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Friday, June 6, 2008

Solar City, Linz Austria


.. e mentre noi pensiamo a petrolio ed uranio ecco cosa fanno in altre parti del mondo: citta' il cui approvigionamento energetico e' solo grazie al sole.

A Linz, Austria ne hanno costruito un prototipo da zero. A Santa Monica, la mia citta', l'idea del comune e' di aiutare i cittadini e gli uffici pubblici ad installare pannelli solari dappertutto, con l'idea di essere autosufficienti nel 2020.

A Santa Monica funziona cosi: chiami l'ufficio addetto, ti viene a casa uno, guarda che tipo di casa, tetto, esposizione al sole tu abbia e poi ti mandano un report dove ti dicono gli orientamenti, il numero, i tipi di pannelli consigliati e il prezzo indicativo. E' un ufficio governativo, non collegato con i venditori di pannelli, e solo se tu ne fai richiesta ti andano una lista di venditori, che siccome operano tramite la citta' offono sconti. La citta' offre anche possibilita' di finanziamenti agevolati a basso tasso di interesse per i cittadini interessati.

Un tempo eravamo noi italiani a creare e sperimentare con le citta' ideali e futuristiche (penso a Pienza e Leon Battista Alberti, altri tempi, altri bisogni, ma pur sempre all'avanguardia). Adesso invece siamo qui, a rincorrere il passato, ombre di noi stessi.

Tratto da: Floor Nature e da Solar Santa Monica

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La città ha da pochi mesi cominciato la costruzione di questa città nella città, una 'Solar City Linz' in grado di accogliere circa 25.000 abitanti. Si tratta del più vasto esperimento insediativo per quanto riguarda la costruzione sostenibile. Il principio base su cui si fonda è la volontà di promuovere metodi di costruzione a basso costo, a livello internazionale.

I parametri di sostenibilità comprendono l'attenzione a raggiungere la massima densità possibile, la massima flessibilità tipologica, uno studio attento della viabilità, vale a dire promuovere e facilitare la viabilità pedonale o ciclabile, tutto il centro dell'insediamento sarà reso libero dal traffico automobilistico.

Le singole abitazioni sfruttano l'orientamento del terreno, prevedono serre, giardini d'inverno, balconi ed affacci in modo da usufruire al meglio del clima e della natura circostante.
Ma la progettazione della 'città solare' prevede anche la partecipazione attiva dei futuri utenti che si occuperanno in prima persona della sistemazione di alcune aree adiacenti alle abitazioni e di alcuni spazi pubblici.

Non ultima, la maggiore innovazione in campo energetico riguarda la fornitura di energia, la città non dipenderà infatti dalla rete energetica esterna bensì sarà in grado di co-generare energia attraverso l'uso di impianti 'solari' che, in futuro, renderanno il quartiere in grado di divenire autonomo nonché di restituire una parte del surplus energetico alla rete urbana.

19 comments:

@enio said...

Io ultimamente sono stato ad una conferenza sull'energia e il relatore era un certo Rubbia ( credo tu sappia chi è )e le conclusioni a cui si perveniva non erano affatto rosee per l'Italia. Con le tecniche attuali, le energie alternative, il fotovoltaico e anche il nucleare non sono in grado da sole di sostituire il fossile (petrolio, metano, carbone). In particolare l’energia più pulita, la solare attraverso i pannelli fotovoltaici, è estremamente limitata, tutto il fotovoltaico del mondo produce l’energia di un singolo reattore nucleare e al mondo di reattori nucleari ce ne sono 360, e danno in tutto il 6% dell’energia complessiva. Insomma, il solare oggi dà meno dello 0,02% dell’energia, e lo dà a prezzi politici, sovvenzionati dai governi. Se non ci fossero le sovvenzioni, il fotovoltaico chiuderebbe.

Anonymous said...

Gli Italiani, da molti anni riescono, riescono a mantenere il primato mondiale, per gli stipendi più elevati, ai Politici e i Calciatori e, ne sono orgogliosi.
Non fa niente se vivono sopra una discarica di rifiuti tossici.

maria rita said...

Enio, so bene che al momento non possiamo vivere senza le fonti tradizionali di energia. Ma allo stesso tempo, occorre INIZIARE a far qualcosa, dal piccolo al grande. Perche' gli europei/italiani sono sempre cosi fatalisti e negativi? Perche' non possiamo mai pensare long term e con ottmismo?

