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Tuesday, August 31, 2010

L'acqua avvelenata - parte prima




Della Basilicata martoriata abbiamo gia' parlato tante volte su questo blog, e ancora adesso mi fa rabbia vedere che non cambia niente, che non e' mai colpa di nessuno, che il clima di silenzio e di omerta', specie da chi siede in alto, e' sempre gelido e impenetrabile.

Grazie alla sua geografia, la Basilicata e' (o era?) un grande produttore di acqua per il consumo umano che viene anche mandata in Puglia. Ci sono varie dighe per raccogliere l'acqua potabile, fra cui quella del Pertusillo - nei pressi del fiume Agri.

Agri? Come Val D'Agri? Si, come Val D'Agri, come petrolio, come centro oli.

Gia' alcune sorgenti di acqua sono state chiuse all'interno del parco nazinonale della Val D'Agri perche' inquinate, con molto probabilita' dalle estrazioni petrolifere di ENI e compari, come quella della Sorgente del Calvello e di Acqua all'Abete nel Parco Nazionale della Val D'Agri.

E se hanno inquinato sorgenti idriche, perche' no le dighe?

Infatti, ora tocca alla diga del Pertusillo. Questa diga ha tutti i riconoscimenti - e' zona SIC, ZPS, Parco Nazionale Appennino Lucano - tutte sigle per dire che la zona e' bella, ha alto valore naturalistico, e va difesa. Anche se la diga e' artificiale.

Ora cosa succede? In questi ultimi mesi hanno avuto: moria di pesci, fioritura di alghe rosse, presenza di streptococchi fecali, di coloformi totali, di idrocarburi policiclici aromatici (famiglia di cui fa parte il benzene, noto cancerogeno) e di bario e di boro. Questi ultimi sono noti materiali usati per trivellare pozzi di petrolio. Anche altre dighe nelle vicinanze sono state inquinate da materiale compatibile con gli scarti dell'industria petrolifera - le dighe Camastra e Monte Cotugno.

Facile allora chiedersi, ma cosa c'e' vicino a queste dighe?

A un chilometro dalla diga del Pertusillo ci sono 3 pozzi di petrolio, a 4 chilometri un pozzo di reiniezione petrolifera, e cioe' un pozzo in cui mettono tutte le acque (e la monnezza) di scarto, e non molto lontano c'e' il centro oli di Viggiano, con tutti gli oleodotti connessi. In passato ci sono stati anche dei microterremoti nei pressi di uno di questi pozzi - il Costa Molina 2 - che ha causato cedimenti al pozzo che avrebbero potuto benissimo far fluire materiale petrolifero nelle falde circostanti.

Oltre alla monnezza tossica del petrolio, ci sono anche depuratori che non funzionano - come sempre - e di qui gli streptococchi fecali nell'acqua 'potabile'.

L'esposizione a dosi alte o cronica al bario porta a problemi al sistema nervoso e circolatorio, problemi intestinali, debolezza, tremori, depressione, aborti spontanei e problemi riproduttivi. L'esposizione a dosi alte o cronica al boro porta nausea, problemi alla pelle e al sistema circolatorio, ai reni e anche danni all'attivita' sessuale, con diminuzione della produzione di sperma.

Dopo un po' decidono di fare a Berlino delle analisi sull'acque imbottigliata in varie zone europee. Ci sono quasi 160 marchi italiani, fra cui acque lucane, alcune famose, come
la Gaudianello, Toka, Felicia, Lilia, Sveva. Le analisi sono state pubblicate sulla rivista Science, versione italiana.

E voila'. Queste acque - guarda caso - hanno la concentrazione di boro piu' alta d'Italia.
1170 microgrammi per litro contro quello che raccomanda l'OMS (500 microgrammi per litro, il doppio) e di quello che consente la legge italiana (1000 microgrammi per litro).

Coincidenza? Chi lo sa.

Intanto non fiata una mosca. Anzi no, Paolo Scaroni - coresponsabile morale di tutto questo schifo dice che "Troppo assenteismo al sud, tanto che non conviene a nessuno investirci".

Infatti, lui non investe, lui viene, deturpa, prende tutto quel che puo' e poi si scuote la sabbia dalle scarpe e se ne torna tranquillo ai suoi uffici milanesi.

Scommetto che lui l'acqua al boro non se la beve.

