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Sunday, August 28, 2016

La Zenith Energy di Scozia: richiusa e sigillata Ombrina Mare per 300mila euro





Ma chi e' stato a richiudere Ombrina Mare?

Cosa hanno fatto? Cosa faranno? Chi sono?

Eccoli. Si chiamano Zenith Energy ed hanno sede ad Aberdeen, in Scozia.  In data 22 Agosto 2016 hanno annunciato di avere finito le operazioni di chiusura di Ombrina Mare per conto della Rockhopper Exploration.

Si chiama "plug and abandonement" - tappa e abbandona - ed alla Rockhopper Exploration e' costato 250,000 sterline, circa 300,000 euro.  A causa dell'attuale crisi nel settore petrolifero il prezzo e' considerato estremamente favorevole.

L'infrastruttura che abbiamo visto parcheggiata attorno ad Ombrina per Luglio ed Agosto si chiamava
Atwood Beacon jackup drilling rig, una piattaforma mobile e temporanea che puo' essere usata a vari scopi, e che si puo' montare e smontare a piacimento.  L'altra volta che vedemmo un jack up drilling rig attorno a San Vito Marina si chiamava George Galloway, ed era quella che nel 2008 venne per installare Ombrina Mare.

Il direttore delle operazioni della Zenith Energy si chiama Chris Collie ed ha annunciato che per loro si tratta di un importante passo in avanti. Era il loro primo progetto di rimozione di piattaforma ed e' stato tutto programmato ed eseguito in cinque mesi. Prima d'ora si erano solo occupati di realizzare impianti e piattaforme e non di dismetterli. Dicono di avere eseguito i lavori seguendo i piu' stretti protocolli di HSEQ - health, safety, environment, quality.

Chiudere un pozzo non e' un gioco facile. E' costoso, delicato, ci vuole personale competente. Ci sono stati pure dei morti in alcuni casi quando le cose non sono state fatte bene. In inglese le parole sono "well kill". Uccidere il pozzo. 

La prima cosa che si deve fare e' di mettere quantita' sufficenti di fluidi pesanti nel pozzo in modo che gli idrocarburi ed altri fluidi presenti nel pozzo non possano tornare in superficie, anche quando le valvole che ne controllano l'erogazione saranno smantellate.

Di solito quello che si fa e' di usare il metodo bullhead - a testa di toro.  Si forzano dei fluidi (che sono piuttosto dei fanghi densi) nel pozzo fino a che gli idrocarburi e o altre formazioni (tipo acque di scarto o fluidi di perforazioni precedenti o gas) non vengano respinti nel giacimento iniziale.

Questo puo' essere pericoloso perche' se uno pompa materiale troppo in fretta, o calcola male i volumi,  ci possono essere problemi con le pressioni dei tubi dei pozzo, scoppi, e si puo' anche danneggiare il giacimento con l'introduzione di materiali indesiderati o innaturali.

Secondo la Zenith Energy pero' ad Omrbina e' andato tutto bene.

Sono stati poi rimossi dei cablaggi detti slickline e wireline e le valvole dette "ad albero di Natale" - cioe' i Christmas Trees che servono per monitorare pressioni e temperature, e controllare flussi di materiale in arrivo e in uscita. Hanno poi cementificato il pozzo in modo definitivo, tagliato e rimosso rivestimenti interne delle pareti del pozzo e smontato l'infrastruttura visibile dalla superficie del mare.

Secondo la Zenith, Ombrina era particolarmente delicata a causa delle alte concentrazoni di idrogeno solforato rimaste nel pozzo e perche' durante il bullheading potevano esserci sbalzi di pressione.
Anche qui, tutto e' andato come previsto, almeno secondo quello che dice la Zenith e Ombrina e' ora "permanentemente abbandonata".

Ma la risposta vera a chi ha chiuso Ombrina Mare e' un altra. Ombrina Mare e' stata chiusa grazie a tutti noi.  Siamo stati bravi, ma davvero.

Ogni tanto ci devo fermarmi a ricredermi - 8 anni, e abbiamo vinto noi.  In Italia, dove queste cose non succedono mai. Un pozzo che siede li per otto anni, che non succhia nemmeno una goccia di petrolio, e che alla fine viene smontato grazie a gente normale.

E ci devono pure rifondere 300 mila euro!

Grazie a noi.

Ad majora.

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