Ecco cosa dice il presidente dell'MIT:

"The sun is where the energy is. The amount of sunlight that reaches the Earth’s surface in an hour contains enough energy to meet the world’s current energy needs for a year.

It’s commonplace to hear how unlikely it is that solar energy will become a major contributor. It’s important to take those voices seriously, but we have a significant number of faculty hard at work to prove them wrong, using the cutting-edge tools of nanotechnology, materials modeling and biotechnology to accelerate the competitiveness of solar. Enormous technical and policy challenges lie ahead, not least of which is the daunting problem of scale: delivering enough power to enough people in enough places to make a real difference. But we are working very hard to make solar a serious factor in the long term."

Sono sicura che si diceva "non succedera' mai" anche prima che esistessero gli aereoplani, i cellulari, l'uomo sulla luna,
il suffragio universale. Oggi queste che un tempo erano sfide, sono realta'. Si deve pur iniziare da qualche parte. E piu' difficile e' la sfida, piu' ci dobbiamo dar da fare, con creativita' e con l'impegno personale, dal piccolo al grande e ciascuno con la competenza che gli e' propria.

Si inizia un edificio alla volta. Una lampadina spenta, un rubinetto chiuso, una busta di plastica in meno alla volta.

Anonymous said...

qui i nostri politici dicono che ci salverà solo il nucleare....tristezza

Anonymous said...

agganciandomi alle parole di Maria Rita, aggiungo:
Rubia ha anche detto che investire ora sul nucleare è ridicolo, poichè quando saremo in grado di essere operativi-15anni a essere ottimisti-, l'uranio costerà talmente tanto poichè fonte non rinnovabile che sarà molto poco conveniente, senza contare le scorie..
La risposta è chiaramente incentrata sulle risposte reticolari, che non piacciono poichè toglierebbero monopoli incredibili e quindi potere, aprendo la porta ad una reale democrazia: risparmio energetico, solare, eolico..., si supera il 50% da subito.
Oggi più che mai l'ambiente sarà la cartina torna sole di quelle politiche che si vogliano democratiche, e quindi rispettose della verità e degli uomini.
Fabrizia

simbasil said...

sto leggendo su primadanoi (perfortuna che esiste!!!) delle centrali di gissi e sulmona, chi ci governa si affanna a rassicurarci sulla sicurezza di queste centrali, sul basso impatto ambientale, sicuramente se ci trovassimo in un altro paese + serio i rischi sarebbero limitati, ma in italia dove tutto viene fatto per il profitto infischiandosene della salute dei cittadini e dell'ambiente, noi come possiamo ancora fidarci di questa gente che ci ha fatto bere per decenni acqua avvelenata!!!! l'unica è controllarli a vista con tutti i mezzi che abbiamo!!!!

@enio said...

@ Fabrizia

Rubbia, nel suo discorso, guarda con attenzione al nucleare, ma non al nucleare attuale, basato sull’uranio, che scarseggia nel mondo e che, con i soli limitati utilizzi attuali, si esaurirà in circa 40 anni e che quindi, con buona pace della campagna stampa oggi fragorosamente in corso, non può essere la soluzione finale; bensì quelle basate sul torio,da lui studiato e brevettato e mai realizzato in pratica, materiale molto più abbondante, non utilizzabile per usi militari e la cui radioattività "si dimezza in 500 anni, non in dieci milioni come l’uranio" (considerazione tutt’altro che confortante, se si pensa ai drammatici problemi di sicurezza in caso di fuoriuscite radioattive per malfunzionamenti, attentati, oltre che dai depositi di stoccaggio delle scorie). Ha detto inoltre, che il fotovoltaico al punto e ai costi dell'energia odierna è tutt’altro che da buttare ma lui spinge anche e sopratutto per la pur pericolosa opzione nucleare, purché al torio. Aggiunge in oltre che tutta l’energia che oggi si produce dai fossili potrebbe essere rimpiazzata solo da un grande impianto fotovoltaico da situare nel Sahara, di superficie pari a 200 chilometri per 200, coprendo appena lo 0,1% dei terreni desertici senza nessun problema tecnico.In realtà, della conversazione di Rubbia, quello che mi pare realmente interessante è il messaggio di fondo: sulle energie alternative bisogna investire, ne va di mezzo il futuro dell’umanità. Oggi il business energetico rende 10 miliardi di dollari al giorno, più altri 10 miliardi di tasse; ma mentre le altre industrie, da quella dell’automobile a quella informatica, reinvestono in ricerca il 10-15% dei ricavi, l’industria energetica ne reinveste una frazione irrisoria, e così i governi. Se si cambierà rotta, se si investirà, le soluzioni si troveranno.

