Il giorno 28 Giugno, Lilian
Herraez, giudice federale di Terra del Fuego, Argentina ha ordinato il
sequestro immediato dei beni delle cinque ditte petrolifere che trivellano illegalmente nei mari attorno alle Falkland per un totale
di 156 milioni di dollari.
Le altre sono la Premier Oil, la
Falkland Oil e la Noble Energy. Le prime due sono inglesi, la seconda e'
texana. Il giudice afferma che procederanno a sequestrare beni delle
ditte incriminate anche all'estero se necessario.
E' notizia di questi giorni che il governo argentino portera' in tribunale cinque ditte straniere accusate di eseguire esplorazioni petrolifere illegali presso le isole Falkland, note in Argentina come isole Malvinas. E' stato lo stesso presidente argentino, Cristina Fernandez, a dare l'annuncio delle azioni legali contro i petrolieri.
Due delle ditte accusate di trivellare illegalmente in Argentina sono ben note in Abruzzo: la Rockhopper Exploration, titolare della concessione Ombrina Mare dopo la cessione da parte della Medoilgas, e il ramo internazionale della Edison Italia che gestisce la concessione Rospo Mare in qualita di operatore al 62%, con il restante 38% di titolarita' ENI.
Le altre tre ditte accusate dal governo Argentino di operare illegalmente sono la Premier Oil e
la Falkland Oil and Gas, inglesi e la Noble Energy, con sede a Houston. Il giorno 9 Aprile 2015 l'ambasciatore britannico John Freeman e' stato informato delle azioni legali da parte degli argentini.
Le cinque ditte incriminate sono raggruppate in un consorzio e secondo l'accusa, hanno iniziato le proprie attivita' nelle acque a nord delle isole Falkland, dove dicono di avere trovato giacimenti utili dal pozzo Zebedee, e dove si apprestano a trivellare sei pozzi permanenti senza avere ottenuto i permessi da parte del governo argentino. Secondo Daniel Filmus, Segretario per gli affari delle Malvinas, i petrolieri hanno violato le leggi argentine e le risoluzioni ONU che impongono ad Argentina e al Regno Unito di "non introdurre modiche unilaterali" nell'ambiente attorno alle isole Falkland. La legge argentina e' chiara: i dirigenti delle aziende che eseguono attivita' petrolifere rischiano fino a 15 anni di prigione se non hanno ottenuto i permessi da parte di Buenos Aires.
Filmus ha anche ricordato che le attivita' petrolifere in aree cosi delicate portano con se enormi rischi ambientali.
Al dila' dei risvolti geopolitici ed economici che si snodano dall'altro lato del pianeta, il filo conduttore che ci lega con l'Argentina e i petrolieri e' sempre lo stesso: il mancato rispetto dei residenti e la prepotenza da parte di chi trivella. Nei mari di Ushuaia, Medoilgas/Rockhopper e consociate contro i trattati internazionali, contro le leggi nazionali, contro il presidente di una nazione intera, in Abruzzo vanno contro la volonta' popolare.
Il presidente argentino ha ufficialmente condannato le attivita' della Rochkopper, addirittura passando per vie legali. Cosa aspetta il governatore d'Abruzzo ad agire in maniera piu' decisa contro le trivellazioni dei mari d'Abruzzo?
Come gia' ricordato piu' e piu' volte e' tutto nelle mani di Luciano D'Alfonso: la responsabilita' di trovare una soluzione e' tutta sua. Volere e' potere.
1 comment:
e questi ce li vogliamo mettere in casa????? praticamente dei delinquenti
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