Fonti: La voce dell'emergenza
Voce dell'emergenza 2

10 comments:

davide said...

era meglio lo scaroni di prima:
lì dove andava,si presentava in punta di piedi,non sporcava,e lasciava tutti felici e contenti...
si,lasciava solo tangenti!!

un'altra coincidenza (meno strana!): pochi mesi dopo bp's disaster,ma a più di 60anni dal suo affondamento, salta fuori una petroliera della seconda guerra mondiale inabissatasi davanti alle coste californiane...

http://ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2010/08/30/visualizza_new.html_1788871342.html

Unknown said...

Perchè tante falsità?
E' malafede o ignoranza?
Il boro, come sanno praticamente tutti gli addetti ai lavori (usare boro indicatore geotermico in google!!!!), è un indicatore geotermico. Le acque del Vulture, come quelle di altre località geotermiche, sono molto ricche in boro. Il petrolio non c'entra niente, così come non c'entrano niente i pozzi di riiniezione; i giacimenti di idrocarburi, contrariamente a quelli geotermici, sono sistemi chiusi e quindi assolutamente non a contatto con le falde acquifere. La riiniezione avviene direttamente nel vecchio giacimento attulmente esaurito e non può contaminare alcuna falda.
Per quanto riguarda i batteri fecali, probabilmente è colpa dei petrolieri perchè con tutto la m.. pardon, il fango che gli gettano addosso rischiano di inquinare!!
Sono molto amareggiato dalla mancanza di obiettività che contraddistingue la maggior parte dei presunti ambientalisti.
Per la cronaca faccio raccolta differenziata, ho un impianto fotovoltaico, una caldaia a condensazione, non ho mai gettato una cartaccia e ho il massimo rispetto per l'ambiente, e penso di essere abbastanza obiettivo!!

maria rita said...

chissa' perche' prima del petrolio non era mai successo!

qui il giornale di calvello di qualche anno fa. il problema invece di essere migliorato, peggiora. quella robaccia e' classificata come pericolosa e indica rifiuti petroliferi.

qui

Fabrizio said...

Egregio Sig. Roberto, con tutto il rispetto, penso che ci sia bisogno di qualche approfondimento in merito alle sue osservazioni:
1) Il Boro non si trova libero in natura ma è un metalloide che si trova perlopiù ed abbondantemente nel Borace.
2) Il Borace viene utilizzato come additivo nei detergenti, negli addolcitori d'acqua e nei pesticidi. Ma l'utilizzo più importante si ha nella produzione di vetroresina che, guarda caso, trova un importante impiego nella realizzazione dell'isolamento di condutture e pozzi.
Provi a documentarsi partendo da qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Boro
E, se vorrà approfondire, discutere o controbattere, penso che ne saremo tutti ben lieti.
3) Sul fatto che i giacimenti ed i pozzi di reiniezione siano sistemi chiusi, mi permetta di esprimere tantissimi dubbi. Infatti, la letteratura delle contaminazioni, per incidente e - troppo spesso - per cattiva realizzazione e scarsa manutenzione, è talmente vasta da richiedere un post lunghissimo.
4) A proposito dei (poverini...) "petrolieri che rischiano di inquinare per tutto il fango che viene loro gettato addosso", penso che lei abbia semplicemente voluto ironizzare e non stesse parlando sul serio.
5) Sono d'accordo con lei sulla mancanza di obiettività che contraddistinque molti ambientalisti. Ma non sono la maggior parte. Personalmente, insieme a molti altri miei colleghi, parliamo con numeri, formule, grafici e, più in generale, con la competenza derivante dalle nostre lauree e professionalità specifiche.
6) Per quanto riguarda il rispetto dell'ambiente, sono sicuro che - soprattutto osservando i disastri e i sempre più frequenti danni irreversibili - anche lei comprenderà che non è mai abbastanza.
Un rispettoso saluto.

Mariano D'Agostino said...

Mi perdoni sig. Fabrizio ma qui se c'e qualcuno che ha bisogno di documentarsi è proprio Lei, che forse si basa sì su formule, numeri e grafici, ma come purtroppo troppo spesso accade, non verifica la reale attendibiltà di ciò su cui si basa.