Anonymous said...

simbasil, mi pui dire dove hai lette le notizie riguardanti la centrale di Gissi?
Ho cercato, in Primadanoi,non ho trovato niente.
Grazie.

simbasil said...

questo è l'articolo su Gissi (del 2006)
http://www.primadanoi.it/modules/bdnews/article.php?storyid=3564
questo invece è un articolo su una probabile turbogas a Teramo
http://www.primadanoi.it/modules/news2/article.php?storyid=149&page=0

simbasil said...

Discarica di Furci, 25 mila tonnellate di rifiuti speciali all’anno:
http://www.primadanoi.it/modules/bdnews/article.php?storyid=15699
Per la raccolta firme contro questa discarica e per ulteriori informazioni:
http://www.vastesi.com/blog/2008/05/26/discarica-rifiuti-pericolosi%E2%80%8F/

Anonymous said...

scusate se torno al discorso GISSI.
non si può condannare i soli cittadini vittime della triste scelta, piuttosto rifletterei su COSA HANNO FATTO AMBIENTALISTI e VERDI CHE TANTO SI GONFIANO DI FARE di qua e di là............ ma di fatto,
COME HANNO IMPEDITO LA COSTRUZIONE DI QUELL'IMPIANTO ?

nonno enio said...

@Anonymous

non è compito dei verdi fare o non fare le cose è loro compito quello di sensibilizzare le popolazioni interessate affinchè le cose vengano fatte senza passare sempre sulla testa di chi abita lì vicino. E' sempre così, i termovalorizzatori si devono fare per non fare la fine che ha fatto Napoli ( oggi vergogna mondiale )ma nessuno vorrebbe si facessero a pochi chilometri da casa sua! Diamoci una regolata e incominciamo a vivere in maniera differente, limitiamo le nostre richieste perchè tutto oggi fà "monnezza" e le cose vengono usate e gettate a velocità cinquanta o cento volte superiore a quelle di una volta.

Anonymous said...

infatti, c'è gente che oggi non conosce gli effetti di quell'impianto e qui chiede.
DI FATTO NON è STATO FATTO CIò CHE ANDAVA FATTO.
e non aggiungo altro.

Anonymous said...

@ nonnoenio:

fare i termovalorizzatori non è affatto una necessità, ma è soltanto ciò che vorrebbero farci credere perché con i termovalorizzatori ci guadagnano cementificatori, petrolieri, mafiosi (specie al sud) e compagnia bella. Lo scrivo sempre:
1)il fatto stesso di chiamarli così è fuorviante e impreciso, poiché questi impianti non valorizzano un bel niente in quanto sono in passivo energetico (= consumano più di quello che producono), poi in realtà l'unico modo di valorizzare davvero il rifiuto è riutilizzarlo. E non si pensi che le possibilità del riciclaggio sono limitate, perché persino l'organico si può essere riciclato (ma questo non lo dice nessuno).

2)ci sono modi più indolori e tecnologicamente avanzati di smaltire i rifiuti, qualora non li si voglia riciclare. Un esempio, ma ce ne sono tanti, è il trattamento meccanico biologico che ha il pregio di trattare i rifiuti a freddo, quindi senza produzione di CO2, nanoparticelle e altra robaccia (non sono uno scienziato, su questo possono aiutarmi gli esperti che scrivono sul blog).

