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Monday, May 30, 2011

Pozzi, petrolio, mercurio e brodetti







Lo studio "Goomex" condotto dall'MMS - il Mineral Management Service, ente governativo USA - documenta livelli di mercurio fino a cento volte superiore di quanto racomandato dal NOAA - il National Oceanic Atmospheric Administration, altro ente governativo USA - nel Golfo del Messico

Il rapporto Goomex e' del 2002.
Nel golfo del Messico ci sono circa 3,800 pozzi di petrolio e di gas.


Il mercurio e' fra i metalli non-radioattivi piu' nocivi che possano esistere. I suoi effetti piu' gravi sono sul sistema nervoso, circolatorio, della respirazione, gli organi piu' colpiti sono il cervello e il cuore e gli effetti sono maggiori sui bambini e sui feti in via di sviluppo.
Come gia' detto tante volte, i pesci e i crostacei hanno con se la naturale tendenza di accumulare i contaminanti nei loro corpi, specie quelli piu' in alto nella catena alimentare, che mangiano i pescetti piu' piccoli. Questo vale in particolare per il mercurio che puo' arrivare a concentrazioni molto alte nei pesci esposti all'inquinamento.

Nella citta' di Minamata in Giappone, il rilascio a mare di mercurio in maniera incontrollata fra il 1932 e il 1968 da parte di una ditta di fertilizzanti ha inquinato acqua e pescato, causando l'insorgere di malattie neurologiche e di deformazioni nei feti, tanto chea tutt'oggi si parla di morbo di Minamata per circa 2,300 persone.

La principale causa di contaminazione di mercurio e' dovuto al consumo di pesce inquinato ed
e' per questo che alle donne incinte viene puntualmente suggerito di non mangiare pesci predatori di taglia grossa. I fiumi sono spesso ad alto livello di mercurio per scarichi industriali di vario genere e qualche volta ci possono anche essere occorrenze natuarali.
Per esempio, questo e' quello che accade a Treviso dove i giornali intitolano "Mercurio, vietato cucinare, acqua imbevibile per anni".

Quello di cui pero' non si parla tanto e' che ciascuna piattaforma di gas o di petrolio produce circa 1.5 o 2 tonnellate di mercurio l'anno e circa 90,000 tonnellate di immondizia tossica nel corso della sua vita di 30 o 40 anni.

Dove finisce tutto questo mercurio? Di certo parte di esso finisce in mare assieme ad altri prodotti di scarto dell'industria petrolifera, fra cui fanghi e fluidi perforanti, piombo, cromo, vanadio, rame, zinco, cadmio, argento, benzene, toluene, etilbenzene, xylene, e acque di produzione, miste a idrocarburi e altre sostanze tossiche accumulatesi nel corso dei millenni nel sottosuolo e tirate su assieme al petrolio.

Ovviamente, il passo successivo e' che parte di questo mercurio finisce direttamente nel pescato. Infatti, nel 1996 il governo USA trovo' che i tassi di mercurio vicino alle piattaforme del golfo del Messico erano 25 volte superiori alla media. In altri reportage giornalistici del 2002 si stimo' che in alcuni casi il limite legale raccomandato dal NOAA, il National Oceanic and Atmospheric Administration era stato superato di ben cento volte.

In Calfiornia e' vietato trivellare a 160 km dalla riva. Alcuni pozzi esistono pero' da prima del 1969, anno dello scoppio di una delle piattaforme di Santa Barbara che di fatto fermo' il proliferare di pozzi a mare in California. Ci sono oggi circa 4 piattaforme attive al largo di Santa Barbara, messe li negli anni '60.

Nel 1992 la Chevron venne multata per 8 milioni di dollari per ben 65 violazioni proprio da quei pozzi di Santa Barbara e per avere rigettato a mare scarti petroliferi dal 1982 al 1987. A suo tempo fu la terza maggiore multa ambientale USA mai pagata.
Chi fa il montoraggio delle piattaforme italiane? Cosa accade attorno a Rospo Mare? Nel ravennate? In Sicilia? Il mare e' pulito? I pesci sono sani? Ce le vogliamo proprio le piattaforme a Vasto, alle Tremiti, in Sicilia?

Chissa'.

1 comment:

mario franco basilico said...

Se le cose stanno così, e, ne sono convinto, i Cimiteri dovrebbero essere i luoghi più tossici delle Città.