Quanto alle sue affermazioni, mi permetta alcune precisazioni:

1) la mia attività professionale iniziò una trentina di anni fa nel campo delle ricerche geotermiche e la prima cosa che ho imparato è che il Boro è un indicatore specifico di termalismo geotermico e di vulcanismo.
Caso strano le famose acque minerali della Basilicata, effervescenti "naturali" proprio in quanto ricche di CO2, vengono estratte nella zona del Vulture che è proprio una zona vulcanica. Non solo, ma dovrebe sapere che dove c'è stato forte vulcanismo non si trova pretrolio, per ragioni che qualsiasi geologo le potrà spiegare. I campi geotermici e petroliferi sono tenuti ben separati proprio dalla natura della loro formazione.
Non è vero che il Boro non si trova in natura, La zona di Larderello (dove non c'è assolutamente presenza di idrocarbuti)divenne il primo campo geotermico al mondo proprio per sfruttare il vapore della terra allo scopo di lavorare i minerali boraciferi affioranti, di cui la zona era ricchissima, ai fini della produzione di acido Borico.

2) Il borace viene (o almeno ai tempi dei miei studi veniva) molto tilizzato come fondente nell'industria del vetro, e pertanto può essere vero che sia presente nel vetro che si utilizza per la vetroresina, forse è utilizzato anche per catalizzare la massa plastica che lega la fibra di vetro, ma il punto è che in NESSUN pozzo per idrocarburi si usa la vetroresina nè per isolare nè per condutture nel pozzo; in questi quando si parla di isolamento, si intende isolamento da zone a diversa pressione e si usano solo componenti metallici (acciai).
Inoltre, visto che parla per numeri, ha idea di quante centinaia di tonnellate di vetroresina dovrebbero essersi dissolte nei pozzi petroliferi per arrivare a fornire una concentrazione di 1mg/l nelle falde del Vulture? Non basterebbero centinaia di pozzi costruiti in vetroresina (e come detto prima NON si usa vetroresina in Pozzo) e dovrebbero essere andati tutti dispersi nelle falde, ma se si fa un pozzo lo si fa perchè duri, non perchè si autodistrugga sciogliendosi in falda.
Riguardo poi al Suo consiglio di documentarsi, ma lei è in grado di capire quello che legge?
è vero: Wikipedia riporta che il boro non si trova "LIBERO" in natura,infatti si trova in natura allo stato ionico (come nel borace e nell'acido borico), proprio come determinato nelle acque del Vulture, e c'era anche prima dei pozzi petroliferi.
Tra l'altro, se va a leggere l'articolo di Le Scienze, scoprirà che le altre sorgenti con elevati valori di Boro si trovano nella fascia Tirrenica, ancora una volta laddove c'è forte termalismo e dove NON c'è petrolio. Il tenore di Boro è sì superiore ai limiti di Legge, ma questo grazie ALLA NATURA dei giacimenti idrotermali, NON AI PETROLIERI.

3) Per cortesia, potrebbe fornirmi precise indicazioni affinchè io possa documentarmi su tutti questi incidenti che a suo dire richiederebbero un post lunghissimo?

4) Credevo che il sig. Roberto dicesse sul serio, visto che i batteri fecali si trovano in grandissima abbondanza proprio nella M.

5)Per quanto visto sopra, ci sarà anche qualche ambientalista che parla con cognizione di causa ma, proprio come ha fatto Lei, la maggior parte sbandiera la propria laurea e professionalità specifiche, ma non verifica la realtà dei fatti (oppure la laurea Le è stata regalata e sulla professionalità "specifica" è meglio lasciare perdere?)

6) Concordo con Lei

Saluti.

maria rita said...

Ai signori negazionisti, proprio non potete accettare che il petrolio non si sposa mai con una natura sana? Non e' successo mai da nessuna parte del mondo, come pensate che trivellano la Basilicata in lungo e in largo e a voi non succede NIENTE? E' impossibile.
Monnezza metti, monnezza ricacci.

Un po di esempi sul boro? Questi sono tutti fanghi perforanti a base di boro. Volete dirci che anche berillio e bario che trovano li dentro ci sono finiti per merito divino?

EMBLEM™ Unicut EP is a heavy duty cutting oil with sulphur and PNB (phosphorous, nitrogen and boron) added.

EMBLEM™ Dark Thread Cut is a heavy duty, general purpose cutting oil. The combination of sulfur, PNB (phosphorous, nitrogen and boron) and lard oil will allow this cutting oil to produce excellent results.

Compounded with the correct amounts of sulphur, PNB (phosphorous, nitrogen and boron) and other special lubricity additives, EMBLEM™ Unicut EP Gun Drilling Oil 200 provides exceptional performance.