@ enio:

Carlo Rubbia (questo il suo nome esatto) l'ho sentito tante volte anch'io ed ogni volta che leggo, vedo o sento qualcosa sua mi deprimo, perché è il tipico esempio di cervello italiano costretto a fuggire dal clima asfittico del nostro paese per andare altrove a trovare aperte quelle porte che da noi gli sbattono in faccia. La sua previsione sull'uranio è però fin troppo ottimistica, c'è chi dice che finirà addirittura entro il 2030. Sul nucleare al torio non sono convinto ma più per una questione pregiudiziale, di diffidenza verso il nucleare in quanto tale. Peraltro non è vero che le energie alternative non offrono una risposta immediata: l'eolico per la prima volta quest'anno ha superato il nucleare. Leggete qui

http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/ambiente/nucleare1/eolico-america/eolico-america.html


@ maria rita:

sono sempre molto spietato soprattutto con l'Italia, però questa volta mi sento in dovere di intervenire. In Europa siamo molto più virtuosi degli USA in quanto ad energia e politiche ambientali. Non possiamo certo prendere lezioni dal più grande produttore di emissioni di gas-serra, il più grande divoratore di petrolio, il più grande consumatore di risorse naturali che non ha neanche firamto il protocollo di Kyoto, con buona pace del signor Al Gore che all'epoca della ratifica del Trattato era vice presidente di Clinton.

Ammiro gli Stati Uniti per tante cose, ma su questo permettimi una chiosa.

maria rita said...

Non parlavo necessariamente delle politiche nazionali americane. So bene che con George Bush e Dick Cheney non abbiamo fatto troppo bene, se si guarda questo paese dall'alto. E non solo per il clima e l'ambiente (per esempio: stendiamo un velo pietoso sulla guerra in Iraq).

Fra le altre cose Clinton approvo' Kyoto, ma quando si tratto' di ratificare le leggi al Senato c'era gia' Bush che decise di dire di no. La TV pubblica americana (pubblica nel senso che e' pagata coi contributi volontari della gente e che non e' controllata da nessuno) ne ha fatto un servizio che puoi trovare su www.pbs.org, sotto frontline. E' la rete telvisiva migliore degli Stati Uniti - fanno solo cultura/informazione.

Quello che invece intendevo dire e' che dal basso, fra la gente le cose iniziano a cambiare. Siamo sempre un paese di spreconi, ma qualcosa cambia, e invece di trovare soluzioni antiche o di dire "e' impossibile" qui si spinge avanti, di nuovo ciascuno sentendo che e' lui stesso che puo fare la differenza. In assoluto questa e' la cosa che mi fa amare questo paese e che mi rende fiera di esserne parte: ciascuno di noi puo fare la differenza. Alla fine dei conti, e' stata questa la molla che mi ha spinto a mettere quel che potevo, con tutti i miei limiti, in questa lotta contro il centro oli e il dovere dell'impegno in prima persona l'ho imparato qui.

Santa Monica e' la mia citta'. C'e' davvero una corsa all'essere "green" e si sente in tutto: la gente non usa piu buste di plastica ma sacchetti di stoffa (a San Fransico sono addirittura vietate le buste di plastica), sono vietati i contenitori di polestirolo perche' difficili da reciclare. Esiste il vuoto a rendere e in tutta la contea di Los Angeles si recicla l'80% delle lattine/bottiglie di plastica/vetro. La citta' di LA ha approvato una nuova legge per OBBLIGARE i costruttori ad installare pannelli solari, io stessa (e ti assicuro che non sono la sola) mi faccio il compostaggio a casa e produco un totale di mezza busta di immondizia al mese. Mezza.
La mia ex-capa si e' fatta installare i pannelli solari sul tetto e a sue spese "because it is the right thing to do", cosi mi ha detto. La mia universita' ha il 30% del proprio fabbisogno energetico che deriva dall'uso dei pannelli instalati sui parcheggi, che fanno ombra e assorbono energia allo stesso tempo. La citta' di Santa Monica ha come macchine comunali delle automobili elettriche che si ricaricano dai pannelli solari.
E' finanche vietato fumare in spiaggia perche' le cicche di sigarette inquinano.

So che Santa Monica e' un isola felice, e che nel midwest americano
le cose sono diverse. Ma e' qui che vivo ed e' qui che osservo un altro modo di intendere la vita e che mi pare molto piu' responsabile, ottimista e non vecchio e fatalista.

Questa citta' non e' rimasta ad aspettare che George Bush si pronunciasse. Abbiamo preso e abbiamo fatto. Ed e' questo l'atteggiamento che mi piacerebbe vedere nelle nostre cittadine, nelle nostre vite.

Un altro paio di cose: l'Italia ha aderito a Kyoto, ma non rispettera' i limiti, e come lei altri paesi europei. Non lo trovo molto meglio degli USA che hanno detto no fin dall'inizio. Almeno sono stati onesti e seri, anche se dalla parte del torto, e non virtuosi ma a parole come invece l'Italia.

