezza e energia eolica. E' molto semplice: secondo vari studi, energia elettrica generata dall'eolico costerebbe al paese fra i $95 e $105 a megawatt. Usare le fossili costa quasi il doppio, fra i $160 e i $170 megawatt per ora.
Ma forse qualcosa si muove. La legge e' cambiata e si parla ora dell'8% entro il 2017 e del 20% entro il 2025.
E' un vero peccato che si vada cosi a rilento, perche' a farlo in modo intelligente, secondo Claudio Alatorre della Inter-American Development Bank (IDB) si potrebbe arrivare anche qui all'indipendenza energetica -- al 100% rinnovabili da vento, sole, idroelettrico.
Se l'ha fatto l'Uruguay, lo possono fare tutti.
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