3 fanghi da una sola ditta. se uno indaga ce ne sono decine e decine.

potrebbe essere una possibilita' no, che residui di questa roba sia finita nelle falde acquifere?

E' gia successo a calvello - hanno dovuto sequestrare le sorgenti perche' inquinate da idrocarburi.

Mariano D'Agostino said...

Ancora una volta una perfetta dimostrazione di malafede.

Innanzitutto anche Bario e Berillio si trovano nelle rocce del sottosuolo sottoposte al dilavamento delle acque, come qualsiasi geologo potrà confermarle. Sono prodotti che si trovano in natura, non sono sintetizzati dall’Uomo.

Se i lettori del blog si prenderanno la briga di verificare sul sito della West Penn Oil Co., Inc. (http://www.westpenn.com/cuttingoils.html), e se sonno in grado di capire l’inglese senza bisogno di qualcuno che se ne “incarichi” per loro, potranno direttamente rendersi conto che questa non è una Oil Company impegnata nell’estrazione di idrocarburi, bensì una azienda produttrice di additivi e lubrificanti.

Quanto ai tre prodotti citati, essi sono utilizzati nelle officine meccaniche per la lavorazione degli acciai (che non sono un costituente delle rocce del sottosuolo):

1) EMBLEM™ Unicut EP: E’ un olio da taglio per macchine utensili (seghe a nastro, troncatrici, fresatrici, trapani).
2) EMBLEM™ Dark Thread Cut: E’ un olio per fare le filettature delle viti.
3) EMBLEM™ Unicut EP Gun Drilling Oil 200: E’ un altro olio da taglio, specifico per acciai speciali (acciaia inossidabili, monel, inconel, molibdeno, stellite), per forare, brocciare, intagliare ingranaggi, filettare e formare a freddo (Drilling significa forare qualsiasi cosa, non necessariamente il sottosuolo).

Quindi tutti possono verificare che NESSUNO di questi prodotti è un fango di perforazione, inoltre sarebbero assolutamente inutili allo scopo dato che si devono perforare rocce, non acciai speciali, sarebbero esclusivamente un colossale, inutile, spreco di soldi.

Signora Maria Rita, visto che la sua specializzazione è la matematica, possibile che non si renda conto, visto anche le piccole percentuali di Boro presenti in questi prodotti, di quali abnormi quantitativi avrebbero dovuto essere iniettati nelle falde del Vulture per raggiungere 1 mg/l di concentrazione?, e a quale scopo, solo per gettare soldi e farLe dispetto?
Qui l’unico fango è quello che Lei, signora Maria Rita, getta con Malafede e superficialità a sostegno delle proprie tesi.
Parlo di Malafede con la M maiuscola in quanto, visto dove lavora, non posso assolutamente credere che Lei non capisca l’inglese, al punto di non essere stata in grado di rendersi conto di cosa si trattasse realmente quando ha copiato le descrizioni da Lei citate.


Saluti

davide said...

Gent.le Sig. Sini,
complimenti per la sua raccolta differenziata, per i suoi pannelli fv(onestamente spero abbia isolato bene la casa e non abbia lampade alogene, altrimenti rischia di vanificare il alvoro fatto!),per le cartacce non abbandonate,
tuttavia -anche se nobili gesti- non implicano* l'obiettività di una persona.
inoltre le sue parole sono eccessive ed improprie nella forma,
mentre nella sostanza denotano una visione un po' chiusa ed a senso unico.
diciamo una visione (una deformazione professionale) tipica di una persona che ha lavorato 40 anni nell'industria pertrolifera...



*l'ex presidente usa,bush figlio, noto petroliere e guerrafondaio, aveva una sonda geotermica nel suo ranch yexano assolutamente avveniristica...
però non mi pare che lui abbia dimostrato sensibilità ambientale,lungimiranza ed obiettività durante il suo mandato...

Anonymous said...

?

Unknown said...

Gent.le Sig. Davide,
per Sua tranquillità, le confermo che la mia casa è ben isolata e che produco circa 12000 kWh/anno e che, se anche avessi alcune lampade alogene, il vantaggio per l'ambiente sarebbe comunque evidente!!
Sono "solo" 30 gli anni che lavoro nel petrolio, altri 5 gli ho dedicati alla geotermia e, mi creda, penso che Lei non sappia minimamente cosa sia una sonda geotermica visto quanto asserito nella comica citazione su Bush