Non metterei mai Bush a dar lezioni all'Italia su niente, ma ci metterei la firma a mandare il sindaco di Santa Monica a governare Ortona.

Anonymous said...

Sono stato preso per antiamericano ma non lo sono per nulla. Volevo semplicemente dire che l'Europa, per fortuna, non è quell'aggregato di burocrati vecchi e retogradi che spesso si vuole far credere. A differenza dell'Italia, che ahimé per lo più è un paese di vecchi: i fratelli Coen stanno pensando ad un nuovo film, "No Country for young men" o "Country for old men" e lo ambienteranno in Italia!

Scherzi a parte, potremmo andare avanti per mesi nel citare episodi di virtuosismo energetico e ambientale su una sponda e sull'altra dell'Oceano e non finiremmo mai. Per esempio, potrei dire che l'Europa vanta il primato mondiale "nel settore della gestione della domanda e della promozione delle fonti di energia rinnovabili" (tratto dal GREEN PAPER ENERGY della Commissione Europea). A sua volta la Germania è il leader mondiale nella produzione di tecnologie rinnovabili. L'obiettivo fissato dalle istituzioni comunitarie è di arrivare nel 2020 ad avere il 20% del proprio fabbisogno derivato da energie pulite e di ridurre le emissioni serra di un altro 20% (quindi anche al di là di Kyoto).

Lungi da me dire che è tutto rose e fiori: bisogna lottare perché gli impegni presi siano rispettati, bisogna spingere per un cambiamento negli stessi nostri stili di vita, al di là dei governi e delle istituzioni.

E' ben vero che l'Italia ed altri Paesi europei non rispettano non gli impegni di Kyoto, ma è altrettanto vero che l'inquinamento mondiale pesa per il 24% sugli Stati Uniti e per il 10% sulla zona euro (considerata complessivamente). Quindi sinceramente non si può mettere sullo stesso piano il mancato rispetto degli impegni da parte di un paese europeo col fatto che gli USA non hanno neanche ratificato il trattato. Lo dico perché, da queste parti, guardiamo agli Stati Uniti come a uno dei principali problemi dal punto di vista dell'ambiente, lo si mette sullo stesso piano di Cina e India. Questo non è antiamericanismo, è rilevare dei dati di fatto.

Spero davvero che le cose da voi possano cambiare, anzi sono sicuro che cambieranno specie se sarà eletto Obama: sto leggendo un suo libro proprio in questi giorni (The Audacity of Hope) e confesso di essere impressionato dalla freschezza e dalla passionalità che mette nel fare politica. I nostri politicanti, per quanto cerchino di imitarlo, sono lontani anni luce. Una grande guida può fare molto, per questo guardo al futuro con l'audacia della speranza, appunto.

Anonymous said...

