E' tutto iniziato nell'autunno del 2012 con la campagna di Bill Mc Kibben di divestire dalle fonti fossili.
Il primo a sottosscrivere questa idea e' stato il sindaco di Seattle - Mike McGinn - che si e' impegnato a tenere i soldi della citta' e delle pensioni pubbliche fuori da investimenti petroliferi.
Due miliardi di dollari.
A seguire - Ithaca, New York con il suo sindaco, il 26-ienne afro-americano Svante Myrick. L'hanno convinto un gruppo di studenti della scuola superiore della sua citta'.
E poi ancora San Francisco, martedi' scorso - una citta' che invece gestisce 16 miliardi di dollari in pensioni, che resteranno tutti offlimits alle speculazioni petrolifere. Di questi 16 milardi, 583 erano gia' investiti in fondi petroliferi e sono stati ritirati. Il voto e' stato unanime.
La citta' di Berkeley, vicino a San Francisco, ha anche proposto che l'intero stato della California divesta dal petrolio.
Il movimento per il boicottaggio e' specialmente attivo nelle universita' - dove almeno 300 istituzioni le stanno considerando e mettendo in atto. Le citta' di cui sopra sono quasi tutti "liberali", nel senso di apertura ai cambiamenti, progressiste e sensibili al tema dei cambiamenti climatici, ma si spera che il loro esempio possa dare l'impeto per azione a livello nazionale.
Qui il link su varie altre universita' coinvolte nel boicottaggio dei petrolieri
http://campaigns.gofossilfree.org
Non e' una cosa da poco: le universita' USA hanno dei cosiddetti "endowments", fondi di vari miliardi di dollari, con cui vengono finanziate molte delle attivita' sui campus e che sono investiti in borsa. Il divestimento rappresenta un esempio simbolico ma anche concreto delle posizioni delle Universita' stesse sul cambiamento climatico, specie quelle da cui sono partiti gli studi scientifici
sul global warming.
Non e' una cosa da poco: le universita' USA hanno dei cosiddetti "endowments", fondi di vari miliardi di dollari, con cui vengono finanziate molte delle attivita' sui campus e che sono investiti in borsa. Il divestimento rappresenta un esempio simbolico ma anche concreto delle posizioni delle Universita' stesse sul cambiamento climatico, specie quelle da cui sono partiti gli studi scientifici
sul global warming.
L'ispirazione di questo movimento e' il boicottaggio contro apartheid degli anni '80 in Sud Africa.
L'arcivescovo Desmond Tutu, che ha vinto il premio nobel per la pace e che e' stato un protagonista di quella battaglia, dice
“The divestment movement played a key role in helping liberate South Africa. The corporations understood the logics of money even when they weren’t swayed by the dictates of morality. Climate change is a deeply moral issue too, of course. Once again, we can join together as a world and put pressure where it counts.”
Il boicottaggio ha avuto un ruolo chiave nel liberare il Sud Africa. Le corporazioni hanno ascoltato la logica del denaro anche quando non ascoltavano quelle della moralita'. I cambiamenti climatici sono anche loro un profondo problema morale, certo. Di nuovo possiamo unirci in tutto il mondo e mettere pressione, assieme, dove ce ne sia bisogno".
Per ora sono 10 citta' e 300 universita'.
“The divestment movement played a key role in helping liberate South Africa. The corporations understood the logics of money even when they weren’t swayed by the dictates of morality. Climate change is a deeply moral issue too, of course. Once again, we can join together as a world and put pressure where it counts.”
Il boicottaggio ha avuto un ruolo chiave nel liberare il Sud Africa. Le corporazioni hanno ascoltato la logica del denaro anche quando non ascoltavano quelle della moralita'. I cambiamenti climatici sono anche loro un profondo problema morale, certo. Di nuovo possiamo unirci in tutto il mondo e mettere pressione, assieme, dove ce ne sia bisogno".
Per ora sono 10 citta' e 300 universita'.
Funzionera', non funzionera'? Chi lo sa. E' solo che da qualche parte si deve pur partire.
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