Il titolo e' stato sospeso in Borsa il giorno 8 Marzo 2016
al prezzo di 6 pence ad azione.
Al massimo ne valeva 224.
forse l'investitore russo Angelo Moskov che gia' detiene il 29% della ditta
la comprera' tutta.
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Il crollo delle azioni della Petroceltic -- scese del 70% in un anno
Angelo Muskov
Brian O'Cathain
Pare una soap opera di petrolieri, finanzieri e speculatori, una triste soap opera, in cui, una volta tanto, a guadagnarci siamo noi. La Petroceltic e' assolutamente piegata in due, da debiti, azionisti senza scrupoli, accuse di frode e corruzione, crollo dei prezzi del petrolio e non sanno piu' dove andare a pararsi. Basta solo dire che negli scorsi dodici mesi le azioni della Petroceltic sono andati da un massimo di 224 pence a 42.
E' una storia che inizia da lontano.
Il principale investitore della Petroceltic, la ditta inglese che vuole trivellare vari angoli d'Italia perche' abbiamo "regimi fiscali favorevoli", si chiama Worldview Capital Management, che e' una ditta di hedge funds. Detiene il 29% di azioni della Petroceltic ed e' guidata da Angelo Moskov. Comprarono le azioni quando valevano 175 pence. Ora ne valgono 60.
Gia' a Febbraio 2015 la Worldview aveva espresso preoccupazioni per gli affari economici della Petroceltic, che sommersa dai debiti, stava presentando un controverso piano per aumentare il proprio capitale.
In un anno le azioni della ditta irlandese erano calate del 34%.
Si trattava di 175 milioni di dollari da incassare tramite la vendita di obbligazioni, usando come collaterale uno dei suoi progetti piu' ambiziosi: Ain Tsila, un campo di gas in Algeria. Secondo la Worldview questo passo questo avrebbe lasciato gli azionisti con guadagni derisori.
Moscov non fu tenero e in quella occasione gia' parlo' di Petroceltic al lastrico, di spreco di soldi, di management scadente, e della divulgazione di false notizie:
As predicted by Worldview in its EGM circular issued in February 2015, Petroceltic appears to have now run out of money. As a result it is proposing to pledge the Company's crown jewel, namely its participation in the Ain Tsila asset, as a security for a contemplated $175 million bond issuance. In our view, this will result in squandering shareholder value.
Given Company's past history of very poor financial management and false claims, Worldview is extremely concerned that such bond issuance will be perilous to shareholders. Owing to the Company's consistent inability to produce sufficient cash flows, proceeding with the bond issue on the announced terms would, in our view, likely result in bondholders eventually securing the world-class asset for a derisory sum.Dop vari dibattiti, accuse e incontri, e anche un tentativo di deporre il CEO della Petroceltic, Brian O'Cathain, il 3 Agosto 2015 la Petroceltic annuncia di rinunciare alla vendita di obbligazioni per la troppa instabilita' sul mercato.
Le azioni crollano ancora ed i debiti arrivano a 500 milioni di dollari.
La Worldview denucnia la Petroceltic presso l'alta corte d'Irlanda, dopo gia' una prima denuncia presso l'alta corte inglese. Sotto attacco anche pagine web: la Petroceltic e' pure riuscita a tirare giu' delle pagine web non di loro gradimento. Ovviamente tutto questo ha dei costi che la Petroceltic vorrebbe assolutamente evitare. Non si sa come andra' a finire, per ora la causa e' ancora aperta.
Ma non finisce qui. Il 20 Agosto 2015 la Worldview Capital Management accusa la casa madre di frode e corruzione riguardo la gestione delle sue finanze. In particolare il direttore della Petroceltic Geoff Stevenson e membri della sua famiglia sono accusati di avere orchestrato uno schema per defraudare la compagnia, assumendo personale a contratto con fatture gonfiate nel campo di gas Ain Tsila in Algeria.
Worldview dice che se corrette, queste accuse significano che il valore dell'azienda e' stato fortemente compromesso dai pagamenti illeciti e dai fondi sottratti in maniera fraudolenta dalla Petroceltic. La Worldview accusa la Petroceltic di mananagement inappropriato e fallimentare.
Dal canto suo, la Petroceltic accusa Worldview di una campagna di denigrazione e di sottrarsi al dialogo. Dicono che fanno tutto questo per prendere il controllo della Petroceltic e che stanno facendo perdere tempo prezioso, aizzando gli altri investitori, convenendo meetings, e cercando di ostacolare le operazioni interne di ristritutturazione.
Brian O'Cathain passa al contrattacco:
“Their real game is to take control of the company and its assets without paying a premium. We don’t intend to hand over the keys and walk away, so I guess Moskov’s own investors are getting impatient as well"
Finalmente, il 17 Settembre 2015 la Worldview pubblica un altra lettera in cui si accusa la Petroceltic di irregolarita' in Bulgaria, accusando anche qui dirigenti di medio livello di avere creato canali per impossessarsi in modo illegale di fondi della compagnia. Addirittura dicono che ci sono dei giudici bulgari che indagano pagamenti sospetti da parte di sussidiarie egiziane, bulgare e lussembughesi della Petroceltic per servizi non meglio specificati da parte di tali Optimus Engineering AD e di Osiris Trust. Anche qui, il sospetto e' che ci siano scambi poco trasparenti di soldi.
E anche qui, Brian O'Cathain dice che non e' vero niente e che e' tutta una campagna denigratoria, una “concerted campaign to fling mud at us and hope some of it will stick”.
In Bulgaria la Petroceltic ha delle piattaforme per l'estrazione di gas, ma mentre il campo di
Galata e' ancora attivo, quello di Kaliakra e' in declino. Neanche qui le cose gli vanno troppo bene!
Ma il tempo passa, e i soldi mancano. E cosi' si pensa di tornare con una offerta di obbligazioni sul mercato.
Io non so cosa dire di questi teatrini fra prepotenti, chi ha ragione, chi no. Devo dire che mi fanno abbastanza senso tutti i protagonisti di questa storia.
Posso pero' solo dire che alla fine chi vince siamo noi, persone normali. Ad esempio, il Ministero dell'Ambiente ha rigettato una delle concessioni petrolifere della Petroceltic nei mari di Calabria, la d151 perche' non avevano presentato un appropriato studio di impatto ambientale in tempo. E' molto probabile che a causa di tutte queste vicende interne, la concessione calabrese sia diventata secondaria, o che si siano dimenticati, o che non avevano i soldi per pagarla. Comunque vada, e' stato utile per noi.
Piu' in grande pero' mi chiedo questo: anche se Mr. Muskov ha i suoi tornaconti, e forse vuole veramente prendere il sopravvento con operazioni di campagna denigratoria verso la Petroceltic,
restano i sospetti, la mancanza di soldi della Petroceltic, e il fatto che a tutti questi protagonisti non interessi niente della loro stessa compagnia.
E viste queste lotte fraticide, che vuoi che gli interessi dell'Abruzzo, del Piemonte, o del golfo di Taranto? Vogliamo veramente una ditta squattrinata, guidata da gente senza scrupoli a trivellare nei mari d'Italia?
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