Sono stato a new york a marzo chiamato a lavorare da un cliente americano, per lo sviluppo di alcune iniziative nel'upper state (sullivan county) e nella vicina pennsylvanya. Mi è sembrato di tornare indietro ai pionierismi degli anni 1998-99 quando qui in italia abbiamo cominciato : entusiasmo, passione ma anche, a differenza dell’italia, molte certezze e una determinazione da spavento. Per loro il presidente può anche essere uno stronzo ma è pur sempre il “Commander in chief” e se dice una cosa s’ha da fare. Nell’ottobre 2007 bush pronunciava questo discorso: http://it.youtube.com/watch?v=gNC8I3Vw-JM.
"To build a future of energy security, we must trust in the creative genius of American researchers and entrepreneurs and empower them to pioneer a new generation of clean energy technology. Our security, our prosperity, and our environment all require reducing our dependence on oil. Last year, I asked you to pass legislation to reduce oil consumption over the next decade, and you responded. Together we should take the next steps: Let us fund new technologies that can generate coal power while capturing carbon emissions. Let us increase the use of renewable power and emissions-free nuclear power. Let us continue investing in advanced battery technology and renewable fuels to power the cars and trucks of the future. Let us create a new international clean technology fund, which will help developing nations like India and China make greater use of clean energy sources. And let us complete an international agreement that has the potential to slow, stop, and eventually reverse the growth of greenhouse gases. This agreement will be effective only if it includes commitments by every major economy and gives none a free ride. The United States is committed to strengthening our energy security and confronting global climate change. And the best way to meet these goals is for America to continue leading the way toward the development of cleaner and more efficient technology." Scherzosamente qualche amico americano sottolineava il fatto che questo discorso era stato pronunciato con 8 anni di ritardo. Però, meglio tardi che mai e poi gli americani se iniziano una cosa non stanno lì a menarla troppo con burocrazie sfiatate e perverse, politicanti, soprattutto demagoghi verdi comunisteggianti alla ricerca di visibilità a basso costo, superficialistà nei giudizi e slogan gridati a squarciagola come “eolico selvaggio” o “troppe centrali idroelettriche” “giù le mani dai nostri fiumi” e cazzate del genere. Gente come Ripa di Meana o Pecoraio Scarso in America, in questo momento verrebbe trattata come gli scemi del villaggio, accolti a pernacchie e calci nel sedere. Ed invece in Italia trovano ancora uditorio le loro palle…
Ho avuto il WWF contro nell’iter per la reaklizzazione di più di un impianto eolico. Ho avuto 2 consiglieri regionali che hanno scritto una apposita legge nella speranza (vana, per fortuna : valgono le norme europee e loro ignoranti come sono, non le conoscono) di bloccare due miei progetti idroelettrici. Una di questi si è anche candidata al parlamento, pensate un pò. Gente che non ho ritrovato nel ciclo di conferenze di Gennaio contro il Centro Veleni: né in platea né tra i relatori. Gli esperti del comitato VIA vengono nominati con criteri lottizzatori e consuetudini “salvatromabati”, come se fossero posti qualsiasi da sottogoverno per sfamare il primo parassita di passaggio. Certo, con questo non voglio dire che l’america è il nuovo paradiso per lo sviluppo delle rinnovabili ( a tal proposito potete seguire una grossa polemica su un impianto off- shore a Cape- Code, località dove si trova la residenza storica dei Kennedy), anche li ci sono controversie e discussioni ma in america la legge è legge e c’è poco da discutere, anche per gente che si chiamano Kathleen o Ted Kennedy.
Pensate che da solo lo stato di new york ha stabilito una quota di MW installato per quanto riguarda il solo settore eolico entro il 2011 pari a 5000 mw : quasi il triplo di ciò che è stato fatto in Italia in dieci anni, in mezzo ad una marea di problemi, lì si prefiggono di farlo in 3 anni scarsi. E fatemi aggiungere che sono abbastanza sicuro che sarà così, Obama o Mccain pari sono in questo caso. Torno in america a settembre e se non fosse per le mie quasi 40 primavere forse questa volta ci resterei volentieri.
La volete sapere la curiosità? In pennsylvania uno dei nostri progetti si svilupperà su un’area di 6000 ettari dove insiste una concessione petroliferà e i promotori dell’iniziativa sono gli stessi petrolieri….
Il 15 giugno è la Giornata Europea del Vento 2008, L’anev organizza moltissime attività in tutta italia: Open Day nei parchi eolici, convegno nazionale sull’eolico, gare di sport del vento, e molto altro ancora. Per spiegare i benefici dell’Energia Eolica. Per dare la possibilità a persone di ogni età di scoprire questa fonte pulita, rinnovabile ed inesauribile. Per trasformare l’attuale crisi climatica ed energetica in opportunità di crescita, sviluppo e occupazione.

Anonymous said...

dai demone mi consideri così ingenuo da credere che Bush sia diventato all'improvviso un amico del pianeta? Citerò solo 3 notizie proprio di questi giorni.

1)al vertice europeo che si è tenuto in Slovenia e si è concluso ieri Bush ha ribadito che non accetterà tagli dei gas serra se non lo faranno anche India e Cina (a questo punto è lui che si mette sullo stesso piano dei cinesi). Bush ha inoltre dichiarato che le cose non cambieranno quando lui se ne andrà, perché nè McCain né Obama potranno fare diversamente (ma io ovviamente spero il contrario).

2)nel G8 della settimana scorsa gli Stati Uniti hanno bloccato il tentativo di deliberare una riduzione delle emissioni pari al 50% entro il 2050. Al contrario hanno preparato una bozza, che presenteranno al vertice di Hokkaido a luglio, in cui non c'è traccia di detto impegno e c'è assoluto silenzio sulle emissioni.

3)Sempre al G8 un portavoce di Bush ha fatto sapere che il presidente ha posto il veto su un progetto di legge presentato al Senato americano da un certo Lieberman (ma potrei sbagliarmi, non ricordo bene il nome) che prevede una riduzione delle emissioni del 60% entro il 2050. Tant'è che il promotore della legge ha fatto sapere che sta pensando di ritirarla per ripresentarla a gennaio prossimo, quando Bush non ci sarà più!

Ribadisco che gli USA sono un serio problema dal punto di vista energetico. Mentre dico questo però, convengo con te che se gli States decidono di cambiare strategia allora faranno sul serio e non certo come qui da noi. Purtroppo conosco fin troppo bene la realtà italiana e so benissimo come funzionano le cose nel bel paese. Siamo il paese delle banane, dove le posizioni di potere sono riservate agli incompetenti, meglio se trombati e/o riciclati, oppure direttamente ai corrotti: Scaroni, a.d. dell'ENI, che dovrebbe garantire il nostro futuro energetico, è uno che ha patteggiato una pena per tangenti (1 anno e 4 mesi). Pensa anche allo scandalo dell'acqua di Bussi: l'Ato e l'Aca erano usati come parcheggi per i rampolli in attesa di incarichi più prestigiosi, oppure come purga per i trombati. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Sui Verdi e il WWF posso essere d'accordo sul fatto che spesso non hanno saputo dare risposte certe a dei bisogni concreti, chiudendosi a riccio in posizioni preconcette e pregiudiziali o in dichiarazioni d'intenti. Però se le cose non vanno in Italia non è certo colpa loro: ridicolo il tentativo di far credere che il problema dei rifiuti in Campania è dovuto al fatto che gli ambientalisti locali sono contrari agli inceneritori (la Camorra se la ride di gusto quando sente queste cose).

Ahimé l'Italia è così e spero proprio che possa cambiare. Gli USA sono un altro pianeta, lo so bene perché anch'io sono stato a New York City (non in vacanza beninteso, ma per un tirocinio alle Nazioni Unite). La differenza si coglie in tutto, soprattutto nelle piccole cose (apparentemente insignificanti). Ma anche nel resto dell'Europa la situazione è molto diversa: personalmente conosco molto bene la realtà belga, anche lì ti assicuro che la legge è legge per tutti. Un esempio emblematico: Bruxelles è la capitale europea con la più alta superficie di aree verdi e la più bassa densità abitativa, con conseguente alta vivibilità.

Anonymous said...

Forse mi sono spiegato male: non volevo dire che bush è diventato il salvatore dell'umanità, anzi: è risaputo che tra i primi 14 esponenti della sua amministrazione 12 siedevano o siedono nei consigli di amministrazione delle prime 7 compagnie petrolifere americane: un vero record. ma, come ho detto, pur non ratificando Kyoto, la scelta di questo bush di fine mandato, almeno a livello interno,per quel che posso e ho potuto constatare, sembra prendere piede. Mettici pure che, come ben saprai, non tutti i governatori degli stati sono in linea con le idee sui trattati internazionali sul cima del presidente. Il paradosso stà nel fatto (vero e verificabile) che quando era governatore in texas la sua amministrazione ha favorito molto gli investimenti nel settore eolico. dei contrastanti comportamenti dell'amministrazione americana a livello internazionale ed estero rispetto a questi temi penso che siano dovuti al fatto che un paese come gli stati uniti, forse per la prima volta nella sua storia, si trova a rincorrere sul piano delle tecnologie e delle scelte strategiche. Non accettano di buon grado questo aspetto della faccenda, subiscono male che debbano rincorre e la ratifica forzosa delle scelte compiute dal resto della comunità internazionale per loro appare un'intollerabile imposizione. Questa è solo una mia modesta opinione, ovviamente. D'altra parte questo è uno che ha deciso di fare e fatto una guerra praticamente da solo contro il pensiero del resto del mondo (blair, berlusca e aznar esclusi), cosa aspettarsi di diverso? certe mie convinzioni si basano poi su fatti concreti: il giorno dopo il discorso alla nazione che ho citato, il carlyle group, notoriamente vicino alla famiglia bush (george padre ne è stato a lungo "special consultant", insieme a John major, ex premier inglese) , annunciava un corposo impegno economico nei settori del solare, geotermico, eolico.